Cosi , per gioco ... avete voglia di prendere uno stipendio ed analizzare effettivamente quanta percentuale di quei soldi arriva allo stato direttamente o indirettamente ?
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Quanto sono le tasse ?
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Quello di ieri non lo trovo...questo ? di un anno fa:
Lavoro dipendente: le tasse e i contributi nascosti in busta paga
Dipendente o autonomo, il lavoro costa. In busta paga si nascondono tasse e contributi, non sempre percepiti: ecco quali tasse gravano sul lavoro dipendente
Quando si parla di lavoro dipendente lo stipendio mensile e il totale annuale lordo sono i due riferimenti economici principali. Soprattutto quest?ultimo dato di solito mette buon umore a qualunque lavoratore dipendente (perch? ? molto pi? alto del netto!) ma basta prendere in mano la busta paga redatta dal nostro datore di lavoro, per smettere di sorridere: ? infatti l? che vediamo quanti soldi in realt? vengono trattenuti. Ma sono tutte l? le tasse?
L?Ufficio studi della Cgia di Mestre ha affermato fa che ?i dipendenti costano all?impresa quasi il doppio dello stipendio erogato?; tasse e contributi previdenziali continuano a gravare su salari e stipendi, limitando la capacit? di spesa degli italiani.
Gravano sul dipendente e sul datore di lavoro, e spiegano in parte perch? sia cos? difficile assumere nuove risorse.
Infatti, per uno stipendio netto mensile di poco pi? di 1.300 euro, con contratto metalmeccanico, il titolare dell?azienda paga quasi il doppio: nel mezzo, va ad innestarsi un intrico di tasse e contributi.
Il cosiddetto ?cuneo fiscale?, ovvero la differenza tra retribuzione effettiva del lavoro dipendente e costo del suo lavoro, ? molto elevato in Italia.
Tra i contributi che pi? gravano sullo stipendio lordo, ci sono i contributi INPS che in parte vengono pagati dal datore di lavoro, e in parte sono a carico del lavoratore dipendente.
Il sistema di previdenza dei lavoratori dipendenti iscritti all?INPS ? finanziato, per la maggior parte delle categorie, tramite un contributo rapportato alla reale retribuzione dei lavoratori e, per le altre, a retribuzioni convenzionali.
Il contributo ? ?obbligatorio?, in quanto ? dovuto per legge.
In busta paga poi, pesa anche la tassazione sul reddito delle persone fisiche(IRPEF) che vengono trattenute dalla retribuzione lorda; il datore di lavoro, denominato anche ?sostituto d?imposta?, le versa allo Stato.
La trattenuta IRPEF viene calcolata sul reddito imponibile e in base agli scaglioni entro i quali ricade il reddito:- con un reddito fino a 15.000 euro, l?aliquota ? del 23% e la trattenuta ? il 23% del reddito;
- da 15.001 fino a 28.000 euro, la trattenuta ? di 3.450,00 + 27% (aliquota IRPEF) sulla parte oltre i 15.000,00 euro;
- da 28.001 fino a 55.000 euro, si paga 6.960,00 + 38% (aliquota IRPEF) sulla parte di reddito oltre i 28.000,00 euro;
- da 55.001 fino a 75.000 euro, si paga una trattenuta di 17.220,00 + 41% (aliquota IRPEF) di aliquota sulla parte oltre i 55.000,00 euro;
- oltre 75.000 euro la trattenuta ? di 25.420,00 + 43% (aliquota IRPEF) sulla parte oltre i 75.000,00 euro.
Alle aliquote e agli scaglioni IRPEF, si aggiungono tasse addizionali comunali e regionali da versare agli enti locali, in base alla residenza; ogni Regione decide liberamente l?imposta (a patto che non superi il tetto di 3,3%) mentre il Comune deve rimanere entro lo 0,8% tranne in casi particolari (ad esempio Roma Capitale applica un?aliquota dello 0,9%).
Variando da Regione a Regione (e da Comune a Comune) le addizionali portano i lavoratori di alcune regioni a ?pagare di pi?? rispetto ad altre; ? il caso ad esempio dei cittadini del Lazio, dove, su un reddito di poco pi? di 30 mila euro, si pagano pi? di 800 euro di addizionali IRPEF regionali.
Dopo il Lazio, ci sono Molise, Campania, Piemonte, Abruzzo e Calabria; il Friuli ? invece la regione in cui si pagano meno tasse. Qui, su un reddito di poco maggiore ai 30 mila euro, si pagano circa 360 euro di addizionale IRPEF all?anno.
A tutto questo si aggiunge l?INAIL, il premio assicurativo a carico del titolare dell?azienda. Il premio pu? essere ordinario o speciale.
Quello ordinario ? determinato dall?ammontare delle retribuzioni corrisposte durante il periodo assicurativo, e dal tasso del premio; ? quindi correlato alla gravit? del rischio della lavorazione. Le tariffe sulle quali si basa il premio, sono classificate in quattro categorie: tariffe gestione industria, tariffe gestione artigianato, tariffe gestione servizi, tariffe gestione altre attivit?.
Negli ultimi anni sono state compiute azioni per migliorare la situazione contributiva.
L?introduzione del bonus di 80 euro introdotto dalla Legge di Stabilit? 2015 e il taglio dell?IRAP avvenuto sempre nel 2015 sul costo del lavoro dei lavoratori dipendenti assunti con un contratto a tempo indeterminato, hanno ridotto il carico fiscale di circa 14 miliardi; riduzione che per?, in confronto al carico ancora presente, risulta essere davvero minima.
