Non potevo chiedere di meglio per iniziare alla grande la nuova stagione motociclistica, un bel test sulla nuova Multistrada 1200 S presentata direttamente al quartier generale Ducati di Borgo Panigale!
Nonostante non sia la prima volta, l?arrivo in sede non lascia mai indifferenti e subito si nota la flotta MTS al gran completo nell?ampio cortile dell?azienda, contornata da tutte le altre ben note bicilindriche, tra cui la nuovissima Scrambler nelle sue varie ed affascinanti versioni.
Ad accogliermi c?? come sempre il cordiale Andrea Armellini (Digital Marketing Dept) gi? indaffarato a ricevere gli invitati; molti i motociclisti tedeschi, qualche spagnolo, pochi italiani questa volta, ma l?occhio cade subito su una blogger teutonica, prorompente e fascinosa come la stessa linea della Multistrada?mi chiedo perch? non mi sono mai messo d?impegno per imparare almeno l?inglese di base!
Siamo un po? in ritardo, per cui dopo aver sbrigato le registrazioni di rito, veniamo invitati da Valentina Tolomelli (Web community & Social Media Manager ) a prendere posto per un veloce breafing.
Valentina lascia subito la parola all? ing. Sabbioni Federico che ci illustra le sostanziose novit? introdotte sulla MTS1200.
Si inizia dal motore.
Il famoso ?testastretta? riceve un notevole aggiornamento attraverso l?affinamento degli organi interni, che lo spinge verso la ragguardevole potenza massima di 160 cv all?albero, ma la vera ciliegina sulla torta riguarda l?introduzione della fasatura variabile qui denominata Desmodromic Variable Timing (DVT), che permette al bicilindrico di esprimersi al meglio delle sue potenzialit? soprattutto nella fascia di giri medio/bassa. Si tratta di un sistema di variatori di fase applicati all?estremit? di ciascun albero a camme che permette di variare l?incrocio delle valvole; dove storicamente il ?pompone? tendeva ad esitare ed impuntarsi, strattonando come un bambino capriccioso, oggi ritroviamo un adulto ormai maturo che non si lamenta pi? e che a qualsiasi regime, ed in qualsiasi marcia inserita, spinge regolare e deciso senza singhiozzi od incertezze. Spiace forse ai nostalgici, ma sono i tempi che cambiano e che richiedono costanti aggiornamenti per stare al passo con i tempi. A mio parere il DVT su strada era un passo necessario, a tutto beneficio del comfort e dei consumi.
L?elettronica ovviamente la fa da padrona e si evolve costantemente; include, sulla versione S che prover? a breve, il controllo degli smorzamenti delle sospensioni DSS (Ducati Skyhook Suspension), al fine di adattare costantemente la guida, in base anche al riding mode impostato, alle varie situazioni che si possono presentare di volta in volta su strada. I riding mode sono 4, selezionabili dal blocchetto retro illuminato sinistro: Sport, Touring, Urban, Enduro. In mode Sport si ottiene il massimo delle prestazioni dal motore, anche se a mio avviso qui si sta un po? esagerando, perch? per una moto destinata ad un uso prettamente stradale e turistico, arrivare a sfruttare tutti i 160 cv dichiarati ? da maniaci, ed i 150 cv della precedente versione erano gi? pi? che sufficienti per divertirsi. Ma sappiamo che i motori Ducati sono sempre un gradino pi? in alto della concorrenza e quindi non si smentisce. Il mode Touring ? forse quello pi? equilibrato dei quattro ed ? quello che personalmente userei sempre, perch? la potenza, pur mantenendo la quota 160 cv, viene erogata con meno cattiveria. Qui si viaggia con la mente pi? sgombera e ci si gode meglio strada e panorama. La modalit? Urban, come dice la parola stessa ? destinata a chi fa un uso prettamente quotidiano in citt?, magari per andare a lavorare, o comunque per brevissimi spostamenti, il motore diventa praticamente ?elettrico? e non si avverte nessuna spinta consistente, nessuna particolare entrata in coppia. E? quello che entusiasma meno ma ne ha tutte le ragioni. Infine c?? il riding mode Enduro, ma chi l?ha mai provato? Questa impostazione esclude praticamente tutti i controlli elettronici ma il test non prevedeva percorsi sullo sterrato purtroppo, e forse aggiungo, non se ne sentiva la reale necessit?. Se qualcuno vuole provare a cimentarsi, magari ci far? sapere.
