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Corona Virus BEI CAZZI capitolo V
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Primi cinque Paesi per trasmissione locale in Europa- Spagna 191.726 casi (19.130 morti al 18 Aprile)
- Italia 175.925 casi (22.745 morti al 18 aprile)*
- Germania 139.897 casi (3.868 morti al 18 aprile)
- Regno Unito 114.217 (13729 morti al 18 aprile)
- Francia 108.847 casi (17.920 morti al 18 aprile)
*Fonte: Dipartimento Protezione Civile
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19 apr 19:21
Conte: l'Italia lasciata sola, apprezzo le scuse Ue
"? indiscutibile: l'Italia ? stata lasciata sola". A dirlo ? il premier Giuseppe Conte, in un'intervista alla Sueddeutsche Zeitung. "Anche Ursula von der Leyen si ? scusata per questo a nome dell'Unione europea, nell'Europarlamento - prosegue -. Devo dire che ho molto apprezzato questo gesto"
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19 apr 20:44
Kurz: "In Austria situazione sotto controllo"
In Austria la situazione Covid ? "sotto controllo, anche negli ospedali", grazie ad una reazione "veloce e decisa". Lo ha detto il cancelliere Sebastian Kurz in un'intervista alla Cnn. Le riaperture avverranno "passo dopo passo", aumentando parallelamente il numero di test. "Registriamo ora un centinaio di contagi al giorno e questo ci rende molto felici", ha aggiunto Kurz, ma il percorso durera' mesi e poi ci sar? "una nuova normalit?", con "il massimo di libert? possibile date le limitazioni necessarie".
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Negli Stati Uniti i decessi per coronavirus hanno superato quota 40mila (40.585 per l'esattezza), circa un quarto del totale mondiale. I casi positivi sono 742.442, quasi un terzo di quelli del pianeta. Lo riferisce il sito della Johns Hopkins University.
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Ecco un prete COGLIONE...
"Non pagate le multe, non abbiate paura di venire a messa. Quello a cui ci hanno messo di fronte ? anticostituzionale, ? qualcosa di oppressivo". Cos? don Pietro Cesena, parroco della chiesa dei Santi Angeli Custodi di Piacenza, nel quartiere di Borgotrebbia, si ? rivolto a diversi fedeli che erano presenti all'interno della chiesa durante la funzione domenicale. Messa che non doveva essere celebrata a porte aperte per le norme anti-coronavirus.
Al termine della celebrazione ? arrivata la polizia. Agenti in borghese della questura di Piacenza hanno raccolto elementi che serviranno per successivi accertamenti. Al momento, comunque nessun provvedimento ? stato ancora adottato, n? nei confronti del sacerdote, n? verso i cittadini che erano presenti a messa (rispettando le distanze di sicurezza interpersonali) nonostante le disposizioni che le funzioni religiose vengano celebrate a porte chiuse.
Il vescovo di Piacenza: ?Rispettare le normative anti-Covid? Sulla vicenda ? intervenuto anche il vescovo di Piacenza, monsignor Gianni Ambrosio, che in una lettera inviata anche alla stampa ha affermato: "Ritengo doveroso ricordare ai tutti la necessit? di osservare le misure di sicurezza che la Conferenza Episcopale Italiana ha comunicato e pi? volte ribadito, sempre in stretto contatto con il ministero dell'Interno e con la Segreteria di Stato della Citt? del Vaticano. Si possono discutere, certo, ma sono da osservare ovunque, soprattutto poi in quei luoghi, come qui a Piacenza, ove abbiamo una tremenda responsabilit?, perch? il numero dei contagi e dei defunti ? impressionante. Ricordo pure che la non osservanza di queste misure comporta una 'contestazione' da parte delle forze dell'ordine, come purtroppo accaduto oggi".
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Sono state 9.010 le persone controllate domenica a Milano e provincia per verificare il rispetto della norme contro la diffusione del coronavirus: 313 quelle sanzionate amministrativamente in base al pi? recente decreto, 31 quelle denunciate per falsa attestazione o dichiarazione a pubblico ufficiale o false dichiarazioni sulla identit? o su qualit? personali proprie o di altri; una denunciata per non avere rispettato la quarantena.
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Originally posted by mito22 View PostSono state 9.010 le persone controllate domenica a Milano e provincia per verificare il rispetto della norme contro la diffusione del coronavirus: 313 quelle sanzionate amministrativamente in base al pi? recente decreto, 31 quelle denunciate per falsa attestazione o dichiarazione a pubblico ufficiale o false dichiarazioni sulla identit? o su qualit? personali proprie o di altri; una denunciata per non avere rispettato la quarantena.
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Circa un centinaio di ragazzi italiani, tra i 18 e i 28 anni, sono stati rimpatriati dalla Florida. I giovani erano rimasti bloccati dopo che, a causa dell'emergenza coronavirus, Disney World, il famoso parco divertimenti, aveva sospeso 43mila dipendenti, fra cui appunto gli italiani, originari di varie parti del nostro Paese (diverse regioni del nord, Lazio, Sardegna, Puglia).
La pandemia di Covid-19 non ha risparmiato neanche il mondo di Disney World ed i suoi famosi parchi divertimenti. La societ? di Topolino ha infatti deciso di sospendere i contratti di lavoro per migliaia di lavoratori, promettendola ripresa solo ad emergenza finita. Tra loro anche i ragazzi italiani, andati a lavorare - a vario titolo - nei parchi del divertimento, ma poi rimasti bloccati in un Paese, alle prese con il virus, che ha chiuso i voli.
I ragazzi erano arrivati a Orlando grazie al Cultural Representative Program della Disney, un programma di scambio culturale che garantisce un contratto di un anno. Il 16 marzo il parco ? stato chiuso e i dipendenti messi in quarantena, ma la Disney ancora per qualche settimana ha continuato a garantire un numero minimo di ore per consentire ai ragazzi dello scambio culturale di pagare l'affitto e acquistare i beni di prima necessit?. Il 6 aprile, per?, tutti i partecipanti al Cultural Representative Program sono stati licenziati per mail. Ora, dopo alcune settimane, i giovani sono riusciti a tornare in Italia.
"Finalmente ce l'abbiamo fatta a tornare in Italia - ha raccontato un ragazzo lombardo - dopo un periodo complicato dove abbiamo cercato di trovare una soluzione per tornare a casa. In Florida la situazione appare pi? tranquilla che in Italia, visto il racconto dei miei familiari dalla Lombardia: non essendo in centro citt? ma pi? in periferia, ci sentivamo pi? tranquilli".
"E' stato un viaggio lungo, dopo una fase difficile ma siamo riusciti tutti a tornare - ha testimoniato un giovane di Roma -. Sicuramente, ci sono stati momenti complicati, dalla quarantena a casa, allo sfratto in una settimana. Siamo stati licenziati con una mail ma, subito il giorno dopo, siamo entrati in contatto con la nostra manager che, faccia a faccia, ci ha dato le motivazioni, garantendoci assistenza fino al 18 aprile, come ci avevano assicurato".
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