Fonte quifinanza.it/fisco-tasse
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Questo ? di oggi:
Allarme Ocse: le famiglie italiane tra le pi? tartassate al mondo per le tasse sul lavoro
Le famiglie italiane arrancano sotto il peso del macigno fiscale, la tassazione del lavoro ? sempre pi? insostenibile. Lo rivela un report dell?Ocse (l?Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico), che nell?analisi ?Taxing Wages? fotografa un quadro allarmante del nostro Paese. L?Italia ? viene definita la terza peggiore tra le economie avanzate in tema di tassazione del lavoro e riserva un trattamento pi? penalizzante perfino se si guarda alle famiglie con figli. Il report dell?Ocse: l?Italia sommersa dalle tasse
Nel documento si evidenzia una crescita del cuneo fiscale nella Penisola, su un lavoratore single, di 0,2 punti rispetto allo scorso anno, raggiungendo il 47,9 per cento. Si tratta del terzo livello pi? elevato tra i 36 Stati dell?Ocse (dietro a Belgio e Germania). Un dato che ? di 12 punti superiore alla media Ocse che invece si attesta al 36,1 per cento. La quota colloca il nostro paese al terzo posto nell?area, dietro soltanto Belgio e Germania. Dando uno sguardo alla classifica complessiva, i tassi di carico fiscale maggiore sui salari di lavoratori single senza figli a carico sono stati registrati in Belgio (52,7%), Germania (49,5%), Italia (47,9%), Francia (47,6%) e Austria (47,6%). Questa analisi segnala un problema ben pi? grave che va ad incidere sulle tasche degli italiani: le famiglie del nostro Paese sono tra le pi? tartassate al mondo. Se negli ultimi 30 anni ? sottolinea ancora l?Ocse ? in tutti i Paesi avanzati i redditi mediani sono saliti un terzo in meno rispetto ai redditi del 10% pi? ricco della popolazione (la crescita dei redditi reali mediani tra il 2008 e il 2016 ? stata solo dello 0,3%, contro l?1% tra il 1985 e il 1995 e l?1,6% nel decennio al 2005.), in Italia le cose vanno ancora peggio: tra il 2008 e il 2015 il reddito mediano ? calato dello 0,6%, dopo essere aumentato solo dello 0,7% nei precedenti 10 anni e dello 0,5% tra il 1985 e il 1995. Le famiglie italiane sempre pi? tartassate
Sempre in Italia, si legge all?interno delle pagine dal report, le imposte sul reddito e contributi rappresentano l?85% della tassazione totale sul lavoro, a fronte della media Ocse del 77%. Ma l?Italia ha ancora un altro record negativo: se in tutte le maggiori economie sono previste agevolazioni alle famiglie con figli, in Italia il livello di tassazione per un lavorato con figli risulta il secondo pi? elevato di tutta l?Ocse, con un 39,1 per cento nel 2018 a fronte di una media del 26,6 per cento. Infine, le agevolazioni fiscali a lavoratori con figli nel nostro Paese corrispondono a 8,8 punti percentuali, sempre al di sotto della media dei Paesi membri che si attesta a 9,5 punti.L?stituto di Parigi ?consiglia? di ridurre le tasse per tendere una mano alla classe media, senza dimenticare di tutelare la sostenibilit? delle finanze pubbliche. ?Il principale strumento per promuovere l?equit? ? il sistema di tassazione e di benefici sociali? evidenzia il rapporto. Nei Paesi industrializzati la classe media contribuisce a due terzi delle entrate dirette da tassazione e riceve il 60% della spesa pubblica in benefici sociali cash (senza contare quindi i servizi pubblici, come scuola e sanit?).
Fonte secoloditalia.it
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E non stiamo considerando l'IVA ? Su 100 Euro che rimangono in tasca , 22 vanno allo stato ...
E non consideriamo le bollette luce sulle quali paghiamo quanto di tasse oltre al vero consumo ? E nelle quali ? incluso il canone rai ?
Scuole istruzione , ticket ecc ...
Dai facciamo un conto approfondito prendendo uno stipendio campione .
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Originally posted by monikaf View PostMa oggi c'hai proprio voja de fa incazz? le persone?
Chiedi a chiunque per strada e ti risponder? che le tasse in Italia sono al massimo intorno al 50%
Qualcuno ? cosi manipolato dai grafici che ti risponde pure meno del 50%
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Originally posted by Lele-R1-Crash View Post
La politica resiste proprio perch? la gente sopravvive senza soffermarsi a pensare quanti soldi gli vengono prelevati indirettamente ...
Chiedi a chiunque per strada e ti risponder? che le tasse in Italia sono al massimo intorno al 50%
Qualcuno ? cosi manipolato dai grafici che ti risponde pure meno del 50%
da non sapere che lo stato incassa 869, miliardi di tasse circa , e non spiega come sono utilizzati
ma distoglie l' attenzione su una evasione enorme , che addirittura quantifica , come non si sa.
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Originally posted by Nico1 View Post
Manipolati a tal punto
da non sapere che lo stato incassa 869, miliardi di tasse circa , e non spiega come sono utilizzati
ma distoglie l' attenzione su una evasione enorme , che addirittura quantifica , come non si sa.
Se quantifichi implica giocoforza che sai dove e come avviene ... come mai allora non intervieni ?
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