Non manca ovviamente la sicurezza attiva, con l?introduzione del cornering ABS, che si adatta in base all?angolo di piega costantemente monitorato da una piattaforma inerziale, ed il traction control DCT impostabile sulla classiche 8 regolazioni. La novit? ? rappresentata per? dal DWC, ovvero sia il Ducati Wheeling Control derivato dalla Panigale Superleggera, che impedisce all?anteriore di perdere contatto o quasi con l?asfalto soprattutto quando si guida in modalit? Sport; ? comunque possibile regolarlo su 8 livelli.
Altra novit?, oltre al cruise control, ? l?utilissima funzione notturna chiamata DCL (Ducati Corneling Light) che permette di illuminare in curva quella porzione di strada che normalmente non riusciamo a vedere. Sfrutta in altre parole l?accensione di un led supplementare per faro, qui potete trovare una piccola dimostrazione:
Technology New Multistrada 1200 Ducati
Ma non ? finita, e del resto sia chiaro che questa nuova MTS non ? per tutti i portafogli, per? vi assicuro che offre moltissimo al fortunato motociclista che se la porter? a casa.
Dicevo che la tecnologia fa passi da gigante, cos? Ducati ha pensato bene di trasformare un semplice cruscotto in una completissima dashboard con schermo TFT a colori da ben 5 pollici, con la possibilit? non solo di visualizzare le classiche informazioni di base, ma che all?occorrenza vi permette di collegarvi via bluetooth al vostro prezioso smartphone. Tale tecnologia prende qui il nome di DMS (Ducati Multimedia System, e vi permette di comandare l?apparato con i blocchetti elettrici della Multistrada. E cosa ci potete fare? Ricevere o fare telefonate visualizzate sulla dashboard, gestire la musica, essere avvisati dell?arrivo di sms, ma non ? finita, perch? attraverso la Mutistrada Link APP si pu? accedere ad altre funzionalit? sfruttando i dati dei sensori della moto.
Insomma per conoscere a fondo questa motocicletta tutto sommato c?? da tornare sui banchi di scuola, mi perdoneranno quindi gli amici ducatisti se ho forse dimenticato di raccontarvi qualcosa.
In effetti stavo tralasciando l?importante sistema integrato pro sicurezza D-AIR, richiedibile come optional insieme ad altri pack.
Detto questo, non vediamo l?ora di salire in sella; ovviamente le moto sono gi? tutte pronte cos? come i testers Stefano, Daniele, Francesco e Tommaso, che ci guideranno lungo un percorso studiato ad-hoc.
Ci dividono in due gruppi pi? o meno omogenei; ahim? la ?blogger teutonica? non sar? parte del mio, ma sono qui per la MTS o sbaglio?
Me ne ero quasi dimenticato!
La MTS1200S, come per il modello precedente, non ha bisogno di inserire la chiave sul blocchetto, ? sufficiente tenerla in tasca per fare riconosce il ?secure code? alla centralina. Accendiamo quindi i motori che riempiono l?aria di un sound corposo ma rispettoso.
Via si parte?
La mappa inserita ? la Urban e ci servir? per uscire dal percorso cittadino e dal traffico. Chi si ricorda il bicilindrico scorbutico che non ne voleva sapere di girare cos? in basso?
