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Ma è sempre meglio partecipare no?
Porca troi.a la sicurezza dovrebbe essere a portata di tutti.......e non far pagare 3000e per una tuta super sicura.
Il poveraccio se fa male, il ricco no
Porca troi.a la sicurezza dovrebbe essere a portata di tutti.......e non far pagare 3000e per una tuta super sicura.
Il poveraccio se fa male, il ricco no
Un tuta OMOLOGATA LVL 2 non costa 3000? ma molto meno della meta', su misura e personalizzabile.
Smettiamola con i luoghi comuni perche' sulla sicurezza non si scherza.
Chiedere a Gimoto un preventivo su una WAS+ per conferma.
Per quanto riguarda i giubbotto irbag da moto leggo molta moltissima approssimazione.
Attenzione ragazzi, non facciamoci fregare ed evitiamo i rimedi della nonna.
Se un capo o una protezione non presenta omologazione non offre ALCUNA GARANZIA.
Se una protezione viene usata in modo non corretto o "un tanto al kilo" vale ancor meno.
Ho letto di airbag gonfiabili prima d'entrare in posta, di airbag che "sembrano ottimi", ho letto di tutto di piu'.
Per favore cerchiamo d'esser chiari, stiamo parlando di qualcosa di molto importante, l'apprrossimazione "pour parler" lasciamola ai post "cazzeggio .
Vi rimando ad un interessantissimo articolo tratto da motosicurezza.it (chi ha comprato airbag spidi credo lo trovera' molto interessante
Nell'ultimo periodo, forse per cavalcare la moda quel piccolo aumento di consapevolezza dei motociclisti europei, diverse aziende stanno proponendo l'airbag per motociclisti. Ogni produttore indica il proprio airbag come particolarmente innovativo.
L'airbag per motociclisti ? presentato come l'ultima frontiera della protezione. In realt? come idea non ? particolarmente nuova, sia parlando di airbag "su moto", che "su motociclista". I primi brevetti a noi noti risalgono rispettivamente al1976 e al 19891.
Al di l? delle considerazioni storiche, sul mercato europeo i marchi che propongono airbag da moto sono Bering, Brembo, Dainese, Helite, Ixs, Motoairbag, Spidi.
Sul mercato americano invece ne sono presenti altri, ma la maggior parte di essi sono riconducibili a prodotti cinesi o pakistani di bassa qualit?.
Ecco una breve panoramica sulle aziende sopra citate, ricordo per? che la certificazione europea (EN 1621-4) ancora non esiste ed ? in fase di definizione. La data di uscita della norma ancora non ? confermata, tuttavia penso che nel breve termine non si trover? un accordo sulle caratteristiche di sicurezza e affidabilit?. Bering. L'azienda francese in passato si era vantata sul proprio sito di avere un completo (il primo e l'unico a loro dire) certificato EN 13595. Ma nonostante numerose richieste di informazioni, anche in fiera, non ha mai risposto. L'azienda ha presentato all'intermot di Colonia un sistema airbag ad attivazione elettronica senza fili. La centralina, collegata all'airbag, comunicher? con due sensori montati sulla forcella e sul telaio della propria moto. I tempi di apertura se confermati dovrebbero essere sufficienti in ambiente urbano (80 ms), inoltre l'airbag sar? supportato (o viceversa) da un paraschiena certificato. Il prezzo sar? di circa 600 euro. Secondo noi il sistema potrebbe essere valido, ma mancano dei dati per giudicarlo. Inoltre siamo dubbiosi sull'affidabilit? reale del sistema