Ecco finalmente il report dell'evento che ho aspettato per tutto il 2009: il collaudo in pista dello "Step 3" dell'Uccellone.
Inutile dire che dopo una mole di interventi cos? pesanti e invasivi ero curioso di verificare che la moto non mi si squassasse tra le mani nelle condizioni d'utilizzo a cui lo voglio destinare, e la pista di Franciacorta, relativamente vicina a casa e dai costi tutto sommato contenuti, era perfetta per un simile test.
Beh, bando alle ciance e via alla fredda cronaca... :-)
PRIMA PARTE
Sveglia assai prima dell'alba per potermi ritrovare con Lorenzo (il mio accompagnatore che gentilmente ha fornito la macchina d'appoggio) alle 6 e spiccioli a Nago, sulla punta nord del Lago di Garda; da l?, dopo una noiosa trasferta autostradale di un paio d'orette scarse, arriviamo alle 8 in autodromo, dove cazzeggiamo una buona mezz'oretta prima di capire dove fosse la direzione di circuito ove registrarsi
Finite le beghe burocratiche di rito, decido di PERDERMI per le vie di Castrezzato in cerca di un distributore (all'Uccellone piace parecchio la benzina, ed era il caso di iniziare a girare col pieno), mentre nel frattempo arriva il buon Domenico (Meco di QdE) col suo bolide tremolante, una fiammante R1200S.
Saluti di rito, baci & abbracci & minchiatelle da paddock, ed il fatidico momento si avvicina: confesso che ero un (bel) po' teso: la totale inattivit? dalla Sfida di Adria 2008 mi ha arrugginito parecchio, e ci ho messo un po' per capire cosa stessi facendo..
Vabbu?, giro e rigiro per cercare di capire qualcosa sia della pista che del bestione, che si comporta davvero molto bene, pur coi limiti che una struttura come la sua inevitabilmente si porta dietro, come la mostruosa tendenza ad allargare nonostante la mia vigorosa azione su pedane e manubri (a fine giornta trover? i riccioli persino sulle manopole !!! ).
Un lancinante dolore al ginocchio destro (che mi sono leso in una trasferta di lavoro a fine Luglio) non mi permette che di reggere pochi giri, ma ? meglio cos?: la prima (e ultima) pistata dell'anno ? bene affrontarla a piccoli sorsi.
Nel frattempo Domenico sul boxerone gira ad un gran bel ritmo, sbatacchiando la sua eSSe tremolante tra i cordoli come un consumato pilota d'altri tempi...
Ho gradito moltissimo girare insieme a lui (come con tutti i pisterecci QdE): a volte stavo davanti io, pi? spesso lui, ma nessuno ha mai fatto sorpassi criminali all'altro, tutto ? avvenuto con correttezza e pulizia, creando cos? quel magnifico clima di "concentrata spensieratezza" (ossia essere concentrati sulla pista ma senza l'assillo che chi ti segue ti si infili nelle mutande per sorpassarti in staccata dentro a un tornante) che tanto mi piace
Torniamo alla fredda cronaca... :-)
Alla fine del secondo "run", il pilota tosco-trentino lamentava un problema: il coperchio del serbatoio del freno posteriore era saltato via, richiando di far finire dell'olio idraulico in pista.
Vista l'impossibilit? di sistemarlo, il coraggioso campione decide di fare a meno del freno posteriore, svuotando il serbatoio e chiudendolo con della carta assorbente ed il magico nastro americano
Risolto il problema, l'intrepido duo riprende la via della pit-lane; la ruggine comincia ad andar via, pian piano il ritmo si fa pi? diginitoso (o meglio, "meno vergognoso" ) e inizio davvero a divertirmi: l'Uccellone si comporta bene, frena forte (pi? di una volta mi sono permesso il lusso di passare in staccata qualche race-replica con quattordici R sulle carene) ed ha una ciclistica rigida e precisa, per quanto non certo maneggevole, che consente anche a un impedito come me di togliersi qualche sfizio.
Meco, poi, mi ha detto che le tamar-saponette in titanio scintillavano copiosamente , e non vedo l'ora di avere le foto ufficiali per tirarmela un po'
Al momento mi faccio bastare la foto scattata dal mio amico Lorenzo dalla terrazza, con la mia scassatissima digitale
Da notare il perfetto lavoro della ciclistica (aaahhh, il Telelever... ) dell'eSSone tremolante: le gomme di Meco, con s? 11.000 e rotti km, sono perfette !!
