Torno a casa alle 04.00... che nottata; e mentre mi spoglio il telefonino trilla... L'sms dice: ore 9 alla Q8... Io penso "mioddio"... non ce la posso fare...
Alle 08.00 suona la sveglia... sono devastato...
Mi metto seduto sul letto sentendo la forza di gravit? che mi spinge indietro... sul materasso... ancora 5 minuti... 2! 2! e poi mi alzo... giuro...
Col cervello ancora su OFF sbircio fuori dalla finestra e... ) c'? il sole!
... ON!!!...
Alle 8.30 sono in garage in calzoncini e magliettina... con le pantofole ai piedi.
Alzo la serranda e, come in un cartone animato, le moto prendono vita: a sx una Yamaha FZR 1000 classe 1987 con la sua copertina sopra... a dx la mia Dominator anno 1992 che sembra dire "io sono sempre pronta"... ed al centro lei... la mia RR che sa che oggi ? il suo turno...
Accendo la luce e con movimenti delicati "come quelli di una mamma che tira s? il proprio bimbo dalla culla"... la tiro gi? dai cavalletti. La porto vicino alla rampa e rientro in garage. Prendo la tuta dalla sua custodia e gli stivaletti dalla scatola... il casco ? gi? sul serbatoio con i guati che spuntano dalla visiera.
Chiudo la luce ed abbasso la serranda.
Accendo il quadro della moto che fa' partire il check: ascolto il sibilo dell'iniezione che tira s? la benzina... adoro quel rumore. La lancetta dei giri percorre velocemente la scala per resettarsi subito dopo... le tante linee del display contaKM diventano uno "ZERO". Delle tante lucine colorate solo il verde del folle rimane. Accendo.
Mentre lei si scalda, mi infililo il casco (replica Daijiro Kato... onore ad un granda pilota... ) ed i guanti.
Salgo in sella, innesto la prima e salgo la rampa.
C'? un bellissimo sole, l'aria ? frizzante.
Mi fermo al benzinaio 300 mt. pi? avanti... controllo la pressione delle gomme e faccio il pieno.
Ci sono anche sei crossisti che riforniscono il loro piccolo serbatoio: con 10 euro ci fanno benzina in 3 )))... ci scambiamo degli sguardi ma non ci si saluta neanche... apparteniamo a 2 mondi diversi NOI...
Alle 8.55 sono alla Q8, sono il secondo ad arrivare. Mi tolgo casco e guanti ed apro un pochino la tuta.
Entro nel bar con la pelle degli stivali che stride e mi prendo un caff?. Mentre leggo il giornali sento arrivare altri rider: quasi li riconosco dai rombi delle moto... gi?, riconoscere i tuoi amici dal rombo delle loro moto...
Nel giro di 15 minuti il bar si riempie... ci si saluta, si chiacchiera, ci si molla una pacca sulla spalla, c'? chi fuma e chi mostra le ultime modifiche apportate citando orgoglioso l'esosa spesa che ogni hobby su ruote comporta...
Siamo tutti... si parte...
Esco dal bar, fuori non ci sono pi? 2 moto, ora sono 16... ma l? in mezzo, per te, la tua bimba ? sempre la pi? bella...
Allaccio con cura il casco ed infilo i guanti, stringo il pugno e lo riapro... stringo gli strap sui polsi.
La visiera rimane alzata. Accendo.
Via il cavalletto e s? la leva del cambio che schiocca... la prima entra, la moto sobbalza in avanti.
Prendo lentamente la strada e pian piano si forma il cordone di moto.
Percorriamo alcuni Km in stand-by e, nel frattempo, i pi? spericolati si evolvono in monoruota spettacolari.
Passato il primo paese ci si riordina come se qualcuno avesse impartito un ordine silenzioso... si avvicina il momento.
Ci si guarda indietro... le visiere cominciano a scendere... si comincia a zigzagare. Il sedere scivola indietro. Le marce scendono... i motori salgono...
Ci siamo... i primi partono.
All'inizio mi piace stare in fondo, adoro osservare il serpentone di moto che si insinua tra le curve di montagna... ma poi l'adrenalina sale... ed il polso scende...
Le gomme non sono ancora in temperatura...
Senza forzare la mano passo qualche "compagno di giochi"... sono cauto nei sorpassi, non stiamo gareggiando... ci stiamo solo divertendo...
La mia RR pianpiano comincia a lavorare bene...
Sento che l'asfalto vuole il mio ginocchio...ed io glielo concedo spingendo un po' di pi? sui semimanubri...
