Prima lettera dalla Kirghisia: Cari amici, non sono venuto in Kirghisia per mia volont? o per trascorrere le ferie, ma per caso. Improvvisamente ho assistito al miracolo di una societ? nascente, a misura d'uomo, dove ognuno sembra poter gestire il proprio destino e la serenit? permanente non ? un'utopia, ma un bene reale e comune. Qui sembra essere accaduto tutto ci? che negli altri Paesi del mondo, da secoli, non riesce ad accadere. Arrivando in Kirghisia, ho avuto la sensazione di "tornare" in un Paese nel quale in realt? non ero mai stato. Forse perch? da sempre sognavo che esistesse. Il mio strano "ritorno" in questo meraviglioso Paese, ? accaduto dunque casualmente. Per ragioni tecniche, l'aereo sul quale viaggiavo ha dovuto fare scalo due giorni nella capitale. In ogni settore, pubblico e privato, non si lavora pi? di tre ore al giorno, a pieno stipendio, con la riserva di un'eventuale ora di straordinario. Le rimanenti 20 o 21 ore della giornata vengono dedicate al sonno, al cibo, alla creativit?, all'amore, alla vita, a se stessi, ai propri figli e ai propri simili...
ragazzi ? un libro interessante, nella sua semplicit?, si legge in un pomeriggio, ve lo consiglio... 10 euro alla feltrinelli
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