Yamaha R1M 2015 Scheda Tecnica italiano
Yamaha R1 2015 Scheda Tecnica itaiano
Secondo quanto dichiarato dalla stessa Yamaha, il 'cuore' del nuovo propulsore 4-cilindri-in-linea da 998 cc ? l?albero motore 'crossplane', una tecnologia che contribuisce all'erogazione lineare della coppia stabilendo "un rapporto 1:1 tra l?acceleratore e la gomma posteriore". Si tratta di una soluzione sviluppata inizialmente per le YZR-M1 della MotoGP - che tuttora se ne avvale - e che da origine ai cosiddetti 'scoppi irregolari' (con sequenza 270?-180?-90?-180?) che consentono a ogni pistone e a ogni biella un movimento separato e individuale, per ottenere una spinta superiore a regimi bassi e medi.
Per sgombrare il campo da dubbi, chiariamo che il propulsore della nuova R1 segna un deciso punto di rottura rispetto a quello della precedente R1, tanto che sono differenti alesaggio e corsa (ora rispettivamente di 79,0 e 50,9 mm), rapporto di compressione, cilindri, testa, bielle, iniezione elettronica e disegno dell?albero motore, con il momento d'inerzia dell'albero ridotto del 20% rispetto al modello uscente. Il nuovo albero motore incorpora inoltre un albero di bilanciamento ad accoppiamento primario i cui contrappesi sono posizionati vicino ai cilindri esterni, una soluzione che rende le accelerazioni pi? brucianti e la coppia lineare e sempre elevata.
Nuova la testa, con un rapporto di compressione di 13,0:1, condotti ridisegnati e valvole di aspirazione in titanio e scarico maggiorate con diametro rispettivamente di 33 mm e 26,5 mm. Le valvole sono di dimensioni superiori e con angolo incluso pi? stretto rispetto all'attuale modello, per consentire l'adozione di una compatta camera pentagonale. Nuove anche le bielle in lega di titanio (40% pi? leggera dell'acciaio) ed i pistoni forgiati in alluminio, con fasce elastiche a bassa tensione e nuovi spinotti rivestiti con un film di carbonio DLC (diamond-like carbon).
Per la prima volta nella sua storia, la Yamaha YZF-R1 adotta anche una nuova distribuzione a bilancieri, con un rapporto della leva che assicura un'alzata valvola maggiore dell'altezza della camma riducendo le perdite di potenza per attrito. Grazie all'estrema durezza del rivestimento in carbonio DLC (diamond-like carbon), i nuovi bilancieri giocano un ruolo importante nell'aumento dell'erogazione di potenza a regimi elevati, cos? come nell'immediatezza della risposta del propulsore.
Il nuovo airbox da 10,5 litri risulta maggiorato del 23% rispetto all'attuale R1 e serve a ottimizzare i vantaggi ottenuti dal nuovo disegno della testa e della distribuzione, permettendo maggiori volumi d'aria nei condotti a lunghezza variabile YCC-I (Yamaha Chip Controlled Intake), che si attivano elettronicamente in base alla velocit? del motore, per ottimizzare le caratteristiche di coppia e potenza. L'aria entra dalla presa di aspirazione centrale, collocata tra i due fari a LED 'nascosti', e viene convogliata al motore attraverso il telaio, proprio come sulle Yamaha M1 in MotoGP.
Yamaha YZF-R1 2015 - Ciclistica
Per la nuova Yamaha YZF-R1 2015, la casa dei tre diapason ha approntato un nuovo telaio in alluminio Deltabox sviluppato per una guida precisa a prestazioni elevate. Il motore ?crossplane? viene sfruttato a sua volta come elemento stressato, ed ? fissato al telaio in quattro punti, due sulla testa e due sul carter motore. Questo telaio, asimmetrico, ? completato da un nuovo forcellone in alluminio con capriata di rinforzo, realizzato con un insieme di componenti fusi per gravit?, forgiati e colati in conchiglia.