E? ormai un lontano ricordo, ? passato alla storia, ? finito nel museo Ducati, e forse ? giusto che sia cos?, perch? per lo meno su strada non ha pi? senso litigare con l?erogazione singhiozzante, cos? ci si ritrova un fantastico bicilindrico che fa l?occhiolino al pi? pastoso quattro in linea. Vi garantisco che non ? un eufemismo, Ducati ha giustamente introdotto la tecnologia a fasatura variabile DVC per farci godere appieno in tutto relax un motore che t?invoglia a fare strada, ed ancora strada, senza fermarsi praticamente mai se non per fare il pieno al serbatoio! Le marce si inseriscono morbidamente sia in cambiata che scalata, la frizione ? morbida e non serve sforzo eccessivo, cos? come non serve tenere i giri sopra un certo range, vi basta innestare il rapporto che pi? vi fa comodo e dosare il gas a vostro piacere, fa tutta da sola e voi nemmeno ve ne accorgerete. Non dovete aspettarvi nessuna entrata in coppia, perch? a tutti gli effetti non c?? la famosa grinta del bicilindrico, ? tutto un comodo fluttuare tra alti e bassi, come in una danza classica. La sella, regolabile in altezza, ? ben imbottita, e la triangolazione con manubrio e pedane ? perfetta, come stare seduti su una vera turistica, in pratica ci vogliono 2 minuti per farsela amica e darsi del tu.
Usciti dal caos cittadino, e presa ormai confidenza, ci fermiamo a ricompattare tutto il gruppo e si coglie l?occasione per cambiare mappa, ora ? la volta della Sport, e se prima ci stavamo assopendo, ora si cambia musica, ci si ridesta di colpo dal torpore cittadino e lo si intuisce subito dalla risposta del motore ad ogni minima apertura del gas. Intendiamoci, per? intendiamoci?non che in Sport il motore ritorna ad essere in classico pompone, la morbidezza ?elettrica? dell?erogazione rimane perch? ? quello che si ? voluto fare col DVT, ma torna a farsi sentire quel vigore che ti scuote il corpo, quello che ti fa raddrizzare le antenne, torna insomma il sorriso sulle labbra, qui si scatenano davvero tutti i 160 cavalli di razza, e vi assicuro che ci sono, eccome se ci sono. In un lampo si arriva alla zona alta del contagiri digitale, con le barre che schizzano imbizzarrite verso l?alto, c?? tanta di quella sostanza che le marce entrano rapide una dopo l?altra, precise senza sbagliare un colpo. A mio modesto parere si sente forse un po? la mancanza del quick shift, ma il mio ? un punto di vista tipico del motociclista pistaiolo, diamine i cavalli ci sono, ben spalmati su tutto l?arco d?erogazione ma sono sempre 160; torno a ribadire che forse, per l?utilizzo cui viene destinata la moto, sono anche troppi, i 150 cv della versione precedente bastavano, ve lo assicuro.
A questo punto, dato che il ritmo si ? alzato, le reazioni delle sospensioni elettroniche si adeguano alla situazione, cos? l?ingresso deciso in curva si fa molto sincero, coadiuvato da una frenata al top di categoria, infatti le pinze sono praticamente le stesse Brembo M50 montate sulla Panigale, il cui mordente ? tenuto sotto controllo da un abs che onestamente non mi pare sia mai intervenuto.
L?avantreno in piega rimane solido e ben sostenuto, credo per? che bisogna un po? farci la mano, perch? la prima sensazione ? di troppa morbidezza, ma poi ci si rende conto che si pu? entrare sempre pi? forte, sicuri che l?elettronica regola rapidamente l?idraulica per sostenere adeguatamente la moto, sicch? noi dobbiamo solo pensare a guidare e divertirci, fidandoci effettivamente del computer di bordo. Il retrotreno invece ? davvero sincero e segue fedelmente l?avantreno, digerisce le manate di gas senza sbagliare un colpo e solo volutamente ho fatto entrare in funzione in controllo di trazione DTC, giusto per capire se stava facendo il suo lavoro di sentinella. C??, ma non lo percepisci se non per il lampeggio dei led sulla dashboard, cos? la ruota posteriore non sbanda praticamente mai, e se l?ha fatto non me ne sono mai accorto. Anche le impennate proprio non si possono fare, lasciate perdere perch? non c?? verso di tirare su l?anteriore, ne di potenza ne di frizione, cos? la manetta rimane sempre aperta e la moto fa la sua strada. Insomma avete capito che questa moto ha un?elettronica sopraffina da vera SBK solo adattata all?uso quotidiano stradale!
