Se non ricordo male, un paio di anni fa una nota testata giornalistica 'dueruotistica', propose un sondaggio per vedere chi ci sarebbe stato a finanziare un'attivit? del genere, mettendo una cifra che pi? o meno potrebbe essere paragonata alla tua, per? poi non so come si risolse.
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Proposta per cambiare le cose ... in pista con meno soldi.
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Duecentocinquanta
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Per quanto riguarda la costruzione di un circuito, la situazione ? un attimo pi? complicata.
Ho sentito moltissima gente che ci ha provato, ma i comuni non vogliono piste per evitare di trasformare i paesi in passerelle per centauri, anche se secondo me una pista porterebbe solo sviluppo e posti di lavoro per ristoranti e alberghi.... mah......
Anche il prezzo dovrebbe essere un pochino pi? alto, comunque l'idea ? pi? che ottima!!!
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Signori .. io opterei per la costruzione di una pista !!!
Ma mi sembra un po' fantasiosa come idea ... anche se non mi dispiacerebbe parteciparvi !
Pero' ... in DDG quanti siamo ? 6300 .... ci saranno 2500 persone disposte a parteciapre ? ... fate un po di conti ! non e' poi cosi improponibile ... ma ... quando si tratta di tirare fuori il grano di quegli ipotetici 2500 quanti ne resteranno ? ............... 1 e' SICURO !!!!!!!
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Originally posted by Chobin73Originally posted by FrenoAManoOriginally posted by Chobin73Sapete cosa succederebbe? Che gli organizzatori preesistenti proporrebbero alle direzioni degli autodromi di fare loro dei contratti di esclusiva o degli accordi di prelazione. Le piste chiederebbero a costoro pi? soldi per godere di questi privilegi, loro glieli darebbero e l'aumento verrebbe scaricato sugli utenti finali.
Morale della favola? Le piste guadagnerebbero di pi?, gli organizzatori sarebbero in grado di monopolizzare le piste ed anche i "gruppetti organizzati" che desiderassero affittare le piste per conto loro "una tantum" se la prenderebbero in saccoccia.
E la soluzione quale potrebbe essere quindi ?!??!?
Una possibile alternativa "molto in grande", invece, mediante costituzione di adeguata societ? cooperativa, consisterebbe nella acquisizione di lotti contigui di terreno edificabile in zone non sottoposte a vincoli paesaggistici o ambientali (ad esempio aree industriali). In queste zone, la societ? cooperativa potrebbe avviare la costruzinoe di un impianto autonomo da impiegare in via esclusiva per prove libere moto "a prezzo di costo"...in pratica i costi di mantenimento e di attivit? verrebbero unanimamente ripartiti tra i soci cooperativi...certo: se si calcola il costo di costruzione di una pista ci si spaventa..ma considerando che buona parte dei costi ? derivante dalle strutture accessorie (box, torre direzione gara, paddock, ecc..ecc..) di cui non si sentirebbe la necessit? (la pista non verrebbe impiegata per competizioni..), con un adeguato numero di soci intenzionati a metterci un paio di migliaia di euro nell'arco di 5/8 anni (il tempo necessario a sviluppare il progetto, farlo approvare e renderlo operativo), alla fine si potrebbe forse avere una pista la cui fruizione potrebbe essere garantita a costi davvero molto bassi...Oltretutto, volendo, sarebbe anche possibile affittare l'area per piccole manifestazioni radunistiche con cui finanziare eventuali sviluppi e servizi aggiuntivi...
Certo, messa cos? l'ho fatta molto semplice, ma non dimentichiamo che 1000 persone che mettono 2000 euro fanno 2 milioni di euro...e sfruttando l'impegno cooperativo e le competenze personali dei soci, una pista piccolina potrebbe anche saltare fuori...