Il peso ? stato notevolmente ridotto anche grazie all'impiego di un compatto telaietto in magnesio, che contribuisce a fissare in 179 kg il peso a secco e in 199 kg il valore in ordine di marcia con i serbatoi di olio e benzina pieni. Il contenimento del peso e delle dimensioni rispetto al modello attuale ? stato ovviamente uno degli elementi cardine del progetto, come si pu? chiaramente evincere da altri numeri del Model Year 2015, come l'interasse di 1.405 mm (10 mm pi? corto rispetto al modello attuale) o lo stesso forcellone da 570 mm (-15 mm).
Le sospensioni sono state sviluppate da KYB in collaborazione con Yamaha. Per l'anteriore si ? scelto una forcella con steli da 43 mm e un'escursione di 120 mm, con il mozzo della ruota anteriore da 25 mm (+3 mm rispetto alla R1 uscente) che contribuisce a migliorarne le doti di assorbimento. Al posteriore, il nuovo forcellone agisce su un mono ammortizzatore completamente regolabile, pensato per ottimizzare la trasmissione di potenza dal motore all'asfalto. L'equilibrio dei rapporti tra la posizione del perno forcellone, il pignone e la lunghezza del forcellone stesso ? stata studiata per assicurare stabilit?, precisione e guidabilit? in ogni situazione.
L'impianto frenante con tubazioni in acciaio utilizza due dischi da 320 mm davanti, morsi da pinze radiali monoblocco a 4 pistoncini, e un disco da 220 mm con pinza flottante mono-pistoncino. La nuova R1 ? inoltre equipaggiata sia con l'ABS che l'Unified Brake System Yamaha (UBS), un impianto frenante ad alta efficienza che ripartisce la forza applicata al freno anteriore anche sulla ruota posteriore e, quando il pilota agisce contemporaneamente su entrambi i freni, controlla il loro bilanciamento. Il dispositivo ? sempre attivo - l'unica situazione in cui non assume il controllo ? quando il pilota aziona il solo freno posteriore - e comunque si appoggia anche agli sugli input ricevuti dalla gi? citata piattaforma inerziale (IMU) a 6 assi, che andremo ad approfondire in seguito.
I cerchi della nuova YZF-R1, da 17", sono in magnesio, con un design 'a stella' con 10 razze: la ruota anteriore ? pi? leggera di 530 grammi rispetto all'attuale modello, mentre la posteriore 'risparmia' altri 340 grammi, con entrambe che contribuiscono ad una significativa riduzione del momento inerziale. Nuovo anche il serbatoio in alluminio da 17 litri, che pesa 1,6 kg in meno rispetto a quello in acciaio ed ha una particolare sagomatura degli incavi per le ginocchia per permettere al pilota di formare un 'corpo unico' con la moto.
Yamaha YZF-R1 2015 - Elettronica
La nuova Yamaha YZF-R1 2015 ovviamente non poteva permettersi di essere altro se non una sintesi della massima tecnologia che la casa giapponese pu? esprimere in termini di controlli elettronici, e non ? quindi una sorpresa constatare l'alto profilo della sua ampia dotazione. Yamaha arriva ad effermare che la sua nuova R1 vanta l'elettronica pi? avanzata mai vista su una moto di serie, e tutto sommato potrebbe anche aver ragione.
Il fiore all'occhiello di tutta questa dotazione ? la piattaforma inerziale a 6 assi Inertial Measurement Unit (IMU), ovvero una sofisticata piattaforma inerziale che trasmette istantaneamente alla centralina una serie di dati relativi comportamento della moto. In parole povere, l'IMU (acronimo gi? noto al pubblico italiano per altri motivi...) comprende tre sensori giroscopi che misurano rollio, beccheggio e imbardata, e tre sensori di gravit? che trasmettono dati sull'accelerazione nelle direzioni avanti/dietro, destra/sinistra e alto/basso. Attraverso l'analisi costante di queste informazioni (125 volte al secondo), l'IMU ? in grado di stabilire in ogni momento la posizione ed il comportamento della moto (incluso l'angolo di piega, la velocit? di slittamento e lo spostamento verso l'alto), passando le sue informazioni alla centralina che li elabora per ottenere il massimo delle prestazioni e del controllo.