Il plexiglass della nuova MTS1200S ? regolabile in altezza, cos? visto che ci sono ne approfitto per alzarlo al massimo, attraverso una leva centrale comoda ed intuitiva. La protezione ? molto buona, ma non saprei dire cosa succede dopo una certa velocit?, perch? abbiamo sempre rispettato il codice della strada, che comunque non permetteva certo di fare i monelli, visto il percorso studiato pi? per saggiare la ciclistica che le doti velocistiche. Sono del parere che sia comunque efficace fino ai 150 km/h, quindi sufficiente per viaggiare comodi in autostrada senza affaticarsi.
Il divertimento per? non ? ancora finito; una sosta di 10 minuti ci permette di scambiare le prime impressioni, fare qualche foto ed ammirare il panorama, tutti siamo abbastanza concordi nel dire che la moto si ? evoluta in maniera impressionante, e che ? adatta a tutti gli stili di guida, anche se l?interesse e soprattutto le lodi sono comunque tutte concentrate sul motore con variazione di fase, che ha impressionato tutti all? unanimit?.
[YOUTUBE]DiuPfzU_kJo[/YOUTUBE]
Rimettiamo il casco in testa (avevo il nuovissimo X-Lite X-1003 di cui far? a breve una recensione) ma settiamo l?elettronica con un altro riding mode: ? la volta del Touring. Dicevo all'ininio della recensione che la mappa Enduro non verr? utilizzata, certo ? che guardando la MTS la tentazione viene!! :timido:
Sono sincero, vi dico che stavo quasi per lasciare la mappa Sport che mi aveva fatto divertire a mille, ma seguo diligentemente il consiglio di Daniele, mi dice che non me ne pentir?. Ed aveva ragione!!!
Questa ragazzi, ? la mappa che sono certo non vorrete pi? cambiare con nessun?altra perch? ? quella che meglio accorda, come un musicista esperto, motore, erogazione, ciclistica e divertimento.
La sostanza non cala affatto, viene solo ridistribuita in maniera ancora pi? armonica rispetto alla Sport, quindi perde solo un goccio di cattiveria a favore di una corposit? di tiro impressionante e costante, che permette di guidare sempre pi? in scioltezza godendosi il bel panorama, cosa che di solito si fa andando a spasso. Qui invece no, si va sempre forte (se lo vorrete) ma si affrontano le curve ad occhi chiusi, perch? la reattivit? delle sospensioni fa si che ogni imperfezione dell?asfalto viene copiata e filtrata fedelmente, e voi sapete come sono messe le strade italiane. La corretta distribuzione dei pesi infine fa si che il tutto avvenga senza trasferimenti di carico eccessivo, a tutto vantaggio della fluidit? di guida e del comfort generale di marcia. Questa situazione invoglia logicamente a continuare a guidare senza fermarsi, perch? stanchi non ci si sente affatto, e se ve lo dico io che ho una spalla appena guarita potete stare certi che non vi sto raccontando altro che la pura e semplice realt? dei fatti.
[YOUTUBE]BTAbCTbu10U[/YOUTUBE]
Ma la realt? ? anche il fatto che purtroppo il test volge al termine, la direzione imboccata ? quella del ritorno in sede Ducati, dove ci aspetta un debrifing, uno scambio di opinioni e giudizi a ?caldo?, giudizi che non possono che essere positivi, ed anche volendo essere cattivello sostenendo che manca il QS sono consapevole che non ? un valido appiglio cui aggrapparmi, perch? la MTS1200S non ne ha affatto bisogno, per cui mi arrendo all?evidenza, consapevole che dovr? trovare un modo per convincere la moglie a fare il secondo grande passo dopo l?ormai lontano matrimonio, ma questa sar? impresa un po? di ardua se non impossibile.
