riporto un articolo interessante, sicuramente la fonte pu? essere di parte, per? due considerazioni, anche vista la trasformazione forzosa del parco auto che si vuole inseguire, con tutti i problemi che si porta appresso, si posso fare
[QUOTE]Coronavirus e inquinamento, il blocco della circolazione lo riduce?
Pu? il Coronavirus Covid-19 aver ridotto l'inquinamento? Ecco l'analisi scientifica di come lo stop delle attivit? ha influito sull'inquinamento. Cosa sta accadendo nelle citt? di Roma, Milano, Torino e in Pianura Padana?
Marco Paternostro6 ore faFacebookTwitterLinkedInPinterest
Il Coronavirus sta guidando ogni nostra decisione in questo periodo complicato mentre siamo tutti in quarantena, ma sta anche cambiando la nostra impronta ecologica sull?ambiente abbattendo l?inquinamento generato dall?uomo? Tutti gli spostamenti sono fortemente ridotti e consentiti solo per ?comprovati motivi?. Cos? il traffico ? notevolmente calato anche nelle grandi citt? come Roma, Milano e Torino che appaiono surreali, ma anche sulla critica Pianura Padana in fatto di inquinamento.
A Roma, in particolare, il blocco riguarda tutti i veicoli che vengono ora puntualmente fermati dalle Forze dell?Ordine, Polizia Stradale, Carabinieri e Polizia Locale per la verifica degli spostamenti.
La crisi economica dovuta al Covid-19, ha determinato la chiusura di tantissime attivit? e fabbriche. Ma ha portato anche alla riduzione dei voli e dei trasporti marittimi, e di conseguenza un taglio significativo ai fattori inquinanti come il diossido d?azoto. Si tratta di una sostanza tossica prodotta dalla combustione di combustibili fossili proveniente da industrie, riscaldamenti e anche mezzi di trasporto. Anche l?agricoltura per? ? tra i principali produttori di smog nel Bel Paese.
L?inquinamento nelle grandi citt? ? dovuto al traffico solo per il 20% circa
L?NO2, ovvero diossido di azoto, ? un inquinante secondario gassoso molto pericoloso, perch? ? un forte irritante delle vie polmonari. ? capace di provocare tosse, dolori al torace, convulsioni, insufficienza circolatoria oltre a danni irreversibili ai polmoni come l?edema.
La situazione attuale ? questa: le attivit? commerciali sono chiuse eccetto rivendite di derrate alimentari e farmacie. Girano pochissimi veicoli, qualche furgone, camion, auto e scooter mentre la maggior parte dei motori ? spenta.
L?inquinamento con lo stop della circolazione con il Coronavirus diminuisce?
Per capire se l?inquinamento ? sceso nelle grandi citt?, a seguito del blocco forzato della circolazione dovuto al Decreto ?Io resto a casa? per il Coronavirus, analizziamo un po di dati reali che vengono rilevati dalle centraline di monitoraggio dell?Arpa ma anche dai satelliti del programma Copernicus.
Nonostante le giornate ecologiche i valori dell?inquinamento restavano stazionari
Inquinamento visto dal satellite
Grazie al satellite ? possibile anche monitorare l?inquinamento atmosferico e con esso si pu? studiare l?impatto di sostanze inquinanti sull?atmosfera terreste. Queste sono: ozono, metano, formaldeide, aerosol, monossido di carbonio, diossido di azoto e anidride solforosa.
Per mezzo del monitoraggio troposferico, le immagini del satellite Sentinel-5p, apparecchio del programma Copernicus dell?ESA (Agenzia Spaziale Europea), hanno rivelato un impatto positivo sull?ambiente dovuto al blocco delle attivit? produttive per via del lockdown delle citt?.
Questo ha confermato un?abbassamento dei valori di diossido d?azoto in tutto il nord Italia. Attenzione perch? il fenomeno tramite satelliti ? stato osservato nel periodo che va dal 1 gennaio al 11 marzo 2020.
Aria pi? pulita senza traffico?
