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Ma è sempre meglio partecipare no?
Nel medioevo, la vita media degli uomini era di 40-45 anni e l'assistenza sanitaria inesistente.
Quando un uomo moriva, per certificarne la morte veniva chiamato il "medico condotto",
il quale, per verificare l'effettivo decesso, usava infliggere dolore al deceduto.
Il modo pi? comune utilizzato in quel tempo era un potente morso inflitto alle dita dei piedi
(quasi sempre l'alluce): nel dialetto del popolino, il medico assunse cos? il nome di "beccamorto".
Questa pratica diede origine ad un vero e proprio mestiere.
La tradizione prevedeva che tale mestiere fosse tramandato dal padre al primo figlio maschio.
Verso la fine del medioevo accadde per? qualcosa che cambi? il futuro dei beccamorti.
Uno dei beccamorti pi? famosi non riusc? a concepire un figlio maschio, la moglie partor? 4 figlie femmine.
Il beccamorto, per evitare l'estinzione del mestiere, domand? alla Chiesa la dispensa per poter tramandare la professione alla propria figlia femmina la quale, dopo aver ricevuto la benedizione, inizi? il suo lavoro di beccamorto.
Il caso volle che il suo primo morto fosse un uomo al quale un carro aveva tranciato entrambe le gambe; la ragazza era indecisa su dove infliggere il morso, e alla fine, prese una decisione.........
Nacquero cos? le pompe funebri.
Due passere cinguettano tra loro. "Il mio compagno ? un amante instancabile, e poi ? fissato col sesso orale... ogni volta che siamo a letto mi ritrovo la sua testa tra le zampe... si impegna tanto, poverino, per? ha il becco troppo piccolo e non riesce a soddisfarmi...".
"E cosa vuoi di pi? dalla vita?".
"Un tucano!"
C'era una volta una bella topolina che passeggiava per la campagna. Giunta davanti ad un fiume si arresto'. Vide un grande uccello che volava su nel cielo sopra di lei. Topolina: ?Scusa tanto, Signore dell'aria, ma io non so nuotare (bugia!), e devo proprio attraversare questo fiume?. E l'uccello: ?E allora??. ?Se tu mi aiutassi, lo passerei.?. Ma l'uccello non ne vuole sapere. La topolina insiste: "Dai, se mi aggrappo alle tue zampe in un attimo mi porti sull'altra riva".
Ma l'uccello persiste a non volerne sapere. Ed in un battere d'ali si allontana. La povera topolina si rassegna, si butta e raggiunge l'altra riva a nuoto.
La morale e': Quando l'uccello fa il duro, la topa si bagna!".
In una favela brasiliana, un giorno di sole, un caldo infernale. Tre uomini entrano in una piccola baracca, calda e umida, con il tetto in lamiera, trascinando un ragazzo magro e fragile per le braccia. L? dentro Djalmao, un negrone enrome, bruttissimo, sudato, puzzolente, con uno stuzzicadente in un angolo della bocca, si stava pulendo le unghie con un coltellaccio usato per aprire la noce di cocco.
Uno degli uomini dice:
"Djalmao, il capo ha detto di dirti di metterlo in culo a questo qui. Dice che ? per insegnargli che non deve fare il bullo con la gente della favela!"
La vittima grida disperata e implora perdono. Ma Djalmao se ne frega e risponde:
"Sbattilo l? nell'angolo! Fra poco me ne occupo..."
Quando l'altro se ne va il povero ragazzo comincia a dire:
"Signor Djalmao, per piet?, mi lasci andare via! Non lo dir? a nessuno che sono stato rilasciato senza punizione, la scongiuro!!!"
Djalmao gli risponde bruscamente:
"Taci e stai buono l?!"
Cinque minuti dopo entrano altri due uomini trascinando un altro ragazzo:
"Il capo ha detto di dirti di tagliargli le mani e cavargli gli occhi. Dice che ? per insegnargli che non deve toccare i soldi del capo!"
Djalmao, con voce grave:
"Lascialo l? che me ne occupo fra un po'..."
Passano altri cinque minuti e arrivano due uomini tarscinando un altro poveretto:
"Djalmao, il capo ha detto di tagliare via il pisello a questo qui cos? imparer? a non guardare mai pi? la donna del capo. Ah, ha detto anche che devi tagliargli la lingua e tutte le dita cos? non toccher? pi? nessuna donna della favela!"
Djalmao, con voce sempre pi? grave:
"Mettilo l? nell'angolo con gli altri, fra un attimo me ne occupo io!"
Il primo ragazzino consegnato a Djalmao dice allora, con voce estremamente cortese:
"Dottor Djalmao... con tutto rispetto... solo per evitare confusioni, io sono quello che lo prende in culo, ok?"
Il nuovo prete della parrocchia era molto nervoso per la sua prima messa e quasi non riusciva a parlare. Domand? quindi all'Arcivescovo come poteva fare per rilassarsi e questi gli sugger? di mettere un pochino di vodka nell'acqua della messa.
Cosi fece. Si sent? cos? bene che avrebbe potuto fare la predica in mezzo ad una tempesta. Per? quando torn? in canonica, trov? la seguente lettera dell'Arcivescovo :
"Caro Don Angelo, qualche appunto spicciolo:
- La prossima volta, metta un po' di vodka nell'acqua e non viceversa, e non sta bene mettere limone e zucchero sul bordo del secondo calice.
- La manica della tonaca non deve essere usata come tovagliolo.
- Ci sono 10 comandamenti e non 12.
- Ci sono 12 discepoli e non 10.
