Oggi sono stato al Mugello e ho utilizzato l'assetto consigliato da Live o qualcun'altro, ovvero abbassare il post (da + 9 sono passato a +7) e alzare le forche (da -7mm di serie a - 5, ovvero più alta di 2mm).
Ho utilizzato anche un /50 stradale invece del /55 pistaiolo.
La prima cosa da dire è che la moto era inguidabile. Non teneva minimamente la corda e fare le varianti era un'impresa da Titano.
La moto entrava più lenta, pesante, e senza puntare naturalmente alla corda se non al prezzo di un immenso dispendio energetico con mostruose forzature sui semimanubri.
Riesco a stare a malapena dietro ad amici di cui normalmente tengo un passo di almeno 2 sec migliore.
I tempi sono scandalosi e riesco a stare dietro un mio amico che gira più o meno come me solo dopo aver rivoluzionato la mia guida e dimenticarmi gli inserimenti, per concentrarmi sul dare il gas il prima possibile e staccare più forte del solito, per non perdere il contatto dall'amico, contatto che viene compromesso e messo in crisi dopo ogni variante.
Guido male, con scarsissimo feeling, pessima percorrenza nelle curve "lunghe" come Correntaio e Bucine.
In più ho un pò ammorbidito la compressione alla forca, su consiglio di Alem, ma pur andando bene (almeno come idraulica) perdo quel feeling fotonico, quel sostegno imperioso che in staccata mi regala la forcella By Mr. Molla! Non ho più quella stabilità granitica nell'ultimo pezzo della staccata, quando si morde ancora di più il freno, ma in quel tratto finale avverto un senso di leggerezza "sotto" la gomma, come se potesse perdere grip da un momento all'altro.
Poi ho una gomma stradale /50, una BT 003 ST che me ne parlano bene. La tenuta è ottima anche dopo molti giri, e solo dopo 8-10 giri comincia a mollare, ma prevedibile, all'uscita della seconda variante (il punto più scivoloso della pista.
Dicevamo che qualche risultato arriva dal guidare al contrario di come mi è più congeniale, cioè lento in percorrenza ma rapido ad anticipare l'uscita, usando traiettorie più spigolose possibili. Ovvero come sono meno capace. Ma se non assecondo la ciclistica così, non vado avanti.
Inoltre scopro che così guidando, dopo 6-7 giri il mono comincia a pompare lievemente. Nulla di preoccupante o di disturbo, ma prima non avevo mai sperimentato il fenomeno.
Penso di essere io il problema, anche se qualche sospetto ce l'ho, ma la prova del nove arriva quando prendo la moto della mia ragazza (750 K6) e già al 3° giro, cronometro alla mano, sono SENSIBILMENTE PIU' VELOCE che con la mia!!!
Percorro a velocità notevolmente superiori che con il K7, e conseguentemente esco anche più forte, a dispetto del motore, riuscendo ad aprire a moto molto piegata e mezz'ora prima. La corda si prende da sola appena chiudo il gas, entro a ginocchio sul cordolo con facilità su tutte le curve. Sono talmente contento che esagero e faccio un'entrata fortissima alla Casanova che mi fa uscire a pelo del lato opposto della curva, costringendomi a fare una staccata di emergenza per non entrare ai 130 all'ora dentro la corsia di servizio-uscita!
Esco commosso e convinto più che mai a cambiare moto. Questa era l'ultima prove, tutte le geometrie del K7 sono state sondate.
L'ultima considerazione è sull'assetto di Mr. Molla. Gira che ti rigira, il suo assetto estremo è stato l'unico che mi ha consentito di girare decentemente e a sfruttare un poco questo K7.
Un plauso va alla sua capacità di aver interpretato correttamente le mie necessità e capendo le mie, pur sconclusionate, richieste.
Con nessun altro assetto ho mai girato meglio, e dopo diverse prove ho dovuto convenire che tornando alle regolazioni di Mr. Molla avevo il miglior feeling e prestazioni, questo a dispetto delle quote estreme che hanno fatto sorridere alcuni.
