tratto da motonline.com
Abbiamo provato a Vairano l'ipersportiva di Tokyo. In pista ? micidiale. Ma non doveva essere la pi? stradale delle 1000?
Gli smanettoni beninformati dicevano che, tra le hypersport giapponesi di ultima generazione, la nuova Fireblade ? la meno estrema, quella che su strada se la cava meglio. Gli smanettoni criticoni la guardavano con sospetto: colori troppo sobri, forme un po' anonime e, soprattutto, "soli" 177 CV sulla scheda tecnica.
Insomma, quasi ci aspettavamo di avere a che fare con una sport tourer: e ci saremmo trovati a parlare di poca adrenalina, poco carattere, tanto bilanciamento. Poi, per?, il fatto: il nostro Diego Giugovaz fa una decina di giri a Vairano. Scende e dice schietto: "'Sta moto fa paura, solo c'? qualcosa che non funziona, in fondo al rettilineo non supero i 270. Bisogna lavorarci e oggi tiriamo gi? il record".
Detto fatto. Diego, coadiuvato dal Centro Prove di dueruote, comincia a lavorare sull'assetto: il massimo del precarico molla sia all'avantereno che al retrotreno (le molle di serie effettivamente sono "morbide", segno che la moto gradisce un utilizzo stradale), registri idraulici pi? chiusi (pi? o meno per tre quarti) per limitare i trasferimenti di carico e la moto si trasforma, fa valere la sua leggerezza, permette di uscire pi? forte dalle curve aprendo prima il gas. Risultato? Il cronometro segna 1:03.9, nuovo record sul giro.
stikazzi
Abbiamo provato a Vairano l'ipersportiva di Tokyo. In pista ? micidiale. Ma non doveva essere la pi? stradale delle 1000?
Gli smanettoni beninformati dicevano che, tra le hypersport giapponesi di ultima generazione, la nuova Fireblade ? la meno estrema, quella che su strada se la cava meglio. Gli smanettoni criticoni la guardavano con sospetto: colori troppo sobri, forme un po' anonime e, soprattutto, "soli" 177 CV sulla scheda tecnica.
Insomma, quasi ci aspettavamo di avere a che fare con una sport tourer: e ci saremmo trovati a parlare di poca adrenalina, poco carattere, tanto bilanciamento. Poi, per?, il fatto: il nostro Diego Giugovaz fa una decina di giri a Vairano. Scende e dice schietto: "'Sta moto fa paura, solo c'? qualcosa che non funziona, in fondo al rettilineo non supero i 270. Bisogna lavorarci e oggi tiriamo gi? il record".
Detto fatto. Diego, coadiuvato dal Centro Prove di dueruote, comincia a lavorare sull'assetto: il massimo del precarico molla sia all'avantereno che al retrotreno (le molle di serie effettivamente sono "morbide", segno che la moto gradisce un utilizzo stradale), registri idraulici pi? chiusi (pi? o meno per tre quarti) per limitare i trasferimenti di carico e la moto si trasforma, fa valere la sua leggerezza, permette di uscire pi? forte dalle curve aprendo prima il gas. Risultato? Il cronometro segna 1:03.9, nuovo record sul giro.
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