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Nanga Parbat- rischiare la vita per cosa?

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    #61
    Ah ps : io di incidenti in moto ne ho avuti molti e per mia fortuna son qui . Anzi gli acciacchi di salute pi? rilevanti che porto con me non sono dovuti al motociclismo ... per? se mi fossi impiastricciato definitivamente , chiunque avrebbe lecitamente potuto dire "a suon di cercarla , la ha trovata" . Ero uno di quelli che ora definirei idioti ... ma con la manetta del gas non ci si capisce pi? niente e qualcuno di voi mi capisce .

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      #62
      Cmq. a brevissimo invece esce su Discovery uno speciale su ''IL SOGNO DI DANIELE NARDI'...... quindi stracelebrato come un eroe...

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        #63
        L'alpinismo, come altri sport, ? un qualcosa di molto intimo, quasi ascetico e, se ? difficile comprendere cosa spinge le persone a determinati comportamenti in frangenti che hanno molte meno ripercussioni introspettive, ancora di pi? lo ? in casi come questo. Detto ci?, la lucidissima analisi di Simone Moro, che non ? il primo arrivato in questo campo, porta con s? che sia lampante come l'impresa tentata da Nardi e Ballard fosse una scommessa tra loro e la signora in nero, un qualcosa che li ha esposti ad un rischio infinitamente pi? alto di quello che centinaia di migliaia di persone che scalano ogni anno corrono, ovviamente a livelli differenti. Il discriminante tra loro, una cerchia a cui sono appartenuto anch'io (pur se con scarsissime capacit? ed infimi risultati) ed i due morti sullo Sperone Mummery ? stato, per questi ultimi, l'impossibilit? a calcolare il rischio, perch? troppo elevato. Che si chiami ambizione, piuttosto che sfida con s? stessi, ci sono dei limiti che la maggior parte delle persone non vuole superare. Loro sono voluti andare oltre ed ? finita male, perch? la roulette russa con almeno met? dei colpi nel tamburo della pistola espone purtroppo a questo.
        Circa il fatto che non si comprendano certe scelte, si fa fatica a capire i base-jumper, piuttosto che chi vola con le tute alari e concordo con chi ha scritto che pu? suonare allo stesso modo dell'andare in moto alle orecchie di chi non ci va. In questo caso per? non si parla di salire in sella, accendere il motore e godersi un semplice giro domenicale, quanto piuttosto di fare un GP dal primo all'ultimo minuto di ogni uscita (parlo di strada, ovviamente). Anche a quella stregua, prima o poi qualcosa succede.
        E cos? si torna all'annosa domanda: perch? lo si fa? Perch? il mantra che risuona nella mente umana, consciamente o inconsciamente, ? sempre lo stesso: "A me non succede".
        Errore...

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          #64
          Originally posted by Gianluca Salina View Post
          L'alpinismo, come altri sport, ? un qualcosa di molto intimo, quasi ascetico e, se ? difficile comprendere cosa spinge le persone a determinati comportamenti in frangenti che hanno molte meno ripercussioni introspettive, ancora di pi? lo ? in casi come questo. Detto ci?, la lucidissima analisi di Simone Moro, che non ? il primo arrivato in questo campo, porta con s? che sia lampante come l'impresa tentata da Nardi e Ballard fosse una scommessa tra loro e la signora in nero, un qualcosa che li ha esposti ad un rischio infinitamente pi? alto di quello che centinaia di migliaia di persone che scalano ogni anno corrono, ovviamente a livelli differenti. Il discriminante tra loro, una cerchia a cui sono appartenuto anch'io (pur se con scarsissime capacit? ed infimi risultati) ed i due morti sullo Sperone Mummery ? stato, per questi ultimi, l'impossibilit? a calcolare il rischio, perch? troppo elevato. Che si chiami ambizione, piuttosto che sfida con s? stessi, ci sono dei limiti che la maggior parte delle persone non vuole superare. Loro sono voluti andare oltre ed ? finita male, perch? la roulette russa con almeno met? dei colpi nel tamburo della pistola espone purtroppo a questo.
          Circa il fatto che non si comprendano certe scelte, si fa fatica a capire i base-jumper, piuttosto che chi vola con le tute alari e concordo con chi ha scritto che pu? suonare allo stesso modo dell'andare in moto alle orecchie di chi non ci va. In questo caso per? non si parla di salire in sella, accendere il motore e godersi un semplice giro domenicale, quanto piuttosto di fare un GP dal primo all'ultimo minuto di ogni uscita (parlo di strada, ovviamente). Anche a quella stregua, prima o poi qualcosa succede.
          E cos? si torna all'annosa domanda: perch? lo si fa? Perch? il mantra che risuona nella mente umana, consciamente o inconsciamente, ? sempre lo stesso: "A me non succede".
          Errore...
          Ma farlo io lo trovo comprensibilissimo .
          Ogni stimolo forte ? un forte motore per stimolare la mente . Pertanto non vedo niente di inspiegabile sul fare alpinismo cosi come molte altre estremizzazioni al mondo (anche persone che scelgono di mollare la vita consolidata per dedicarsi a viaggio continuo e magari con una motivazione specifica sul fine) .

