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Sentenza: Via di fuga non adeguata paga il direttore dell'autodromo

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    #1

    Sentenza: Via di fuga non adeguata paga il direttore dell'autodromo

    ... il responsabile è il direttore dell'autodromo.

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    Dodici anni dopo la morte di un pilota, l'ex direttore dell'autodromo è stato giudicato colpevole per non aver messo l'impianto in condizioni di massima sicurezza. Ma per prove libere e test non esistono prescrizioni

    È probabilmente destinata a fare rumore nell'ambiente delle corse la recentissima sentenza 812/10 della Corte di Cassazione (porta la data del 4 maggio 2010 ed è stata pubblicata il 6 settembre scorso). Si tratta della conferma della condanna a 1 anno e quattro mesi di ritenzione (ovviamente con la condizionale) dell'ex direttore dell'Autodromo del Mugello, per la morte di un pilota d'auto avvenuta nel '98.


    La colpa accertata è quella di "negligenza, imperizia, imprudenza e segnatamente per non aver adeguatamente provveduto alla manutenzione (fresatura) della via di fuga", che in questo modo non ha svolto un adeguato effetto frenante quando la vettura è uscita di pista, in seguito a una rottura meccanica. Insomma, l'auto ha urtato le barriere ancora in velocità per la scarsa manutenzione della via di fuga.

    I fatti risalgono al 2 marzo 1998, con la morte del pilota sopravvenuta una settimana dopo. Alla prima sentenza aveva fatto seguito un giudizio della Corte d'Assise d'Appello, che aveva mitigato la pena, ma confermato la colpevolezza. Ora la Cassazione ha confermato definitivamente la sentenza dell'Appello.
    Farà rumore nell'ambiente, perché le sentenze della Cassazione sono sempre tenute in gran considerazione. Dal canto nostro speriamo che serva a responsabilizzare certi impianti e certi organizzatori, che continuano a gestire prove libere e gare senza adeguate misure di sicurezza.

    Walter Sciacca (direttore autodromo di Imola)
    "Non esistono prescrizioni per le prove libere. Sta tutto al buonsenso dell'organizzatore della giornata che se vuole può aprire la pista senza commissari e senza servizio medico. Ovviamente è un rischio che nessuno corre, però è un dato di fatto che negli autodromi le condizioni nelle quali si fanno girare gli appassionati sono diverse da circuito a circuito".
    "Personalmente mi sento tranquillo se applico le stesse prescrizioni che ho per le competizioni anche agli amatori. E posso dire che i rianimatori di un altro impianto dove ho lavorato negli anni scorsi, hanno salvato almeno 20 vite in giornate di prove libere. Questo significa che dotarsi di un buon servizio è fondamentale".
    "Però si deve comunque tenere in considerazione che non esiste al mondo un autodromo assolutamente sicuro. È impossibile. Gli sport motoristici sono intrinsecamente pericolosi".

    Alfredo Scala (direttore autodromo di Vallelunga)
    "Ci sono troppe variabili che intervengono quando si usa un autodromo. La meteorologia, le temperature, il tipo di veicoli, la soggettività dei piloti. E la carenza di normative sulle diverse tipologie di attività è un problema. Esistono delle omologazioni che sono attinenti alle manifestazioni agonistiche. Ma si tratta di norme che regolano unicamente la sicurezza passiva, vale a dire barriere, protezioni... Solo a livello internazionale ci sono alcune norme che regolano anche la sicurezza attiva (personale di soccorso, dotazioni di pronto intervento e altro ancora). Ma, ripeto, sono prescrizioni che attengono unicamente alle gare.
    Nulla si dice delle prove libere e meno che mai delle giornate di test, quando un team o una casa noleggiano l'impianto a porte chiuse per fare prove. In tal caso i servizi sono autoregolamentati o concordati con il cliente".
    "C'è anche il problema che ovviamente le prescrizioni per le manifestazioni di alto livello sono assai più stringenti e onerose di quelle per manifestazioni meno prestigiose. In alcuni casi è obbligatoria l'eliambulanza o un numero di servizi particolarmente elevato. Ma se dovessimo prevedere tutto ciò anche nelle giornate di prove libere o per i trofei, i costi salirebbero enormemente".
    Cosa succede nel malaugurato caso di un incidente grave?
    "Può succedere che un giudice incarichi un perito di valutare se si è fatto il massimo per la sicurezza. Ma in assenza di prescrizioni precise su tutte le attività, il perito non può che fare una valutazione legata alla propria soggettività".

    da Motonline
    Last edited by amon77; 14-09-10, 05:40.

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    #2
    ma l'evento è successo in gare ufficiali o prove libere?

    Si sa in che curva è successo?

    che auto era?
    Last edited by giuseppe_d; 14-09-10, 05:43.