Lo sguardo perfora la visiera... il respiro si fa affannoso... lo spettacolo ha inizio...
Spero vi piaccia...
Alessandro
Alle 08.00 suona la sveglia... sono devastato...
Mi metto seduto sul letto sentendo la forza di gravit? che mi spinge indietro... sul materasso... ancora 5 minuti... 2! 2! e poi mi alzo... giuro...
Col cervello ancora su OFF sbircio fuori dalla finestra e... ) c'? il sole!
... ON!!!...
Alle 8.30 sono in garage in calzoncini e magliettina... con le pantofole ai piedi.
Alzo la serranda e, come in un cartone animato, le moto prendono vita: a sx una Yamaha FZR 1000 classe 1987 con la sua copertina sopra... a dx la mia Dominator anno 1992 che sembra dire "io sono sempre pronta"... ed al centro lei... la mia RR che sa che oggi ? il suo turno...
Accendo la luce e con movimenti delicati "come quelli di una mamma che tira s? il proprio bimbo dalla culla"... la tiro gi? dai cavalletti. La porto vicino alla rampa e rientro in garage. Prendo la tuta dalla sua custodia e gli stivaletti dalla scatola... il casco ? gi? sul serbatoio con i guati che spuntano dalla visiera.
Chiudo la luce ed abbasso la serranda.
Accendo il quadro della moto che fa' partire il check: ascolto il sibilo dell'iniezione che tira s? la benzina... adoro quel rumore. La lancetta dei giri percorre velocemente la scala per resettarsi subito dopo... le tante linee del display contaKM diventano uno "ZERO". Delle tante lucine colorate solo il verde del folle rimane. Accendo.
Mentre lei si scalda, mi infililo il casco (replica Daijiro Kato... onore ad un granda pilota... ) ed i guanti.
Salgo in sella, innesto la prima e salgo la rampa.
C'? un bellissimo sole, l'aria ? frizzante.
Mi fermo al benzinaio 300 mt. pi? avanti... controllo la pressione delle gomme e faccio il pieno.
Ci sono anche sei crossisti che riforniscono il loro piccolo serbatoio: con 10 euro ci fanno benzina in 3 )))... ci scambiamo degli sguardi ma non ci si saluta neanche... apparteniamo a 2 mondi diversi NOI...
Alle 8.55 sono alla Q8, sono il secondo ad arrivare. Mi tolgo casco e guanti ed apro un pochino la tuta.
Entro nel bar con la pelle degli stivali che stride e mi prendo un caff?. Mentre leggo il giornali sento arrivare altri rider: quasi li riconosco dai rombi delle moto... gi?, riconoscere i tuoi amici dal rombo delle loro moto...
Nel giro di 15 minuti il bar si riempie... ci si saluta, si chiacchiera, ci si molla una pacca sulla spalla, c'? chi fuma e chi mostra le ultime modifiche apportate citando orgoglioso l'esosa spesa che ogni hobby su ruote comporta...
Siamo tutti... si parte...
Esco dal bar, fuori non ci sono pi? 2 moto, ora sono 16... ma l? in mezzo, per te, la tua bimba ? sempre la pi? bella...
Allaccio con cura il casco ed infilo i guanti, stringo il pugno e lo riapro... stringo gli strap sui polsi.
La visiera rimane alzata. Accendo.
Via il cavalletto e s? la leva del cambio che schiocca... la prima entra, la moto sobbalza in avanti.
Prendo lentamente la strada e pian piano si forma il cordone di moto.
Percorriamo alcuni Km in stand-by e, nel frattempo, i pi? spericolati si evolvono in monoruota spettacolari.
Passato il primo paese ci si riordina come se qualcuno avesse impartito un ordine silenzioso... si avvicina il momento.
Ci si guarda indietro... le visiere cominciano a scendere... si comincia a zigzagare. Il sedere scivola indietro. Le marce scendono... i motori salgono...
Ci siamo... i primi partono.
All'inizio mi piace stare in fondo, adoro osservare il serpentone di moto che si insinua tra le curve di montagna... ma poi l'adrenalina sale... ed il polso scende...
Le gomme non sono ancora in temperatura...
Senza forzare la mano passo qualche "compagno di giochi"... sono cauto nei sorpassi, non stiamo gareggiando... ci stiamo solo divertendo...
La mia RR pianpiano comincia a lavorare bene...
Sento che l'asfalto vuole il mio ginocchio...ed io glielo concedo spingendo un po' di pi? sui semimanubri...
Lo sguardo perfora la visiera... il respiro si fa affannoso... lo spettacolo ha inizio...
Spero vi piaccia...
Alessandro
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