....non sarà un gran tempo ma è il mio e ho faticato da bestia per farlo!!!
Effettuo un paio di giri di riscaldamento gomme e all'ultima curva prima del rettilineo stacco ai 70 mt tranquillo, terza, seconda e via....il motore sale a 9.000 giri. Mi butto dentro al cordolo, mi piego il più possibile per tenere la moto alta sufficientemente da poter tenere il gas a metà manetta. Finita la curva mi rialzo, butto il peso indietro e scarico sull'asfalto la cavalleria del mio 916.
Terza e quarta a limitatore, il conta KM segna 235 alla fine del rettilineo, in leggera salita. Staccata ai 100 mt, peso spostato all'interno in preparazione della curva, stretta a dx in discesa, scalo le marce....terza, seconda. La frizione antisaltellamento funziona bene ed il retrotreno non pattina.
Subito dopo lo scollinamento la moto tende a scodare un po’ in fase di discesa, si alleggerisce il posteriore...in questo caso pelo leggermente il freno posteriore per reimpostare l'assetto corretto e mi butto all'interno per spostare il baricentro ed alleggerire così il peso che grava in piega sui pneumatici. L'occhio è fisso sul punto di corda della curva a dx....Questa curva ha tre corde: interna poi esterna e poi di nuovo interna. Percorro la curva in seconda piena, il motore è a 6000 giri, in piena coppia, la velocità è 100 Km/h. Devo parzializzare il gas altrimenti rischio di derapare. E' importante passare il più possibile stretti perché 40 mt dopo c'è una curva secca a sx da affrontare sempre in seconda e subito dopo aprire il gas a tutta manetta. Metto la terza e 80 mt dopo affronto una S veloce, quasi un rettilineo se presa correttamente. La S immette in un curvoine velocissimo a dx, ampio e lungo. Hai tempo di impostare la traiettoria, di scendere a pieghe davvero elevate e hai la certezza che la moto tiene. L'asfalto è caldo in pieno sole e la gomma è morbidissima. Tiro la terza al limite, la quarta fino a 7000 giri e la moto schizza, prima della successiva staccata, a 200 all'ora.
La staccata è impegnativa, il curvone veloce immette in una curva a dx a raggio incostante, ma la staccata va affrontata a mezza piega e il posteriore derapa un pò. Le slick si comportano bene, tengono quel tanto che basta. Il difficile è trovare la giusta corda, subito, o si rischia di andare fuori traiettoria e la pista è sporca.
La curva a dx è da terza (130 Km/h) e immette in un rettilineo che consente di tirarla al limite. La coppia del Ducati è progressiva, lineare, lancia la moto come una fionda fino alla prossima curva a sx in salita e cieca. Arrivo in staccata ai 180-190 all'ora. Metto la seconda e imposto la traiettoria alla cieca, l'unico riferimento sono le frenate della staccata sull'asfalto.
La curca a sx è lunga e in salita, l'anteriore è leggero al momento dello scollinamento, accenna a sbacchettare ma l'ammortizzatore di sterzo limita le oscillazioni. In uscita di curva il posteriore si alleggerisce per un frazione di secondo e tende a scodare. La sensazione è grandiosa ma bisogna fare attenzione perché in seconda la moto è scorbutica. Decido quindi di inserire la terza e di infilare la successiva curva a dx in discesa, il conta Km segna 150, l'asfalto scivola sotto la carena e il corpo è tutto in fuori e caricato sull'anteriore.
Tiro la terza fino a 6-7000 giri e affronto a 150 all'ora la successiva curva a sx , ampia. Permette di aprire il gas senza ritegno. Ma il rettilineo dopo è breve...un'illusione ottica me lo fa sembrare lungo ma è breve, cavolo, brevissimo. Mi aggrappo ai freni e le forcelle vanno quasi a pacco. Il posteriore si alza ma il telaio Ducati permette cose impensabili. Non bisogna pensare bisogna agire, pensare costerebbe un lungo fuori pista e la moto nella ghiaia. E' il momento di provare se questa moto tiene come dicono. Come il posteriore si abbassa, scalo in seconda, butto la moto in piega a dx per affrontare la successiva curva in salita. La moto tiene e la salita rende l'anteriore di colla, si attacca all'asfalto e percorre la traiettoria come su un binario. L'adrenalina mi acceca, vedo solo il tempo sul giro e la moto che mi chiede di dare gas. Tiro la seconda....in salita, la moto si impenna, metto dentro la terza.....l'anteriore pela l'asfalto, si alleggerisce. Siamo a 180 all'ora.
Un breve rettilineo, in discesa, e pronti per un'altra staccata in piega a sx in salita. La curva è stretta e la traiettoria è una sola altrimenti in uscita si va fuori. Si rischia di rallentare troppo, i decimi corrono, il cronometro vola. Metto la seconda, il motore grida ai 9000, piego......e tanto. La curva, come detto, è stretta e se voglio farla veloce mantenendo il motore in coppia devo osare. Striscio ginocchio e pedalina, la moto resta sopra i 4000 e posso ridare gas. Seconda, terza......altri 100 metri prima dell'ultima curva prima del traguardo. Questa ultima curva a dx è bella, costante, raggio ampio. Arrivo ai 160 all'ora, stacco volutamente tardi ai 40 mt, scalo in seconda e percorro la curva ai 130 all'ora, sdraiato all'interno. La traiettoria è fulminea, la moto si infila dove deve e non si scompone. Qui il grip è eccezionale, si può osare e ancora di più. Raddrizzo la moto a curva finita, passo sul cordolo esterno, mi prendo tutta la pista e sgrano la terza e la quarta. Passo il traguardo e il cronometro segna 1.52.570. Il mio miglior tempo.