L'importanza dell'IMU a 6 assi non si limita solo all'interscambio di dati con la ECU (che regola di conseguenza iniezione elettronica, fasatura d'accensione e apertura del corpo farfallato), ma anche al permettere l'utilizzo di altre avanzate tecnologie Yamaha come i controlli di trazione variabili in funzione dell'angolo di piega, Slide Control System (SCS, che limita i movimenti laterali della ruota posteriore regolando l'erogazione) e Traction Control System (TCS, che tiene conto dell'angolo di piega per la gestione del controllo della trazione della ruota posteriore). Il terzo importante sistema reso utilizzabile dall'adozione dell'IMU ? il Lift Control System (LIF), deputato a controllare il sollevamento della ruota anteriore nelle accelerazioni violente.
Fanno parte del men? della nuova R1 2015 anche il Launch Control System (LCS), il Quick Shift System (QSS, che 'taglia' l'erogazione di coppia per rendere pi? fluida la cambiata), il nuovo Power mode selection (PWR, un'evoluzione del D-MODE a 4 mappature), il Yamaha Ride Control system (YRC, che offre una serie di regolazioni elettroniche pre-memorizzate dal pilota e raggruppate su 4 livelli selezionabili al manubrio) e l'opzionale Communication Control Unit (CCU, di serie sulla R1M) per le funzioni di data-logging.
Con tutto questo 'ben di ***' da gestire, la strumentazione del nuovo bolide di Iwata non poteva che essere altrettanto 'al top': si tratta di schermo rettangolare LCD Thin Film Transistor (TFT) largo 109 mm, realizzato con un'apposita tecnologia che riduce al minimo i riflessi e con ?punti? della matrice molto piccoli per una miglior definizione.
La strumentazione pu? essere settata in due modalit?: ?Street? (che mostra marcia inserita, contagiri a barre, contachilometri parziali e totali, consumo in tempo reale, medio e totale e icone per l'attivazione di TCS e SCS e le modalit? ?Power mode?) o ?Track? (con maggiore leggibilit? per le info da 'track-day' quali numero dei giri, tempi sul giro, cronometro e marcia inserita, oltre alla funzione di memoria per l'analisi 'giro per giro'. Per lo schermo si pu? scegliere un fondo bianco o nero, e c'? un anche un sensore per l'intensit? della luce ambiente che regola automaticamente il livello della sua retroilluminazione.
da motoblog
Yamaha R1 2015 Scheda Tecnica itaiano
Secondo quanto dichiarato dalla stessa Yamaha, il 'cuore' del nuovo propulsore 4-cilindri-in-linea da 998 cc ? l?albero motore 'crossplane', una tecnologia che contribuisce all'erogazione lineare della coppia stabilendo "un rapporto 1:1 tra l?acceleratore e la gomma posteriore". Si tratta di una soluzione sviluppata inizialmente per le YZR-M1 della MotoGP - che tuttora se ne avvale - e che da origine ai cosiddetti 'scoppi irregolari' (con sequenza 270?-180?-90?-180?) che consentono a ogni pistone e a ogni biella un movimento separato e individuale, per ottenere una spinta superiore a regimi bassi e medi.
Per sgombrare il campo da dubbi, chiariamo che il propulsore della nuova R1 segna un deciso punto di rottura rispetto a quello della precedente R1, tanto che sono differenti alesaggio e corsa (ora rispettivamente di 79,0 e 50,9 mm), rapporto di compressione, cilindri, testa, bielle, iniezione elettronica e disegno dell?albero motore, con il momento d'inerzia dell'albero ridotto del 20% rispetto al modello uscente. Il nuovo albero motore incorpora inoltre un albero di bilanciamento ad accoppiamento primario i cui contrappesi sono posizionati vicino ai cilindri esterni, una soluzione che rende le accelerazioni pi? brucianti e la coppia lineare e sempre elevata.
Nuova la testa, con un rapporto di compressione di 13,0:1, condotti ridisegnati e valvole di aspirazione in titanio e scarico maggiorate con diametro rispettivamente di 33 mm e 26,5 mm. Le valvole sono di dimensioni superiori e con angolo incluso pi? stretto rispetto all'attuale modello, per consentire l'adozione di una compatta camera pentagonale. Nuove anche le bielle in lega di titanio (40% pi? leggera dell'acciaio) ed i pistoni forgiati in alluminio, con fasce elastiche a bassa tensione e nuovi spinotti rivestiti con un film di carbonio DLC (diamond-like carbon).
