Sofri e Bompressi liberati!!!
Parte di articolo di Rino Cammilleri:
Com'? noto, la par condicio per i comunisti non esiste (salvo, ovviamente, reclamarla pro domo sua quando si sentono in svantaggio). Perci?, grazia a Bompressi e a Sofri, e niente ai ?neri?, diversi dei quali stanno da decenni a carcere duro. Naturalmente, le decine di latitanti rossi residenti in Francia, ora che Castelli non ? pi? ministro, potranno continuare a latitare tranquilli. Tra l'altro, l'accanimento con cui si vuol dare la grazia a un Sofri che non l'ha mai chiesta (ma la vuole, oh, se la vuole!) ? persino grottesco. L'ex procuratore D'Ambrosio ha autorevolmente dichiarato che ?Sofri ? ormai un altro uomo?, perci? ? inutile tenerlo in galera. Brava la ex toga, specchio di giustizia: quanti assassini sono ?ormai altri uomini?? Promemoria: se mi arrestano, baster? dire ?scusate, non lo faccio pi??.
Ma no, ma no: se arrestano me, ingoiano la chiave, altroch?; io, infatti, non ho militato in Lotta Continua. A Sofri ? stato dato, in semilibert?, intanto, un prestigioso posto di bibliotecario alla prestigiosissima ?Normale? di Pisa.
Un posto che, senza di lui, sarebbe stato assegnato per concorso a un laureato disoccupato. Il quale rester? disoccupato o dovr? cercare altrove (se trova, in quest'Italia di precari). Sofri ha affrontato ben nove gradi di giudizio, armato di memoriali e controcavilli; infine, ha accettato con gioia la poltrona e le agevolazioni di legge, nonch? una galera da barzelletta con telecamere e interviste a lui un giorno s? e l'altro pure. Non c'? male per uno che ha passato la giovent? a sputare veleno contro la ?giustizia borghese?.
Comunque, non s'? mai vista, dai tempi di Dreyfus, una canea cos? trasversale e decennalmente cocciuta nel volere Sofri a piede libero. A quelle famose ottocento firme Vip che, a suo tempo, sull'Espresso diedero addosso al povero Calabresi e poi si dichiararono ?n? con lo Stato n? con le Br?, si sono aggiunti nel tempo altri nomi prestigiosi, anche di destra, per i quali ?il piccolo Lenin? (cos? Sofri era chiamato dai suoi fan ai bei tempi) ? pi? importante della mamma. Sinceramente, mi auguro di tutto cuore che Sofri finalmente esca di galera, cos?, almeno, sar? costretto a guadagnarsi il pane come tutti, anzich? godere di quegli spazi prestigiosi, da Panorama al Foglio, che un intellettuale qualsiasi, non ?vittima del sistema? cio?, deve sudarsi con fatica e olio di gomito; e, soprattutto, deve riempire di non-banalit?, diversamente da chi sa che quegli spazi nessuno glieli toglier? mai per timore del linciaggio da parte dell'influentissima lobby pro-Sofri. Cos?, anche le guardie carcerarie del ?Don Bosco? di Pisa potranno tirare un bel respiro di sollievo, perch? non avranno pi? un detenuto da trattare con ogni riguardo senn? guai, n? dovranno sopportare il viavai continuo e ossessivo di cameramen e giornalisti, quasi che l'Italia detenga Mandela nelle sue patrie carceri.
Libert?, dunque, a Sofri, e anche a Pietrostefani, mi raccomando. Anzi, per dirla tutta, smettiamo di arrestare comunisti ed estremisti di sinistra, tanto poi bisogna rimetterli fuori con tante scuse, a prescindere dalla gravit? dei loro reati. Quanto a Sofri, nessuno si preoccupi:trover? posto presso gli amici, che sono tantissimi. Male che gli vada, qualche rivista missionaria che sar? ben lieta di ospitare cotanta firma non mancher? di certo. D'altronde, il Pietrostefani, pur latitante, non ha forse pubblicato un libro con l'editrice cattolica Jaka Book? Perci?, conceda il nuovo presidente della Repubblica non una ma tre grazie. E facciamola finita una buona volta con questa storia.
