Incidente in pista. Vale il codice della strada | SicurMOTO.it
Incidente in pista. Vale il codice della strada
Una sentenza di quelle che faranno molto discutere. Se si ? causa di un incidente in pista vale a tutti gli effetti il codice della strada.
E? quella di un giudice di pace di Borgo S.Lorenzo, e potrebbe sollevare un polverone per tutti coloro che frequentano gli autodromi nei week-end di prove libere. Un motociclista emiliano 53enne, Moreno Codeluppi di professione istruttore, ? stato condannato a pagare 500 mila euro (!!) di danni per avere investito un altro motociclista durante una sessione di corsi di guida tenutasi presso l?autodromo del Mugello, nel 2004.
Il centauro coinvolto nell?incidente avrebbe perso il controllo della propria moto cadendo alla curva Arrabbiata 2, nella caduta sarebbe stato investito dal Codeluppi che seguiva a venti metri di distanza riportando invalidit? permanente dell?85%. Appurato che il Codeluppi , seguendo a soli 20 metri, calcolando la velocit? in quel tratto di pista, aveva solo 4 decimi di secondo per cercare di evitare l?impatto. Il giudice pur riconoscendo il ridotto tempo a disposizione, diminuendo l?ammontare del risarcimento richiesto in principio di 1,5 milioni di euro, ha condannato comunque il Codeluppi ad un risarcimento pari a 500 mila euro. Stabilendo che tale somma ? dovuta in quanto l?incidente non sarebbe avvenuto in gara, ma in una sessione formativa per cui deve essere applicato il codice della strada.
Una sentenza che potrebbe aprire nuovi scenari tra gli appassionati che amano dare sfogo alla loro passione tra i cordoli di un autodromo nei fine settimana. Ricordiamo che ogni volta che si entra in circuito per prove libere, o corsi di guida, ogni gestore fa firmare un foglio di scarico delle responsabilit? per danni causati a cose o individui. Sono in molti quelli che guidano moto in pista senza avere l?assicurazione in corso di validit?, anche perch? spesso sono moto radiate o da competizione. In questi casi sarebbe il caso che chi organizza giornate di prove libere si attrezzi in tale senso. Visti i costi degli autodromi italiani un minimo di copertura assicurativa per gli utenti fornita dal circuito non sarebbe una cattiva idea.
fonte| Corriere della Sera
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