Come direbbe Di Pietro:
"che c'azzecca?"
Dopo la separazione, le due prestigiose aziende sembrano aver adottato strategie opposte: un nuovo motore 2000 per l?americana, una sportivissima media, ma dal prezzo equo per l?italiana
La Harley Davidson un paio d?anni fa acquist? la MV Agusta e da pochi mesi l?ha restituita al venditore, Claudio Castiglioni. Il motivo? Cambiamento di strategia: la propriet? dell?azienda americana ha preso atto della crisi, l?ha addebitata alle scelte dei suoi massimi dirigenti, li ha sostituiti ed ha approvato un nuovo piano che prevede una politica diametralmente opposta rispetto a quella precedentemente adottata. Prima l?orientamento era per la diversificazione di marchi e prodotti, in modo da poter tenere i piedi in pi? staffe, ora ? per la convergenza di tutti gli impegni sul blasone di famiglia, considerato in grado da solo di riportare i conti in attivo. Il che significa insistere fortemente sull?esclusivit? dei prodotti H-D ed accentuarla il pi? possibile, magari ? come ha fatto ? proponendo il nuovo motore di 2000 cc.
Nulla da eccepire su questo: il mercato dir? se la decisione sia stata quella giusta, non certamente io.
Per? una considerazione mi viene spontanea: la MV Agusta, ripudiata dalla Harley Davidson, ha rinnovato anch?essa la dirigenza e, pur essendo un marchio con una posizione di massimo prestigio nel mondo dello sport, per il suo futuro ha rifiutato di costringersi all?interno di una nicchia, ma ha presentato una nuova ? bellissima ? moto di media cilindrata per la quale ha fissato in anticipo un prezzo decisamente abbordabile in relazione alle caratteristiche, alla dotazione e alle presumibili prestazioni del modello.
Ebbene, personalmente penso che il futuro del mercato si giocher? su queste opposte strategie: fino ad ora ? e da molti anni ? le nicchie hanno esercitato un fascino quasi perverso sulle aziende produttrici di moto, anche su quelle votate alla larghissima diffusione, come le tre principali Case giapponesi. Da oggi qualcuno sta pensando che forse ? il caso di tornare a produrre moto che possano piacere a tutti i motociclisti.
Il mercato italiano quest?anno ha dato ragione a chi ha puntato su cilindrate e prezzi alti, ma qualsiasi economista potr? obiettare che si tratta di un tipico fenomeno da tempi di crisi, fatto di un aumento del potere d?acquisto (e contrattuale) di una minoranza che non ? stata colpita, ma avvantaggiata dalla crisi stessa, e viceversa dal forte calo del potere (o della volont?) d?acquisto della maggioranza. Ritengo che, invece di gioire della vendita di poche ?iper?, e di speculare su questo fenomeno, molte Case ? certamente non tutte ? farebbero bene a pensare come attrarre nuovamente il grande pubblico verso le moto.
Perch? Harley ha comprato MV?
Perch? l'ha poi ceduta?
Come far? MV ad andare avanti da sola?
Con chi potrebbe allearsi?
"che c'azzecca?"
Dopo la separazione, le due prestigiose aziende sembrano aver adottato strategie opposte: un nuovo motore 2000 per l?americana, una sportivissima media, ma dal prezzo equo per l?italiana
La Harley Davidson un paio d?anni fa acquist? la MV Agusta e da pochi mesi l?ha restituita al venditore, Claudio Castiglioni. Il motivo? Cambiamento di strategia: la propriet? dell?azienda americana ha preso atto della crisi, l?ha addebitata alle scelte dei suoi massimi dirigenti, li ha sostituiti ed ha approvato un nuovo piano che prevede una politica diametralmente opposta rispetto a quella precedentemente adottata. Prima l?orientamento era per la diversificazione di marchi e prodotti, in modo da poter tenere i piedi in pi? staffe, ora ? per la convergenza di tutti gli impegni sul blasone di famiglia, considerato in grado da solo di riportare i conti in attivo. Il che significa insistere fortemente sull?esclusivit? dei prodotti H-D ed accentuarla il pi? possibile, magari ? come ha fatto ? proponendo il nuovo motore di 2000 cc.
Nulla da eccepire su questo: il mercato dir? se la decisione sia stata quella giusta, non certamente io.
Per? una considerazione mi viene spontanea: la MV Agusta, ripudiata dalla Harley Davidson, ha rinnovato anch?essa la dirigenza e, pur essendo un marchio con una posizione di massimo prestigio nel mondo dello sport, per il suo futuro ha rifiutato di costringersi all?interno di una nicchia, ma ha presentato una nuova ? bellissima ? moto di media cilindrata per la quale ha fissato in anticipo un prezzo decisamente abbordabile in relazione alle caratteristiche, alla dotazione e alle presumibili prestazioni del modello.
Ebbene, personalmente penso che il futuro del mercato si giocher? su queste opposte strategie: fino ad ora ? e da molti anni ? le nicchie hanno esercitato un fascino quasi perverso sulle aziende produttrici di moto, anche su quelle votate alla larghissima diffusione, come le tre principali Case giapponesi. Da oggi qualcuno sta pensando che forse ? il caso di tornare a produrre moto che possano piacere a tutti i motociclisti.
Il mercato italiano quest?anno ha dato ragione a chi ha puntato su cilindrate e prezzi alti, ma qualsiasi economista potr? obiettare che si tratta di un tipico fenomeno da tempi di crisi, fatto di un aumento del potere d?acquisto (e contrattuale) di una minoranza che non ? stata colpita, ma avvantaggiata dalla crisi stessa, e viceversa dal forte calo del potere (o della volont?) d?acquisto della maggioranza. Ritengo che, invece di gioire della vendita di poche ?iper?, e di speculare su questo fenomeno, molte Case ? certamente non tutte ? farebbero bene a pensare come attrarre nuovamente il grande pubblico verso le moto.
Perch? Harley ha comprato MV?
Perch? l'ha poi ceduta?
Come far? MV ad andare avanti da sola?
Con chi potrebbe allearsi?
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