Colgo infine occasione di scambiare due chiacchere faccia a faccia con uno dei giovani ingegneri che ha contribuito allo sviluppo della nuova MTS, Davide Previtera, che mi illumina sul progetto DVT e su come sia stato fortemente voluto da Ducati in primis, a prescindere dall?avvenuta acquisizione da parte di AUDI, quindi si tratta si un progetto made in Italy al 100% e non un semplice travaso di tecnologia tedesca.
In sintesi il mio umile pensiero, anche se mi scuserete se ho tralasciato qualche dettaglio, a cui magari risponder? volentieri, voi chiedete...
Se siete motociclisti che cercano emozioni, sicurezza, affidabilit?, tecnologia, tanta passione per i viaggi, zero stress, e magari qualche piccolo sfizio di mettere in riga i motociclisti sportivi della domenica, non vi resta che andare fiduciosi a trovare il vostro concessionario Ducati pi? vicino, sono certo che vi far? provare una MTS1200, io vi suggerisco la S perch? ? davvero la pi? completa, e quando tornerete indietro sono certo che avrete preso la vostra saggia decisione, e non ve ne pentirete mai.
Galleria foto: Ducati MTS1200S
Si ringrazia:
DUCATI al completo
Davide Polo (Mito22 from DDG)
X-lite
Nilox
Nonostante non sia la prima volta, l?arrivo in sede non lascia mai indifferenti e subito si nota la flotta MTS al gran completo nell?ampio cortile dell?azienda, contornata da tutte le altre ben note bicilindriche, tra cui la nuovissima Scrambler nelle sue varie ed affascinanti versioni.
Ad accogliermi c?? come sempre il cordiale Andrea Armellini (Digital Marketing Dept) gi? indaffarato a ricevere gli invitati; molti i motociclisti tedeschi, qualche spagnolo, pochi italiani questa volta, ma l?occhio cade subito su una blogger teutonica, prorompente e fascinosa come la stessa linea della Multistrada?mi chiedo perch? non mi sono mai messo d?impegno per imparare almeno l?inglese di base!
Siamo un po? in ritardo, per cui dopo aver sbrigato le registrazioni di rito, veniamo invitati da Valentina Tolomelli (Web community & Social Media Manager ) a prendere posto per un veloce breafing.
Valentina lascia subito la parola all? ing. Sabbioni Federico che ci illustra le sostanziose novit? introdotte sulla MTS1200.
Si inizia dal motore.
Il famoso ?testastretta? riceve un notevole aggiornamento attraverso l?affinamento degli organi interni, che lo spinge verso la ragguardevole potenza massima di 160 cv all?albero, ma la vera ciliegina sulla torta riguarda l?introduzione della fasatura variabile qui denominata Desmodromic Variable Timing (DVT), che permette al bicilindrico di esprimersi al meglio delle sue potenzialit? soprattutto nella fascia di giri medio/bassa. Si tratta di un sistema di variatori di fase applicati all?estremit? di ciascun albero a camme che permette di variare l?incrocio delle valvole; dove storicamente il ?pompone? tendeva ad esitare ed impuntarsi, strattonando come un bambino capriccioso, oggi ritroviamo un adulto ormai maturo che non si lamenta pi? e che a qualsiasi regime, ed in qualsiasi marcia inserita, spinge regolare e deciso senza singhiozzi od incertezze. Spiace forse ai nostalgici, ma sono i tempi che cambiano e che richiedono costanti aggiornamenti per stare al passo con i tempi. A mio parere il DVT su strada era un passo necessario, a tutto beneficio del comfort e dei consumi.