elettronico. Purtroppo all'intermot gli addetti della Bering sono stati molto restii dal fornire spiegazioni ("vada a vedere il sito", anche se sul sito non ne parlano affatto). Brembo. Marchio storico di sistemi frenanti. Probabilmente fiutando il mercato come fertile ed in espansione ha presentato un sistema di airbag, progettato e commercializzato dal gruppo "Cionti". Questo sistema ? stato sviluppato in collaborazione della Helite, azienda produttrice di giacche e gilet con airbag equipaggiate con il sistema Hitair (lo stesso usato da Ixs e Spidi) o sue prossime derivazioni; tale sistema copre la schiena e il torace parzialmente, tramite "tubi" gonfiabili. Il sistema Brembo ? stato molto pubblicizzato, ma siccome deriva da un sistema quale l'Helite che non regge la simulazione di un impatto contro lo spigolo di un marciapiede (test secondo la EN 1621-2, realizzato da "InSella" Marzo 2009) ci permettiamo di essere un po' prevenuti. Questi dubbi si rafforzano con il fatto che le giacche siano sprovviste di qualsivoglia protezione (gomiti, fianchi, schiena) e siano realizzate in tessuto "Oxford Nylon"; a detta dell'azienda ? un materiale addirittura pregiato, a noi risulta semplicemente che esso non sia un tessuto particolarmente tecnico con valori di resistenza all'abrasione probabilmente prossimi a quelli della Cordura 500 D (ossia meno o nell'ordine di mezzo secondo). Il capo nel proprio complesso ? secondo noi assolutamente inadeguato al proteggere anche in ambiente urbano, specie a causa del tipo di sistema adottato e della assenza di protezioni "tradizionali" certificate. Inoltre ci ? parso che il capo sia stato fatto partendo dalla moda piuttosto che dalla tecnicit?, mentre probabilmente il processo corretto dovrebbe essere contrario. Un capo spacciato pi? o meno esplicitamente come D.P.I. (pur non avendo alcuna certificazione, stando ai dati consultabili) dovrebbe a nostro avviso avere altre caratteristiche. Dainese. L'azienda di Molvena lavora sul progetto airbag da almeno dieci anni ed ha in passato presentato dei prototipi almeno apparentemente lontani dalla idea attuale la cui realizzazione pratica ? oramai prossima alla commercializzazione. Attualmente sono in progetto due idee distinte, avente la stessa base, finalizzate al mondo dell'agonismo su pista (D-air Racing) e stradale (D-air Street).
La versione destinata all'agonismo appare sin da subito attivata da un'elettronica molto avanzata (3 accelerometri, 3 giroscopi, 1 antenna gps...) finalizzata alla analisi delle forze in gioco e all'identificazione della caduta. Il tempo di apertura di 45 millisecondi lo renderebbe il sistema pi? veloce in circolazione. L'airbag copre la parte alta del tronco (spalle, circa met? schiena, parte alta del torace). La versione destinata all'uso di ogni giorno appare avere un sistema elettronico simile al sistema usato da Bering. Ovvero due sensori elettronici da montare sul telaio e sulla forcella della moto. La forza residua del sistema D-air dovrebbe essere molto bassa, ovvero intorno a 1.5 kN (test EN 1621-2). L'airbag in questo caso andrebbe ad aiutare dei protettori tradizionali posti sul petto e sulla schiena. Tuttavia a nostro avviso i tempi di apertura (80 ms) limiterebbero l'utilizzo dei capi forniti di tale sistema soprattutto ad un ambiente urbano.