Ma vafanculo!!!!!!!
Parte di articolo di Rino Cammilleri:
Com'? noto, la par condicio per i comunisti non esiste (salvo, ovviamente, reclamarla pro domo sua quando si sentono in svantaggio). Perci?, grazia a Bompressi e a Sofri, e niente ai ?neri?, diversi dei quali stanno da decenni a carcere duro. Naturalmente, le decine di latitanti rossi residenti in Francia, ora che Castelli non ? pi? ministro, potranno continuare a latitare tranquilli. Tra l'altro, l'accanimento con cui si vuol dare la grazia a un Sofri che non l'ha mai chiesta (ma la vuole, oh, se la vuole!) ? persino grottesco. L'ex procuratore D'Ambrosio ha autorevolmente dichiarato che ?Sofri ? ormai un altro uomo?, perci? ? inutile tenerlo in galera. Brava la ex toga, specchio di giustizia: quanti assassini sono ?ormai altri uomini?? Promemoria: se mi arrestano, baster? dire ?scusate, non lo faccio pi??.
Ma no, ma no: se arrestano me, ingoiano la chiave, altroch?; io, infatti, non ho militato in Lotta Continua. A Sofri ? stato dato, in semilibert?, intanto, un prestigioso posto di bibliotecario alla prestigiosissima ?Normale? di Pisa.
Un posto che, senza di lui, sarebbe stato assegnato per concorso a un laureato disoccupato. Il quale rester? disoccupato o dovr? cercare altrove (se trova, in quest'Italia di precari). Sofri ha affrontato ben nove gradi di giudizio, armato di memoriali e controcavilli; infine, ha accettato con gioia la poltrona e le agevolazioni di legge, nonch? una galera da barzelletta con telecamere e interviste a lui un giorno s? e l'altro pure. Non c'? male per uno che ha passato la giovent? a sputare veleno contro la ?giustizia borghese?.
Comunque, non s'? mai vista, dai tempi di Dreyfus, una canea cos? trasversale e decennalmente cocciuta nel volere Sofri a piede libero. A quelle famose ottocento firme Vip che, a suo tempo, sull'Espresso diedero addosso al povero Calabresi e poi si dichiararono ?n? con lo Stato n? con le Br?, si sono aggiunti nel tempo altri nomi prestigiosi, anche di destra, per i quali ?il piccolo Lenin? (cos? Sofri era chiamato dai suoi fan ai bei tempi) ? pi? importante della mamma. Sinceramente, mi auguro di tutto cuore che Sofri finalmente esca di galera, cos?, almeno, sar? costretto a guadagnarsi il pane come tutti, anzich? godere di quegli spazi prestigiosi, da Panorama al Foglio, che un intellettuale qualsiasi, non ?vittima del sistema? cio?, deve sudarsi con fatica e olio di gomito; e, soprattutto, deve riempire di non-banalit?, diversamente da chi sa che quegli spazi nessuno glieli toglier? mai per timore del linciaggio da parte dell'influentissima lobby pro-Sofri. Cos?, anche le guardie carcerarie del ?Don Bosco? di Pisa potranno tirare un bel respiro di sollievo, perch? non avranno pi? un detenuto da trattare con ogni riguardo senn? guai, n? dovranno sopportare il viavai continuo e ossessivo di cameramen e giornalisti, quasi che l'Italia detenga Mandela nelle sue patrie carceri.
Libert?, dunque, a Sofri, e anche a Pietrostefani, mi raccomando. Anzi, per dirla tutta, smettiamo di arrestare comunisti ed estremisti di sinistra, tanto poi bisogna rimetterli fuori con tante scuse, a prescindere dalla gravit? dei loro reati. Quanto a Sofri, nessuno si preoccupi:trover? posto presso gli amici, che sono tantissimi. Male che gli vada, qualche rivista missionaria che sar? ben lieta di ospitare cotanta firma non mancher? di certo. D'altronde, il Pietrostefani, pur latitante, non ha forse pubblicato un libro con l'editrice cattolica Jaka Book? Perci?, conceda il nuovo presidente della Repubblica non una ma tre grazie. E facciamola finita una buona volta con questa storia.
Ma vafanculo!!!!!!!
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