Per la prima volta nella sua storia, la Yamaha YZF-R1 adotta anche una nuova distribuzione a bilancieri, con un rapporto della leva che assicura un'alzata valvola maggiore dell'altezza della camma riducendo le perdite di potenza per attrito. Grazie all'estrema durezza del rivestimento in carbonio DLC (diamond-like carbon), i nuovi bilancieri giocano un ruolo importante nell'aumento dell'erogazione di potenza a regimi elevati, cos? come nell'immediatezza della risposta del propulsore.
Il nuovo airbox da 10,5 litri risulta maggiorato del 23% rispetto all'attuale R1 e serve a ottimizzare i vantaggi ottenuti dal nuovo disegno della testa e della distribuzione, permettendo maggiori volumi d'aria nei condotti a lunghezza variabile YCC-I (Yamaha Chip Controlled Intake), che si attivano elettronicamente in base alla velocit? del motore, per ottimizzare le caratteristiche di coppia e potenza. L'aria entra dalla presa di aspirazione centrale, collocata tra i due fari a LED 'nascosti', e viene convogliata al motore attraverso il telaio, proprio come sulle Yamaha M1 in MotoGP.
Yamaha YZF-R1 2015 - Ciclistica
Per la nuova Yamaha YZF-R1 2015, la casa dei tre diapason ha approntato un nuovo telaio in alluminio Deltabox sviluppato per una guida precisa a prestazioni elevate. Il motore ?crossplane? viene sfruttato a sua volta come elemento stressato, ed ? fissato al telaio in quattro punti, due sulla testa e due sul carter motore. Questo telaio, asimmetrico, ? completato da un nuovo forcellone in alluminio con capriata di rinforzo, realizzato con un insieme di componenti fusi per gravit?, forgiati e colati in conchiglia.
Il peso ? stato notevolmente ridotto anche grazie all'impiego di un compatto telaietto in magnesio, che contribuisce a fissare in 179 kg il peso a secco e in 199 kg il valore in ordine di marcia con i serbatoi di olio e benzina pieni. Il contenimento del peso e delle dimensioni rispetto al modello attuale ? stato ovviamente uno degli elementi cardine del progetto, come si pu? chiaramente evincere da altri numeri del Model Year 2015, come l'interasse di 1.405 mm (10 mm pi? corto rispetto al modello attuale) o lo stesso forcellone da 570 mm (-15 mm).
Le sospensioni sono state sviluppate da KYB in collaborazione con Yamaha. Per l'anteriore si ? scelto una forcella con steli da 43 mm e un'escursione di 120 mm, con il mozzo della ruota anteriore da 25 mm (+3 mm rispetto alla R1 uscente) che contribuisce a migliorarne le doti di assorbimento. Al posteriore, il nuovo forcellone agisce su un mono ammortizzatore completamente regolabile, pensato per ottimizzare la trasmissione di potenza dal motore all'asfalto. L'equilibrio dei rapporti tra la posizione del perno forcellone, il pignone e la lunghezza del forcellone stesso ? stata studiata per assicurare stabilit?, precisione e guidabilit? in ogni situazione.
L'impianto frenante con tubazioni in acciaio utilizza due dischi da 320 mm davanti, morsi da pinze radiali monoblocco a 4 pistoncini, e un disco da 220 mm con pinza flottante mono-pistoncino. La nuova R1 ? inoltre equipaggiata sia con l'ABS che l'Unified Brake System Yamaha (UBS), un impianto frenante ad alta efficienza che ripartisce la forza applicata al freno anteriore anche sulla ruota posteriore e, quando il pilota agisce contemporaneamente su entrambi i freni, controlla il loro bilanciamento. Il dispositivo ? sempre attivo - l'unica situazione in cui non assume il controllo ? quando il pilota aziona il solo freno posteriore - e comunque si appoggia anche agli sugli input ricevuti dalla gi? citata piattaforma inerziale (IMU) a 6 assi, che andremo ad approfondire in seguito.
