Massimo Gaggi per il ?Corriere della Sera?
Proteste e battaglie in Oregon per il 102esimo giorno consecutivo dall' inizio delle manifestazioni contro il razzismo innescate dalla morte di George Floyd, ucciso dalla polizia a Minneapolis.
Dall' interno conservatore di questo Stato democratico della West Coast sono ripartite le autocolonne delle milizie della destra nazionalista, dirottate dalla polizia fuori Portland per evitare nuovi incidenti tragici come l' uccisione, il 29 agosto, di un membro del Patriot Prayers da parte di un attivista dei gruppi Antifa, poi morto anche lui in uno scontro con la polizia. Stavolta a muoversi sono state le milizie armate dei Proud Boys.
Arrivate nella capitale, Salem, si sono scontrate davanti al Parlamento coi manifestanti di Black Lives Matter, attaccati con spray urticanti, pallottole di vernice e a pugni. La polizia ? poi riuscita a sedare i tumulti e ha arrestato alcuni miliziani.
Intanto anche Louisville, in Kentucky, ? arrivata al 102esimo giorno consecutivo di proteste e scontri. E anche qui il rischio che le manifestazioni si trasformino in tragedia ? accentuato dalla comparsa di diversi gruppi paramilitari: con l' aggravante che a quelli dei suprematisti bianchi e della destra nazionalista (dagli Oath Keepers ai 3 Percenters, passando per gli Angry Vikings e gli American Patriots, oltre alle sigle gi? citate) ora si contrappone una formazione di attivisti afroamericani anch' essi armati fino ai denti: la Nfac (sta per Not Fucking Around Coalition, che, slang a parte, potremmo tradurre con ?coalizione di quelli che fanno sul serio?).
Louisville ? uno degli epicentri della protesta in America perch? qui alcuni mesi fa Breonna Taylor ? stata uccisa dalla polizia nel suo letto. Da mesi i manifestanti chiedono l' arresto degli agenti che l' hanno colpita. I miliziani neri sono comparsi la prima volta il 4 luglio in Georgia alle manifestazioni di Stone Mountain Park, un monumento confederato scolpito su una montagna non lontana da Atlanta che secondo gli Antifa andrebbe eliminato come le statue di personaggi storici razzisti abbattute nei mesi scorsi.
A Louisville hanno sfilato una prima volta il 25 luglio, una manifestazione segnata da un incidente che poteva essere tragico: un miliziano di colore, cadendo dopo aver messo un piede in fallo, ha sparato una raffica ferendo tre suoi compagni.
Centinaia di miliziani neri sono tornati ora in citt? per sostenere Black Lives Matter nella protesta contro il Kentucky Derby, una delle pi? importanti gare ippiche d' America che si ? svolta nel week end del Labor Day: un sacrilegio secondo i manifestanti che hanno assediato l' ippodromo, difeso dalla polizia e della Guardia Nazionale.
I miliziani Nfac si sono concentrati in un parco vicino alla zona delle proteste mentre in citt? arrivavano gli uomini armati di varie organizzazioni di destra - dagli Angry Vikings ai Sons of Liberty - per affrontarli. La polizia all' inizio si ? limitata a difendere l' ippodromo, ma quando la citt? ? stata invasa da gruppi armati contrapposti, ? riuscita a creare un' intercapedine tra i due fronti, evitando incidenti.
SIMBOLO DEL MOVIMENTO ANTIFA
Stavolta ? andata bene ma, con centinaia di uomini che si confrontano con armi semiautomatiche e il colpo in canna, le tensioni possono esplodere in qualunque momento. E, anche senza scontri cruenti, diverse citt? americane vivono in un clima di minaccia permanente: oltre a Portland, Louisville e le citt? teatro di altre violenze razziali come Kenosha, Minneapolis e Rochester, la macchina della protesta ? sempre attiva anche in alcune grandi metropoli - da Seattle a Chicago - mentre scontri cominciano a registrarsi anche nelle citt? dell' America ?profonda?, da Boise in Idaho ad Albuquerque in New Mexico.
Difficile che la situazione migliori nei prossimi due mesi, coi miliziani di destra che inneggiano a Trump e ai teorici delle cospirazioni QAnon e il presidente che soffia sul fuoco. Mentre quelli neri, guidati dall' ideologo armato John Jay Fitzgerald Johnson, vagheggiano una secessione del Texas nel quale gli afroamericani dovrebbero costruire il loro Stato, indipendente dagli Usa. Anche dopo il voto del 3 novembre, qualunque sia il suo esito, ? difficile che questi gruppi animati da un istinto di ribellione e dal desiderio di ostentare forza fisica anche a costo di arrivare allo scontro, svaniscano nel nulla.
