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Arrivano da San Francisco due progetti visionari per la mobilit? elettrica a due ruote: il Kubo, un piccolo cargo urbano e il C-1 un commuter per tutte le stagioni che non cade mai
S?, a essere precisi la Silicon Valley ? un po' a sud di San Francisco. Ma negli ultimi anni le compagnie pi? arrembanti si stanno insediando nella citt? del Golden Gate, che ha gi? "incubato" successi come Twitter e Dropbox. Inevitabile quindi che in quest'area nascessero anche progetti di mobilit? hi-tech: il primo ? stato Mission Motors, che con alterne fortune ha tentato di replicare su due ruote le prestazioni delle auto Tesla; e l'ultimo ? la Lit Motors, piccola startup passata anche per la piattaforma di finanziamento collettivo Kickstarter e che propone un paio di veicoli decisamente interessanti.
Il Lit Motors Kubo
Il primo ? il Kubo, un originale scooter "da carico" costruito attorno a una grande "cella" centrale che promette opportunit? di carico veramente irraggiungibili da qualunque scooter tradizionale. Concepito per l'utilizzo nei grandi centri urbani sovraffollati, ha una velocit? di punta di 75 km/h grazie al motore-ruota da 3 kW, mentre l'autonomia pu? raggiungere gli 80 km, aiutata anche dalla frenata rigenerativa.
Il caricabatterie ? integrato e la sospensione anteriore modificata per far spazio all'area di carico da 22 pollici (56 cm) di ampiezza, dotata di binari e occhielli di fissaggio. La capacit? di carico totale (compreso il pilota) ? di 136 kg, l'altezza della seduta ? regolabile e nel sottosella ? stato ricavato un altro vano. Ovviamente tutta digitale la strumentazione e totalmente LED le luci. La produzione dovrebbe partire in estate.
Il Lit Motors C-1
Il secondo (e per ora ultimo) ? il C-1, che ha poco a che vedere con lo scooter coperto lanciato una dozzina di anni fa da BMW e ricorda invece il Monotracer della svizzera Peraves. L'idea ? quella di un veicolo basso, da guidare con le gambe allungate davanti e protetti da una carenatura integrale. Un po' il sacro Graal di chi riflette sulla mobilit? urbana o se si vuole, piuttosto letteralmente, l'uovo di Colombo.
Colombo in questo caso si chiama Danny Kim, ha origini asiatiche ma ? nativo di Portland, Oregon. Il suo progetto ha alcuni punti di indubbia originalit?, a partire dal sistema di stabilizzazione basato su due giroscopi controllati elettronicamente, che montati inclinati consentono al C1 di stare in qualunque posizione anche da fermo. Dato che anche l'impostazione di curva ? gestita dai giroscopi, per guidare un C-1, che si inclina e piega come una moto, non servono competenze motociclistiche e qualunque automobilista pu? farlo (indubbiamente qualcosa che gli ideatori ritengono un punto di forza commerciale). Per contro, tenerli in rotazione consuma energia, per cui l'autonomia dichiarata di 300 km con una pur capace batteria da 8 kWh sembra perlomeno ottimistica: con una batteria da 8 kWh, il BMW C1 evolution ha un'autonomia dichiarata di circa un terzo.
A parte questo aspetto, per?, il C-1 promette poi di portare effettivamente nel mondo moto alcuni elementi finora riservati alle auto in termini di comfort (dal sedile alla climatizzazione, fino al sistema audio, per non parlare della connettivit?, che promette "grosse sorprese" a detta di Lit Motors) e di sicurezza: cinture, airbag multipli e un telaio a deformazione controllata, che insieme al sistema di stabilit? a giroscopi sono tutti di ispirazione automobilistica. Si torna al mondo moto quanto ad abitabilit?: il veicolo ? fondamentalmente monoposto, anche se un passeggero pu? trovare posto alle spalle di chi guida.
Anche il C-1 usa motori-ruota, in questo caso due, e un sistema di recupero in frenata tipo KERS usato per alimentare i giroscopi. Le prestazioni promesse sono brillanti: 160 km/h di velocit? massima e 6 secondi nello 0-100. Se anche l'autonomia sar? quella dichiarata, le premesse per un possibile successo ci sono tutte.
Al momento non si sa ancora quando il C-1 entrer? in produzione, di certo questo mezzo sar? in grado di garantire una sicurezza che ad oggi nessuna moto o scooter ? in grado di offrire: per farvi un'idea guardate il video!
