Le Regioni che vogliono partire prima dell'inizio della fase 2, cio? il 4 maggio, dovranno garantire di avere a disposizione ospedali Covid e luoghi dove tenere in quarantena i positivi. Questa la condizione posta dal governo per sbloccare il 27 aprile le aziende del settore auto, edile e moda. Altrimenti le riaperture cominceranno dalla settimana successiva. Saranno scaglionate in base alle tabelle dell'Inail che misurano il rischio per i lavoratori.
Negozi e aziende, ricorda il Corriere della Sera, avranno l?obbligo di autocertificarsi per dimostrare di essere in regola con le nuove norme per il contenimento del contagio da coronavirus. Poi scatteranno i controlli e chi non si sar? adeguato rischia la sospensione della licenza o la chiusura. "Si pu? ragionare su una regionalizzazione delle aperture", dice il ministro Stefano Patuanelli.
La riorganizzazione della fase 2 terr? conto di tutti i suggerimenti che provengono dai vari gruppi di lavoro e saranno inseriti nel decreto del governo. Per garantire il rispetto delle norme aziende e negozi dovranno compilare un modulo che autocertifica il rispetto delle prescrizioni imposte su dotazioni dei dispositivi di sicurezza personale, sanificazione, presenza del medico e tutte le altre regole che saranno diversificate a seconda delle filiere. Dovranno essere in ogni caso garantiti turni diversificati per i lavoratori e privilegiato lo smart working.
Diverso ? il discorso per i bar e i ristoranti, dove la riapertura appare ancora lontana rispetto all?inizio della fase 2. Le tabelle Inail assegnano infatti a questi luoghi di ritrovo un livello di rischio elevato. Dunque si sta valutando la possibilit? di concedere, oltre alle consegne a domicilio che gi? vengono effettuate, il servizio da asporto. In questo caso l?ingresso sar? scaglionato, cos? come gi? avviene per tutti gli altri negozi gi? aperti, e calcolato sulla base della metratura dei locali. La misura rimane quella di 40 metri quadri fissata nell?ultimo decreto dove possono entrare due dipendenti e un cliente.
Pi? articolato infine il piano per il trasporto pubblico, che dovr? tenere conto delle esigenze delle Regioni e soprattutto dei Comuni pi? grandi. Su autobus e metropolitane i passeggeri potranno stare soltanto seduti e comunque mantenendo la distanza, dunque su posti alternati rendendo inevitabilmente ridotta la capienza. Ecco perch? si sta valutando la possibilit? di aprire le zone a traffico limitato favorendo cos? il trasporto privato. L?alternativa sarebbe aumentare il numero delle corse. Ma anche creare aree di scambio dove si possa lasciare il proprio mezzo e utilizzare il servizio sharing di auto e bici.
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