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Ma è sempre meglio partecipare no?
nel 1988 a 18 anni ho coronato un sogno Yamaha RD 350 LC (31K) quindi il modello carenato ma ancora fatto in Jap, quella con il faro post "a pisello" non quella con il faro posteriore rettangolare che era fatta in brasile con sigla 2UA.
all'epoca era il top 64 cv 2 tempi con una cubatura grande (350 non ? poco per un bicilindrico parallelo 2 tempi) e un peso vicino ai 140 kg le gomme 90/90 anteriori e 110/90 !!!!! posteriore gli davano doti di bicicletta con un motore stratosferico, incontrare un 1000 dell'epoca con 230 kg di peso e pochi cv circa 100 (prima dell'entrata in scena della Yamaha 1000 ex up e la gsxr 1100............che comunque pesavano oltre i 200 kg) non ti faceva sentire perdente ma anzi era rubare le caramelle ai bambini la RD era imprendibile anche perch? all'epoca non c'erano gomme radiali e sospensioni sofisticate quindi i 1000 non potevano battersi con una bicicletta da 64 cv 2 tempi.
infatti con la Rd si ? corso per tantissimi anni nello Yamaha Supertrophy vivaio di veri talenti mondiali come Sarron trofeo che correva spesso in concomitanza del mondiale.
Poi la ho preparata............
scarichi Jolly moto motore limato e altre cosucce risultato : sono rimasto vivo per miracolo ma le senzazioni di quella motina non le dimenticher? mai mi faceva sentire sopra una gp e non esisteva competizione con nessuno.
per questo non ho mai cambiato moto fino al 1998 quando usci' la marziana R1 98 bianca e rossa.
Nel frattempo per? avevo comprato anche una Yamaha RD 500 LC, sogno che avevo sempre avuto, moto meravigliosa vera opera d'arte dalle forme sinuose da ammirare in religioso silenzio nel box e commuoversi sempre pensando che ? uscita nel 1984..........
la prendo mal ridotta togliendola da uno scellerato che la teneva alle intemperie.
la curo, gli rido' amore, la smonto la pulisco la dove nessuno l'aveva mai pulita la rivernicio la rimetto di meccanica gli rido' la vita, ed esce una meravigliosa moto colorazione rara Rossa nera con le righe e scritte argento e i cerchi oro, la pi? bella e rara.
quando ci giro provo emozione fortissime e i complimenti da parte di chi sa si sprecano.
nel lavoro di restauro mi aiutava Max, lui aveva la stessa moto, lui amava la RD 500, il suo non era motociclismo era religione per la RD 500, persona speciale, unica.
Max me l'ha portato via un tumore al pancreas a 35 anni in 2 mesi, e l'ha portato via alla sua RD alle sue 2 bambine bellissime alla sua amata moglie.
Al funerale la RD 500 era fuori la chiesa, il fratello l'ha accesa e i 4 scarichi l'hanno salutato per l'ultima volta facendo quel rumore inconfondibile che lui amava tanto e rifaceva con la bocca in modo perfetto.
ogni gara che faccio max ? con me lo sento e un adesivo sotto traparente lo ricorda sulle mie moto.
R1 98 biaca e rossa modello alichen polimar
prenotata subito e marmittata con Yoshimura RS 3 10 giorni dopo, praticamente ad aprile 98 giravo con un mostro alieno marmittato ed era difficile divincolarsi da chi ti voleva fermare chiedere a tutti i costi............
Moto superba vera regina, pierta miliare.....................la 1 e basta !!!!!!!!!!
Nel 1999 compro un'altra R1 bianca e rossa colorazione 99 per?, per me pi? brutta, anche se oggi la uso moltissimo e la amo.
La 98 la trasformo da pista con tempo e amore.
diventa "La mia moto" la preferita.
Nel gennaio 2005 prendo una R1 nuova, la faccio da pista comincio a correre in qualche garetta ed iniziano i problemi.
la moto era bellissima ma non ci siamo mai capiti ? l'unica Yamaha che ho venduto
le mie Yamaha le ho ancora tutte anche la 350 non sono moto ma sono pezzi di vita, pezzi di me per i quali io ho ed avr? sempre la Yamaha nel cuore........anche se per corre ho scelto altro.
le uso spessoil 350 il 500, la 98 da corsa, e sinceramente ? difficile dire a parole cosa provo.
ogni volta che parlo delle mie Yamaha al momento della Rd 500 ovviamente MAX entra nella mia testa ed ? difficile trattenere l'emozione e la tristezza vorrei che voi conoscesta qualcosa di pi? di questo grande uomo amante della Rd e delle Yamaha metto qui sotto una cosa scritta da lui, ? lunga ma se volete leggera ne vale la pena.
? stata una grande perdita..
ciao max.