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      #3
      In prove libere. Il problema è proprio questo, le regole che esistono sono solo per le prove ufficiali o le gare, quindi in caso di disputa il giudice deve valutare solo se il direttore ha attuato le prescrizioni esistenti.
      Per le prove libere non esistono prescrizioni e quindi in caso di controversia legale o penale sta alla discrezione del perito valutare se il direttore di gara ha predisposto quanto necessario èer la sicurezza.
      La sentenza della cassazione crea un precedente a cui si possono rifare in futuro altri giudici e il pensiero logicamente va a i due fatti di Imola.

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        #4
        Originally posted by amon77 View Post
        ... il responsabile ? il direttore dell'autodromo.

        Entra su Motonline.it e sfoglia il catalogo dei prodotti: caschi, pneumatici, abbigliamento, accessori e ricambi originali per la tua moto.


        Dodici anni dopo la morte di un pilota, l'ex direttore dell'autodromo ? stato giudicato colpevole per non aver messo l'impianto in condizioni di massima sicurezza. Ma per prove libere e test non esistono prescrizioni

        ? probabilmente destinata a fare rumore nell'ambiente delle corse la recentissima sentenza 812/10 della Corte di Cassazione (porta la data del 4 maggio 2010 ed ? stata pubblicata il 6 settembre scorso). Si tratta della conferma della condanna a 1 anno e quattro mesi di ritenzione (ovviamente con la condizionale) dell'ex direttore dell'Autodromo del Mugello, per la morte di un pilota d'auto avvenuta nel '98.


        La colpa accertata ? quella di "negligenza, imperizia, imprudenza e segnatamente per non aver adeguatamente provveduto alla manutenzione (fresatura) della via di fuga", che in questo modo non ha svolto un adeguato effetto frenante quando la vettura ? uscita di pista, in seguito a una rottura meccanica. Insomma, l'auto ha urtato le barriere ancora in velocit? per la scarsa manutenzione della via di fuga.

        I fatti risalgono al 2 marzo 1998, con la morte del pilota sopravvenuta una settimana dopo. Alla prima sentenza aveva fatto seguito un giudizio della Corte d'Assise d'Appello, che aveva mitigato la pena, ma confermato la colpevolezza. Ora la Cassazione ha confermato definitivamente la sentenza dell'Appello.
        Far? rumore nell'ambiente, perch? le sentenze della Cassazione sono sempre tenute in gran considerazione. Dal canto nostro speriamo che serva a responsabilizzare certi impianti e certi organizzatori, che continuano a gestire prove libere e gare senza adeguate misure di sicurezza.

        Walter Sciacca (direttore autodromo di Imola)
        "Non esistono prescrizioni per le prove libere. Sta tutto al buonsenso dell'organizzatore della giornata che se vuole pu? aprire la pista senza commissari e senza servizio medico. Ovviamente ? un rischio che nessuno corre, per? ? un dato di fatto che negli autodromi le condizioni nelle quali si fanno girare gli appassionati sono diverse da circuito a circuito".
        "Personalmente mi sento tranquillo se applico le stesse prescrizioni che ho per le competizioni anche agli amatori. E posso dire che i rianimatori di un altro impianto dove ho lavorato negli anni scorsi, hanno salvato almeno 20 vite in giornate di prove libere. Questo significa che dotarsi di un buon servizio ? fondamentale".
        "Per? si deve comunque tenere in considerazione che non esiste al mondo un autodromo assolutamente sicuro. ? impossibile. Gli sport motoristici sono intrinsecamente pericolosi".

        Alfredo Scala (direttore autodromo di Vallelunga)
        "Ci sono troppe variabili che intervengono quando si usa un autodromo. La meteorologia, le temperature, il tipo di veicoli, la soggettivit? dei piloti. E la carenza di normative sulle diverse tipologie di attivit? ? un problema. Esistono delle omologazioni che sono attinenti alle manifestazioni agonistiche. Ma si tratta di norme che regolano unicamente la sicurezza passiva, vale a dire barriere, protezioni... Solo a livello internazionale ci sono alcune norme che regolano anche la sicurezza attiva (personale di soccorso, dotazioni di pronto intervento e altro ancora). Ma, ripeto, sono prescrizioni che attengono unicamente alle gare.
        Nulla si dice delle prove libere e meno che mai delle giornate di test, quando un team o una casa noleggiano l'impianto a porte chiuse per fare prove. In tal caso i servizi sono autoregolamentati o concordati con il cliente".
        "C'? anche il problema che ovviamente le prescrizioni per le manifestazioni di alto livello sono assai pi? stringenti e onerose di quelle per manifestazioni meno prestigiose. In alcuni casi ? obbligatoria l'eliambulanza o un numero di servizi particolarmente elevato. Ma se dovessimo prevedere tutto ci? anche nelle giornate di prove libere o per i trofei, i costi salirebbero enormemente".
        Cosa succede nel malaugurato caso di un incidente grave?
        "Pu? succedere che un giudice incarichi un perito di valutare se si ? fatto il massimo per la sicurezza. Ma in assenza di prescrizioni precise su tutte le attivit?, il perito non pu? che fare una valutazione legata alla propria soggettivit?".

        da Motonline
        l'abbiamo visto come le applichi...
        Last edited by Alberto2811; 14-09-10, 06:48.