L?elettronica ovviamente la fa da padrona e si evolve costantemente; include, sulla versione S che prover? a breve, il controllo degli smorzamenti delle sospensioni DSS (Ducati Skyhook Suspension), al fine di adattare costantemente la guida, in base anche al riding mode impostato, alle varie situazioni che si possono presentare di volta in volta su strada. I riding mode sono 4, selezionabili dal blocchetto retro illuminato sinistro: Sport, Touring, Urban, Enduro. In mode Sport si ottiene il massimo delle prestazioni dal motore, anche se a mio avviso qui si sta un po? esagerando, perch? per una moto destinata ad un uso prettamente stradale e turistico, arrivare a sfruttare tutti i 160 cv dichiarati ? da maniaci, ed i 150 cv della precedente versione erano gi? pi? che sufficienti per divertirsi. Ma sappiamo che i motori Ducati sono sempre un gradino pi? in alto della concorrenza e quindi non si smentisce. Il mode Touring ? forse quello pi? equilibrato dei quattro ed ? quello che personalmente userei sempre, perch? la potenza, pur mantenendo la quota 160 cv, viene erogata con meno cattiveria. Qui si viaggia con la mente pi? sgombera e ci si gode meglio strada e panorama. La modalit? Urban, come dice la parola stessa ? destinata a chi fa un uso prettamente quotidiano in citt?, magari per andare a lavorare, o comunque per brevissimi spostamenti, il motore diventa praticamente ?elettrico? e non si avverte nessuna spinta consistente, nessuna particolare entrata in coppia. E? quello che entusiasma meno ma ne ha tutte le ragioni. Infine c?? il riding mode Enduro, ma chi l?ha mai provato? Questa impostazione esclude praticamente tutti i controlli elettronici ma il test non prevedeva percorsi sullo sterrato purtroppo, e forse aggiungo, non se ne sentiva la reale necessit?. Se qualcuno vuole provare a cimentarsi, magari ci far? sapere.
Non manca ovviamente la sicurezza attiva, con l?introduzione del cornering ABS, che si adatta in base all?angolo di piega costantemente monitorato da una piattaforma inerziale, ed il traction control DCT impostabile sulla classiche 8 regolazioni. La novit? ? rappresentata per? dal DWC, ovvero sia il Ducati Wheeling Control derivato dalla Panigale Superleggera, che impedisce all?anteriore di perdere contatto o quasi con l?asfalto soprattutto quando si guida in modalit? Sport; ? comunque possibile regolarlo su 8 livelli.
Altra novit?, oltre al cruise control, ? l?utilissima funzione notturna chiamata DCL (Ducati Corneling Light) che permette di illuminare in curva quella porzione di strada che normalmente non riusciamo a vedere. Sfrutta in altre parole l?accensione di un led supplementare per faro, qui potete trovare una piccola dimostrazione:
Technology New Multistrada 1200 Ducati
Ma non ? finita, e del resto sia chiaro che questa nuova MTS non ? per tutti i portafogli, per? vi assicuro che offre moltissimo al fortunato motociclista che se la porter? a casa.
Dicevo che la tecnologia fa passi da gigante, cos? Ducati ha pensato bene di trasformare un semplice cruscotto in una completissima dashboard con schermo TFT a colori da ben 5 pollici, con la possibilit? non solo di visualizzare le classiche informazioni di base, ma che all?occorrenza vi permette di collegarvi via bluetooth al vostro prezioso smartphone. Tale tecnologia prende qui il nome di DMS (Ducati Multimedia System, e vi permette di comandare l?apparato con i blocchetti elettrici della Multistrada. E cosa ci potete fare? Ricevere o fare telefonate visualizzate sulla dashboard, gestire la musica, essere avvisati dell?arrivo di sms, ma non ? finita, perch? attraverso la Mutistrada Link APP si pu? accedere ad altre funzionalit? sfruttando i dati dei sensori della moto.
Insomma per conoscere a fondo questa motocicletta tutto sommato c?? da tornare sui banchi di scuola, mi perdoneranno quindi gli amici ducatisti se ho forse dimenticato di raccontarvi qualcosa.
In effetti stavo tralasciando l?importante sistema integrato pro sicurezza D-AIR, richiedibile come optional insieme ad altri pack.