Per la questione sollevata da chobin dico che ha ragione... Freno vuole fare un'associazione non a scopo di lucro e fin qui va strabene, ma le altre associazioni e gli stessi autodromi sono fatti per guadagnare, quindi se la cosa dovesse prendere piede ci metterebbero poco e niente a fare un contratto e/o un'associazione "tra di loro" (inteso come organizzatori) con i vari autodromi pagando di pi?. Dalla nostra parte ci sarebbe il fatto che, con i tempi che corrono, nessuno rischia di investire soldi a "fondo perso" (perch? se ad esempio pagano X euro in pi? che graveranno sul "cliente" ma il cliente non c'? ce l'hanno in quel posto).
Per la questione "costruiamoci una pista" non la vedo cos? semplice, mi spiego:
Prima di tutto la location della pista dovrebbe essere comoda per tutta italia (sinceramente non mi farei 1200 km tra andare e tornare per 2 giorni di pista).
Non danno concessioni edilizie al "primo che passa", si dovrebbe avere dietro le spalle quantomeno una societ?, la quale, ovviamente, speculerebbe non poco.
Volendo avrei anche qualcuno disposto PROBABILMENTE a impegnarsi in questa cosa (a livello di costruzione, permessi, etc...) che ci farebbe risparmiare qualcosa, ma il problema sono i tempi... Ci vuole davvero molto.
Io ho detto la mia, se son cazzate sorry
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comprendo le considerazioni di Chobin....ma non sento di condividerne le certezze in merito alla loro effettiva attuazione...
per la pista....idea che ho da un p?....ma come gi? detto il discorso ? un pelino pi? complicato....non c'? solo la pista....c'? tutto il resto da considerare...e t'assicuro che non ? poco...
poi...dove farla??...qui si parla di scegliere 6 circuiti a livello nazionale....per cui MINIMO sarebbe da costruirne 3...divise per macroaree geografiche...
bell'idea...ma per me....prima proviamo a camminare....poi a correre....
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il post ? interessante.....per? non divaghiamo con fantasie improbabili......
Se vogliamofare una cosa realizzabile secondo il mio parere ci vuole un gruppo che si "sbatta" per la fattbilit? del progetto.....
Se ci sono gli estremi per la realizzazione....si butta gi? il progetto vero e proprio e si parte con le adesioni.......
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Vedo un attimo di chiarire un paio di punti che mi pare siano stati un po' fraintesi:
1- ho "buttato l?" l'ipotesi della costituzione di una coop non lucrativa per la costruzione di un piccolo autodromo solo come "massima" sulla eventualit? di voler "fare le cose in grande". E' chiaro che l'avvio di una impresa simile comporta tempistiche e difficolt? tecniche non sormontabili se non tramite l'applicazione di un impegno costante, continuativo, professionale e serio da parte di una notevole comunit? spinta da un interesse comune.
2- Non sono un architetto, n? un geometra, n? un ingegniere civile, pertanto ignoro quali debbano essere le normative da rispettare per poter procedere alla messa in opera di un simile progetto.
Fatte salve queste considerazioni, c'? da intendersi bene su un punto: l'idea di costituire una cooperativa e non un'altra forma societaria nasce dall'idea che ognuno dei partecipanti avr? non solo dei privilegi derivanti dalla partecipazione, ma anche e soprattutto degli obblighi nei confronti dei suoi soci cooperativi. E' ovvio che se all'interno della comunit? interessata dovessero trovarsi delle persone dotate delle competenze e delle qualifiche professionali necessarie a definire nei dettagli il progetto, queste dovrebbero impegnarsi alla sua realizzazione a titolo di collaborazione non retribuita. In pratica: non ? auspicabile (oltre a non essere proprio lecito, se non vado errato) che un ingegnere che si associa ad altre persone in forma di cooperazione non lucrativa chieda un compenso per la sua prestazione nell'ambito del progetto. Semmai egli conferir? la propria quota ed il suo eventuale compenso dovrebbe intendersi esclusivamente a titolo di esclusivo risarcimento delle spese "vive" che dovesse sostenere per la realizzazione del progetto stesso.
