La notizia ha destato, nella giornata di lunedì 17 gennaio, scalpore ad Adria. L’accesso di un ufficiale giudiziario che, su impulso del curatore fallimentare, ha disposto lo sgombero dei locali dell’autodromo di Cavanella Po, struttura di eccellenza di livello nazionale e internazionale. Un atto che, però, è stato immediatamente opposto dall’attuale società di gestione che, ritenendosi estranea alla procedura fallimentare in atto e forte di un preliminare col fondo proprietario della struttura, ritiene di avere tutti i diritti di potere continuare la propria attività.
Una vicenda complessa, come spesso avviene in casi di questa portata, ma che è possibile riassumere a grandi linee. La procedura in atto, che vede impegnato il curatore fallimentare e l’ufficiale giudiziario, riguarderebbe, a quanto si apprende dagli attuali gestori, appunto, una società che per un periodo ha gestito l’autodromo, senza esserne, però, proprietaria. La proprietà, infatti, è di un fondo costituito, a sua volta, da varie società.
Fondo col quale l’attuale società di gestione dell’autodromo, Bioitalia, ha in essere un preliminare per il quale ha versato una forte caparra, nell’ordine degli 1,5 milioni di euro. Società sana che ritiene, in virtù del preliminare firmato, di avere tutti i diritti per proseguire nella propria attività e rimanere nell’autodromo. E’ questa, di conseguenza, la richiesta che è già stata ufficializzata al giudice.
Nell’immediato, comunque, Bioitalia ha ottemperato alla richiesta, ossia di lasciare i locali, in primo luogo l’ufficio che gestisce la “centrale operativa” della struttura e della gestione. Chiaro, comunque, come non sia finita qui e come Bioitalia speri di vedere accolte le proprie richieste quanto prima.
Sullo sfondo, le possibili conseguenze di immagine, ma anche a livello di indotto. Questo fine settimana e il prossimo, infatti, sono – a questo punto sarebbe meglio dire “erano”, anche se è possibile, ancora, sperare, per gli sportivi – in programma due gare di campionato mondiale di Vsk, la categoria “vivaio” per i piloti di Formula Uno. Con partecipanti di oltre 50 nazionalità e le ricadute del caso sulle strutture ricettive della zona. A seguire, poi, era programmato il Rally di Adria.
Ora, tutto o quasi, perlomeno nell’immediato, dipenderà dall’accoglienza che il giudice riserverà all’istanza di Biotalia. Si potrebbe sapere qualcosa già domani, martedì 18 gennaio.
da polesine24
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