Dopo si è rotta la pompa dell'olio, *##§***###
Ciaoooooooooooo
Effettuo un paio di giri di riscaldamento gomme e all'ultima curva prima del rettilineo stacco ai 70 mt tranquillo, terza, seconda e via....il motore sale a 9.000 giri. Mi butto dentro al cordolo, mi piego il più possibile per tenere la moto alta sufficientemente da poter tenere il gas a metà manetta. Finita la curva mi rialzo, butto il peso indietro e scarico sull'asfalto la cavalleria del mio 916.
Terza e quarta a limitatore, il conta KM segna 235 alla fine del rettilineo, in leggera salita. Staccata ai 100 mt, peso spostato all'interno in preparazione della curva, stretta a dx in discesa, scalo le marce....terza, seconda. La frizione antisaltellamento funziona bene ed il retrotreno non pattina.
Subito dopo lo scollinamento la moto tende a scodare un po’ in fase di discesa, si alleggerisce il posteriore...in questo caso pelo leggermente il freno posteriore per reimpostare l'assetto corretto e mi butto all'interno per spostare il baricentro ed alleggerire così il peso che grava in piega sui pneumatici. L'occhio è fisso sul punto di corda della curva a dx....Questa curva ha tre corde: interna poi esterna e poi di nuovo interna. Percorro la curva in seconda piena, il motore è a 6000 giri, in piena coppia, la velocità è 100 Km/h. Devo parzializzare il gas altrimenti rischio di derapare. E' importante passare il più possibile stretti perché 40 mt dopo c'è una curva secca a sx da affrontare sempre in seconda e subito dopo aprire il gas a tutta manetta. Metto la terza e 80 mt dopo affronto una S veloce, quasi un rettilineo se presa correttamente. La S immette in un curvoine velocissimo a dx, ampio e lungo. Hai tempo di impostare la traiettoria, di scendere a pieghe davvero elevate e hai la certezza che la moto tiene. L'asfalto è caldo in pieno sole e la gomma è morbidissima. Tiro la terza al limite, la quarta fino a 7000 giri e la moto schizza, prima della successiva staccata, a 200 all'ora.
La staccata è impegnativa, il curvone veloce immette in una curva a dx a raggio incostante, ma la staccata va affrontata a mezza piega e il posteriore derapa un pò. Le slick si comportano bene, tengono quel tanto che basta. Il difficile è trovare la giusta corda, subito, o si rischia di andare fuori traiettoria e la pista è sporca.
La curva a dx è da terza (130 Km/h) e immette in un rettilineo che consente di tirarla al limite. La coppia del Ducati è progressiva, lineare, lancia la moto come una fionda fino alla prossima curva a sx in salita e cieca. Arrivo in staccata ai 180-190 all'ora. Metto la seconda e imposto la traiettoria alla cieca, l'unico riferimento sono le frenate della staccata sull'asfalto.
La curca a sx è lunga e in salita, l'anteriore è leggero al momento dello scollinamento, accenna a sbacchettare ma l'ammortizzatore di sterzo limita le oscillazioni. In uscita di curva il posteriore si alleggerisce per un frazione di secondo e tende a scodare. La sensazione è grandiosa ma bisogna fare attenzione perché in seconda la moto è scorbutica. Decido quindi di inserire la terza e di infilare la successiva curva a dx in discesa, il conta Km segna 150, l'asfalto scivola sotto la carena e il corpo è tutto in fuori e caricato sull'anteriore.
Tiro la terza fino a 6-7000 giri e affronto a 150 all'ora la successiva curva a sx , ampia. Permette di aprire il gas senza ritegno. Ma il rettilineo dopo è breve...un'illusione ottica me lo fa sembrare lungo ma è breve, cavolo, brevissimo. Mi aggrappo ai freni e le forcelle vanno quasi a pacco. Il posteriore si alza ma il telaio Ducati permette cose impensabili. Non bisogna pensare bisogna agire, pensare costerebbe un lungo fuori pista e la moto nella ghiaia. E' il momento di provare se questa moto tiene come dicono. Come il posteriore si abbassa, scalo in seconda, butto la moto in piega a dx per affrontare la successiva curva in salita. La moto tiene e la salita rende l'anteriore di colla, si attacca all'asfalto e percorre la traiettoria come su un binario. L'adrenalina mi acceca, vedo solo il tempo sul giro e la moto che mi chiede di dare gas. Tiro la seconda....in salita, la moto si impenna, metto dentro la terza.....l'anteriore pela l'asfalto, si alleggerisce. Siamo a 180 all'ora.
Un breve rettilineo, in discesa, e pronti per un'altra staccata in piega a sx in salita. La curva è stretta e la traiettoria è una sola altrimenti in uscita si va fuori. Si rischia di rallentare troppo, i decimi corrono, il cronometro vola. Metto la seconda, il motore grida ai 9000, piego......e tanto. La curva, come detto, è stretta e se voglio farla veloce mantenendo il motore in coppia devo osare. Striscio ginocchio e pedalina, la moto resta sopra i 4000 e posso ridare gas. Seconda, terza......altri 100 metri prima dell'ultima curva prima del traguardo. Questa ultima curva a dx è bella, costante, raggio ampio. Arrivo ai 160 all'ora, stacco volutamente tardi ai 40 mt, scalo in seconda e percorro la curva ai 130 all'ora, sdraiato all'interno. La traiettoria è fulminea, la moto si infila dove deve e non si scompone. Qui il grip è eccezionale, si può osare e ancora di più. Raddrizzo la moto a curva finita, passo sul cordolo esterno, mi prendo tutta la pista e sgrano la terza e la quarta. Passo il traguardo e il cronometro segna 1.52.570. Il mio miglior tempo.
Dopo si è rotta la pompa dell'olio, *##§***###
Ciaoooooooooooo
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