Sembra quindi che questo blocco forzato delle auto e senza traffico dovuto al Coronavirus abbia inizialmente aiutato a rendere l?aria pi? pulita. I valori nei primi giorni di osservazione oscillavano fra i 20 e 30 microgrammi al metrocubo di NO2 nel Nord Italia ma stanno lentamente risalendo. Come ? possibile dato che il numero di veicoli in movimento sta drasticamente diminuendo giorno per giorno?
Cerchiamo di capirlo nei prossimi paragrafi analizzando i valori di smog in Pianura Padana e nelle principali citt? italiane come Milano, Roma e Torino.
Limiti NO2 massimi Unione europea
Vi ricordiamo intanto che i limiti imposti dall?Unione europea, stabiliscono un tetto massimo di NO2 pari a 200 microgrammi per metrocubo, da non superare pi? di 18 volte l?anno. Mentre per il PM10 il limite ? di 50 ?g/m? per non pi? di 35 episodi annuali. In normali circostanze, l?Italia difficilmente riesce a mantenersene al di sotto. Per questo subiamo i blocchi del traffico in base ai D.Lgs 13/08/10 n.155 e D.Lgs 250/12. I dati ARPA Lazio rilevano che a Roma, nei primi tre mesi del 2020, i valori di PM10 sono stati superati 25 volte su un massimo di 35. Questo anche per via dell?anomalia avuta quest?inverno particolarmente caldo e privo di precipitazioni.
Andamento inquinamento con le immagini del satellite Sentinel-5p del progetto Copernicus
Quanto impatta la circolazione auto realmente sull?inquinamento?
Come sempre ? facile additare la colpa ai mezzi di trasporto, in particolare quelli a gasolio. Vista quindi l?assenza del traffico la conseguenza del blocco pi? evidente per molti, ? respirare aria pi? pulita. In realt? la situazione inquinamento ? pi? complicata di cos?.
Anche perch? in generale si ? rilevato che il traffico dovrebbe impattare sullo smog soltanto per un quinto: a cosa ? dovuto il restante 80%? Perch? blocchiamo la circolazione che contribuisce all?inquinamento atmosferico solo per il 20%, che nel corso degli anni ? notevolmente ridotto anche con i veicoli di classe Euro6?
Valori di PM10 prodotti da riscaldamento, industria, trasporto su strada, agricoltura e altro per tutte le citt? in ogni regione con l?apposito selettore.
Scopri on line i valori dell?inquinamento da PM10 per Regione e Citt?
Come si evince nel grafico dell?Ispra riportato qui sopra, l?inquinamento generato da PM10 in Italia ha subito delle importanti modifiche negli ultimi anni. In particolare si ? visto un dimezzamento per quanto riguarda i trasporti e le industrie. Mentre la quota parte di PM10 generato dal riscaldamento ? aumentato notevolmente, specie a Roma e Torino.
Sar? allora interessante osservare di nuovo i dati rilevati ad parile 2020 quando i riscaldamenti verranno spenti e le auto saranno ancora ferme, per capire meglio le cause dell?inquinamento in citt?.
Coronavirus inquinamento Pianura Padana
In una vasta area come l?intera Pianura Padana, l?impatto che i veicoli causano sull?inquinamento dell?aria ? in percentuale minore rispetto ad altri fattori. Questo cambia per? in agglomerati cittadini importanti come Milano o Torino, dove il traffico ? pi? concentrato. Tutto sommato il problema degli alti valori di inquinamento sulla Pianura Padana ? dovuto proprio alla conformazione orografica di questa. Per cui nei mesi invernali fa registrare picchi elevati di inquinanti nell?aria anche per via di venti deboli. Inoltre si verifica il fenomeno di inversione termica per cui l?aria ristagna e le sostanze nocive rimangono bloccate a terra.
La storia insegna che la prima zona del nord-Italia dove si sono sviluppate le industrie, ? stata proprio quella dell?alta Pianura Padana. Ad oggi resta la zona pi? efficiente, con il 60% del fatturato del settore secondario. Inoltre le aziende agricole e zootecniche pi? attive in Italia sono concentrate proprio al nord lasciando molto indietro il Sud-Italia.
Tutto questo sviluppo economico ha portato la Pianura Padana a risultare la regione pi? inquinata d?Italia e tra le prime nel mondo.