Detto questo, non vediamo l?ora di salire in sella; ovviamente le moto sono gi? tutte pronte cos? come i testers Stefano, Daniele, Francesco e Tommaso, che ci guideranno lungo un percorso studiato ad-hoc.
Ci dividono in due gruppi pi? o meno omogenei; ahim? la ?blogger teutonica? non sar? parte del mio, ma sono qui per la MTS o sbaglio?
Me ne ero quasi dimenticato!
La MTS1200S, come per il modello precedente, non ha bisogno di inserire la chiave sul blocchetto, ? sufficiente tenerla in tasca per fare riconosce il ?secure code? alla centralina. Accendiamo quindi i motori che riempiono l?aria di un sound corposo ma rispettoso.
Via si parte?
La mappa inserita ? la Urban e ci servir? per uscire dal percorso cittadino e dal traffico. Chi si ricorda il bicilindrico scorbutico che non ne voleva sapere di girare cos? in basso?
E? ormai un lontano ricordo, ? passato alla storia, ? finito nel museo Ducati, e forse ? giusto che sia cos?, perch? per lo meno su strada non ha pi? senso litigare con l?erogazione singhiozzante, cos? ci si ritrova un fantastico bicilindrico che fa l?occhiolino al pi? pastoso quattro in linea. Vi garantisco che non ? un eufemismo, Ducati ha giustamente introdotto la tecnologia a fasatura variabile DVC per farci godere appieno in tutto relax un motore che t?invoglia a fare strada, ed ancora strada, senza fermarsi praticamente mai se non per fare il pieno al serbatoio! Le marce si inseriscono morbidamente sia in cambiata che scalata, la frizione ? morbida e non serve sforzo eccessivo, cos? come non serve tenere i giri sopra un certo range, vi basta innestare il rapporto che pi? vi fa comodo e dosare il gas a vostro piacere, fa tutta da sola e voi nemmeno ve ne accorgerete. Non dovete aspettarvi nessuna entrata in coppia, perch? a tutti gli effetti non c?? la famosa grinta del bicilindrico, ? tutto un comodo fluttuare tra alti e bassi, come in una danza classica. La sella, regolabile in altezza, ? ben imbottita, e la triangolazione con manubrio e pedane ? perfetta, come stare seduti su una vera turistica, in pratica ci vogliono 2 minuti per farsela amica e darsi del tu.
Usciti dal caos cittadino, e presa ormai confidenza, ci fermiamo a ricompattare tutto il gruppo e si coglie l?occasione per cambiare mappa, ora ? la volta della Sport, e se prima ci stavamo assopendo, ora si cambia musica, ci si ridesta di colpo dal torpore cittadino e lo si intuisce subito dalla risposta del motore ad ogni minima apertura del gas. Intendiamoci, per? intendiamoci?non che in Sport il motore ritorna ad essere in classico pompone, la morbidezza ?elettrica? dell?erogazione rimane perch? ? quello che si ? voluto fare col DVT, ma torna a farsi sentire quel vigore che ti scuote il corpo, quello che ti fa raddrizzare le antenne, torna insomma il sorriso sulle labbra, qui si scatenano davvero tutti i 160 cavalli di razza, e vi assicuro che ci sono, eccome se ci sono. In un lampo si arriva alla zona alta del contagiri digitale, con le barre che schizzano imbizzarrite verso l?alto, c?? tanta di quella sostanza che le marce entrano rapide una dopo l?altra, precise senza sbagliare un colpo. A mio modesto parere si sente forse un po? la mancanza del quick shift, ma il mio ? un punto di vista tipico del motociclista pistaiolo, diamine i cavalli ci sono, ben spalmati su tutto l?arco d?erogazione ma sono sempre 160; torno a ribadire che forse, per l?utilizzo cui viene destinata la moto, sono anche troppi, i 150 cv della versione precedente bastavano, ve lo assicuro.