          L'unica cosa che mi ? inconcepibile di questo signore alpinista ? come abbia conciliato l'aver messo al mondo un figlio con il lasciarlo solo durante la crescita per soddisfare il suo bisogno di scalare ci? che lui stesso considerava un pericolo . La quasi totalit? delle persone che conosco , all'arrivo del figlio , magari proseguono le proprie passioni ma comunque mettono un freno al livello di pericolosit? . Cercano un compromesso tra il proprio sfogo ed appagamento con la responsabilit? di una creatura che non ha chiesto di venire al mondo .

          Io non giudico perch? non ne sono in grado e perch? non possiamo sapere la reale storia completa , ma l'interrogativo mi rimane .

          Ripeto : che siano tute alari , spedizioni in luoghi remoti o qualunque altra situazione adrenalinica la capisco e mi pare anche piuttosto normale .

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            #65
            Originally posted by Lele-R1-Crash View Post

            Ma farlo io lo trovo comprensibilissimo .
            Ogni stimolo forte ? un forte motore per stimolare la mente . Pertanto non vedo niente di inspiegabile sul fare alpinismo cosi come molte altre estremizzazioni al mondo (anche persone che scelgono di mollare la vita consolidata per dedicarsi a viaggio continuo e magari con una motivazione specifica sul fine) .

            L'unica cosa che mi ? inconcepibile di questo signore alpinista ? come abbia conciliato l'aver messo al mondo un figlio con il lasciarlo solo durante la crescita per soddisfare il suo bisogno di scalare ci? che lui stesso considerava un pericolo . La quasi totalit? delle persone che conosco , all'arrivo del figlio , magari proseguono le proprie passioni ma comunque mettono un freno al livello di pericolosit? . Cercano un compromesso tra il proprio sfogo ed appagamento con la responsabilit? di una creatura che non ha chiesto di venire al mondo .

            Io non giudico perch? non ne sono in grado e perch? non possiamo sapere la reale storia completa , ma l'interrogativo mi rimane .

            Ripeto : che siano tute alari , spedizioni in luoghi remoti o qualunque altra situazione adrenalinica la capisco e mi pare anche piuttosto normale .
            Esistono limiti diversi da persona a persona, Lele. C'? chi se li impone pi? alti (ma non necessariamente ? una qualit? positiva) e chi pi? bassi. Nel primo caso avviene anche a discapito di aspetti (come il figlio di Nardi) che convincerebbero molti (probabilmente quasi tutti) a rinunciare.

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              #66
              Ma alla fine li hanno trovati sti tipi?

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                #67
                Originally posted by jupiter View Post
                Ma alla fine li hanno trovati sti tipi?
                trovati si, recuperati credo di no

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                  #68
                  Cmq quando uno dei pi? grandi scalatori di tutti i tempi ti dice che ? un suicidio(lui ci perse il fratello) e tu decidi di andare ugualmente dopo averci provato gi? diverse volte e non trovando pi? nessuno disposto a fare coppia con te ti porti appresso un giovane di belle speranze... Mah

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                    #69
                    Originally posted by Gianluca Salina View Post

                    Esistono limiti diversi da persona a persona, Lele. C'? chi se li impone pi? alti (ma non necessariamente ? una qualit? positiva) e chi pi? bassi. Nel primo caso avviene anche a discapito di aspetti (come il figlio di Nardi) che convincerebbero molti (probabilmente quasi tutti) a rinunciare.
                    Eh appunto ... ? normalissimo ed anche legittimo porre i propri limiti alti o altissimi o iperalti ... ma se hai questi limiti o sogni che mettono a rischio la tua incolumit? , dovresti anche avere l'intelligenza per non mettere al mondo figli . Che colpa ne ha il bimbo che si trova costretto a vivere senza un pap? perch? dopo la sua nascita , a lui ? venuto il birlo di scalare la montagna ?

                    La moglie amb? ... se ne fa anche una ragione e magari lo ha amato proprio perch? aveva limiti diversi dagli altri

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                      #70
                      Mah, leggendo qui sembra che se uno fa figli poi deve limitare la sua vita a casa e lavoro.
                      Anzi forse lavoro no, visti i morti che ci sono.

                      Poi che in questo caso fosse all'estremo ? un altro discorso, ma...

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                        #71
                        Rischio calcolato. Qui hanno calcolato male, molto male.
                        Rispolvero il parallelismo con il famoso e famigerato TT (tourist trophy), dove ci sono in media 1-2 morti all'anno. Al TT il pilota accetta il rischio che se qualcosa va storto, molto probabilmente si ammazzer?, l'errore umano si cerca di attenuarlo con l'esperienza, il guasto meccanico si cerca di eliminarlo con la corretta preparazione e manutenzione del mezzo. In montagna il fatto che ti possa arrivare una valanga addosso non dipende da te, o meglio, l'unico modo per salvarsi ? non essere li. Peggio ancora quando si aprono crepacci nella neve sotto ai piedi di chi passa.

