in realta' e' piuttosto "facile": come medico hai un giuramento al quale tener fede, che ti vincola al tuo paziente (non ai suoi parenti o altro).
il tuo dovere giurato e' quello di tentare di curare il paziente e/o, quando non ci sono cure, evitare il piu' possibile sofferenze al tuo paziente (in questo rientrano anche i casi di accanimento terapeutico).
etica professionale ovviamente, non quella "civile", che e' volubile e cambia a seconda di quello che dicono al telegiornale.
per dire, e' un caso molto diverso ovviamente, ma tu pensa a schumacher... non se ne legge piu', pare sia "vivo", non so bene in che condizioni di consapevolezza di se... ma in ogni caso, un uomo del genere, che perde le sue facolta' motore e mentali, ha senso "salvarlo" ad ogni costo?
fogart ha passato anni nel polmone artificiale, dopo aver vissuto alla grande, ma sano di mente, e ha usato quel tempo per raccontare/scrivere le sue avventure... hawking ha passato buona parte della sua vita a combattere con un corpo andato, ma si puo' considerare la mente piu' brillante del nostro secolo.
e' la differenza che corre tra danni fisici, che si possono superare in qualche modo, per quanto devastanti, e i danni mentali/cognitivi, che invece sono spesso determinanti.
il tuo dovere giurato e' quello di tentare di curare il paziente e/o, quando non ci sono cure, evitare il piu' possibile sofferenze al tuo paziente (in questo rientrano anche i casi di accanimento terapeutico).
etica professionale ovviamente, non quella "civile", che e' volubile e cambia a seconda di quello che dicono al telegiornale.
per dire, e' un caso molto diverso ovviamente, ma tu pensa a schumacher... non se ne legge piu', pare sia "vivo", non so bene in che condizioni di consapevolezza di se... ma in ogni caso, un uomo del genere, che perde le sue facolta' motore e mentali, ha senso "salvarlo" ad ogni costo?
fogart ha passato anni nel polmone artificiale, dopo aver vissuto alla grande, ma sano di mente, e ha usato quel tempo per raccontare/scrivere le sue avventure... hawking ha passato buona parte della sua vita a combattere con un corpo andato, ma si puo' considerare la mente piu' brillante del nostro secolo.
e' la differenza che corre tra danni fisici, che si possono superare in qualche modo, per quanto devastanti, e i danni mentali/cognitivi, che invece sono spesso determinanti.
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