Inquinamento atmosferico Pianura Padana
Coronavirus e inquinamento Milano
Ad inizio anno la citt? di Milano era tra le pi? inquinate di Italia con valori di PM10 puntualmente oltre la soglia massima consentita. Ad esempio, tra i giorni peggiori, il 16 gennaio 2020 i valori di PM10 raggiungevano il picco di 96 microgrammi al metro cubo contro un valore limite di 50, mentre erano 73 i microgrammi di NO2 su un massimo di 200.
Situazione invertita il 23 gennaio dove a primeggiare era il diossido di azoto con valori di picco pari a 124 ?g/m? e PM10 a 64 ?g/m?. A distanza di un mese, il 21 febbraio, la situazione era addirittura peggiore con NO2 pari a 159 e PM10 a 32 ?g/m?.
A seguito del Coronavirus ? stato emanato il Dpcm 8 marzo e i valori rilevati in citt? luned? 9 erano i seguenti: 22 ?g/m? di PM10 e 141 ?g/m? di NO2. Col proseguire dei giorni si ? vista una diminuzione dello smog, questo per? dovuto in buona parte anche alle piogge e non solo al rallentamento del traffico.
Con il blocco della circolazione da Coronavirus a Milano cosa ? successo?
Ma proprio a Milano, a partire dal 17 marzo nonostante il blocco della circolazione e lo stop delle attivit?, l?inquinamento dell?aria ? tornato a salire. Infatti a Milano il 20 marzo 2020 i valori di NO2 sono tornati a un picco di 118 ?g/m?, mentre il PM10 per fortuna non ? andato oltre i 46 ?g/m?.
Inquinamento dipende anche dal meteo?
Quindi perch? sta aumentando lo smog nonostante il traffico si sia praticamente azzerato a Milano? I motivi sono da ricercare anche nei cambiamenti del meteo. Infatti una diminuzione della circolazione dell?aria, l?arrivo di una perturbazione o la bassa pressione interagiscono con le polveri sottili. Di seguito vi riportiamo un esempio dove confrontiamo i valori dell?inquinamento in relazione al meteo di Milano.
Inquinamento a Milano a marzo 2018
Se torniamo indietro nel tempo per? possiamo osservare che il 20 marzo 2018 i valori dell?inquinamento a Milano erano piuttosto buoni. Si parla infatti di 89 ?g/m? di NO2 e 14 di PM10. Valori addirittura migliori di quanto riscontrato il 20 marzo 2020 in pieno blocco del traffico per Covid-19!
Questo perch?, in quel periodo storico, c?erano state numerose precipitazioni e vento che hanno ripulito l?aria nonostante i veicoli circolassero regolarmente.
Il meteo del 20 marzo 2018 a Milano manifestava piogge, una temperatura media di 6? C e una velocit? massima del vento di 24 km/h.
Invece il meteo al 20 marzo 2020 a Milano vedeva il sole splendere, una temperatura media di 12? C e velocit? massima del vento di 12 km/h.
L?inquinamento pu? dipendere anche dal meteo
Coronavirus inquinamento Roma
Anche a Roma l?inquinamento ad inizio anno aveva raggiunto livelli eccessivi, costringendo la giunta comunale a istituire dei blocchi del traffico nella capitale. Basti pensare che il 21 febbraio 2020 a Roma l?inquinamento non accennava a diminuire. Secondo i dati ARPA Lazio rilevati dalle centraline i valori erano di 121 ?g/m? di NO2 e 45 di PM10.
Il 9 marzo, nella capitale in piena emergenza Cornavirus Covid-19, il valori erano gi? diminuiti con 87 ?g/m? di NO2 e 24 di PM10. Questa diminuzione ? andata avanti fino al 15 marzo, poi la curva dello smog negli ultimi giorni si ? impennata ancora.
Infatti il 20 marzo 2020 l?inquinamento a Roma ? risalito registrando 78 ?g/m? di NO2 e 39 ?g/m? di PM10. Come ? possibile una inversione di tendenza con peggioramento della qualit? e maggiore inquinamento dell?aria nonostante la netta diminuzione dei veicoli circolanti a Roma? Anche in questo caso di Roma non si deve escludere il meteo. Ma sopratutto i riscaldamenti domestici fanno la loro parte, come abbiamo visto nei grafici dell?Ispra.
