Il lancio della nuova tre cilindri e la sua commercializzazione impegna al massimo delle sue possibilit? la factory varesina. Di correre se ne riparler? nel 2013
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Quando si ? capito che la Suzuki avrebbe drasticamente ridotto l'impegno nel settore racing il primo pensiero ? andato alla struttura di Francesco Batta, una tra le pi? famose dell'intero circus legato al mondiale Superbike. Che le cose non stavano andando bene si ? visto subito ad inizio stagione 2011 e con il passare del tempo i sospetti si sono trasformati in certezze.
Il gruppo storico ? andato a ridursi, senza per questo lesinare in seriet? ed impegno,sino ad affrontare gli ultimi appuntamenti con un'aria di smobilitazione generale triste da vedere. Il dinamico manager belga comunque non poteva certo abbandonare quel mondo dove ha costruito la sua fortuna, ome uomo e come sportivo, ed a met? anno ha sondato il terreno in MV.
Al di l? di proclami ufficiali, di scoop, di conferme e smentite, si ? capito subito che un programma organico teso a vincere sarebbe costato una fortuna contando su dei mezzi mediamente pronti, figurarsi con un modello di moto che ancora doveva essere presentato ufficialmente al pubblico. L'operazione di riportare in pista il tre cilindri (un frazionamento storico per la classe italiana che proprio con propulsori di questo tipo ha scritto pagine gloriose del motociclismo mondiale) era ambiziosa e valida, una testa di ponte ideale per la Supersport per poi tornare nel medio lungo periodo nella classe regina. Si ? andati avanti per mesi cercando di trovare le risorse giuste per portare avanti lo sviluppo, forti di una comune passione per il settore racing, un mondo che "Il presidente" Claudio Castiglioni ha amato con tutto se stesso sfidando ogni pi? logica regola di buon senso.
Il figlio Giovanni, animato dallo stesso fuoco delle competizioni, ha tentato sino alla fine di trovare un accordo ma i grossi investimenti fatti per il lancio dei nuovi modelli ha consigliato per il momento una tattica pi? prudente. La MV, in buona sostanza, non si vedr? in pista nel 2012, n? in Supersport, n? in Superbike. Di conseguenza uno tra i piloti italiani pi? amati dal pubblico ? rimasto a piedi: Luca Scassa. Il forte aretino qualche ingenuit?, per non dire errore, lo ha combinato nella sua carriera sportiva ma ? indubbio che ha del talento, molto talento.
Due volte campione italiano con la MV (2006 nella Stock 1000 ed in Superbike nel 2008), il toscano non ha saputo gestire in talune occasioni il suo grande potenziale perdendo sfide alla sua portata, l'ultima delle quali targata Supersport 2011 in sella alla Yamaha del neo campione del mondo, e compagno di squadra, Chaz Davies. Luca aveva gi? da tempo chiuso un pre-contratto sia con la MV sia con Francesco Batta tirandosi fuori di fatto da un mercato che, seppur in minima parte, lo aveva richiesto. Per Skaluca, ancora una volta a piedi, il futuro pare incerto visto che, dote comune per i migliori?non pu? contare su budget con i quali comprarsi (haim? ? la dura realt?) un posto che meriterebbe al 200%.
Non perdiamo per? le speranze?diciamo che c'? un futuro, sicuro per lui, anche se per il momento potrebbe non essere quello pi? logico, il mondiale Superbike per intendersi... Chiediamo solo un poco di pazienza ai nostri lettori, ? questione di ore dopo di che ne sapremo di pi?.
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Il gruppo storico ? andato a ridursi, senza per questo lesinare in seriet? ed impegno,sino ad affrontare gli ultimi appuntamenti con un'aria di smobilitazione generale triste da vedere. Il dinamico manager belga comunque non poteva certo abbandonare quel mondo dove ha costruito la sua fortuna, ome uomo e come sportivo, ed a met? anno ha sondato il terreno in MV.
Al di l? di proclami ufficiali, di scoop, di conferme e smentite, si ? capito subito che un programma organico teso a vincere sarebbe costato una fortuna contando su dei mezzi mediamente pronti, figurarsi con un modello di moto che ancora doveva essere presentato ufficialmente al pubblico. L'operazione di riportare in pista il tre cilindri (un frazionamento storico per la classe italiana che proprio con propulsori di questo tipo ha scritto pagine gloriose del motociclismo mondiale) era ambiziosa e valida, una testa di ponte ideale per la Supersport per poi tornare nel medio lungo periodo nella classe regina. Si ? andati avanti per mesi cercando di trovare le risorse giuste per portare avanti lo sviluppo, forti di una comune passione per il settore racing, un mondo che "Il presidente" Claudio Castiglioni ha amato con tutto se stesso sfidando ogni pi? logica regola di buon senso.
Il figlio Giovanni, animato dallo stesso fuoco delle competizioni, ha tentato sino alla fine di trovare un accordo ma i grossi investimenti fatti per il lancio dei nuovi modelli ha consigliato per il momento una tattica pi? prudente. La MV, in buona sostanza, non si vedr? in pista nel 2012, n? in Supersport, n? in Superbike. Di conseguenza uno tra i piloti italiani pi? amati dal pubblico ? rimasto a piedi: Luca Scassa. Il forte aretino qualche ingenuit?, per non dire errore, lo ha combinato nella sua carriera sportiva ma ? indubbio che ha del talento, molto talento.
Due volte campione italiano con la MV (2006 nella Stock 1000 ed in Superbike nel 2008), il toscano non ha saputo gestire in talune occasioni il suo grande potenziale perdendo sfide alla sua portata, l'ultima delle quali targata Supersport 2011 in sella alla Yamaha del neo campione del mondo, e compagno di squadra, Chaz Davies. Luca aveva gi? da tempo chiuso un pre-contratto sia con la MV sia con Francesco Batta tirandosi fuori di fatto da un mercato che, seppur in minima parte, lo aveva richiesto. Per Skaluca, ancora una volta a piedi, il futuro pare incerto visto che, dote comune per i migliori?non pu? contare su budget con i quali comprarsi (haim? ? la dura realt?) un posto che meriterebbe al 200%.
Non perdiamo per? le speranze?diciamo che c'? un futuro, sicuro per lui, anche se per il momento potrebbe non essere quello pi? logico, il mondiale Superbike per intendersi... Chiediamo solo un poco di pazienza ai nostri lettori, ? questione di ore dopo di che ne sapremo di pi?.
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