È durata una settimana la lotta per la vita del motociclista spagnolo Carles Falcón, vittima di una caduta nel corso delle seconda tappa del rally che si sta svolgendo in Arabia Saudita e che è appena entrato nella sua ultima settimana di gara. In gara con una KTM privata del TwinTrail Racing Team era finito a terra a soli quindici chilometri dalla conclusione di una prova speciale di quasi quattrocentocinquanta chilometri, tratto cronometrato della tapa compresa tra le località di Al Henakiyah e Al Duwadimi. Una volta stabilizzato, il quarantacinquenne pilota originario della città catalana di Tarragona era stato trasportato in aereo all'ospedale di Riyadh, capitale dell'Arabia Saudita, dove è rimasto in terapia intensiva e in coma indotto fino a quando non è stato rimpatriato in Spagna tre giorni fa, quando ormai le sue condizioni da gravi erano diventate critiche.
Con la scomparsa di Falcón, sono ormai un'ottantina le vittime della "Dakar" nei quarantasei anni (dal 1979 al 2024)di storia del rally avventura che ha lasciato nel 2009 il Nordafrica (dopo l'unica cancellazione del 2008 a causa dell'instabilità politica delle regioni attraversate) per trasferirsi in America Latina e poi ancora - cinque anni fa - nella Penisola Arabica. L'elenco comprende piloti in gara con auto, moto e camion, personale al seguito, media e popolazione locale. È proprio l'incertezza sul numero esatto di vittime tra gli abitanti dei luoghi attraversati dalla gara a suggerire un'approssimazione (per difetto) nel numero esatto delle fatalità legate alla gara. Del conto fanno parte anche gli spettatori del rally: l'ultima vittima prima del motociclista catalano era stato - un anno fa - un sessantanovenne turista italiano della provincia di Torino, investito da un camion in gara all'atterraggio al di là del salto una duna.
Fin dall'inizio a preoccupare era stato l'edema cerebrale, che ha reso impossibile eseguire un intervento urgente alla vertebra cervicale C2. Falcón si era procurato anche fratture a cinque costole, clavicola e polso sinistro ed era trasferito in Spagna su un aereo medico per effettuare nuovi esami, con l'intento di salvargli la vita. Il danno neurologico causato dall'arresto cardiorespiratorio al momento dell'incidente si era però rivelato irreversibile.
"Questo lunedì, 15 gennaio, Carles ci ha lasciato. Era una persona sorridente, sempre attiva, che amava con passione tutto ciò che faceva, soprattutto le motociclette. Ci ha lasciato facendo quello che era il suo sogno: correre la Dakar. Mi stavo divertendo, ero felice sulla moto. Dobbiamo ricordarlo per il suo sorriso e per la felicità che ha generato in tutti". Questo il testo del comunicato con il quale il TwinTrail Racinga Team ha annunciato la fine delle speranze per Carles che per il secondo anno (dopo il 2022) prendeva parte alla corsa nella categoria "Original by Motul".
Carles Falcón Brunet aveva praticato l'enduro a livello amatoriale e, dopo un lungo periodo di pausa,si era appassionato al fuoristrada, conoscendo Isaac Feliu, che nel 2015 ha fondato l'azienda TwinTrail. L'amicizia con Isaac lo aveva portato a lasciare il suo lavoro di ingegnere informatico per unirsi alla nuova avventura, come guida di percorsi ciclabili e istruttore di fuoristrada. L'idea di Carles e Isaac di debuttare con il proprio team alla Dakar nella categoria Original by Motul, senza assistenza era nata nel 2021. Un anno più tardi Carles, Isaac e Albert Martín esordivano alla Dakar con il team TwinTrail Racing. La Dakar 2022 stava andando bene, fino a quando nella nona tappa Feliu cadde pesantemente. Falcón dovette portare a termine la tappa nell'incertezza sulle condizioni del suo amico ma proseguì anche nei giorni seguenti, fino a raggiungere il traguardo finale in sessantottesima posizione assoluta e sedicesima di categoria.
da sportmediaset
Con la scomparsa di Falcón, sono ormai un'ottantina le vittime della "Dakar" nei quarantasei anni (dal 1979 al 2024)di storia del rally avventura che ha lasciato nel 2009 il Nordafrica (dopo l'unica cancellazione del 2008 a causa dell'instabilità politica delle regioni attraversate) per trasferirsi in America Latina e poi ancora - cinque anni fa - nella Penisola Arabica. L'elenco comprende piloti in gara con auto, moto e camion, personale al seguito, media e popolazione locale. È proprio l'incertezza sul numero esatto di vittime tra gli abitanti dei luoghi attraversati dalla gara a suggerire un'approssimazione (per difetto) nel numero esatto delle fatalità legate alla gara. Del conto fanno parte anche gli spettatori del rally: l'ultima vittima prima del motociclista catalano era stato - un anno fa - un sessantanovenne turista italiano della provincia di Torino, investito da un camion in gara all'atterraggio al di là del salto una duna.
Fin dall'inizio a preoccupare era stato l'edema cerebrale, che ha reso impossibile eseguire un intervento urgente alla vertebra cervicale C2. Falcón si era procurato anche fratture a cinque costole, clavicola e polso sinistro ed era trasferito in Spagna su un aereo medico per effettuare nuovi esami, con l'intento di salvargli la vita. Il danno neurologico causato dall'arresto cardiorespiratorio al momento dell'incidente si era però rivelato irreversibile.
"Questo lunedì, 15 gennaio, Carles ci ha lasciato. Era una persona sorridente, sempre attiva, che amava con passione tutto ciò che faceva, soprattutto le motociclette. Ci ha lasciato facendo quello che era il suo sogno: correre la Dakar. Mi stavo divertendo, ero felice sulla moto. Dobbiamo ricordarlo per il suo sorriso e per la felicità che ha generato in tutti". Questo il testo del comunicato con il quale il TwinTrail Racinga Team ha annunciato la fine delle speranze per Carles che per il secondo anno (dopo il 2022) prendeva parte alla corsa nella categoria "Original by Motul".
Carles Falcón Brunet aveva praticato l'enduro a livello amatoriale e, dopo un lungo periodo di pausa,si era appassionato al fuoristrada, conoscendo Isaac Feliu, che nel 2015 ha fondato l'azienda TwinTrail. L'amicizia con Isaac lo aveva portato a lasciare il suo lavoro di ingegnere informatico per unirsi alla nuova avventura, come guida di percorsi ciclabili e istruttore di fuoristrada. L'idea di Carles e Isaac di debuttare con il proprio team alla Dakar nella categoria Original by Motul, senza assistenza era nata nel 2021. Un anno più tardi Carles, Isaac e Albert Martín esordivano alla Dakar con il team TwinTrail Racing. La Dakar 2022 stava andando bene, fino a quando nella nona tappa Feliu cadde pesantemente. Falcón dovette portare a termine la tappa nell'incertezza sulle condizioni del suo amico ma proseguì anche nei giorni seguenti, fino a raggiungere il traguardo finale in sessantottesima posizione assoluta e sedicesima di categoria.
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