Evidentemente ci sono altri fattori che entrano in gioco oltre alle automobili?
[QUOTE]Coronavirus e inquinamento, il blocco della circolazione lo riduce?
Pu? il Coronavirus Covid-19 aver ridotto l'inquinamento? Ecco l'analisi scientifica di come lo stop delle attivit? ha influito sull'inquinamento. Cosa sta accadendo nelle citt? di Roma, Milano, Torino e in Pianura Padana?
Marco Paternostro6 ore faFacebookTwitterLinkedInPinterest
Il Coronavirus sta guidando ogni nostra decisione in questo periodo complicato mentre siamo tutti in quarantena, ma sta anche cambiando la nostra impronta ecologica sull?ambiente abbattendo l?inquinamento generato dall?uomo? Tutti gli spostamenti sono fortemente ridotti e consentiti solo per ?comprovati motivi?. Cos? il traffico ? notevolmente calato anche nelle grandi citt? come Roma, Milano e Torino che appaiono surreali, ma anche sulla critica Pianura Padana in fatto di inquinamento.
A Roma, in particolare, il blocco riguarda tutti i veicoli che vengono ora puntualmente fermati dalle Forze dell?Ordine, Polizia Stradale, Carabinieri e Polizia Locale per la verifica degli spostamenti.
La crisi economica dovuta al Covid-19, ha determinato la chiusura di tantissime attivit? e fabbriche. Ma ha portato anche alla riduzione dei voli e dei trasporti marittimi, e di conseguenza un taglio significativo ai fattori inquinanti come il diossido d?azoto. Si tratta di una sostanza tossica prodotta dalla combustione di combustibili fossili proveniente da industrie, riscaldamenti e anche mezzi di trasporto. Anche l?agricoltura per? ? tra i principali produttori di smog nel Bel Paese.
L?inquinamento nelle grandi citt? ? dovuto al traffico solo per il 20% circa
L?NO2, ovvero diossido di azoto, ? un inquinante secondario gassoso molto pericoloso, perch? ? un forte irritante delle vie polmonari. ? capace di provocare tosse, dolori al torace, convulsioni, insufficienza circolatoria oltre a danni irreversibili ai polmoni come l?edema.
La situazione attuale ? questa: le attivit? commerciali sono chiuse eccetto rivendite di derrate alimentari e farmacie. Girano pochissimi veicoli, qualche furgone, camion, auto e scooter mentre la maggior parte dei motori ? spenta.
L?inquinamento con lo stop della circolazione con il Coronavirus diminuisce?
Per capire se l?inquinamento ? sceso nelle grandi citt?, a seguito del blocco forzato della circolazione dovuto al Decreto ?Io resto a casa? per il Coronavirus, analizziamo un po di dati reali che vengono rilevati dalle centraline di monitoraggio dell?Arpa ma anche dai satelliti del programma Copernicus.
Nonostante le giornate ecologiche i valori dell?inquinamento restavano stazionari
Inquinamento visto dal satellite
Grazie al satellite ? possibile anche monitorare l?inquinamento atmosferico e con esso si pu? studiare l?impatto di sostanze inquinanti sull?atmosfera terreste. Queste sono: ozono, metano, formaldeide, aerosol, monossido di carbonio, diossido di azoto e anidride solforosa.
Per mezzo del monitoraggio troposferico, le immagini del satellite Sentinel-5p, apparecchio del programma Copernicus dell?ESA (Agenzia Spaziale Europea), hanno rivelato un impatto positivo sull?ambiente dovuto al blocco delle attivit? produttive per via del lockdown delle citt?.
Questo ha confermato un?abbassamento dei valori di diossido d?azoto in tutto il nord Italia. Attenzione perch? il fenomeno tramite satelliti ? stato osservato nel periodo che va dal 1 gennaio al 11 marzo 2020.
Aria pi? pulita senza traffico?
Sembra quindi che questo blocco forzato delle auto e senza traffico dovuto al Coronavirus abbia inizialmente aiutato a rendere l?aria pi? pulita. I valori nei primi giorni di osservazione oscillavano fra i 20 e 30 microgrammi al metrocubo di NO2 nel Nord Italia ma stanno lentamente risalendo. Come ? possibile dato che il numero di veicoli in movimento sta drasticamente diminuendo giorno per giorno?
