“Celebrate i vostri fallimenti”: scrive così, Annalisa Monfreda nel suo libro Come se tu non fossi femmina. Che cosa sia un fallimento lo sappiamo tutti (d’altronde, a chi non è capitato di fallire almeno una volta nella vita?) ma come imparare a celebrarlo è possibile farlo in una nuova realtà accademica italiana.
A Modena è nata La Scuola del Fallimento, la prima al mondo. Perché dire “Ho fallito” reca con sé tanti significati, che il più delle volte sono affetti dalla negatività degli stigmi sociali. Quello che possiamo scoprire, invece, è che il fallimento è il primo passo – necessario – per tendere verso l’evoluzione.
“La Scuola di Fallimento è la prima scuola che nasce con lo scopo di insegnare a perdere per vincere – spiega il sito web aziendale - e lo fa puntando sulla singolarità e le eccezioni, valorizzando i buoni errori”. La missione è aiutare gli allievi a sviluppare un mindset completamente differente da quello che normalmente fa da background nella carriera professionale di ognuno.
Si comincia dall’accettazione del fallimento per procedere poi con una dettagliata analisi dell’errore. “Se non cambiamo la mentalità con cui ci rapportiamo al fallimento – prosegue la fonte - gli incentivi al successo risulteranno inutili. Se è importante la mentalità, deve esserlo anche il metodo. Facciamo gli stessi errori perché non ci fermiamo ad analizzarli ponendoci le giuste domande. Una buona risposta non nasce mai da una domanda mal posta”.
notizia da: Elle.com
A Modena è nata La Scuola del Fallimento, la prima al mondo. Perché dire “Ho fallito” reca con sé tanti significati, che il più delle volte sono affetti dalla negatività degli stigmi sociali. Quello che possiamo scoprire, invece, è che il fallimento è il primo passo – necessario – per tendere verso l’evoluzione.
“La Scuola di Fallimento è la prima scuola che nasce con lo scopo di insegnare a perdere per vincere – spiega il sito web aziendale - e lo fa puntando sulla singolarità e le eccezioni, valorizzando i buoni errori”. La missione è aiutare gli allievi a sviluppare un mindset completamente differente da quello che normalmente fa da background nella carriera professionale di ognuno.
Si comincia dall’accettazione del fallimento per procedere poi con una dettagliata analisi dell’errore. “Se non cambiamo la mentalità con cui ci rapportiamo al fallimento – prosegue la fonte - gli incentivi al successo risulteranno inutili. Se è importante la mentalità, deve esserlo anche il metodo. Facciamo gli stessi errori perché non ci fermiamo ad analizzarli ponendoci le giuste domande. Una buona risposta non nasce mai da una domanda mal posta”.
notizia da: Elle.com
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