- I vizi capitali non sono i peccati degli abitanti di Roma
- Non ci si riferisce alla croce come "quella grande T di legno".
- Non ci si riferisce a Giuda come "quel figlio di ******* " e sua madre suo padre non erano rispettivamente una zoccola e un ricchione.
- L'iniziativa di chiamare il pubblico a battere le mani ? stata lodevole per? ballare la macarena e fare il trenino mi pare esagerato.
- L'acqua santa serve per benedire e non per rinfrescarsi la nuca sudata.
- Le Ostie vanno distribuite ai fedeli che si comunicano, non devono essere considerate alla stregua delle patatine come antipastini e accompagnate dal vino santo.
- Cerchi di indossare le mutande, e quando ha caldo eviti di rinfrescarsi tirando su la tonaca.
- I peccatori quando muoiono vanno all'inferno, non "a farsi fottere".
- La messa deve durare 1 ora circa e non due tempi da 45 minuti.
- quello che girava vestito di nero e' il sagrestano, non ? "quel cornuto dell'arbitro"
- Quello che le stava seduto a fianco ero io, il suo Arcivescovo, non "...una checca in gonna rossa".
- La formula finale corretta e' "La Messa ? finita, andate in pace" e non "ho un gran mal di testa, andate tutti fuori dai coglioni".
Il nuovo prete della parrocchia era molto nervoso per la sua prima messa e quasi non riusciva a parlare. Domand? quindi all'Arcivescovo come poteva fare per rilassarsi e questi gli sugger? di mettere un pochino di vodka nell'acqua della messa.
Cosi fece. Si sent? cos? bene che avrebbe potuto fare la predica in mezzo ad una tempesta. Per? quando torn? in canonica, trov? la seguente lettera dell'Arcivescovo :
"Caro Don Angelo, qualche appunto spicciolo:
- La prossima volta, metta un po' di vodka nell'acqua e non viceversa, e non sta bene mettere limone e zucchero sul bordo del secondo calice.
- La manica della tonaca non deve essere usata come tovagliolo.
- Ci sono 10 comandamenti e non 12.
- Ci sono 12 discepoli e non 10.
- I vizi capitali non sono i peccati degli abitanti di Roma
- Non ci si riferisce alla croce come "quella grande T di legno".
- Non ci si riferisce a Giuda come "quel figlio di ******* " e sua madre suo padre non erano rispettivamente una zoccola e un ricchione.
- L'iniziativa di chiamare il pubblico a battere le mani ? stata lodevole per? ballare la macarena e fare il trenino mi pare esagerato.
- L'acqua santa serve per benedire e non per rinfrescarsi la nuca sudata.
- Le Ostie vanno distribuite ai fedeli che si comunicano, non devono essere considerate alla stregua delle patatine come antipastini e accompagnate dal vino santo.
- Cerchi di indossare le mutande, e quando ha caldo eviti di rinfrescarsi tirando su la tonaca.
- I peccatori quando muoiono vanno all'inferno, non "a farsi fottere".
- La messa deve durare 1 ora circa e non due tempi da 45 minuti.
- quello che girava vestito di nero e' il sagrestano, non ? "quel cornuto dell'arbitro"
- Quello che le stava seduto a fianco ero io, il suo Arcivescovo, non "...una checca in gonna rossa".
- La formula finale corretta e' "La Messa ? finita, andate in pace" e non "ho un gran mal di testa, andate tutti fuori dai coglioni".
Una ragazza si reca a mezzanotte sulla banchina del
porto decisa a suicidarsi.
Quando sta per saltare in acqua con una fune intorno
al collo e una grossa pietra in mano passa di l? un
marinaio che la blocca:
- Ferma! Non fare pazzie! Tu sei bella e giovane e
sei importante prima di tutto per te stessa!
Anzi guarda, io domani salpo con la mia nave per
l'Australia, se vuoi ti porto con me e provveder?
a tutto: acqua e cibo per il viaggio, una cabina per
dormire ed un lavoro quando arriveremo a Sidney.
La poveretta, pensando che a quel punto non aveva
nulla da perdere,accetta la proposta.
Ogni notte il marinaio viene a trovarla e le porta
dei panini, del succo di frutta e tutto ci? di cui
ha bisogno. Lei, un po' per gratitudine ed un po'
per affetto, si concede al marinaio e fanno sesso
sfrenato tutte le notti.
La cosa va avanti cos? per alcune settimane, sino a quando il
comandante della nave la scopre in una cabina del personale:
- Che ci fa nascosta a bordo della mia nave?
La donna risponde:
- Ero disperata, un suo marinaio mi ha aiutata,
tutte le notti mi porta da mangiare e da bere ed io
gli faccio fare l'amore con me per tutta la
notte, sino a quando non saremo giunti a Sidney, dove mi
ricostruir? una nuova vita...
- Senti, a' bbella... - risponde il comandante -
che tu sia stata disperata te posso crede, che tu voja
ann? in Australia a rifatte 'na vita nova ce po' st?,
ma me sa tanto che 'n particolare nun t'?
chiaro: questo ? er traghetto che fa Civitavecchia-Olbia,
tutte le notti, andata e ritorno!!!
Un'ubriaco esce da un bar a mezzanotte, barcollando inizia ad allontanarsi quando incrocia una suora, che appena lo vede si avvicina per sincerarsi delle sue condizioni. Appena la suora gli è abbastanza vicina l'ubriaco le da un pugno in pieno viso, e la suora cade a terra tramortita, al che l'ubriaco tutto fiero esclama "... pensavo fossi più forte.... BATMAN!"
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