Ho utilizzato anche un /50 stradale invece del /55 pistaiolo.
La prima cosa da dire è che la moto era inguidabile. Non teneva minimamente la corda e fare le varianti era un'impresa da Titano.
La moto entrava più lenta, pesante, e senza puntare naturalmente alla corda se non al prezzo di un immenso dispendio energetico con mostruose forzature sui semimanubri.
Riesco a stare a malapena dietro ad amici di cui normalmente tengo un passo di almeno 2 sec migliore.
I tempi sono scandalosi e riesco a stare dietro un mio amico che gira più o meno come me solo dopo aver rivoluzionato la mia guida e dimenticarmi gli inserimenti, per concentrarmi sul dare il gas il prima possibile e staccare più forte del solito, per non perdere il contatto dall'amico, contatto che viene compromesso e messo in crisi dopo ogni variante.
Guido male, con scarsissimo feeling, pessima percorrenza nelle curve "lunghe" come Correntaio e Bucine.
In più ho un pò ammorbidito la compressione alla forca, su consiglio di Alem, ma pur andando bene (almeno come idraulica) perdo quel feeling fotonico, quel sostegno imperioso che in staccata mi regala la forcella By Mr. Molla! Non ho più quella stabilità granitica nell'ultimo pezzo della staccata, quando si morde ancora di più il freno, ma in quel tratto finale avverto un senso di leggerezza "sotto" la gomma, come se potesse perdere grip da un momento all'altro.
Poi ho una gomma stradale /50, una BT 003 ST che me ne parlano bene. La tenuta è ottima anche dopo molti giri, e solo dopo 8-10 giri comincia a mollare, ma prevedibile, all'uscita della seconda variante (il punto più scivoloso della pista.
Dicevamo che qualche risultato arriva dal guidare al contrario di come mi è più congeniale, cioè lento in percorrenza ma rapido ad anticipare l'uscita, usando traiettorie più spigolose possibili. Ovvero come sono meno capace. Ma se non assecondo la ciclistica così, non vado avanti.
Inoltre scopro che così guidando, dopo 6-7 giri il mono comincia a pompare lievemente. Nulla di preoccupante o di disturbo, ma prima non avevo mai sperimentato il fenomeno.
Penso di essere io il problema, anche se qualche sospetto ce l'ho, ma la prova del nove arriva quando prendo la moto della mia ragazza (750 K6) e già al 3° giro, cronometro alla mano, sono SENSIBILMENTE PIU' VELOCE che con la mia!!!
Percorro a velocità notevolmente superiori che con il K7, e conseguentemente esco anche più forte, a dispetto del motore, riuscendo ad aprire a moto molto piegata e mezz'ora prima. La corda si prende da sola appena chiudo il gas, entro a ginocchio sul cordolo con facilità su tutte le curve. Sono talmente contento che esagero e faccio un'entrata fortissima alla Casanova che mi fa uscire a pelo del lato opposto della curva, costringendomi a fare una staccata di emergenza per non entrare ai 130 all'ora dentro la corsia di servizio-uscita!
Esco commosso e convinto più che mai a cambiare moto. Questa era l'ultima prove, tutte le geometrie del K7 sono state sondate.
L'ultima considerazione è sull'assetto di Mr. Molla. Gira che ti rigira, il suo assetto estremo è stato l'unico che mi ha consentito di girare decentemente e a sfruttare un poco questo K7.
Un plauso va alla sua capacità di aver interpretato correttamente le mie necessità e capendo le mie, pur sconclusionate, richieste.
Con nessun altro assetto ho mai girato meglio, e dopo diverse prove ho dovuto convenire che tornando alle regolazioni di Mr. Molla avevo il miglior feeling e prestazioni, questo a dispetto delle quote estreme che hanno fatto sorridere alcuni.
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