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Carlassare: “La Carta tutela la vita, il vaccino può essere obbligatorio per legge”
Silvia Truzzi| 30 Dicembre 2020
Di cosa parliamo quando parliamo di vaccino? Dell’articolo 32 della Costituzione e del diritto alla salute, l’unico caso in cui un diritto viene qualificato come “fondamentale.” Lo aveva sottolineato Lorenza Carlassare, professore emerito di diritto costituzionale a Padova, che all’alba del Fatto aveva guidato i nostri lettori in una lettura ragionata della Carta. Oggi, tornando a parlare di diritto alla salute, la professoressa spiega quali sono i punti cardine da cui partire: “La salute è tutelata nella Carta come diritto fondamentale dell’individuo e come interesse della collettività”. Due sono i riferimenti costituzionali “l’individuo e la collettività: il diritto del primo può cedere, eccezionalmente, soltanto di fronte a un interesse della seconda”.
Così, non sembra esserci dubbio: il vaccino potrebbe essere obbligatorio. C’è chi però sostiene che sarebbe una violazione della libertà dell’individuo.
Il legislatore – nel limitare la libertà individuale, inviolabile secondo l’articolo 13 – si muove entro i margini ben definiti dall’articolo 32: la salute come fondamentale diritto della persona e come libertà di rifiutare ogni trattamento quando non sia in gioco l’interesse della collettività. Della possibilità di rifiutare trattamenti sanitari si è parlato a lungo a proposito del fine vita. Ma la situazione che stiamo vivendo ora riguarda chiaramente l’interesse della comunità.
Lei ha scritto che ‘la Costituzione rimette la persona al centro del sistema segnando una svolta decisa con il sistema autoritario dove è la collettività, identificata spesso con lo Stato, il valore centrale rispetto al quale il singolo è strumento’. Non vale nel caso dell’epidemia?
L’ultimo comma dell’articolo 32 dice che ‘la legge non può in nessun caso violare i limiti imposti dal rispetto della persona’. Trattamenti sanitari imposti, ai quali il paziente non abbia consentito, sono rigorosamente vietati. Il trattamento sanitario può essere imposto soltanto quando sia direttamente in gioco l’interesse collettivo: sicuramente legittimo è ogni intervento diretto a prevenire o fermare malattie contagiose che si risolvono in un diretto danno sociale. La vaccinazione è un esempio tipico. Non si può essere costretti a curarsi quando è in pericolo la propria vita, ma non quando la mancanza di cure mette in pericolo la vita di altri.
Il governo per ora pare orientato alla volontarietà: scelta che è stata letta da alcuni come il tentativo di non prevaricare l’arbitrio dei cittadini.
Io credo che il motivo sia pratico: non sappiamo ancora con ragionevole certezza quante dosi saranno disponibili e in quali tempi.
E cosa risponde a chi dice che il vaccino obbligatorio sarebbe un’intromissione dello Stato?
Che sbaglia, per i motivi che ho spiegato prima. La legge può imporre la vaccinazione. Solo la legge naturalmente, nessun atto diverso: la riserva di legge per la limitazione dei diritti individuali è assoluta.
Secondo il dottor Guariniello gli operatori sanitari che rifiutino il vaccino possono essere licenziati in base alla legge sulla sicurezza sul lavoro.
Secondo me medici e infermieri devono vaccinarsi, perché mettono a rischio i pazienti con cui entrano in contatto. In questi mesi abbiamo visto quel che è accaduto nelle rsa e negli ospedali. Credo basti questo. Per consentire trattamenti sanitari imposti, l’interesse della collettività dev’essere anche attuale, come accade oggi con tutta evidenza in questa epidemia mondiale.
Si parla di un possibile obbligo per i dipendenti pubblici e non per quelli del settore privato. Discriminante?
I lavoratori del pubblico, pensiamo alla sanità e alla scuola ma anche alla giustizia, entrano nella stragrande maggioranza a contatto con le persone. La Consulta l’ha spiegato bene: eguaglianza vuol dire trattare in modo uguale situazioni uguali, ma anche trattare in modo diverso situazioni diverse. Se una persona disabile ha un accompagnatore, questo non è un privilegio: il criterio che prevale nel trattare situazioni differenti è quello della ragionevolezza.
