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Storico marchio cecoslovacco è divenuto famoso per la particolarità delle sue moto, ovvero le più lunghe al mondo. Ora, a distanza di quasi un secolo, potremmo rivedere le Böhmerland sulla strada
La Böhmerland fu una moto prodotta all’inizio degli anni venti del ‘900 a Schönlinde, nell'odierna Krasna Lipa nella Repubblica Ceca. Questo modello, divenne celebre per diverse particolarità fra le quali spicca la sua lunghezza: oltre 3 metri, per un interasse di due. Altra caratteristica riguarda le selle: a seconda del modello, la Böhmerland poteva averne due, tre o addirittura quattro. A stupire il pubblico i cerchi in alluminio, estremamente innovativi per l’epoca e la vernice color rosso e giallo.
Il motore era un monocilindrico quattro tempi da 600 cc raffreddato ad aria, che nei primi modelli erogava circa 16 CV mentre successivamente è stato potenziato raggiungendo i 24. L’impianto frenante sfruttava due tamburi e la velocità massima si aggirava attorno ai 100 km.
Dopo circa un secolo dalla scomparsa di queste moto (si stima che ne siano rimaste poche decine al mondo) Peter Knobloch ha deciso di ridar luce a questo progetto nella città ceca di Turnov, nei pressi di Dresda. L’idea ha preso vita nel 2019, in collaborazione con il designer Jan Hrbek e qest’anno i primi esemplari di Böhmerland 21 giungeranno al termine della produzione.
La Böhmerland 21 non si rifà però del tutto alla originale: le dimensioni sono infatti molto più compatte, ma sono stati ripresi tutti gli spunti stilistici dell’epoca come i cerchi in alluminio da 21” , il telaio è tubolare in acciaio abbinato al posteriore ad un forcellone molto corto, mentre all’anteriore le molle della forcella sono lasciate in vista. Ad alimentarla un motore bicilindrico parallelo quattro tempi raffreddato ad aria e olio da 760 cc, in grado di raggiungere 90 CV di potenza massima e quasi 80 Nm di coppia, per un peso di circa 172 kg.
Per quanto riguarda la produzione si tratta di una piccola serie di soli 10 esemplari, offerti ad un prezzo di circa 58.000 euro.
notizia da:motociclismo.it
La Böhmerland fu una moto prodotta all’inizio degli anni venti del ‘900 a Schönlinde, nell'odierna Krasna Lipa nella Repubblica Ceca. Questo modello, divenne celebre per diverse particolarità fra le quali spicca la sua lunghezza: oltre 3 metri, per un interasse di due. Altra caratteristica riguarda le selle: a seconda del modello, la Böhmerland poteva averne due, tre o addirittura quattro. A stupire il pubblico i cerchi in alluminio, estremamente innovativi per l’epoca e la vernice color rosso e giallo.
Il motore era un monocilindrico quattro tempi da 600 cc raffreddato ad aria, che nei primi modelli erogava circa 16 CV mentre successivamente è stato potenziato raggiungendo i 24. L’impianto frenante sfruttava due tamburi e la velocità massima si aggirava attorno ai 100 km.
Dopo circa un secolo dalla scomparsa di queste moto (si stima che ne siano rimaste poche decine al mondo) Peter Knobloch ha deciso di ridar luce a questo progetto nella città ceca di Turnov, nei pressi di Dresda. L’idea ha preso vita nel 2019, in collaborazione con il designer Jan Hrbek e qest’anno i primi esemplari di Böhmerland 21 giungeranno al termine della produzione.
La Böhmerland 21 non si rifà però del tutto alla originale: le dimensioni sono infatti molto più compatte, ma sono stati ripresi tutti gli spunti stilistici dell’epoca come i cerchi in alluminio da 21” , il telaio è tubolare in acciaio abbinato al posteriore ad un forcellone molto corto, mentre all’anteriore le molle della forcella sono lasciate in vista. Ad alimentarla un motore bicilindrico parallelo quattro tempi raffreddato ad aria e olio da 760 cc, in grado di raggiungere 90 CV di potenza massima e quasi 80 Nm di coppia, per un peso di circa 172 kg.
Per quanto riguarda la produzione si tratta di una piccola serie di soli 10 esemplari, offerti ad un prezzo di circa 58.000 euro.
notizia da:motociclismo.it