Ieri pomeriggio il tempo è stato clemente, bella giornata di sole, 24 °C.
Ho scelto di fare mezza giornata soprattutto perchè avevo gomme finite e monto una mescola 0 al posteriore, non indicatissima con temperature così bassine.
Volevo verificare il rendimento dei freni, dopo aver montato pompa Brembo Rcs e pinze P4.
Ecco la configurazione (oltre ai freni ho solo il terminale Leovince singolo e carene in vtr) :
Il Racechrono non vuole saperne di funzionare, forse per il modo indegno in cui ho montato palmare ed antenna sulla moto (8 fascette e neoprene ).
Primi giri per scaldare le gomme, che fortunatamente decidono di entrare in temperatura alla svelta (non ho le termo).
Rettilineo in monoruota, 2°, 3° e 4°... il motore Suzuki gira bene, qualche nonostante i lunghissimi rapporti originali
Comincio ad alzare il ritmo, tutto sembra funzionare bene.
I freni danno la sensazione di fare il loro dovere, un bel passo avanti rispetto all'impianto originale.
Esco e dopo aver controllato che tutto fosse a posto rientro con un amico.
Al semaforo il commissario mi pettina ben ben per l'impennata
Dopo un paio di giri, uscendo dalla penultima curva (dx) prima del traguardo la moto perde aderenza al posteriore in maniera brusca per poi riprenderla immediatamente dopo: decollo in aria e ricado sul serbatoio, sbacchettate violente, sgummamento mutandis, ma "fortunosamente" rimango in piedi.
Ok, capisco che è il segnale definitivo della gomma posteriore, ha detto basta, 1000 km tra strada e pista sono troppi per forzare.
Mi concentro quindi sul capire il limite dei freni.
Prima, con l'impianto originale, avevo la sensazione che l'inerzia della moto fosse spaventosamente alta, perchè anche strizzando la leva all'ossesso dava l'impressione di non fermarsi mai.
Ora, proporzionalmente con lo sforzo alla leva cresce l'azione frenante.
Ma emerge un altro limite: la moto serpeggia in staccata.
Esco e libero l'estensione al posteriore, meno un giro.
Ora sembra andare meglio, ma la tendenza permane, vedrò il da farsi.
Ultima perla da coglione della giornata, un dritto in fondo al rettilineo principale: ho provato a forzare parecchio la staccata, ma pinzando troppo velocemente ho alzato il posteriore e ho dovuto rilasciare; per non creare problemi a chi mi seguiva ho raddrizzato e fatto una passeggiata nella ghiaia
Seconda volta in pista con questa moto, complessivamente mi sono divertito, rimando il giudizio approfondito ad una prova con gomme adeguate.
Ho capito però un paio di cose:
- la moto è abbastanza seduta dietro, fatico ad inserirla ed a prendere la corda; mi sa che proverò ad alzare un pochino il mono.
- lo scarico Leovince oltre a far rumore e qualche scoppio in rilascio non da alcun beneficio, anzi sembra accentuare l'on - off.
Anche una terza : senza le gomme buone meglio stare a casa
Ho scelto di fare mezza giornata soprattutto perchè avevo gomme finite e monto una mescola 0 al posteriore, non indicatissima con temperature così bassine.
Volevo verificare il rendimento dei freni, dopo aver montato pompa Brembo Rcs e pinze P4.
Ecco la configurazione (oltre ai freni ho solo il terminale Leovince singolo e carene in vtr) :
Il Racechrono non vuole saperne di funzionare, forse per il modo indegno in cui ho montato palmare ed antenna sulla moto (8 fascette e neoprene ).
Primi giri per scaldare le gomme, che fortunatamente decidono di entrare in temperatura alla svelta (non ho le termo).
Rettilineo in monoruota, 2°, 3° e 4°... il motore Suzuki gira bene, qualche nonostante i lunghissimi rapporti originali
Comincio ad alzare il ritmo, tutto sembra funzionare bene.
I freni danno la sensazione di fare il loro dovere, un bel passo avanti rispetto all'impianto originale.
Esco e dopo aver controllato che tutto fosse a posto rientro con un amico.
Al semaforo il commissario mi pettina ben ben per l'impennata
Dopo un paio di giri, uscendo dalla penultima curva (dx) prima del traguardo la moto perde aderenza al posteriore in maniera brusca per poi riprenderla immediatamente dopo: decollo in aria e ricado sul serbatoio, sbacchettate violente, sgummamento mutandis, ma "fortunosamente" rimango in piedi.
Ok, capisco che è il segnale definitivo della gomma posteriore, ha detto basta, 1000 km tra strada e pista sono troppi per forzare.
Mi concentro quindi sul capire il limite dei freni.
Prima, con l'impianto originale, avevo la sensazione che l'inerzia della moto fosse spaventosamente alta, perchè anche strizzando la leva all'ossesso dava l'impressione di non fermarsi mai.
Ora, proporzionalmente con lo sforzo alla leva cresce l'azione frenante.
Ma emerge un altro limite: la moto serpeggia in staccata.
Esco e libero l'estensione al posteriore, meno un giro.
Ora sembra andare meglio, ma la tendenza permane, vedrò il da farsi.
Ultima perla da coglione della giornata, un dritto in fondo al rettilineo principale: ho provato a forzare parecchio la staccata, ma pinzando troppo velocemente ho alzato il posteriore e ho dovuto rilasciare; per non creare problemi a chi mi seguiva ho raddrizzato e fatto una passeggiata nella ghiaia
Seconda volta in pista con questa moto, complessivamente mi sono divertito, rimando il giudizio approfondito ad una prova con gomme adeguate.
Ho capito però un paio di cose:
- la moto è abbastanza seduta dietro, fatico ad inserirla ed a prendere la corda; mi sa che proverò ad alzare un pochino il mono.
- lo scarico Leovince oltre a far rumore e qualche scoppio in rilascio non da alcun beneficio, anzi sembra accentuare l'on - off.
Anche una terza : senza le gomme buone meglio stare a casa
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