Cerchiamo di capirlo nei prossimi paragrafi analizzando i valori di smog in Pianura Padana e nelle principali citt? italiane come Milano, Roma e Torino.
Limiti NO2 massimi Unione europea
Vi ricordiamo intanto che i limiti imposti dall?Unione europea, stabiliscono un tetto massimo di NO2 pari a 200 microgrammi per metrocubo, da non superare pi? di 18 volte l?anno. Mentre per il PM10 il limite ? di 50 ?g/m? per non pi? di 35 episodi annuali. In normali circostanze, l?Italia difficilmente riesce a mantenersene al di sotto. Per questo subiamo i blocchi del traffico in base ai D.Lgs 13/08/10 n.155 e D.Lgs 250/12. I dati ARPA Lazio rilevano che a Roma, nei primi tre mesi del 2020, i valori di PM10 sono stati superati 25 volte su un massimo di 35. Questo anche per via dell?anomalia avuta quest?inverno particolarmente caldo e privo di precipitazioni.
Andamento inquinamento con le immagini del satellite Sentinel-5p del progetto Copernicus
Quanto impatta la circolazione auto realmente sull?inquinamento?
Come sempre ? facile additare la colpa ai mezzi di trasporto, in particolare quelli a gasolio. Vista quindi l?assenza del traffico la conseguenza del blocco pi? evidente per molti, ? respirare aria pi? pulita. In realt? la situazione inquinamento ? pi? complicata di cos?.
Anche perch? in generale si ? rilevato che il traffico dovrebbe impattare sullo smog soltanto per un quinto: a cosa ? dovuto il restante 80%? Perch? blocchiamo la circolazione che contribuisce all?inquinamento atmosferico solo per il 20%, che nel corso degli anni ? notevolmente ridotto anche con i veicoli di classe Euro6?
Valori di PM10 prodotti da riscaldamento, industria, trasporto su strada, agricoltura e altro per tutte le citt? in ogni regione con l?apposito selettore.
Scopri on line i valori dell?inquinamento da PM10 per Regione e Citt?
Come si evince nel grafico dell?Ispra riportato qui sopra, l?inquinamento generato da PM10 in Italia ha subito delle importanti modifiche negli ultimi anni. In particolare si ? visto un dimezzamento per quanto riguarda i trasporti e le industrie. Mentre la quota parte di PM10 generato dal riscaldamento ? aumentato notevolmente, specie a Roma e Torino.
Sar? allora interessante osservare di nuovo i dati rilevati ad parile 2020 quando i riscaldamenti verranno spenti e le auto saranno ancora ferme, per capire meglio le cause dell?inquinamento in citt?.
Coronavirus inquinamento Pianura Padana
In una vasta area come l?intera Pianura Padana, l?impatto che i veicoli causano sull?inquinamento dell?aria ? in percentuale minore rispetto ad altri fattori. Questo cambia per? in agglomerati cittadini importanti come Milano o Torino, dove il traffico ? pi? concentrato. Tutto sommato il problema degli alti valori di inquinamento sulla Pianura Padana ? dovuto proprio alla conformazione orografica di questa. Per cui nei mesi invernali fa registrare picchi elevati di inquinanti nell?aria anche per via di venti deboli. Inoltre si verifica il fenomeno di inversione termica per cui l?aria ristagna e le sostanze nocive rimangono bloccate a terra.
La storia insegna che la prima zona del nord-Italia dove si sono sviluppate le industrie, ? stata proprio quella dell?alta Pianura Padana. Ad oggi resta la zona pi? efficiente, con il 60% del fatturato del settore secondario. Inoltre le aziende agricole e zootecniche pi? attive in Italia sono concentrate proprio al nord lasciando molto indietro il Sud-Italia.
Tutto questo sviluppo economico ha portato la Pianura Padana a risultare la regione pi? inquinata d?Italia e tra le prime nel mondo.