.....? proprio vero: nella vita le cose veramente belle non finiscono mai di stupire. Quando le vivi quasi ti sembra di salire un ulteriore quanto piccolo gradino nella scala immaginaria dei valori e delle emozioni, quella scala che ti aiuta quando ti senti "pigiato" nella tua coda quotidiana nell' "ufficio della Vita"...gli orari, il lavoro, le cose spiacevoli ma inevitabili...: sali quel piccolo gradino, quel tanto che basta per poter osservare al di sopra della testa delle altre persone che affollano quell'ufficio insieme a te; allora ti guardi intorno e vedi delle cose; possono essere nuove, o magari gi? viste e sentite...ma sono quelle cose che quando le vedi ti fanno venire i brividi nella schiena...e ti fanno meditare
.Una delle cose belle che mi aiuta a salire sopra questa fantomatica scala ? quella di togliere il telo che copre la mia moto nel box per andare da uno dei miei "dove", quei "dove" che ognuno di noi porta nella sua anima; uno dei miei prediletti ? andare a vedere quella strana luce vermiglia apparire nel cielo durante un tramonto d'Ottobre in riva al mare, con l'orizzonte incendiato sospeso su una distesa d'acqua luminosa di un azzurro indescrivibile: quasi mi sembra che quel Posto mi dica in confidenza ad un orecchio, come fossimo amici da sempre: "Ol? Max, come stai?...eh si, scusami se durante l'estate non posso dedicarti tanta attenzione, ma sai...tutte quelle persone chiassose...invece adesso siamo soltanto io, te e i gli altri vecchi amici che vengono a trovarmi anche quando il freddo ? ormai alle porte, pertanto godetevi questo spettacolo pirotecnico di colori ed ombre nel silenzio della risacca che tanto vi piace e brindiamo insieme al tuo "momento vitale del ricordo delle cose belle", quel tuo libro da dove attingi le emozioni quando hai voglia e tempo per pensarle e riviverle".In questi ultimi quattro giorni ho vissuto dei momenti di un'intensit? straordinaria: quattro giorni passati insieme a delle persone uniche e semplici.
Ho riscoperto la mia citt?, talmente bella da togliermi il fiato ogni qual volta mi concentro nel tentare di descriverla a chi la vuole vedere; ho riscoperto la felicit? di godere della piena allegria nel sedersi a tavola con persone con le quali non ti frequenti abitualmente, e pertanto ne hai di cose da dire e ascoltare; ho avuto un tonfo al cuore nel rivedere alcuni dei miei "fantasmi di settembre" (chi ha letto la mia storia sa di cosa sto parlando), guarda caso in una serata passata con altri motociclisti, e uno di questi mi ha dato un'ulteriore conferma alla realt? che anche le pi? ripide e dolorose salite portano ad una discesa di sollievo e soddisfazioni: mai demordere, mai!!!.
Ho avuto gli occhi lucidi in occasioni contrastanti: vedere queste persone arrivare, osservarle negli occhi e pensare incredulo: "cavolo Max, si sono sparate centinaia di Km per ascoltare le tue scemenze e magari continueranno a leggerle sul quel sito"...ma li ho avuti soprattutto quando le ho viste andare via, con un saluto o con un lampeggio...ma subito ? tornato il sorriso, quello della consapevolezza che dice: "eh no, di certo non finisce qui!!!".
...Dopo l'ultimo saluto con i tre pazzi cavalcanti una RSV, un VTR e un CBR, sono andato a vedere la luce vermiglia che arrivava sul Posto; allora lui, come tutti i fedeli amici fanno, ? subito arrivato da me
dicendomi: "Ol? Max, hai un viso particolarmente felice questa sera: deve essere
accaduto qualcosa di particolare!"; "Gi?, caro mio, ma lo sai qual'? il rovescio della medaglia delle nostre
cose belle?"; "Lo s?, Max...? la nostalgia che ti prende...ma ricordati sempre che..." "...anche le salite pi? ripide conducono ad una discesa riposante...lo s? lo s? vecchio mio, bisogna soltanto aspettare...".
"...perch? di certo non finisce qui!!!; Ok, ti lascio solo Max: credo che devi scrivere delle nuove pagine nel tuo libro del "momento vitale de
era talmente speciale, che un pò manca anche a me che non l'ho mai conosciuto di persona..... ma solo tramite forum quando stavo x prendere la mia prima moto.
Ho comprato un Thundercat nuovo di zecca (color bordeaux metallizzato) nel 2001. E' stato uno degli ultimi e debbo dire che ? un peccato oggi non ci sia pi? una moto del genere... con i debiti affinamenti.
Il motore non era molto regolare sotto i 3500 giri (carburatori), ma aveva un tiro eccezionale per una quattro cilindri lungo tutto l'arco d'erogazione. Ottima frenata (anche se questo non da subito), sospensioni discrete per il turismo sportivo, comodit? assoluta, consumi molto ridotti ed autonomia eccezionale. L'estetica era gradevole (per me), la protezione dell'aria ottima e le finiture di primo piano.
I lati negativi erano composti da qualche chilo di troppo (ottimo telaio, ma in acciaio), dalla mancanza di cattiveria in allungo, dalle irregolarit? in basso, dalle sospensioni soffici per l'utilizzo sportivo e dalla strumentazione decisamente datata.
