Più i camioni 
In Europa stop alle vendite di camion a diesel dal 2040
È l’impegno assunto da un’alleanza di sette produttori europei, tra cui anche Iveco. Sul mercato finiranno esclusivamente modelli a zero emissioni: elettrici, a idrogeno o a combustibili alternativi
14 dicembre 2020
Serviziol’impegno dei produttori
di Sissi Bellomo
(assetseller - stock.adobe.com)
3' di lettura
Stop ai Tir inquinanti a partire dal 2040. È l’impegno assunto da sette produttori europei, che hanno deciso di anticipare di dieci anni il traguardo di interrompere la vendita di camion con motore a combustione. Invece dei modelli a diesel, il combustibile tuttora più utilizzato, saranno promossi modelli alimentati a batterie, a idrogeno o con carburanti alternativi, in ogni caso sempre a zero emissioni. Anche il gas dovrebbe quindi uscire di scena.
L’alleanza – di cui fa parte anche Iveco, con Daimler, Scania, Man, Volvo, Daf e Ford – prevede di investire tra 50 e 100 miliardi di euro per lo sviluppo di nuove tecnologie, ha anticipato al Financial Times Henrik Henriksson, ceo di Scania e presidente della sezione veicoli commerciali dell’Acea, l’associazione delle case automobilistiche europee, che coordina l’iniziativa in collaborazione con il Potsdam Institute for Climate Impact Research.
I trasporti pesanti sono considerati una delle roccaforti del petrolio, nonché uno dei settori che finora hanno resistito di più alla decarbonizzazione. Secondo un rapporto dell’Agenzia internazionale dell’energia (ormai un po’ datato, perché risale al 2017) il traffico pesante su gomma è responsabile di circa un quinto della domanda petrolifera globale: 17 milioni di barili al giorno, pari grosso modo alla produzione dell’intero Nord America.
I Tir generano il 7% delle emissioni di CO2 legate all’energia e oltre un terzo di quelle dei trasporti, con una tendenza ad espandersi (tra il 2000 e il 2016 l’hanno fatto al ritmo del 2,6% all’anno).
Rispetto alle auto, i camion hanno imboccato in ritardo la strada della transizione energetica, ma qualche progresso comincia finalmente a vedersi. A trainare è la Cina, ma anche gli Usa e l’Europa ora stanno accelerando. L’Aie di recente ha osservato che nel Vecchio continente le vendite di camion elettrici sono raddoppiate nel 2019 (anche se il totale è di appena 750 immatricolazioni, concentrate per l’80% in Germania, a fronte di un totale di 6,6 milioni di autocarri medi e pesanti in circolazione).

In Europa stop alle vendite di camion a diesel dal 2040
È l’impegno assunto da un’alleanza di sette produttori europei, tra cui anche Iveco. Sul mercato finiranno esclusivamente modelli a zero emissioni: elettrici, a idrogeno o a combustibili alternativi
14 dicembre 2020
Serviziol’impegno dei produttori
di Sissi Bellomo

3' di lettura
Stop ai Tir inquinanti a partire dal 2040. È l’impegno assunto da sette produttori europei, che hanno deciso di anticipare di dieci anni il traguardo di interrompere la vendita di camion con motore a combustione. Invece dei modelli a diesel, il combustibile tuttora più utilizzato, saranno promossi modelli alimentati a batterie, a idrogeno o con carburanti alternativi, in ogni caso sempre a zero emissioni. Anche il gas dovrebbe quindi uscire di scena.
L’alleanza – di cui fa parte anche Iveco, con Daimler, Scania, Man, Volvo, Daf e Ford – prevede di investire tra 50 e 100 miliardi di euro per lo sviluppo di nuove tecnologie, ha anticipato al Financial Times Henrik Henriksson, ceo di Scania e presidente della sezione veicoli commerciali dell’Acea, l’associazione delle case automobilistiche europee, che coordina l’iniziativa in collaborazione con il Potsdam Institute for Climate Impact Research.
I trasporti pesanti sono considerati una delle roccaforti del petrolio, nonché uno dei settori che finora hanno resistito di più alla decarbonizzazione. Secondo un rapporto dell’Agenzia internazionale dell’energia (ormai un po’ datato, perché risale al 2017) il traffico pesante su gomma è responsabile di circa un quinto della domanda petrolifera globale: 17 milioni di barili al giorno, pari grosso modo alla produzione dell’intero Nord America.
I Tir generano il 7% delle emissioni di CO2 legate all’energia e oltre un terzo di quelle dei trasporti, con una tendenza ad espandersi (tra il 2000 e il 2016 l’hanno fatto al ritmo del 2,6% all’anno).
Rispetto alle auto, i camion hanno imboccato in ritardo la strada della transizione energetica, ma qualche progresso comincia finalmente a vedersi. A trainare è la Cina, ma anche gli Usa e l’Europa ora stanno accelerando. L’Aie di recente ha osservato che nel Vecchio continente le vendite di camion elettrici sono raddoppiate nel 2019 (anche se il totale è di appena 750 immatricolazioni, concentrate per l’80% in Germania, a fronte di un totale di 6,6 milioni di autocarri medi e pesanti in circolazione).
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