Per gli airbag Dainese sta finalmente facendo ricorso a degli standard, infatti il sistema sar? certificato CE secondo la direttiva 89/686/CEE (requisiti generali dei D.P.I.), il sistema elettronico ? inoltro certificato per garantirne l'affidabilit? e la sicurezza. Peccato che con ogni probabilit? non verr? montato su capi certificati EN 13595 e il prezzo difficilmente scender? sotto gli 800 euro. Helite ed IXS. Utilizzano il sistema Hitair. Il tempo di apertura di tali giacche non risulta sufficiente nemmeno in ambiente urbano, questo senza considerare che, secondo il sopracitato test della rivista "InSella", risultano non proteggere in caso di simulazione impatto con marciapiede a velocit? urbane. La protezione tradizionale montata sulla giacca Helite e dichiarata da essa certificata risult? avere una forza residua assolutamente non rientrante nei parametri della EN 1621-2. Motoairbag. Azienda, si pu? dire, oramai storica per il suo gilet con airbag. Il suo gilet ? presente in versione alta visibilit?, ed ? montato anche su capi con marchi del gruppo Piaggio (vi era un progetto di una giacca certificataEN 13595, purtroppo ? stato accantonato). Inoltre Tucano Urbano offre la possibilit? di montare in modo modulare su pi? giacche l'airbag. Tale gilet ? certificato, quando gonfio, EN 1621-2 con ottimi risultati (0.9 kN). I tempi di apertura (80 ms) lo rendono utilizzabile a velocit? urbana. A nostro avviso tale sistema, che copre completamente la spina dorsale, ? allo stato attuale relativamente maturo. Spidi. La spidi ha da sempre utilizzato e implementato il sistema giapponese Hitair, sin dal 1999. In occasione del sopracitato test di InSella la giacca Spidi DPS 03 Airbag, come tutte le giacche utilizzanti tale sistema, dimostr? avere avere un airbag non affidabile sia rispetto all'impatto che ai tempi di apertura. Questa giacca era tuttavia equipaggiata con protettori (schiena compresa) tradizionali e il sistema airbag era solo un "contorno", inoltre pare che questa sia l'unica giacca Spidi certificata EN 13595 (livello 1). L'azienda ? stata restia nel fornire informazioni e all'EICMA 2009 un rappresentante verbalmente ci inform? che l'azienda non ? interessata a tale tipo di certificazione. Attualmente ha in listino varie tipologie di airbag, montati su giacche, tute e gilet. I tempi di attivazione di 0.2 secondi rimangono per? talmente alti che sembrano eccessivi anche in citt?. Una perplessit? sovviende dalla visione dei video ufficiali della azienda 2: il collarino durante il gonfiaggio interagisce con il collo e fa s? che esso si sposti in avanti, anche durante gli ultimi istanti del gonfiaggio.
Che ne pensiamo degli airbag?
Noi riteniamo che gli airbag (qualsiasi tipo, che sia elettronico o meccanico) siano una tecnologia acerba e non matura. La effettiva sicurezza, affidabilit? e innocuit? ? tutta da comprovare. Probabilmente si tratta ancora di poco pi? di un gadget. A coloro che ci chiedono quale scegliere rispondiamo: nessuno e se dovete quello che d? pi? garanzie: pi? veloce, meccanico, certificato EN 1621-2. Ma utilizzatelo sempre e in abbinamento con abbigliamento sicuro e buoni protettori (possibilmente con capi certificati EN 13595) e soprattutto con paraschiena EN 1621-2 livello 2.
I modelli con tecnologia affidabile elettronica e che copriranno il busto anche davanti non sono ancora in commercio e quando lo saranno costeranno tanto. Tanto da farli passare forse in secondo piano rispetto all'abbigliamento certificato e a protettori di qualit?. Certo, se venisse montato su una giacca EN 13595 e passasse i test EN 1621-2...
Comunque meglio attendere la norma riguardante gli airbag, la EN 1621-4. A quel punto la analizzeremo e valuteremo l'airbag migliore.
A coloro che ci dicono che potr? essere utilizzato come anti-torsione per il collo rispondiamo che sicuramente mai nessuna azienda si prender? la responsabilit? di far esplodere qualcosa tra la clavicola e il collo, in modo talmente rapido e preciso da bloccare il collo fermamente in poche decine di millisecondi.
