Tweet
Presentato nel 1968 aveva un design decisamente originale, ma non ebbe il successo sperato schiacciato dalla concorrenza della Vespa e, in casa Innocenti, anche dalla Lambretta 50, tant'è che molti rimasero invenduti. Fu proposto anche nella cilindrata di 75, ma la produzione fu molto breve: poco più di due anni
Nonostante venne disegnato dalla nobilissima matita di Nuccio Bertone, il celebrato carrozziere autore tra l'altro delle linee della leggendaria Lamborghini Miura, il successo del Lui fu decisamente limitato tant’è che molti scooter rimasero invenduti e anche sul mercato dell’epoca attualmente ha delle quotazioni piuttosto basse. Coloratissimo, indubbiamente il suo design era molto originale, ma scontava la schiacciante concorrenza sia della Vespa 50 che della Lambretta 50. Il Lui, insomma, era il fratellino povero di entrambe.
Il design originale e, sotto certi aspetti rivoluzionario, non bastò a creargli uno spazio commerciale significativo. Tutt’altro: i numeri di vendite furono nel complesso molto bassi. Insomma, nonostante le ben altre aspettative, commercialmente si rivelò un grosso insuccesso e anche sul mercato collezionistico le quotazioni del Lui sono decisamente modeste, nonostante attualmente sia un pezzo quasi raro.
SNOBBATO DAI QUATTORDICENNI
Quando uscì incuriosì i quattordicenni, ai quali però non piacque più di tanto perché era ritenuto troppo modesto rispetto ai concorrenti Piaggio e Innocenti di pari cilindrata. Era anche più economico sia del Vespino che della Lambretta e fu lanciato con una campagna pubblicitaria che lo indicava come lo scooter futuribile. Futuribile quanto si vuole, ma decisamente scarno rispetto alle concorrenti dirette e difficile da elaborare.
A cavallo tra gli Anni 60 e 70 il settore dei cinquantini era affollatissimo: si partiva dall’economico e gettonatissimo Ciao, un vero e proprio cavallo di battaglia della Piaggio, fino ad arrivare a un assortito catalogo di motociclettine tra cui spiccavano i mitici Corsarino della Moto Morini con motore quattro tempi, i prestazionali Ital-Jet Mustang, Go-Go, Ranger e Scout e tanti altri, mentre il settore degli scooter era monopolizzato prevalentemente dalla Vespetta e in numeri minori dalla Lambretta, suo iconico concorrente.
Il Lui era nato per essere una proposta alternativa ma, come dicevamo, non riscosse minimamente il successo sperato. Ripercorriamone la storia con l’aiuto di Vittorio Tessera che ha il più importante museo di Lambretta del mondo e con la sua azienda con sede a Rodano, un piccolo comune che dista 15 chilometri da Milano, distribuisce tutti i ricambi di qualsiasi scooter Innocenti che ha provveduto lui stesso a ricostruire.
LE DUE VERSIONI DEL 50
"Di 50 – rivela Vittorio Tessera - ne hanno costruiti 27.812 mentre di 75 ne vennero prodotti 9.402 per un totale di poco più di 37.000 pezzi. Molti però rimasero invenduti e la Innocenti per riuscire a smaltire le scorte li propose ai concessionari a un prezzo molto ribassato. Tant’è che a Tullio Masserini, l’allora concessionario Innocenti di Bergamo, vennero offerti a circa la metà del prezzo di listino, ossia praticamente sottocosto, a condizione che ne acquistasse un buon numero.
