Il noleggio della fuoriserie da 90mila euro. L?auto mandata all?estero con un contratto di compravendita co-firmato dalla proprietaria. E una denuncia di rapina. Cos? nel 2014 ? sparita nel nulla unaLamborghini, sottratta con l?inganno a una donna che l?aveva comprata nel 2008. A distanza di cinque anni, ? arrivato nei giorni scorsi il verdetto della Cassazione,che ha condannato il cinquantacinquenne G.D. a due anni di reclusione, con non menzione e sospensione condizionale della pena, per appropriazione indebita aggravata e simulazione di reato. Ecco la storia, secondo quanto ricostruito dai giudici della Suprema Corte sulla base delle sentenze di merito di primo e secondo grado.
A inizio luglio 2014 , G.D. contatta la proprietaria della Lamborghini per prendere in affitto l?auto dal 18 al 21 luglio. L?uomo invia una mail (che contiene nome e cognome autentici) con la copia dei documenti e un bonifico di 2.500 euro, versa la cauzione da 4mila euro e fissa l?appuntamento per la consegna. All?incontro si presenta regolarmente G.D., che firma il contratto di noleggio e consegna alla donna 200 euro in contanti. A quel punto, per?, il cinquantacinquenne sparisce nel nulla. La proprietaria della Lamborghini non riesce a contattarlo al telefono, si reca all?indirizzo di residenza che risulta dai documenti, ma non ci trova nessuno: G.D. non abita pi? l? da anni.
Tutto finito? No, perch? si scoprir? poco tempo dopo che il 24 luglio l?uomo ha denunciato la rapina della macchina e che nel frattempo l?auto ? stata venduta all?estero ?con contratto, apparentemente sottoscritto dall?imputato? e dalla donna, ?che disconosceva la firma?. G.D. prova a giustificarsi: sostiene di essere stato a sua volta truffato da un uomo del quale non sa fornire alcun dato anagrafico che ne renda possibile l?identificazione e di essersi prestato soltanto perch? ?mosso unicamente dal desiderio di guidare l?autovettura per mezza giornata?. Non basta: il cinquantacinquenne fa pure riferimento alle fantomatiche minacce ?di due sconosciuti, che lo avevano cercato, rivolgendosi anche alla madre?. Una versione che non ha convinto i giudici, dal primo grado alla Cassazione.
notizia da : ilgiorno.it
A inizio luglio 2014 , G.D. contatta la proprietaria della Lamborghini per prendere in affitto l?auto dal 18 al 21 luglio. L?uomo invia una mail (che contiene nome e cognome autentici) con la copia dei documenti e un bonifico di 2.500 euro, versa la cauzione da 4mila euro e fissa l?appuntamento per la consegna. All?incontro si presenta regolarmente G.D., che firma il contratto di noleggio e consegna alla donna 200 euro in contanti. A quel punto, per?, il cinquantacinquenne sparisce nel nulla. La proprietaria della Lamborghini non riesce a contattarlo al telefono, si reca all?indirizzo di residenza che risulta dai documenti, ma non ci trova nessuno: G.D. non abita pi? l? da anni.
Tutto finito? No, perch? si scoprir? poco tempo dopo che il 24 luglio l?uomo ha denunciato la rapina della macchina e che nel frattempo l?auto ? stata venduta all?estero ?con contratto, apparentemente sottoscritto dall?imputato? e dalla donna, ?che disconosceva la firma?. G.D. prova a giustificarsi: sostiene di essere stato a sua volta truffato da un uomo del quale non sa fornire alcun dato anagrafico che ne renda possibile l?identificazione e di essersi prestato soltanto perch? ?mosso unicamente dal desiderio di guidare l?autovettura per mezza giornata?. Non basta: il cinquantacinquenne fa pure riferimento alle fantomatiche minacce ?di due sconosciuti, che lo avevano cercato, rivolgendosi anche alla madre?. Una versione che non ha convinto i giudici, dal primo grado alla Cassazione.
notizia da : ilgiorno.it
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