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Ma è sempre meglio partecipare no?
Sei un casinista!
Non si capisce nulla! Mischi tutti i discorsi facendo solo caos!
1) Ristoro. Le attività avevano il diritto ad un ristoro in base alla perdita di fatturato nel Marzo.Aprile pari al 10, 15 o 20% della perdita di fatturato. Io l'ho chiesto e mi spettava il 15% che in 10 giorni erano sul mio conto. Lo hai chiesto o no? e se no perchè?
2) Chi aveva perso più del 50% di fatturato nei mesi di Mar-Apr e Mag aveva diritto ad un credito d'imposta pari al 60% dell'affitto. Lo hai chiesto? Cosa vuol dire accordo verbale? Non c'entra nulla! Mica fai l'accordo verbale con il fisco. Io ne avevo diritto e l'ho usato.
Pensa a chi aveva aperto un bar/ristorante o qualsiasi attività aprile 2019... non ha avuto diritto ad alcun bonus
Un amico di mio cugino ha CAPITO cosa sia successo DAVVERO in questo 2020... pensate che sia tutto un caso? ...Una coincidenza? ... E la Cina? ... E il PD?!....
No... Vien fuori che con la pandemia ci guadagnamo tutti.
Ha ragione, il.mio capo fa le mascherine, mia cuggino l'amuchina, un mio amico i guanti in lattice, un altro amico gli elastici ( questo è vero ) ed un altro acora consegne a domicilio.....oh incredibile, stanno guadagnando un sacco di soldi quindi è senz'altro vero che l'italia vada bene nonostante il covid .....non ne conosco nessuno ma ci sono anche quelli che vendono monopattini ....gli atri non esistono
Il Consiglio dei ministri ha dato il via libera al decreto legge con le nuove misure anti-Covid che saranno in vigore dal 7 al 15 gennaio. Il weekend del 9-10 sarà in zona "arancione" per tutta l'Italia, mentre negli altri giorni sarà in vigore una fascia "gialla rafforzata" con lo stop agli spostamenti tra le Regioni. Scontro sulla riapertura delle scuole: la mediazione finale cade sull'11 gennaio.
Scuola, Franceschini chiede il rinvio Nel corso della riunione notturna per dare il via libera al nuovo decreto, il terreno dello scontro è ancora una volta la scuola. Dopo una giornata di tensione tra governo e Regioni sulla data del 7 gennaio il capodelegazione del Pd, Dario Franceschini, propone di rinviare l'apertura almeno a partire dal 15 gennaio. Le ministre di Italia Viva non ci stanno così come la titolare dell'Istruzione Lucia Azzolina. E nel mirino del M5S, ad un certo punto, finisce anche il ministro dei Trasporti Paola De Micheli.
Iv: "Caos inaccettabile" Franceschini pone il tema come una "questione politica". "Il rinvio è segno di un caos inaccettabile. Non si doveva arrivare a questo punto quando lo abbiamo detto da mesi che le scuole avrebbero riaperto a gennaio", sbottano le ministre renziane Teresa Bellanova e Elena Bonetti proprio mentre in tv Matteo Renzi torna ad attaccare frontalmente il premier Giuseppe Conte. Il clima si fa tesissimo. E il M5S se la prende anche con De Micheli. "L'organizzazione dei trasporti è stata totalmente assente", sottolinea una fonte di governo pentastellata.
Rt più rigido per classificare il rischio regionale Alla fine la mediazione cade sull'11 gennaio per le scuole superiori: la previsione è di avere in presenza il 50% degli studenti. Il Cdm dà il via libera al decreto che dal 7 gennaio entrerà in vigore introducendo, tra l'altro, un Rt più rigido per la classificazione di rischio regionale. E anche sui vaccini il decreto introduce una norma secondo cui, qualora un paziente non in condizione di esprimere il consenso libero alla somministrazione sia privo di un tutore legale, sarà il giudice tutelare a rinviare al direttore sanitario o responsabile medico la decisione della somministrazione. Ma lo scontro sulla scuola rischia di essere un'ulteriore coda velenosa dell'aria di pre-crisi che si respira nel governo.
Arcuri: vorremmo molti più vaccini, facciamo il tifo per Moderna
"Pfizer è la sola azienda autorizzata a immettere in commercio il proprio vaccino, lo distribuisce ai Paesi in percentuale alla loro popolazione A noi spetta il 13,46%; riceviamo quindi 470mila dosi alla settimana. Saremmo i primi a volerne molte di più. Perciò aspettiamo Moderna: sarebbero altre 20 milioni di dosi". Così il commissario per l'emergenza, Domenico Arcuri, che spiega: "Per vaccinare il numero massimo di cittadini italiani nel tempo più breve possibile servono un numero adeguato di vaccini, un piano logistico e organizzativo efficiente e strutture capaci di somministrare le due dosi rapidamente e nel corretto intervallo".
Il Consiglio dei ministri ha dato il via libera al decreto legge con le nuove misure anti-Covid che saranno in vigore dal 7 al 15 gennaio. Il weekend del 9-10 sarà in zona "arancione" per tutta l'Italia, mentre negli altri giorni sarà in vigore una fascia "gialla rafforzata" con lo stop agli spostamenti tra le Regioni. Scontro sulla riapertura delle scuole: la mediazione finale cade sull'11 gennaio.
Scuola, Franceschini chiede il rinvio Nel corso della riunione notturna per dare il via libera al nuovo decreto, il terreno dello scontro è ancora una volta la scuola. Dopo una giornata di tensione tra governo e Regioni sulla data del 7 gennaio il capodelegazione del Pd, Dario Franceschini, propone di rinviare l'apertura almeno a partire dal 15 gennaio. Le ministre di Italia Viva non ci stanno così come la titolare dell'Istruzione Lucia Azzolina. E nel mirino del M5S, ad un certo punto, finisce anche il ministro dei Trasporti Paola De Micheli.