Carlassare: “La Carta tutela la vita, il vaccino può essere obbligatorio per legge”
Silvia Truzzi| 30 Dicembre 2020
Di cosa parliamo quando parliamo di vaccino? Dell’articolo 32 della Costituzione e del diritto alla salute, l’unico caso in cui un diritto viene qualificato come “fondamentale.” Lo aveva sottolineato Lorenza Carlassare, professore emerito di diritto costituzionale a Padova, che all’alba del Fatto aveva guidato i nostri lettori in una lettura ragionata della Carta. Oggi, tornando a parlare di diritto alla salute, la professoressa spiega quali sono i punti cardine da cui partire: “La salute è tutelata nella Carta come diritto fondamentale dell’individuo e come interesse della collettività”. Due sono i riferimenti costituzionali “l’individuo e la collettività: il diritto del primo può cedere, eccezionalmente, soltanto di fronte a un interesse della seconda”.
Così, non sembra esserci dubbio: il vaccino potrebbe essere obbligatorio. C’è chi però sostiene che sarebbe una violazione della libertà dell’individuo.
Il legislatore – nel limitare la libertà individuale, inviolabile secondo l’articolo 13 – si muove entro i margini ben definiti dall’articolo 32: la salute come fondamentale diritto della persona e come libertà di rifiutare ogni trattamento quando non sia in gioco l’interesse della collettività. Della possibilità di rifiutare trattamenti sanitari si è parlato a lungo a proposito del fine vita. Ma la situazione che stiamo vivendo ora riguarda chiaramente l’interesse della comunità.
Lei ha scritto che ‘la Costituzione rimette la persona al centro del sistema segnando una svolta decisa con il sistema autoritario dove è la collettività, identificata spesso con lo Stato, il valore centrale rispetto al quale il singolo è strumento’. Non vale nel caso dell’epidemia?
L’ultimo comma dell’articolo 32 dice che ‘la legge non può in nessun caso violare i limiti imposti dal rispetto della persona’. Trattamenti sanitari imposti, ai quali il paziente non abbia consentito, sono rigorosamente vietati. Il trattamento sanitario può essere imposto soltanto quando sia direttamente in gioco l’interesse collettivo: sicuramente legittimo è ogni intervento diretto a prevenire o fermare malattie contagiose che si risolvono in un diretto danno sociale. La vaccinazione è un esempio tipico. Non si può essere costretti a curarsi quando è in pericolo la propria vita, ma non quando la mancanza di cure mette in pericolo la vita di altri.
Il governo per ora pare orientato alla volontarietà: scelta che è stata letta da alcuni come il tentativo di non prevaricare l’arbitrio dei cittadini.
Io credo che il motivo sia pratico: non sappiamo ancora con ragionevole certezza quante dosi saranno disponibili e in quali tempi.
E cosa risponde a chi dice che il vaccino obbligatorio sarebbe un’intromissione dello Stato?
Che sbaglia, per i motivi che ho spiegato prima. La legge può imporre la vaccinazione. Solo la legge naturalmente, nessun atto diverso: la riserva di legge per la limitazione dei diritti individuali è assoluta.
Secondo il dottor Guariniello gli operatori sanitari che rifiutino il vaccino possono essere licenziati in base alla legge sulla sicurezza sul lavoro.
Secondo me medici e infermieri devono vaccinarsi, perché mettono a rischio i pazienti con cui entrano in contatto. In questi mesi abbiamo visto quel che è accaduto nelle rsa e negli ospedali. Credo basti questo. Per consentire trattamenti sanitari imposti, l’interesse della collettività dev’essere anche attuale, come accade oggi con tutta evidenza in questa epidemia mondiale.
Si parla di un possibile obbligo per i dipendenti pubblici e non per quelli del settore privato. Discriminante?
I lavoratori del pubblico, pensiamo alla sanità e alla scuola ma anche alla giustizia, entrano nella stragrande maggioranza a contatto con le persone. La Consulta l’ha spiegato bene: eguaglianza vuol dire trattare in modo uguale situazioni uguali, ma anche trattare in modo diverso situazioni diverse. Se una persona disabile ha un accompagnatore, questo non è un privilegio: il criterio che prevale nel trattare situazioni differenti è quello della ragionevolezza.
Ma che ne sa lei....dovrebbe chiedere a Moreno, lui si che ne sa di costituzione. O forse alla signora è arrivato il vademecum errato intitolato "carta costituzionale " invece di "processo di norimberga"
Eh perché con tapatalk non riesco a mettere le faccine se no riempirei la pagina
Vaccini, Conte: "A fine gennaio l'Italia ne avrà 2,35 milioni"
"A fine gennario l'Italia ne avrà 2,35 milioni". Lo ha detto il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, parlando dei vaccini anti-Covid. Il premier ha poi aggiunto che "un impatto significativo ci sarà a primavera inoltrata con 10-15 milioni di persone vaccinate. "Io stesso, che per dare il buon esempio lo farei subito, rispetterò le prioprità - ha aggiunto - è giusto che siano rispettate le priorità del piano vaccinale".