S?, a essere precisi la Silicon Valley ? un po' a sud di San Francisco. Ma negli ultimi anni le compagnie pi? arrembanti si stanno insediando nella citt? del Golden Gate, che ha gi? "incubato" successi come Twitter e Dropbox. Inevitabile quindi che in quest'area nascessero anche progetti di mobilit? hi-tech: il primo ? stato Mission Motors, che con alterne fortune ha tentato di replicare su due ruote le prestazioni delle auto Tesla; e l'ultimo ? la Lit Motors, piccola startup passata anche per la piattaforma di finanziamento collettivo Kickstarter e che propone un paio di veicoli decisamente interessanti.
Il Lit Motors Kubo
Il primo ? il Kubo, un originale scooter "da carico" costruito attorno a una grande "cella" centrale che promette opportunit? di carico veramente irraggiungibili da qualunque scooter tradizionale. Concepito per l'utilizzo nei grandi centri urbani sovraffollati, ha una velocit? di punta di 75 km/h grazie al motore-ruota da 3 kW, mentre l'autonomia pu? raggiungere gli 80 km, aiutata anche dalla frenata rigenerativa.
Il caricabatterie ? integrato e la sospensione anteriore modificata per far spazio all'area di carico da 22 pollici (56 cm) di ampiezza, dotata di binari e occhielli di fissaggio. La capacit? di carico totale (compreso il pilota) ? di 136 kg, l'altezza della seduta ? regolabile e nel sottosella ? stato ricavato un altro vano. Ovviamente tutta digitale la strumentazione e totalmente LED le luci. La produzione dovrebbe partire in estate.
Il Lit Motors C-1
Il secondo (e per ora ultimo) ? il C-1, che ha poco a che vedere con lo scooter coperto lanciato una dozzina di anni fa da BMW e ricorda invece il Monotracer della svizzera Peraves. L'idea ? quella di un veicolo basso, da guidare con le gambe allungate davanti e protetti da una carenatura integrale. Un po' il sacro Graal di chi riflette sulla mobilit? urbana o se si vuole, piuttosto letteralmente, l'uovo di Colombo.
Colombo in questo caso si chiama Danny Kim, ha origini asiatiche ma ? nativo di Portland, Oregon. Il suo progetto ha alcuni punti di indubbia originalit?, a partire dal sistema di stabilizzazione basato su due giroscopi controllati elettronicamente, che montati inclinati consentono al C1 di stare in qualunque posizione anche da fermo. Dato che anche l'impostazione di curva ? gestita dai giroscopi, per guidare un C-1, che si inclina e piega come una moto, non servono competenze motociclistiche e qualunque automobilista pu? farlo (indubbiamente qualcosa che gli ideatori ritengono un punto di forza commerciale). Per contro, tenerli in rotazione consuma energia, per cui l'autonomia dichiarata di 300 km con una pur capace batteria da 8 kWh sembra perlomeno ottimistica: con una batteria da 8 kWh, il BMW C1 evolution ha un'autonomia dichiarata di circa un terzo.
A parte questo aspetto, per?, il C-1 promette poi di portare effettivamente nel mondo moto alcuni elementi finora riservati alle auto in termini di comfort (dal sedile alla climatizzazione, fino al sistema audio, per non parlare della connettivit?, che promette "grosse sorprese" a detta di Lit Motors) e di sicurezza: cinture, airbag multipli e un telaio a deformazione controllata, che insieme al sistema di stabilit? a giroscopi sono tutti di ispirazione automobilistica. Si torna al mondo moto quanto ad abitabilit?: il veicolo ? fondamentalmente monoposto, anche se un passeggero pu? trovare posto alle spalle di chi guida.
Anche il C-1 usa motori-ruota, in questo caso due, e un sistema di recupero in frenata tipo KERS usato per alimentare i giroscopi. Le prestazioni promesse sono brillanti: 160 km/h di velocit? massima e 6 secondi nello 0-100. Se anche l'autonomia sar? quella dichiarata, le premesse per un possibile successo ci sono tutte.
Al momento non si sa ancora quando il C-1 entrer? in produzione, di certo questo mezzo sar? in grado di garantire una sicurezza che ad oggi nessuna moto o scooter ? in grado di offrire: per farvi un'idea guardate il video!