Del 50 ne furono fatte due versioni: il più economico e misero "C" e il più rifinito "CL" che aveva un più moderno manubrio di alluminio, un fanale anteriore più grande e incorporato nel manubrio e un fanalino posteriore cromato. Sul mercato dell’epoca il 50 vale dai 1.000 ai 1.500 euro, purché in ottime condizioni, mentre il 75, proposto anch’esso nelle versioni "C" e "CL", è quotato tra i 2.500 e i 3.000 euro perché più raro e utilizzabile, potendoci andare con il passeggero ed è abbastanza richiesto, soprattutto all’estero. Morale: nonostante le sue linee innovative il Lui va annoverato come un flop commerciale da incorniciare".
notizia da:gazzetta.it
Nonostante venne disegnato dalla nobilissima matita di Nuccio Bertone, il celebrato carrozziere autore tra l'altro delle linee della leggendaria Lamborghini Miura, il successo del Lui fu decisamente limitato tant’è che molti scooter rimasero invenduti e anche sul mercato dell’epoca attualmente ha delle quotazioni piuttosto basse. Coloratissimo, indubbiamente il suo design era molto originale, ma scontava la schiacciante concorrenza sia della Vespa 50 che della Lambretta 50. Il Lui, insomma, era il fratellino povero di entrambe.
Il design originale e, sotto certi aspetti rivoluzionario, non bastò a creargli uno spazio commerciale significativo. Tutt’altro: i numeri di vendite furono nel complesso molto bassi. Insomma, nonostante le ben altre aspettative, commercialmente si rivelò un grosso insuccesso e anche sul mercato collezionistico le quotazioni del Lui sono decisamente modeste, nonostante attualmente sia un pezzo quasi raro.
SNOBBATO DAI QUATTORDICENNI
Quando uscì incuriosì i quattordicenni, ai quali però non piacque più di tanto perché era ritenuto troppo modesto rispetto ai concorrenti Piaggio e Innocenti di pari cilindrata. Era anche più economico sia del Vespino che della Lambretta e fu lanciato con una campagna pubblicitaria che lo indicava come lo scooter futuribile. Futuribile quanto si vuole, ma decisamente scarno rispetto alle concorrenti dirette e difficile da elaborare.
A cavallo tra gli Anni 60 e 70 il settore dei cinquantini era affollatissimo: si partiva dall’economico e gettonatissimo Ciao, un vero e proprio cavallo di battaglia della Piaggio, fino ad arrivare a un assortito catalogo di motociclettine tra cui spiccavano i mitici Corsarino della Moto Morini con motore quattro tempi, i prestazionali Ital-Jet Mustang, Go-Go, Ranger e Scout e tanti altri, mentre il settore degli scooter era monopolizzato prevalentemente dalla Vespetta e in numeri minori dalla Lambretta, suo iconico concorrente.
Il Lui era nato per essere una proposta alternativa ma, come dicevamo, non riscosse minimamente il successo sperato. Ripercorriamone la storia con l’aiuto di Vittorio Tessera che ha il più importante museo di Lambretta del mondo e con la sua azienda con sede a Rodano, un piccolo comune che dista 15 chilometri da Milano, distribuisce tutti i ricambi di qualsiasi scooter Innocenti che ha provveduto lui stesso a ricostruire.
LE DUE VERSIONI DEL 50
"Di 50 – rivela Vittorio Tessera - ne hanno costruiti 27.812 mentre di 75 ne vennero prodotti 9.402 per un totale di poco più di 37.000 pezzi. Molti però rimasero invenduti e la Innocenti per riuscire a smaltire le scorte li propose ai concessionari a un prezzo molto ribassato. Tant’è che a Tullio Masserini, l’allora concessionario Innocenti di Bergamo, vennero offerti a circa la metà del prezzo di listino, ossia praticamente sottocosto, a condizione che ne acquistasse un buon numero.
Del 50 ne furono fatte due versioni: il più economico e misero "C" e il più rifinito "CL" che aveva un più moderno manubrio di alluminio, un fanale anteriore più grande e incorporato nel manubrio e un fanalino posteriore cromato. Sul mercato dell’epoca il 50 vale dai 1.000 ai 1.500 euro, purché in ottime condizioni, mentre il 75, proposto anch’esso nelle versioni "C" e "CL", è quotato tra i 2.500 e i 3.000 euro perché più raro e utilizzabile, potendoci andare con il passeggero ed è abbastanza richiesto, soprattutto all’estero. Morale: nonostante le sue linee innovative il Lui va annoverato come un flop commerciale da incorniciare".
notizia da:gazzetta.it