Proteste e battaglie in Oregon per il 102esimo giorno consecutivo dall' inizio delle manifestazioni contro il razzismo innescate dalla morte di George Floyd, ucciso dalla polizia a Minneapolis.
Dall' interno conservatore di questo Stato democratico della West Coast sono ripartite le autocolonne delle milizie della destra nazionalista, dirottate dalla polizia fuori Portland per evitare nuovi incidenti tragici come l' uccisione, il 29 agosto, di un membro del Patriot Prayers da parte di un attivista dei gruppi Antifa, poi morto anche lui in uno scontro con la polizia. Stavolta a muoversi sono state le milizie armate dei Proud Boys.
Arrivate nella capitale, Salem, si sono scontrate davanti al Parlamento coi manifestanti di Black Lives Matter, attaccati con spray urticanti, pallottole di vernice e a pugni. La polizia ? poi riuscita a sedare i tumulti e ha arrestato alcuni miliziani.
Intanto anche Louisville, in Kentucky, ? arrivata al 102esimo giorno consecutivo di proteste e scontri. E anche qui il rischio che le manifestazioni si trasformino in tragedia ? accentuato dalla comparsa di diversi gruppi paramilitari: con l' aggravante che a quelli dei suprematisti bianchi e della destra nazionalista (dagli Oath Keepers ai 3 Percenters, passando per gli Angry Vikings e gli American Patriots, oltre alle sigle gi? citate) ora si contrappone una formazione di attivisti afroamericani anch' essi armati fino ai denti: la Nfac (sta per Not Fucking Around Coalition, che, slang a parte, potremmo tradurre con ?coalizione di quelli che fanno sul serio?).
Louisville ? uno degli epicentri della protesta in America perch? qui alcuni mesi fa Breonna Taylor ? stata uccisa dalla polizia nel suo letto. Da mesi i manifestanti chiedono l' arresto degli agenti che l' hanno colpita. I miliziani neri sono comparsi la prima volta il 4 luglio in Georgia alle manifestazioni di Stone Mountain Park, un monumento confederato scolpito su una montagna non lontana da Atlanta che secondo gli Antifa andrebbe eliminato come le statue di personaggi storici razzisti abbattute nei mesi scorsi.
A Louisville hanno sfilato una prima volta il 25 luglio, una manifestazione segnata da un incidente che poteva essere tragico: un miliziano di colore, cadendo dopo aver messo un piede in fallo, ha sparato una raffica ferendo tre suoi compagni.
Centinaia di miliziani neri sono tornati ora in citt? per sostenere Black Lives Matter nella protesta contro il Kentucky Derby, una delle pi? importanti gare ippiche d' America che si ? svolta nel week end del Labor Day: un sacrilegio secondo i manifestanti che hanno assediato l' ippodromo, difeso dalla polizia e della Guardia Nazionale.
I miliziani Nfac si sono concentrati in un parco vicino alla zona delle proteste mentre in citt? arrivavano gli uomini armati di varie organizzazioni di destra - dagli Angry Vikings ai Sons of Liberty - per affrontarli. La polizia all' inizio si ? limitata a difendere l' ippodromo, ma quando la citt? ? stata invasa da gruppi armati contrapposti, ? riuscita a creare un' intercapedine tra i due fronti, evitando incidenti.
SIMBOLO DEL MOVIMENTO ANTIFA
Stavolta ? andata bene ma, con centinaia di uomini che si confrontano con armi semiautomatiche e il colpo in canna, le tensioni possono esplodere in qualunque momento. E, anche senza scontri cruenti, diverse citt? americane vivono in un clima di minaccia permanente: oltre a Portland, Louisville e le citt? teatro di altre violenze razziali come Kenosha, Minneapolis e Rochester, la macchina della protesta ? sempre attiva anche in alcune grandi metropoli - da Seattle a Chicago - mentre scontri cominciano a registrarsi anche nelle citt? dell' America ?profonda?, da Boise in Idaho ad Albuquerque in New Mexico.
Difficile che la situazione migliori nei prossimi due mesi, coi miliziani di destra che inneggiano a Trump e ai teorici delle cospirazioni QAnon e il presidente che soffia sul fuoco. Mentre quelli neri, guidati dall' ideologo armato John Jay Fitzgerald Johnson, vagheggiano una secessione del Texas nel quale gli afroamericani dovrebbero costruire il loro Stato, indipendente dagli Usa. Anche dopo il voto del 3 novembre, qualunque sia il suo esito, ? difficile che questi gruppi animati da un istinto di ribellione e dal desiderio di ostentare forza fisica anche a costo di arrivare allo scontro, svaniscano nel nulla.
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