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Sei tesi sui porti aperti

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    #1

    Sei tesi sui porti aperti

    Vorrei dire sei cose oltre la vicenda Sea Watch, la retorica, gli odi e gli slogan.

    La prima: se si stabilisce il principio che ogni uomo ha diritto di decidere unilateralmente quando, come e dove vivere senza considerare norme, confini, stati e popolazioni, salta ogni ordinamento giuridico, si polverizza ogni sovranit? nazionale e statale, si cancella ogni limite e frontiera, ogni tutela e ogni garanzia per i cittadini regolari di quei paesi che hanno diritti e doveri, lavorano e pagano le tasse. Il sottinteso di quella pretesa ? che non va applicata una procedura eccezionale per dare asilo a profughi che fuggono da guerre e da acclarate situazioni d?emergenza ma va accolto chiunque decida di mettersi in viaggio, in navigazione. E nemmeno ?una tantum? ma ogni volta che accade.

    La seconda. ? assurdo riconoscere a un?organizzazione privata, a una Ong, come la Sea Watch, il privilegio extraterritoriale e sovrastatale di decidere verso quale paese dirigersi per far sbarcare i migranti raccolti e di assegnarli cos? ai paesi con decisione autonoma, unilaterale, in virt? di un imperativo umanitario, assumendo di propria iniziativa e senza alcun titolo per farlo, il ruolo di tutori e mediatori dei migranti. Anche in questo caso non si tratta di una situazione eccezionale, di un?emergenza fortuita da fronteggiare, ma di una prassi ormai consolidata, programmata e reiterata. Non ? un imprevisto capitato sulla rotta ma ? il ?mestiere? che alcune imbarcazioni hanno deciso di ingaggiare, a prescindere dagli stati, dai popoli e dai territori.

    La terza: non c?? nessun potere legittimato democraticamente, consolidato dall?esperienza storica e dalla vita dei popoli, che risponde direttamente alla cittadinanza, la rappresenta e la tutela, oltre lo Stato nazionale libero e sovrano. Ed ? giusto che sia lo Stato nazionale sovrano a decidere in ultima istanza, sulla base dei suoi ordinamenti, come ha coerentemente fatto il governo italiano, a partire dal ministro dell?interno fino al presidente del consiglio; e a negare nella fattispecie che una nave battente bandiera olandese, diretta da una comandante di nazionalit? tedesca, possa attraccare non nel primo porto incontrato sulla rotta, che era poi in Tunisia, ma decida di far rotta sull?Italia e imponga di fatto al nostro Paese l?obbligo di accoglierli, trasformando un gi? discutibile diritto d?accoglienza in un inderogabile dovere d?accoglienza, ovunque e comunque. Chi mina gli stati e li scavalca, nel nome dell?ideologia no border, lavora per il caos e la fine del diritto internazionale.

    La quarta. Siamo stati abituati da una propaganda ideologica, moralistica ed emozionale a non sottrarci ad accogliere il singolo caso pietoso, il bambino denutrito e senza adulti, il malato da curare, la donna incinta in balia delle onde o della miseria. Ma dietro il singolo caso, su cui inevitabilmente ci si appella alla nostra umanit?, si vuol far passare un flusso ben pi? massiccio e duraturo. Ovvero si vuol usare il singolo caso come cavallo di Tr0ia per legittimare in realt? la trasmigrazione di popoli e di chiunque voglia lasciare il proprio paese e venire a vivere da noi. In un mondo in cui i benestanti si contano in milioni e i poveri in miliardi, non si pu? pensare che gli uni possano caricarsi degli altri, che la piccola Italia si debba caricare sulle sue fragili spalle la grande Africa, che la piccola Europa si carichi i flussi di popolazioni venute dal sud o dall?est del pianeta. Certo, il fenomeno per ora ha numeri non impressionanti; per? col passare del tempo e col lasciapassare che si vorrebbe imporre, il fenomeno rischia di ingrossarsi fino a raggiungere dimensioni insostenibili.

    La quinta. Dietro il principio d?accoglienza umanitaria, si nasconde un gigantesco business a due facce: da un verso riguarda gli impresari politici dei flussi migratori per gestirne poi l?assistenza e gli effetti politici; e dall?altro verso interessa quanti usano manovalanza sottopagata da sfruttare, senza tutele (salvo dare agli speculatori di cui sopra ulteriore motivo di rappresentanza degli interessi sindacali e lavorativi dei migranti). Sinistra e padronato soci in affare, sotto copertura umanitaria. ? un business immenso e vergognoso che si nasconde dietro la carit? e sfrutta, strumentalizza e schiavizza i migranti. A tale proposito ? stato penoso lo spirito demagogico e illegale, anti-italiano e anti-europeo della sinistra e del suo circo di ?anime belle?.

    Infine, la sesta. Non ci sono nel mondo d?oggi situazioni aggravate rispetto a qualche anno fa ? guerre, genocidi, carestie ? da costringere ad aprire le frontiere e i porti. Se vogliamo, era molto peggio dieci anni fa. E in ogni caso chi se la passa peggio non ? chi riesce a partire, chi riesce a procurarsi i soldi per pagare la fuga o gli scafisti, chi ha la forza, i contatti, i mezzi per poter andar via; ma la vera miseria, la vera priorit? ? di quelli che non hanno la forza e le risorse per poter partire e restano a casa. E vedono i loro paesi impoverirsi di energie giovanili che migrano altrove, abbandonando donne,vecchi e bambini. Se davvero dovessimo dare la precedenza agli ultimi, come dice il Papa, gli ultimi non sono quelli che vengono da noi ma quelli condannati a restare a casa loro in condizioni di vera miseria. Ma la vera finalit? di chi sostiene le migrazioni ? lo sradicamento dei popoli dalle loro terre e noi dalle nostre.

    MV, La Verit? 30 giugno 2019

    Fonte marcelloveneziani.com

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    #2
    Sempre detto che se arrivassero questi http://www.ansamed.info/webimages/fo...242db99dab.jpg nessuno si sognerebbe manco di aprire bocca ma invece arrivano questi https://www.lastampa.it/rf/image_low...aStampa.it.JPG che chiaramente si vede che sono denutriti e sfiancati dalla fame ......

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      #3
      ci sono sempre le buche da tappare.

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        #4
        Originally posted by luciocabrio View Post
        ci sono sempre le buche da tappare.
        Abbiamo migliaia di detenuti che non fanno un cazz0 tutto il giorno...userei quelli e i clandestini a casa loro,senza se e senza ma.

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          #5
          Originally posted by monikaf View Post

          Abbiamo migliaia di detenuti che non fanno un cazz0 tutto il giorno...userei quelli e i clandestini a casa loro,senza se e senza ma.
          ah quello sicuro...io intendevo per quelli che non riusciamo proprio a mandare a casa.
          Abbiamo anch eDB6 per tappare le buche

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            #6
            mamma mia...pensare che esistano connazionali cos? pidioti mi fa rabbrividire

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            • #7
              Suggerirei la visione di questo filmato a tutti, ed in particolare ai vari filosofi ipocriti benpensati di sinistra....




               

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