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Alcune sostanze chimiche sono in grado di renderci pi? stupide uno studio negli Stati Uniti ha quantificato l'effetto delle suddette.
Sul nostro pianeta c?? una lunga lista di sostanze chimiche in grado di attaccare il nostro cervello rendendoci di fatto pi? stupidi. Quelli pi? noti ai pi? sono il piombo e il mercurio, due elementi che attualmente vengono usati con meno frequenza in certi casi, con cognizione di causa e con molte pi? accortezze in fatto di sicurezza. Detto questo, ci sono altre sostanze che al contrario vengono usate molte volte senza preoccuparsi di alcuni loro effetti.
Secondo una ricerca portata avanti dall?Universit? di New York gli additivi ritardanti di fiamma sono i responsabili della perdita di 162 milioni di punti QI tra il 2001 e il 2016 nei bambini degli Stati Uniti. La colpa ? di un sostanza nello specifico, il difenil eteri polibromurati. Basta poco perch? quest?ultimo faccia danni a un cervello di un bambino e una volta iniziato questo processo, ? irreversibile.
Sostanze tossiche e QI ( quoziente intellettivo)
In comparazione con le altre sostanze, il piombo ? costato 78 milioni di punti QI mentre i pesticidi quasi 27 milioni. Il mercurio ha fatto molti meno danni, ma sempre danni sono, e in questo caso si parla di 2,5 milioni di punti. I ritardanti di fiamma e i pesticidi hanno visto un aumento del loro effetto, sono passati dal 67% del totale all?81%. ? stata fatta anche una conversione per quanto riguarda il possibile danno economico agli Stati Uniti a causa dei punti QI persi e si attesta in un trilione di dollari.
Questo numero si basa su un calcolo. Apparentemente ogni punto perso equivale a una potenziale perdita del 2% sulla produttiva economica. Se nella vita dovesse guadagnare 1 milione di dollari allora la perdita di un punto sarebbe una perdita di 20.000 dollari.
Come detto, si tratta di uno studio condotto su suolo statunitense, ma sarebbe interessante vederlo effettuato anche su quello europeo. Le leggi sono diverse e pi? stringenti per quanto riguarda l?uso di queste sostanze e anche l?economia ? molto diversa.
notizia da: focustech.it
Sul nostro pianeta c?? una lunga lista di sostanze chimiche in grado di attaccare il nostro cervello rendendoci di fatto pi? stupidi. Quelli pi? noti ai pi? sono il piombo e il mercurio, due elementi che attualmente vengono usati con meno frequenza in certi casi, con cognizione di causa e con molte pi? accortezze in fatto di sicurezza. Detto questo, ci sono altre sostanze che al contrario vengono usate molte volte senza preoccuparsi di alcuni loro effetti.
Secondo una ricerca portata avanti dall?Universit? di New York gli additivi ritardanti di fiamma sono i responsabili della perdita di 162 milioni di punti QI tra il 2001 e il 2016 nei bambini degli Stati Uniti. La colpa ? di un sostanza nello specifico, il difenil eteri polibromurati. Basta poco perch? quest?ultimo faccia danni a un cervello di un bambino e una volta iniziato questo processo, ? irreversibile.
Sostanze tossiche e QI ( quoziente intellettivo)
In comparazione con le altre sostanze, il piombo ? costato 78 milioni di punti QI mentre i pesticidi quasi 27 milioni. Il mercurio ha fatto molti meno danni, ma sempre danni sono, e in questo caso si parla di 2,5 milioni di punti. I ritardanti di fiamma e i pesticidi hanno visto un aumento del loro effetto, sono passati dal 67% del totale all?81%. ? stata fatta anche una conversione per quanto riguarda il possibile danno economico agli Stati Uniti a causa dei punti QI persi e si attesta in un trilione di dollari.
Questo numero si basa su un calcolo. Apparentemente ogni punto perso equivale a una potenziale perdita del 2% sulla produttiva economica. Se nella vita dovesse guadagnare 1 milione di dollari allora la perdita di un punto sarebbe una perdita di 20.000 dollari.
Come detto, si tratta di uno studio condotto su suolo statunitense, ma sarebbe interessante vederlo effettuato anche su quello europeo. Le leggi sono diverse e pi? stringenti per quanto riguarda l?uso di queste sostanze e anche l?economia ? molto diversa.
notizia da: focustech.it
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