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          #5
          Originally posted by Alberto2811 View Post
          l'abbiamo visto come le applichi...
          io l'ho visto e tu cosa intendi? Ritieni che Sciacca abbia sbagliato in qualcosa?

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            #6
            Secondo me il fatto non è se Sciacca abbia sbagliato o meno, anzi essendo stata richiesta dalla FIM la variante in quel modo per le gare dalla SBK non gli si potrebbe imputare niente se avvenisse qualcosa durante una gara. Il punto è che le stesse regole non valgono per le prove libere, o meglio, da quanto si evince non esistono regole quindi è a discrezione di chi giudica se sono state prese le precauzioni necessarie. Siccome spesso chi è tenuto a giudicare non è detto che abbia tutte le conoscenze del caso specifico, potrebbe tranquillamente appoggiarsi ad una sentenza precedente sopratutto se della cassazione, e questa sentenza crea un precedente.

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              #7
              Originally posted by ABCPhoto View Post
              io l'ho visto e tu cosa intendi? Ritieni che Sciacca abbia sbagliato in qualcosa?
              Beh ! la variante bassa non mi sembra un esempio di sicurezza da seguire

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                #8
                Originally posted by ABCPhoto View Post
                io l'ho visto e tu cosa intendi? Ritieni che Sciacca abbia sbagliato in qualcosa?
                Penso si riferisca al fatto che per la SBK montano gli airfence e per le prove libere no...

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                  #9
                  Originally posted by maccio View Post
                  Beh ! la variante bassa non mi sembra un esempio di sicurezza da seguire
                  Non l'ha fatta Sciacca, lui delle due ha messo la freccia per indicarla...

                  Originally posted by CapIReX-65 View Post
                  Penso si riferisca al fatto che per la SBK montano gli airfence e per le prove libere no...
                  sbagliato ragazzi: alla tosa e negli altri punti pericolosi gli airfence esattamente come alla SBK; io a dire il vero non ho notato differenze, comunque far? molta attenzione a fine settembre.
                  Sciacca quando dice che che adotta tutte le soluzioni che adottano alle gare mi risulta dica il vero.

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                    #10
                    In Italia Ci Vogliono Dodici Anni Per Decidere Se Una Via Di Fuga è Sufficientemente Adeguata Oppure No! Complimenti!!!

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                      #11
                      Originally posted by ABCPhoto View Post
                      Non l'ha fatta Sciacca, lui delle due ha messo la freccia per indicarla...



                      sbagliato ragazzi: alla tosa e negli altri punti pericolosi gli airfence esattamente come alla SBK; io a dire il vero non ho notato differenze, comunque far? molta attenzione a fine settembre.
                      Sciacca quando dice che che adotta tutte le soluzioni che adottano alle gare mi risulta dica il vero.
                      gi? che bella pensata una freccia!!!

                      ? lui il direttore e se anche la variante non l'ha fatta lui che la tolga o la facca cambiare.

                      Vedo che lo difendi bene.... lo conoscerai ed avrai affari con lui ma non ? certo una posizione stabile la sua.

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                        #12
                        Originally posted by ABCPhoto View Post
                        Non l'ha fatta Sciacca, lui delle due ha messo la freccia per indicarla...



                        sbagliato ragazzi: alla tosa e negli altri punti pericolosi gli airfence esattamente come alla SBK; io a dire il vero non ho notato differenze, comunque farò molta attenzione a fine settembre.
                        Sciacca quando dice che che adotta tutte le soluzioni che adottano alle gare mi risulta dica il vero.
                        Cazz ma sai che mi hai fatto venire il dubbio sulla variante e mi son sbagliato io per tutto sto tempo! Alla variante bassa gli airfence non ci sono mai stati manco per la SBK dell'anno scorso! Ho riguardato le foto che avevo e che mi ero dimenticato di aver fatto dove si vedeva così bene la cosa! Boia che pirla! Anche in tutti gli altri post dove si era parlato di sta cosa...Beh erano tutte boiate!

                        P.S. Ciò non toglie che li non guasterebbero comunque...
                        Last edited by CapIReX-65; 15-09-10, 11:44.

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