I cerchi della nuova YZF-R1, da 17", sono in magnesio, con un design 'a stella' con 10 razze: la ruota anteriore ? pi? leggera di 530 grammi rispetto all'attuale modello, mentre la posteriore 'risparmia' altri 340 grammi, con entrambe che contribuiscono ad una significativa riduzione del momento inerziale. Nuovo anche il serbatoio in alluminio da 17 litri, che pesa 1,6 kg in meno rispetto a quello in acciaio ed ha una particolare sagomatura degli incavi per le ginocchia per permettere al pilota di formare un 'corpo unico' con la moto.
Yamaha YZF-R1 2015 - Elettronica
La nuova Yamaha YZF-R1 2015 ovviamente non poteva permettersi di essere altro se non una sintesi della massima tecnologia che la casa giapponese pu? esprimere in termini di controlli elettronici, e non ? quindi una sorpresa constatare l'alto profilo della sua ampia dotazione. Yamaha arriva ad effermare che la sua nuova R1 vanta l'elettronica pi? avanzata mai vista su una moto di serie, e tutto sommato potrebbe anche aver ragione.
Il fiore all'occhiello di tutta questa dotazione ? la piattaforma inerziale a 6 assi Inertial Measurement Unit (IMU), ovvero una sofisticata piattaforma inerziale che trasmette istantaneamente alla centralina una serie di dati relativi comportamento della moto. In parole povere, l'IMU (acronimo gi? noto al pubblico italiano per altri motivi...) comprende tre sensori giroscopi che misurano rollio, beccheggio e imbardata, e tre sensori di gravit? che trasmettono dati sull'accelerazione nelle direzioni avanti/dietro, destra/sinistra e alto/basso. Attraverso l'analisi costante di queste informazioni (125 volte al secondo), l'IMU ? in grado di stabilire in ogni momento la posizione ed il comportamento della moto (incluso l'angolo di piega, la velocit? di slittamento e lo spostamento verso l'alto), passando le sue informazioni alla centralina che li elabora per ottenere il massimo delle prestazioni e del controllo.
L'importanza dell'IMU a 6 assi non si limita solo all'interscambio di dati con la ECU (che regola di conseguenza iniezione elettronica, fasatura d'accensione e apertura del corpo farfallato), ma anche al permettere l'utilizzo di altre avanzate tecnologie Yamaha come i controlli di trazione variabili in funzione dell'angolo di piega, Slide Control System (SCS, che limita i movimenti laterali della ruota posteriore regolando l'erogazione) e Traction Control System (TCS, che tiene conto dell'angolo di piega per la gestione del controllo della trazione della ruota posteriore). Il terzo importante sistema reso utilizzabile dall'adozione dell'IMU ? il Lift Control System (LIF), deputato a controllare il sollevamento della ruota anteriore nelle accelerazioni violente.
Fanno parte del men? della nuova R1 2015 anche il Launch Control System (LCS), il Quick Shift System (QSS, che 'taglia' l'erogazione di coppia per rendere pi? fluida la cambiata), il nuovo Power mode selection (PWR, un'evoluzione del D-MODE a 4 mappature), il Yamaha Ride Control system (YRC, che offre una serie di regolazioni elettroniche pre-memorizzate dal pilota e raggruppate su 4 livelli selezionabili al manubrio) e l'opzionale Communication Control Unit (CCU, di serie sulla R1M) per le funzioni di data-logging.
Con tutto questo 'ben di ***' da gestire, la strumentazione del nuovo bolide di Iwata non poteva che essere altrettanto 'al top': si tratta di schermo rettangolare LCD Thin Film Transistor (TFT) largo 109 mm, realizzato con un'apposita tecnologia che riduce al minimo i riflessi e con ?punti? della matrice molto piccoli per una miglior definizione.
La strumentazione pu? essere settata in due modalit?: ?Street? (che mostra marcia inserita, contagiri a barre, contachilometri parziali e totali, consumo in tempo reale, medio e totale e icone per l'attivazione di TCS e SCS e le modalit? ?Power mode?) o ?Track? (con maggiore leggibilit? per le info da 'track-day' quali numero dei giri, tempi sul giro, cronometro e marcia inserita, oltre alla funzione di memoria per l'analisi 'giro per giro'. Per lo schermo si pu? scegliere un fondo bianco o nero, e c'? un anche un sensore per l'intensit? della luce ambiente che regola automaticamente il livello della sua retroilluminazione.
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