Ma che ne sa lei....dovrebbe chiedere a Moreno, lui si che ne sa di costituzione. O forse alla signora è arrivato il vademecum errato intitolato "carta costituzionale " invece di "processo di norimberga"
Eh perché con tapatalk non riesco a mettere le faccine se no riempirei la pagina
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mi sa che se dici così allora tu ne sai più di tutti quanti...illuminaci...
Scuola, Conte: "Auspico il 7 gennaio presenza al 50% con flessibilità"
"Auspico che il 7 gennaio le scuole secondarie di secondo grado possano ripartire con una didattica integrata mista almeno al 50% in presenza, nel segno della responsabilità, senza mettere a rischio le comunità scolastiche. Se i tavoli delle prefetture hanno lavorato in modo efficace, potremo ripartire quantomeno col 50%". C'è disponibilità a differenziare gli orari di ingresso anche negli uffici pubblici". Lo dice il premier Giuseppe Conte.
Covid, Istat: +84mila morti rispetto alla media 2015-2019
Nel periodo di osservazione dell'epidemia di Covid-19 (febbraio-novembre 2020) si stimano complessivamente circa 84mila morti in più rispetto alla media del 2015-2019. Lo annuncia l'Istat nel Rapporto prodotto congiuntamente con l'Istituto Superiore di Sanità. I decessi di persone positive al Covid-19 registrati dalla Sorveglianza integrata riferiti allo stesso periodo sono 57.647 (il 69% dell'eccesso totale).
Carlassare: “La Carta tutela la vita, il vaccino può essere obbligatorio per legge”
Silvia Truzzi| 30 Dicembre 2020
Di cosa parliamo quando parliamo di vaccino? Dell’articolo 32 della Costituzione e del diritto alla salute, l’unico caso in cui un diritto viene qualificato come “fondamentale.” Lo aveva sottolineato Lorenza Carlassare, professore emerito di diritto costituzionale a Padova, che all’alba del Fatto aveva guidato i nostri lettori in una lettura ragionata della Carta. Oggi, tornando a parlare di diritto alla salute, la professoressa spiega quali sono i punti cardine da cui partire: “La salute è tutelata nella Carta come diritto fondamentale dell’individuo e come interesse della collettività”. Due sono i riferimenti costituzionali “l’individuo e la collettività: il diritto del primo può cedere, eccezionalmente, soltanto di fronte a un interesse della seconda”.
Così, non sembra esserci dubbio: il vaccino potrebbe essere obbligatorio. C’è chi però sostiene che sarebbe una violazione della libertà dell’individuo.
Il legislatore – nel limitare la libertà individuale, inviolabile secondo l’articolo 13 – si muove entro i margini ben definiti dall’articolo 32: la salute come fondamentale diritto della persona e come libertà di rifiutare ogni trattamento quando non sia in gioco l’interesse della collettività. Della possibilità di rifiutare trattamenti sanitari si è parlato a lungo a proposito del fine vita. Ma la situazione che stiamo vivendo ora riguarda chiaramente l’interesse della comunità.
Lei ha scritto che ‘la Costituzione rimette la persona al centro del sistema segnando una svolta decisa con il sistema autoritario dove è la collettività, identificata spesso con lo Stato, il valore centrale rispetto al quale il singolo è strumento’. Non vale nel caso dell’epidemia?
L’ultimo comma dell’articolo 32 dice che ‘la legge non può in nessun caso violare i limiti imposti dal rispetto della persona’. Trattamenti sanitari imposti, ai quali il paziente non abbia consentito, sono rigorosamente vietati. Il trattamento sanitario può essere imposto soltanto quando sia direttamente in gioco l’interesse collettivo: sicuramente legittimo è ogni intervento diretto a prevenire o fermare malattie contagiose che si risolvono in un diretto danno sociale. La vaccinazione è un esempio tipico. Non si può essere costretti a curarsi quando è in pericolo la propria vita, ma non quando la mancanza di cure mette in pericolo la vita di altri.
Il governo per ora pare orientato alla volontarietà: scelta che è stata letta da alcuni come il tentativo di non prevaricare l’arbitrio dei cittadini.
Io credo che il motivo sia pratico: non sappiamo ancora con ragionevole certezza quante dosi saranno disponibili e in quali tempi.
E cosa risponde a chi dice che il vaccino obbligatorio sarebbe un’intromissione dello Stato?
Che sbaglia, per i motivi che ho spiegato prima. La legge può imporre la vaccinazione. Solo la legge naturalmente, nessun atto diverso: la riserva di legge per la limitazione dei diritti individuali è assoluta.