Inutile dire che dopo una mole di interventi cos? pesanti e invasivi ero curioso di verificare che la moto non mi si squassasse tra le mani nelle condizioni d'utilizzo a cui lo voglio destinare, e la pista di Franciacorta, relativamente vicina a casa e dai costi tutto sommato contenuti, era perfetta per un simile test.
Beh, bando alle ciance e via alla fredda cronaca... :-)
PRIMA PARTE
Sveglia assai prima dell'alba per potermi ritrovare con Lorenzo (il mio accompagnatore che gentilmente ha fornito la macchina d'appoggio) alle 6 e spiccioli a Nago, sulla punta nord del Lago di Garda; da l?, dopo una noiosa trasferta autostradale di un paio d'orette scarse, arriviamo alle 8 in autodromo, dove cazzeggiamo una buona mezz'oretta prima di capire dove fosse la direzione di circuito ove registrarsi
Finite le beghe burocratiche di rito, decido di PERDERMI per le vie di Castrezzato in cerca di un distributore (all'Uccellone piace parecchio la benzina, ed era il caso di iniziare a girare col pieno), mentre nel frattempo arriva il buon Domenico (Meco di QdE) col suo bolide tremolante, una fiammante R1200S.
Saluti di rito, baci & abbracci & minchiatelle da paddock, ed il fatidico momento si avvicina: confesso che ero un (bel) po' teso: la totale inattivit? dalla Sfida di Adria 2008 mi ha arrugginito parecchio, e ci ho messo un po' per capire cosa stessi facendo..
Vabbu?, giro e rigiro per cercare di capire qualcosa sia della pista che del bestione, che si comporta davvero molto bene, pur coi limiti che una struttura come la sua inevitabilmente si porta dietro, come la mostruosa tendenza ad allargare nonostante la mia vigorosa azione su pedane e manubri (a fine giornta trover? i riccioli persino sulle manopole !!! ).
Un lancinante dolore al ginocchio destro (che mi sono leso in una trasferta di lavoro a fine Luglio) non mi permette che di reggere pochi giri, ma ? meglio cos?: la prima (e ultima) pistata dell'anno ? bene affrontarla a piccoli sorsi.
Nel frattempo Domenico sul boxerone gira ad un gran bel ritmo, sbatacchiando la sua eSSe tremolante tra i cordoli come un consumato pilota d'altri tempi...
Ho gradito moltissimo girare insieme a lui (come con tutti i pisterecci QdE): a volte stavo davanti io, pi? spesso lui, ma nessuno ha mai fatto sorpassi criminali all'altro, tutto ? avvenuto con correttezza e pulizia, creando cos? quel magnifico clima di "concentrata spensieratezza" (ossia essere concentrati sulla pista ma senza l'assillo che chi ti segue ti si infili nelle mutande per sorpassarti in staccata dentro a un tornante) che tanto mi piace
Torniamo alla fredda cronaca... :-)
Alla fine del secondo "run", il pilota tosco-trentino lamentava un problema: il coperchio del serbatoio del freno posteriore era saltato via, richiando di far finire dell'olio idraulico in pista.
Vista l'impossibilit? di sistemarlo, il coraggioso campione decide di fare a meno del freno posteriore, svuotando il serbatoio e chiudendolo con della carta assorbente ed il magico nastro americano
Risolto il problema, l'intrepido duo riprende la via della pit-lane; la ruggine comincia ad andar via, pian piano il ritmo si fa pi? diginitoso (o meglio, "meno vergognoso" ) e inizio davvero a divertirmi: l'Uccellone si comporta bene, frena forte (pi? di una volta mi sono permesso il lusso di passare in staccata qualche race-replica con quattordici R sulle carene) ed ha una ciclistica rigida e precisa, per quanto non certo maneggevole, che consente anche a un impedito come me di togliersi qualche sfizio.
Meco, poi, mi ha detto che le tamar-saponette in titanio scintillavano copiosamente , e non vedo l'ora di avere le foto ufficiali per tirarmela un po'
Al momento mi faccio bastare la foto scattata dal mio amico Lorenzo dalla terrazza, con la mia scassatissima digitale
Da notare il perfetto lavoro della ciclistica (aaahhh, il Telelever... ) dell'eSSone tremolante: le gomme di Meco, con s? 11.000 e rotti km, sono perfette !!
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