In poche parole: l'architetto che definisse il progetto non potrebbe chiedere di essere remunerato come si farebbe ingaggiando un professionista estraneo alla societ? cooperativa. Sarebbe un nonsense!!
Le difficolt? burocratiche sono sicuramente notevoli: potrebbe rendersi necessaria una variazione al piano regolatore di alcune aree, che richiederebbe tempistiche e supporti politici notevoli. Non basta comprare il terreno, depositare il progetto e mettersi a costruire. Occorre anche sincerarsi che il progetto, una volta avviato, non corra il rischio di essere bloccato ogni due per tre dall'assessore di turno alle politiche ambientali, che vi sia la manifesta volont? politica da parte degli enti pubblici a consentire il completamento dell'opera e la sua messa in funzione, ecc..ecc..
Alcuni hanno fatto notare che di piste ne occorrerebbero diverse sparse per l'Italia...ok, ? vero: ma io credo che innanzitutto sarebbe opportuno individuare ed affrontare le problematiche relative alla realizzazione di una sola prima opera...? gi? ai limiti della realizzabilit? la proposizione di costituire una comunit? disposta a metterci soldi ed impegno per iniziare ad affrontare l'idea di fondare una entit? giuridica per ottenere sconti dalle strutture esistenti, figuriamoci cosa vorrebbe dire il voler fare 3 o 4 piste in giro per l'italia partendo da zero...
Certo che se ci fosse qualcuno dei tanti daidegassini che vivono nel pi? sfrenato benessere ( ) che volesse mettere a disposizione un vasto terreno edificabile di sua propriet?, possibilmente distante almeno 3 km dalla pi? vicina abitazione e non sottoposto ad alcun vincolo paesaggistico o ambientale....
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per andrebbe bene, ma ci deve essere fiducia piena sulle persone che gestirebbero i soldi.
Ps Vallelunga e' centro-sud
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Duecentocinquanta
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Mi viene un pensiero, sulla considerazione di Chobin sulle ritorsioni che gli organizzatori avrebbero sui motociclisti nel caso che la Ns. associazione creasse un p? di scompiglio.
Sicuramente questa ritorsione, ammesso che avvenga, accadrebbe fra un paio di anni ...
Mettiamo che l'anno prossimo la nostra associazione prenoti 20-25 giornate divise fra 3 piste. Questo vuol dire che ogni pista avrebbe 7-8 giornate prenotate. Considerando che una pista prenoti se stessa per almeno 200 giornate l'anno, si evince che prenderemmo il 3/4 % dell'attivit? annuale di ogni pista. Questo, ai fini del disturbare il mercato, non ha proprio alcun valore. Credo che per fare arrabbiare gli organizzatori, dovresti fregargli ben pi? del 10-15 % del mercato.
Non vi pare ?
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Originally posted by FrenoAManoMi viene un pensiero, sulla considerazione di Chobin sulle ritorsioni che gli organizzatori avrebbero sui motociclisti nel caso che la Ns. associazione creasse un p? di scompiglio.
Sicuramente questa ritorsione, ammesso che avvenga, accadrebbe fra un paio di anni ...
Mettiamo che l'anno prossimo la nostra associazione prenoti 20-25 giornate divise fra 3 piste. Questo vuol dire che ogni pista avrebbe 7-8 giornate prenotate. Considerando che una pista prenoti se stessa per almeno 200 giornate l'anno, si evince che prenderemmo il 3/4 % dell'attivit? annuale di ogni pista. Questo, ai fini del disturbare il mercato, non ha proprio alcun valore. Credo che per fare arrabbiare gli organizzatori, dovresti fregargli ben pi? del 10-15 % del mercato.
Non vi pare ?
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Originally posted by Chobin73Originally posted by FrenoAManoMi viene un pensiero, sulla considerazione di Chobin sulle ritorsioni che gli organizzatori avrebbero sui motociclisti nel caso che la Ns. associazione creasse un p? di scompiglio.