Iv: "Caos inaccettabile" Franceschini pone il tema come una "questione politica". "Il rinvio è segno di un caos inaccettabile. Non si doveva arrivare a questo punto quando lo abbiamo detto da mesi che le scuole avrebbero riaperto a gennaio", sbottano le ministre renziane Teresa Bellanova e Elena Bonetti proprio mentre in tv Matteo Renzi torna ad attaccare frontalmente il premier Giuseppe Conte. Il clima si fa tesissimo. E il M5S se la prende anche con De Micheli. "L'organizzazione dei trasporti è stata totalmente assente", sottolinea una fonte di governo pentastellata.
Rt più rigido per classificare il rischio regionale Alla fine la mediazione cade sull'11 gennaio per le scuole superiori: la previsione è di avere in presenza il 50% degli studenti. Il Cdm dà il via libera al decreto che dal 7 gennaio entrerà in vigore introducendo, tra l'altro, un Rt più rigido per la classificazione di rischio regionale. E anche sui vaccini il decreto introduce una norma secondo cui, qualora un paziente non in condizione di esprimere il consenso libero alla somministrazione sia privo di un tutore legale, sarà il giudice tutelare a rinviare al direttore sanitario o responsabile medico la decisione della somministrazione. Ma lo scontro sulla scuola rischia di essere un'ulteriore coda velenosa dell'aria di pre-crisi che si respira nel governo.
Non avrei mai pensato di rimpiangere il governo Berlusconi..
"Dopo il simbolico vax-day del 27 dicembre, il primo stock è arrivato cinque giorni fa. E' stato attivato l'articolato piano logistico e organizzativo che abbiamo predisposto. In poche ore i vaccini, insieme a siringhe, aghi e diluenti, sono stati consegnati ai 293 punti di somministrazione preposti alla vaccinazione. Sono certo che le asimmetrie verrano azzerate". Lo afferma il commissario per l'emergenza, Domenico Arcuri, aggiungendo: "Contiamo di somministrare entrambe le dosi entro il prossimo mese" a "un milione e 800mila persone. A febbraio partiremo con le persone che hanno più di 80 anni, oltre 4 milioni. Poi saranno vaccinati gli anziani dai 60 agli 80 anni, le forze dell'ordine, gli insegnanti e il personale scolastico, i fornitori di servizi pubblici essenziali, gli operatori del trasporto pubblico locale, il personale carcerario e i detenuti".
Vaccinati 178.939 italiani, il Lazio al top con il 63,3%
Sono 178.939 le dosi di vaccino anti-Covid somministrate finora in Italia, secondo l'ultimo aggiornamento disponibile del report vaccini pubblicato sul portale del ministero della Salute. Ammontano a 108.132 le donne che si sono sottoposte alla vaccinazione e 70.807 gli uomini. Fra le Regioni, la percentuale più alta spetta al Lazio con il 63,3%, frutto delle 29.002 inoculazioni di antidoto Pfizer-BioNTech sulle 45.805 dosi consegnate. Sale all'11,4% la Lombardia. In coda Molise (1,7%) e Calabria (5,4%).
In Germania altri 944 morti, verso proroga del lockdown
La Germania ha registrato altri 944 morti per il Covid-19, che portano a 35.518 il totale dei decessi dall'inizio della pandemia. Stando ai dati del Robert Koch Institute, nelle ultime 24 ore sono stati confermati 11.897 nuovi casi, per complessivi 1.787.410 contagi. Oggi la cancelliera tedesca Angela Merkel terrà una videoconferenza con i governatori dei 16 Lander per discutere la proroga delle misure restrittive in vigore dal 16 dicembre e in scadenza il prossimo 10 gennaio. Secondo quanto anticipato da diversi media tedeschi, il lockdown potrebbe essere prorogato fino alla fine di gennaio.
Il commissario per l'emergenza sanitaria Domenico Arcuri assicura che l'Italia non è in ritardo con le vaccinazioni e spiega come funziona il piano per le iniezioni. "Basterebbe andare sul nostro sito che informa i cittadini sull'andamento della campagna di vaccinazione per conoscere gli indirizzi dei centri preposti per la vaccinazione. Il piano è stato approvato dal Parlamento il 2 dicembre. Contiene alcune importanti decisioni. Il vaccino è gratuito per tutti e non è obbligatorio per nessuno. Sono individuate le categorie dei cittadini da vaccinare nel corso del tempo in funzione di due parametri: il livello di esposizione potenziale al contagio e la fragilità".
Zampa: "Se piano vaccini non decolla, intervento diretto"
"Se ci dovessimo rendere conto" che il piano vaccinale "non decolla è evidente che va presa un'altra strada che può prevedere un intervento diretto con cui sostituisci o accompagni, ti metti a disposizioni e fai quello che non si riesce a fare" nelle Regioni. Lo ha detto la sottosegretaria alla Salute, Sandra Zampa, intervenendo a Radio anch'io. "La vaccinazione ci porta fuori da una tragedia. Dobbiamo avere la consapevolezza che dobbiamo non correre, di più e questo vale per tutti, per noi e per le Regioni. Non servono le polemiche", ha aggiunto.
Usa, Biden attacca: "Sulla distribuzione dei vaccini una vergogna"
"E' una vergogna quello che sta accadendo" con la distribuzione dei vaccini negli Stati Uniti. Lo afferma il presidente eletto Joe Biden. "Non so perché" Donald Trump "vuole il lavoro per cui non vuole lavorare", aggiunge Biden dalla Georgia.
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