Notte di Halloween movimentata per un 27enne di Imola, che per fuggire forse alla noia delle chiusure anti Covid ha ben pensato di organizzare uno scherzo ai Carabinieri locali confessando un omicidio in realtà mai commesso.
Come riportato dalla stampa locale la chiamata al 112 risultava abbastanza eloquente: “Ho commesso un omicidio, venite”, mettendo subito in allerta i militari del Nucleo Operativo Radiomobile di Imola che immediatamente si sono precipitati sul luogo indicato dal 27enne nella chiamata. Una volta giunti sul posto però, i Carabinieri si sono trovati davanti agli occhi una scena bene diversa, con il ragazzo che rideva incessantemente di fronte agli agenti.
Credendo di stare assistendo a un momento di follia del presunto omicida, i militari si sono dunque avvicinati al giovane il quale però ha confessato il terribile scherzo ai loro danni, probabilmente orchestrato per sfuggire all’impossibilità dei recarsi in un locale causa restrizioni anti Covid. Una volta riavutisi dallo spavento, i due agenti hanno denunciato il ragazzo per procurato allarme presso le autorità.
Secondo la legge infatti, annunciare disastri, infortuni o pericoli inesistenti ad autorità o enti di un pubblico servizio, è punibile con l’arresto fino a sei mesi o con un’ammenda che va dai 10 ai 516 euro.
notizia da: notizie.it
Come riportato dalla stampa locale la chiamata al 112 risultava abbastanza eloquente: “Ho commesso un omicidio, venite”, mettendo subito in allerta i militari del Nucleo Operativo Radiomobile di Imola che immediatamente si sono precipitati sul luogo indicato dal 27enne nella chiamata. Una volta giunti sul posto però, i Carabinieri si sono trovati davanti agli occhi una scena bene diversa, con il ragazzo che rideva incessantemente di fronte agli agenti.
Credendo di stare assistendo a un momento di follia del presunto omicida, i militari si sono dunque avvicinati al giovane il quale però ha confessato il terribile scherzo ai loro danni, probabilmente orchestrato per sfuggire all’impossibilità dei recarsi in un locale causa restrizioni anti Covid. Una volta riavutisi dallo spavento, i due agenti hanno denunciato il ragazzo per procurato allarme presso le autorità.
Secondo la legge infatti, annunciare disastri, infortuni o pericoli inesistenti ad autorità o enti di un pubblico servizio, è punibile con l’arresto fino a sei mesi o con un’ammenda che va dai 10 ai 516 euro.
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