Credo che con pochi sforzi sarebbe producibile ancora oggi come valida sport-toruer ad un costo pari a quello di molte naked modaiole giapponesi. Basterebbe rivedere l'estetica in chiave moderna, mettere l'iniezione elettronica ed una gomma posteriore da 180/55 in luogo della 160/60.
Ottima moto... ho fatto 30.000Km in tre anni quasi senza accorgermene.
Il difetto pi? GRANDE di tutti risiedeva nell'assistenza. Non mi stancher? mai di dire come l'importatore (allore era la Berlgarda) mi abbia trattato male. La moto era nata con un pistoncino grippato (fin dal primo giro) nelle pinze freno. Questo comportava una vibrazione insopportabile durante la guida.
La ditta importatrice mia ha dapprima rifiutato la garanzia, poi cambiato i dischi (dopo che io avevo detto essere le pinze) ed infine detto di arrangiarmi perch? il difetto (l'ispettore di zona ha detto di conoscerlo bene) era dovuto al fatto che non sapessi guidare correttamente.
Ho scritto ai giornali e pubblicato ovunque la faccenda. Magicamente sono arrivate le pinze nuove e la moto ha preso a funzionare bene (strano... non ero io la causa?).
Perch? mi arrabbio ?
Perch? dalla prima lamentela al momento in cui ho potuto prendere ad utilizzare la moto sono passati 18 mesi, decine di fermi in officina ed un sacco di nervoso. A termine del tutto... un responsabile Belgarda si ? anche preso la briga di scrivermi per dirmi quanto fossi insistente senza motivo e di come loro mi abbiano fatto un favore non obbligatorio nel cambiarmi le pinze... insomma... ero un ingrato !!!
Devo ancora avere la "stupefaciente" lettera da qualche parte....
Ho comprato un Thundercat nuovo di zecca (color bordeaux metallizzato) nel 2001. E' stato uno degli ultimi e debbo dire che ? un peccato oggi non ci sia pi? una moto del genere... con i debiti affinamenti.
Il motore non era molto regolare sotto i 3500 giri (carburatori), ma aveva un tiro eccezionale per una quattro cilindri lungo tutto l'arco d'erogazione. Ottima frenata (anche se questo non da subito), sospensioni discrete per il turismo sportivo, comodit? assoluta, consumi molto ridotti ed autonomia eccezionale. L'estetica era gradevole (per me), la protezione dell'aria ottima e le finiture di primo piano.
I lati negativi erano composti da qualche chilo di troppo (ottimo telaio, ma in acciaio), dalla mancanza di cattiveria in allungo, dalle irregolarit? in basso, dalle sospensioni soffici per l'utilizzo sportivo e dalla strumentazione decisamente datata.
Credo che con pochi sforzi sarebbe producibile ancora oggi come valida sport-toruer ad un costo pari a quello di molte naked modaiole giapponesi. Basterebbe rivedere l'estetica in chiave moderna, mettere l'iniezione elettronica ed una gomma posteriore da 180/55 in luogo della 160/60.
Ottima moto... ho fatto 30.000Km in tre anni quasi senza accorgermene.
Il difetto pi? GRANDE di tutti risiedeva nell'assistenza. Non mi stancher? mai di dire come l'importatore (allore era la Berlgarda) mi abbia trattato male. La moto era nata con un pistoncino grippato (fin dal primo giro) nelle pinze freno. Questo comportava una vibrazione insopportabile durante la guida.
La ditta importatrice mia ha dapprima rifiutato la garanzia, poi cambiato i dischi (dopo che io avevo detto essere le pinze) ed infine detto di arrangiarmi perch? il difetto (l'ispettore di zona ha detto di conoscerlo bene) era dovuto al fatto che non sapessi guidare correttamente.
Ho scritto ai giornali e pubblicato ovunque la faccenda. Magicamente sono arrivate le pinze nuove e la moto ha preso a funzionare bene (strano... non ero io la causa?).
Perch? mi arrabbio ?
Perch? dalla prima lamentela al momento in cui ho potuto prendere ad utilizzare la moto sono passati 18 mesi, decine di fermi in officina ed un sacco di nervoso. A termine del tutto... un responsabile Belgarda si ? anche preso la briga di scrivermi per dirmi quanto fossi insistente senza motivo e di come loro mi abbiano fatto un favore non obbligatorio nel cambiarmi le pinze... insomma... ero un ingrato !!!
Devo ancora avere la "stupefaciente" lettera da qualche parte....
scusa ma a che ti serve il 180 dietro?? il 160 va benissimo....il 180 ce l'ho io sulla Ace...e da quando ho tolto il 190 va daa *** a maneggevolezza rispetto a prima...
Anche io sulla RSVmille preferivo il 180 al 190.
Non puoi negare però che oggi, a livello estetico, una sportiva con il 160 perda mercato. Nell'ottica di ciò che la gente vuole (o crede di volere) devi metterci un 180/55 su una moto da 100CV !
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