Secondo il dottor Guariniello gli operatori sanitari che rifiutino il vaccino possono essere licenziati in base alla legge sulla sicurezza sul lavoro.
Secondo me medici e infermieri devono vaccinarsi, perché mettono a rischio i pazienti con cui entrano in contatto. In questi mesi abbiamo visto quel che è accaduto nelle rsa e negli ospedali. Credo basti questo. Per consentire trattamenti sanitari imposti, l’interesse della collettività dev’essere anche attuale, come accade oggi con tutta evidenza in questa epidemia mondiale.
Si parla di un possibile obbligo per i dipendenti pubblici e non per quelli del settore privato. Discriminante?
I lavoratori del pubblico, pensiamo alla sanità e alla scuola ma anche alla giustizia, entrano nella stragrande maggioranza a contatto con le persone. La Consulta l’ha spiegato bene: eguaglianza vuol dire trattare in modo uguale situazioni uguali, ma anche trattare in modo diverso situazioni diverse. Se una persona disabile ha un accompagnatore, questo non è un privilegio: il criterio che prevale nel trattare situazioni differenti è quello della ragionevolezza.
Se te l'avessero postato due anni fa, saresti andato avanti 200 pagine al posto di 90
Ippolito: "La percentuale di morti è tre volte più alta dell'influenza
"La percentuale di decessi per Covid è tre volte più alta dell'influenza, abbiamo il doppio dei ricoveri in terapia intensiva e mentre l'influenza può essere gestita a casa, per il Covid abbiamo avuto bisogno di ospedalizzazione che nelle forme benigne è stata il doppio dell'influenza". Lo ha detto il direttore scientifico dello Spallanzani Giuseppe Ippolito.
Ma anni fa, uno con altre patologie che beccava l'influenza e moriva, come veniva conteggiato?
Covid, Istat: +84mila morti rispetto alla media 2015-2019
Nel periodo di osservazione dell'epidemia di Covid-19 (febbraio-novembre 2020) si stimano complessivamente circa 84mila morti in più rispetto alla media del 2015-2019. Lo annuncia l'Istat nel Rapporto prodotto congiuntamente con l'Istituto Superiore di Sanità. I decessi di persone positive al Covid-19 registrati dalla Sorveglianza integrata riferiti allo stesso periodo sono 57.647 (il 69% dell'eccesso totale).
sarebbe sempre utile sapere quanti di questi sono morti x inefficenza del sistema sanitario a partire da marzo scorso visto che c'è stato quasi un totale abbandono dei malati "classici" che si sono visti mettere in secondo piano dai malati ( o presunti tali ) di covid...sono state rinviate migliaia e migliaia di operazioni per impraticabilità degli ospedali e insufficiente numero di personale sanitario visto che è stato impiegato x il solo covid..( ho due amici dottori chirurghi che x il periodo marzo - luglio non hanno fatto nemmeno una delle loro operazioni pianificate )...
senza contare il VERO problema e cioè quello delle classificazioni delle morti...siamo stati i campioni anche in questo...
Conte: "Vaccini in più come la Germania? Lo vieta contratto Ue"
"Perche' l'Italia non si èassicurata dosi di vaccini come la Germania? Italia, Francia, Germania e Olanda sono stati i primi Paesi che, in modo sintonico, si sono mossi per l'alleanza per i vaccini, dopo aver già preso contatti con le ditte. Abbiamo consegnato la palla ala commissione Ue. E' stata una scelta politica". Lo ha detto il premier Conte, aggiungendo che "l'Italia non ha tentato di assicurarsi altre commesse perché le dosi contrattualmente negoziate sono centinaia di milioni. E poi L'Italia non l'ha fatto perché all'articolo 7 del contratto della commissione europea c'è il divieto di approvvigionarsi a livello bilaterale".
Il 60% dei decessi complessivi causati dal Covid-19 riguardano persone over 80. Lo spiega l'Istat nel suo rapporto sull'impatto della pandemia sulla mortalità in Italia. "La classe degli over 80 - si legge - risulta quella con la più alta percentuale di decessi per Covid-19 (il 60% dei decessi complessivi)". In controtendenza, invece, il dato sui contagi negli ultraottantenni. Si è passati dal 26% della prima ondata all'8% della seconda ondata. "Tale diminuzione - spiega la nota - è verosimilmente in gran parte dovuta all'aumentata capacità diagnostica tra le classi di età più giovani e nelle persone con sintomi meno severi".
Possibile cambio data per l'avvio dei saldi in alcune Regioni
Alcune Regioni starebbero valutando il cambio di data dell'avvio dei saldi invernali in considerazione delle zone rosse istituite per i prossimi giorni.
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