E' tornato in sella alla sua moto, dopo un tumore alla scapola e una spalla ricostruita in 3D. E' la storia di un quarantenne veneto, appassionato di due ruote, operato nell'autunno del 2019 all'Istituto Ortopedico Rizzoli di Bologna, e che, a distanza di un anno, ha recuperato la funzionalità del braccio tanto da poter di nuovo guidare la sua amata Ducati.
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La lesione alla scapola, all'inizio apparentemente benigna, venne evidenziata da una lastra. Poi la diagnosi di osteosarcoma, tumore delle ossa raro e aggressivo. Di fronte alla gravità della situazione si rese necessario un intervento chirurgico per asportare la parte di osso malata.
Un intervento fortunatamente conservativo, perché il tumore non si era ancora esteso e la funzione dell'arto poteva essere preservata. Ma con una prospettiva concreta di fortissima riduzione, perché è la scapola a determinare il movimento del braccio. Il paziente è stato seguito dal dottor Giuseppe Bianchi della Clinica di ortopedia oncologica diretta dal professor Giuseppe Donati, centro di riferimento nazionale per questo tipo di patologie.
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"Abbiamo deciso di utilizzare la metodica ad oggi più moderna per la ricostruzione di segmenti scheletrici a geometria complessa quale è la scapola, vale a dire la resezione 'misurata' con guide di taglio e ricostruzione con protesi personalizzata utilizzando la stampa 3D ed evitando l'asportazione completa della scapola, che avrebbe portato a una grave menomazione funzionale, con perdita di movimento della spalla - ha spiegato il dottor Bianchi -: il tutto mantenendo comunque i criteri di adeguatezza chirurgica per quanto concerne gli aspetti oncologici".
Dopo un anno, e grazie a un percorso alla Medicina Fisica e Riabilitativa del Rizzoli diretta dalla professoressa Maria Grazia Benedetti, il 40enne è riuscito a risalire sulla moto, riprendendo a pieno la sua vita anche sotto questo aspetto. Ha ricevuto anche la tessera di socio onorario del Moto Club Ior, associazione di dipendenti dell'Istituto ortopedico bolognese amanti delle due ruote e impegnati in iniziative benefiche.
E non appena la situazione epidemica lo consentirà, l'azienda della sua moto, la Ducati di Borgo Panigale, lo inviterà in visita al quartier generale di Bologna.
"Casi come questo spiegano perché è importante che i pazienti con tumori delle ossa siano curati in un centro di riferimento come l'Istituto Ortopedico Rizzoli, dove è nata l'ortopedia oncologica italiana", commenta il direttore generale del Rizzoli, Anselmo Campagna. "Competenze integrate di più specialisti e ricerca di livello internazionale hanno consentito - aggiunge - di ridurre la mortalità e di applicare l'innovazione tecnologica in sala operatoria per migliorare la qualità della vita dei pazienti, anche con soluzioni alternative alle amputazioni. E nell'emergenza Covid i percorsi oncologici continuano a essere garantiti e sicuri."
da tgcom24
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