                        Non ci vedo nulla di romantico, tentare l'impresa va anche bene ma un suicidio annunciato, con un figlio di 6 mesi ? da idioti.

                        Tornando all'incipit del rischio calcolato, penso che certe persone, vale per i motociclisti da passo di montagna come per questi alpinisti, non abbiano la minima percezione del rischio. Non giudico, dico solo che io so se e quanto sto rischiando, come so che quando si pensa di avere tutto sotto controllo, questo non ? mai vero al 100%; la mente si calma, il pericolo rimane.

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                          #72
                          Originally posted by flydive View Post
                          Mah, leggendo qui sembra che se uno fa figli poi deve limitare la sua vita a casa e lavoro.
                          Anzi forse lavoro no, visti i morti che ci sono.

                          Poi che in questo caso fosse all'estremo ? un altro discorso, ma...
                          No Fly, ma nessuno obbliga nessuno a procreare. Se lo fai devi pensare che ti stai assumento la responsabilit? di un esserino che sar? dipendente da te per molti anni e che avr? bisogno dei tuoi consigli e della tua guida per diventare adulto. Non vuol dire quindi, nel caso specifico, che non dovesse pi? scalare K2 o Everest o chiss? cosa, semplicemente evitare la scommessa 10 a 1 contro la morte. Cos? come il motociclista non deve smettere di andare in moto, ma evitare di correre come al TT ogni volta che chiude la visiera...
                          Mettere al mondo dei figli vuol dire assumersi la responsabilit? di crescerli, se non la si vuole non si fanno figli.

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                            #73
                            Originally posted by flydive View Post
                            Mah, leggendo qui sembra che se uno fa figli poi deve limitare la sua vita a casa e lavoro.
                            La mia idea ? questa .
                            Non so se sia corretta o meno ma ritengo che prima di mettere al mondo un figlio occorre valutare cosa qesso comporta e considerare che mettere al mondo un figlio implica delle responsabilit? .
                            Ripeto , non so se sia corretta o meno ma la mia idea ? questa .
                            Se adoro viaggiare , non metto al mondo un figlio e poi parto per un anno sabbatico lasciando a casa moglie ad accudire figlio in mia assenza (a meno di essere una scelta concorde per entrambi ma cmq non la reputo corretta nei confronti del figlio) .

                            Originally posted by flydive View Post
                            Anzi forse lavoro no, visti i morti che ci sono.
                            Poi che in questo caso fosse all'estremo ? un altro discorso, ma...
                            Non saprei se ? estremo ... scalare una montagna o andare in moto o fare voli con tute alari , lancio con paracadute , viaggi "wild" ... di modi per emozionarsi di adrenalina ce ne sono a iosa oggigiorno !
                            Cmq , non mi pare ci sia nessuna legge che vieti "sport pericolosi" se si hanno figli ... ? solo un punto di vista mio .

                            Ma non vale solo per figli ... se intraprendo un impegno con qualche persona mi assorbo anche le conseguenze di questo impegno ... vale dal punto di vista lavorativo che affettivo .

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                              #74
                              su sky on demand danno uno uno speciale su Nardi girato nel 2016 sempre sul nanga parbat.Se potete guardatelo ? interessante.
                              Personalmente mi sono fatto l'idea che chi cerca trova.......
                              " esporsi ai pericoli fa parte del gioco" .....vabb? gioca....
                              Last edited by mauri954; 28-03-19, 19:47.

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                              • Font Size
                                #75
                                Originally posted by mauri954 View Post
                                su sky on demand danno uno uno speciale su Nardi girato nel 2016 sempre sul nanga parbat.Se potete guardatelo ? interessante.
                                Personalmente mi sono fatto l'idea che chi cerca trova.......
                                " esporsi ai pericoli fa parte del gioco" .....vabb? gioca....
                                Ma il fatto che sia morto penso non dispiaccia e non stupisca nessuno . Dopotutto era tanto tempo che inseguiva la morte ed a suon di cercarla arriva anche piuttosto facilmente .
                                Non era una persona attaccata alla vita quindi anche lui non penso ne sia risentito cosi tanto ... diciamo che stava solo aspettando il giorno .

                                Lui non ha fatto niente di male ... l'unico suo grande errore ? stato quello di mettere al mondo un figlio senza un minimo di umanit? , di responsabilit? e senza un minimo di amore verso questa innocente creatura che crescer? senza la figura paterna .

                                E' buono che se ne continui a parlare e che la TV alimenti il parlarne cosi alla vedova arriva qualche quattrino in pi? ... ma alla fine stiamo parlando di aria fritta perch? questa persona ? arrivata nel mondo , ha vissuto un pochetto e se ne va come neve al sole .

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