Inquinamento atmosferico Pianura Padana
Coronavirus e inquinamento Milano
Ad inizio anno la citt? di Milano era tra le pi? inquinate di Italia con valori di PM10 puntualmente oltre la soglia massima consentita. Ad esempio, tra i giorni peggiori, il 16 gennaio 2020 i valori di PM10 raggiungevano il picco di 96 microgrammi al metro cubo contro un valore limite di 50, mentre erano 73 i microgrammi di NO2 su un massimo di 200.
Situazione invertita il 23 gennaio dove a primeggiare era il diossido di azoto con valori di picco pari a 124 ?g/m? e PM10 a 64 ?g/m?. A distanza di un mese, il 21 febbraio, la situazione era addirittura peggiore con NO2 pari a 159 e PM10 a 32 ?g/m?.
A seguito del Coronavirus ? stato emanato il Dpcm 8 marzo e i valori rilevati in citt? luned? 9 erano i seguenti: 22 ?g/m? di PM10 e 141 ?g/m? di NO2. Col proseguire dei giorni si ? vista una diminuzione dello smog, questo per? dovuto in buona parte anche alle piogge e non solo al rallentamento del traffico.
Con il blocco della circolazione da Coronavirus a Milano cosa ? successo?
Ma proprio a Milano, a partire dal 17 marzo nonostante il blocco della circolazione e lo stop delle attivit?, l?inquinamento dell?aria ? tornato a salire. Infatti a Milano il 20 marzo 2020 i valori di NO2 sono tornati a un picco di 118 ?g/m?, mentre il PM10 per fortuna non ? andato oltre i 46 ?g/m?.
Inquinamento dipende anche dal meteo?
Quindi perch? sta aumentando lo smog nonostante il traffico si sia praticamente azzerato a Milano? I motivi sono da ricercare anche nei cambiamenti del meteo. Infatti una diminuzione della circolazione dell?aria, l?arrivo di una perturbazione o la bassa pressione interagiscono con le polveri sottili. Di seguito vi riportiamo un esempio dove confrontiamo i valori dell?inquinamento in relazione al meteo di Milano.
Inquinamento a Milano a marzo 2018
Se torniamo indietro nel tempo per? possiamo osservare che il 20 marzo 2018 i valori dell?inquinamento a Milano erano piuttosto buoni. Si parla infatti di 89 ?g/m? di NO2 e 14 di PM10. Valori addirittura migliori di quanto riscontrato il 20 marzo 2020 in pieno blocco del traffico per Covid-19!
Questo perch?, in quel periodo storico, c?erano state numerose precipitazioni e vento che hanno ripulito l?aria nonostante i veicoli circolassero regolarmente.
Il meteo del 20 marzo 2018 a Milano manifestava piogge, una temperatura media di 6? C e una velocit? massima del vento di 24 km/h.
Invece il meteo al 20 marzo 2020 a Milano vedeva il sole splendere, una temperatura media di 12? C e velocit? massima del vento di 12 km/h.
L?inquinamento pu? dipendere anche dal meteo
Coronavirus inquinamento Roma
Anche a Roma l?inquinamento ad inizio anno aveva raggiunto livelli eccessivi, costringendo la giunta comunale a istituire dei blocchi del traffico nella capitale. Basti pensare che il 21 febbraio 2020 a Roma l?inquinamento non accennava a diminuire. Secondo i dati ARPA Lazio rilevati dalle centraline i valori erano di 121 ?g/m? di NO2 e 45 di PM10.
Il 9 marzo, nella capitale in piena emergenza Cornavirus Covid-19, il valori erano gi? diminuiti con 87 ?g/m? di NO2 e 24 di PM10. Questa diminuzione ? andata avanti fino al 15 marzo, poi la curva dello smog negli ultimi giorni si ? impennata ancora.
Infatti il 20 marzo 2020 l?inquinamento a Roma ? risalito registrando 78 ?g/m? di NO2 e 39 ?g/m? di PM10. Come ? possibile una inversione di tendenza con peggioramento della qualit? e maggiore inquinamento dell?aria nonostante la netta diminuzione dei veicoli circolanti a Roma? Anche in questo caso di Roma non si deve escludere il meteo. Ma sopratutto i riscaldamenti domestici fanno la loro parte, come abbiamo visto nei grafici dell?Ispra.
Evidentemente ci sono altri fattori che entrano in gioco oltre alle automobili?
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