Sicuramente questa ritorsione, ammesso che avvenga, accadrebbe fra un paio di anni ...
Mettiamo che l'anno prossimo la nostra associazione prenoti 20-25 giornate divise fra 3 piste. Questo vuol dire che ogni pista avrebbe 7-8 giornate prenotate. Considerando che una pista prenoti se stessa per almeno 200 giornate l'anno, si evince che prenderemmo il 3/4 % dell'attivit? annuale di ogni pista. Questo, ai fini del disturbare il mercato, non ha proprio alcun valore. Credo che per fare arrabbiare gli organizzatori, dovresti fregargli ben pi? del 10-15 % del mercato.
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Originally posted by LinceOriginally posted by Chobin73Originally posted by FrenoAManoMi viene un pensiero, sulla considerazione di Chobin sulle ritorsioni che gli organizzatori avrebbero sui motociclisti nel caso che la Ns. associazione creasse un p? di scompiglio.
Sicuramente questa ritorsione, ammesso che avvenga, accadrebbe fra un paio di anni ...
Mettiamo che l'anno prossimo la nostra associazione prenoti 20-25 giornate divise fra 3 piste. Questo vuol dire che ogni pista avrebbe 7-8 giornate prenotate. Considerando che una pista prenoti se stessa per almeno 200 giornate l'anno, si evince che prenderemmo il 3/4 % dell'attivit? annuale di ogni pista. Questo, ai fini del disturbare il mercato, non ha proprio alcun valore. Credo che per fare arrabbiare gli organizzatori, dovresti fregargli ben pi? del 10-15 % del mercato.
Non vi pare ?
Persino il barista, appena pu?, fa in modo di renderti inaccessibili le fontanelle per costringerti a comprare l'acqua nel suo locale...figurati per le piste cosa non si farebbe...
CF (che io detesto con tutte le mie energie) da questo punto di vista gi? agisce pesantemente, minacciando di azioni legali chiunque cerchi di portarsi a Lombardore un pilota per insegnare i rudimenti ad un neofita: hanno fatto un'esclusiva con la pista per l'organizzazione di corsi in pista...
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Duecentocinquanta
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Per? raga ve lo dico ... se la vediamo cos? nera, facciamo prima a cambiare 'sport', perch? che iniziamo noi o no, fra 2 anni al massimo secondo il vostro ragionamento le piste avranno il prezzo raddoppiato comunque.
E poi finiamo tutti a girare in Francia, Spagna e stati limitrofi. Che palle.
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Originally posted by FrenoAManoPer? raga ve lo dico ... se la vediamo cos? nera, facciamo prima a cambiare 'sport', perch? che iniziamo noi o no, fra 2 anni al massimo secondo il vostro ragionamento le piste avranno il prezzo raddoppiato comunque.
Vuoi che ti evidenzio un lato positivo della tua idea? Il fatto che sarebbe possibile stipulare convenzioni con le case costruttrici ed ottenere sponsorizzazioni per l'organizzazione di giornate ed eventi gestendo internamente tutte le questioni commerciali...Penso anche solo agli sconti sugli acquisti di materiale "pistaiolo" che si potrebbero ottenere mediante economie di scala...Pensa questa: la societ? cooperativa costituita acquista 100 treni di gomme pagandoli sicuramente meno che non 100 persone che si andassero a comprare ciascuna il proprio treno. immagino risparmi nell'ordine del 30%...
si potrebbe anche definire la costituzione di un fondo comune interno per il risarcimento parziale dei danni derivanti dall'attivit? in pista...si potrebbe organizzare un piccolo servizio di ricambi (leve, pedane, semimanubri..) per chi potesse averne bisogno...
Quindi: i lati positivi ci sono di sicuro e se ne possono trovare ogni giorno di diversi...
Ma i problemi vanno risolti prima...
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