1) http://www.freepatentsonline.com/3930667.pdf e http://www.freepatentsonline.com/4825469.pdf
2) http://www.spidi.com/eu/eu_it/dpsairbagsystem
fatti spiegare da DAINESE il funzionamento della Tuta D-AIR Racing (quella che usano i Valentino-Simoncelli ecc ecc) poi forse ne capirai qualcosa in + su quanto e come funzioni bene il loro sistema
fatti spiegare da DAINESE il funzionamento della Tuta D-AIR Racing (quella che usano i Valentino-Simoncelli ecc ecc) poi forse ne capirai qualcosa in + su quanto e come funzioni bene il loro sistema
Mi documento volentieri
Piu' cose imparo meglio vivo, in ogni caso per me vale solo ed esclusivamente l'omologazione, il resto vale 0 (z e r o).
certo, fra il non indossare nulla e l'indossare un capo d'abbigliamento (perche' di tali si tratta) non omologato meglio indossare quello non omologato ma visto che attualmente l'offerta sul mercato di capi atti appa protezione sta diventando importante preferisco scegliere questi ultimi.
La mia domanda e':
Dainese produce tute omologate si o no?
Se la risposta e' no allora vale tutto e il contrario di tutto.
Piu' cose imparo meglio vivo, in ogni caso per me vale solo ed esclusivamente l'omologazione, il resto vale 0 (z e r o).
certo, fra il non indossare nulla e l'indossare un capo d'abbigliamento (perche' di tali si tratta) non omologato meglio indossare quello non omologato ma visto che attualmente l'offerta sul mercato di capi atti appa protezione sta diventando importante preferisco scegliere questi ultimi.
La mia domanda e':
Dainese produce tute omologate si o no?
Se la risposta e' no allora vale tutto e il contrario di tutto.
D-AIR Racing pu? essere usata solo in pista !
io parlo di quella - conosco quella - uso quella
dei nuovi prodotti omologati x uso stradale ..non li ho visti dal "vivo" e non conosco l'esatto funzionamento
dei nuovi prodotti omologati x uso stradale ..non li ho visti dal "vivo" e non conosco l'esatto funzionamento
Allora, mi sono informato un po' piu' a fondo sull'airbag a cui fai riferimento.
La versione racing sembra essere la piu' rapida nell'agire, sempre parlando di dainese.
Il problema e' che non esiste una normativa europea ben definita a cui far riferimento.
Quindi, fra auna tuta con Airbag incorporato non omologata, priva di certificazione e una senza airbag con omologazione di LVL 2 su certificazione CE EN 13595 scelgo quest'ultima proprio perche' e' l'unica che mi garantisce la resistenza a determinate sollecitezioni secondo standard ben definiti.
Qui trovi una tabella riassuntiva dello standard e delle prove che un capo omologato deve superare per dirsi omologatoi di lvl 2:
Sottolineo che si, lomologazione e' importante su strada ma lo e' anche in pista se consideriamo che e' l'unico standard che ci puo' garantire la resistenza a determinate sollecitazioni.
L'inidicazione "uso pista" - "uso strada" non ha molto senso a mio avviso se parliamo di capi d'abbigliamento che dovrebbero svolgere una funzione protettiva. Tanto e' vero che Gimoto ha omologato la WAS+ producendo un capo d'inclinazione assolutamente sportiva e senza compromessi.
secondo me... oltre una ottima tuta (della propria taglia soprattutto), gli step aggiuntivi sono il pantaloncino para-coccige/femore tipo il Dainese e la pettorina.
Il pantaloncino lo uso da un paio d'anni e l'ho testato diverse volte: ti fa dimenticare in caso di caduta le botte sul fianco... una volta indossato non si sente e non disturba la guida, assolutamente da consigliare!
La pettorina idem, pu? essere utile in caso di caduta e urti contro oggetti spigolosi, quindi meglio averla....
Andare oltre lo vedo poco proponibile ad oggi... secondo me bisogna ricordarsi che andare in moto non potr? mai essere uno sport completamente sicuro e cercare di inseguire la "sicurezza totale" ? solo un miraggio...
In fondo la clavicola sono 20/25 giorni col tutore se non ? scomposta... dai, ci si pu? stare!
I problemi sona altri, specialmente in zona schiena, gambe/bacino e anca... e l? c'? poco da inventarsi, l'unico rimedio e cambiare gomme spesso e dare gas a moto dritta!
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