Ricorrono 80 anni dalla produzione del primo motore marcato MV Agusta, e c’è dietro una storia bellissima che si intreccia strettamente con le vicende della Seconda Guerra Mondiale.
Una storia di quasi un secolo fa
Un tempo MV Agusta non era nata per fare motociclette ma aeroplani, e si chiamava ”Costruzioni Aeronautiche Giovanni Agusta”. Domenico Agusta ne aveva preso le redini nel 1927, dopo la morte del padre e fondatore Giovanni, e a metà della guerra si trovò a dover fare delle scelte: l’azienda produceva aerei per l’impiego bellico ed era ormai chiaro che l’Italia sarebbe uscita sconfitta, quindi bisognava trovare nuovi sbocchi.
L’intuizione fu capire che la ricostruzione avrebbe richiesto veicoli semplici e poco costosi per rimettere in movimento un Paese con modeste disponibilità economiche: le moto. Così si puntò su un motore monocilindrico semplice, economico, affidabile e di facile manutenzione: un 98 cm³ a due tempi con distribuzione a tre luci, trasmissione primaria ad ingranaggi, frizione e cambio in blocco con lubrificazione a grasso.
Nell’agosto 1943 progetto e disegni erano completati e tutto era pronto per l’inizio della produzione ma arrivarono l’8 settembre e l’armistizio, e i tedeschi occuparono lo stabilimento. La dirigenza era stata previdente, Qualche settimana prima modelli e disegni erano stati nascosti nelle case e negli scantinati dei tecnici e degli ingegneri più fidati per evitare che venissero saccheggiati dall’esercito, e lì rimasero per qualche mese.
Vennero ripresi verso la metà dell’anno seguente, quando ricominciarono i lavori che portarono alla produzione della prima motocicletta marcata MV, cioè Meccanica Verghera: era la MV 98, capostipite di un marchio che avrebbe raccolto campionati mondiali e prodotto modelli diventati pietre miliari come la F4 e la Brutale. E la storia continua ancora oggi…
notizia da:insella.it
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