A questo punto, dato che il ritmo si ? alzato, le reazioni delle sospensioni elettroniche si adeguano alla situazione, cos? l?ingresso deciso in curva si fa molto sincero, coadiuvato da una frenata al top di categoria, infatti le pinze sono praticamente le stesse Brembo M50 montate sulla Panigale, il cui mordente ? tenuto sotto controllo da un abs che onestamente non mi pare sia mai intervenuto.
L?avantreno in piega rimane solido e ben sostenuto, credo per? che bisogna un po? farci la mano, perch? la prima sensazione ? di troppa morbidezza, ma poi ci si rende conto che si pu? entrare sempre pi? forte, sicuri che l?elettronica regola rapidamente l?idraulica per sostenere adeguatamente la moto, sicch? noi dobbiamo solo pensare a guidare e divertirci, fidandoci effettivamente del computer di bordo. Il retrotreno invece ? davvero sincero e segue fedelmente l?avantreno, digerisce le manate di gas senza sbagliare un colpo e solo volutamente ho fatto entrare in funzione in controllo di trazione DTC, giusto per capire se stava facendo il suo lavoro di sentinella. C??, ma non lo percepisci se non per il lampeggio dei led sulla dashboard, cos? la ruota posteriore non sbanda praticamente mai, e se l?ha fatto non me ne sono mai accorto. Anche le impennate proprio non si possono fare, lasciate perdere perch? non c?? verso di tirare su l?anteriore, ne di potenza ne di frizione, cos? la manetta rimane sempre aperta e la moto fa la sua strada. Insomma avete capito che questa moto ha un?elettronica sopraffina da vera SBK solo adattata all?uso quotidiano stradale!
Il plexiglass della nuova MTS1200S ? regolabile in altezza, cos? visto che ci sono ne approfitto per alzarlo al massimo, attraverso una leva centrale comoda ed intuitiva. La protezione ? molto buona, ma non saprei dire cosa succede dopo una certa velocit?, perch? abbiamo sempre rispettato il codice della strada, che comunque non permetteva certo di fare i monelli, visto il percorso studiato pi? per saggiare la ciclistica che le doti velocistiche. Sono del parere che sia comunque efficace fino ai 150 km/h, quindi sufficiente per viaggiare comodi in autostrada senza affaticarsi.
Il divertimento per? non ? ancora finito; una sosta di 10 minuti ci permette di scambiare le prime impressioni, fare qualche foto ed ammirare il panorama, tutti siamo abbastanza concordi nel dire che la moto si ? evoluta in maniera impressionante, e che ? adatta a tutti gli stili di guida, anche se l?interesse e soprattutto le lodi sono comunque tutte concentrate sul motore con variazione di fase, che ha impressionato tutti all? unanimit?.
[YOUTUBE]DiuPfzU_kJo[/YOUTUBE]
Rimettiamo il casco in testa (avevo il nuovissimo X-Lite X-1003 di cui far? a breve una recensione) ma settiamo l?elettronica con un altro riding mode: ? la volta del Touring. Dicevo all'ininio della recensione che la mappa Enduro non verr? utilizzata, certo ? che guardando la MTS la tentazione viene!! :timido:
Sono sincero, vi dico che stavo quasi per lasciare la mappa Sport che mi aveva fatto divertire a mille, ma seguo diligentemente il consiglio di Daniele, mi dice che non me ne pentir?. Ed aveva ragione!!!
Questa ragazzi, ? la mappa che sono certo non vorrete pi? cambiare con nessun?altra perch? ? quella che meglio accorda, come un musicista esperto, motore, erogazione, ciclistica e divertimento.
La sostanza non cala affatto, viene solo ridistribuita in maniera ancora pi? armonica rispetto alla Sport, quindi perde solo un goccio di cattiveria a favore di una corposit? di tiro impressionante e costante, che permette di guidare sempre pi? in scioltezza godendosi il bel panorama, cosa che di solito si fa andando a spasso. Qui invece no, si va sempre forte (se lo vorrete) ma si affrontano le curve ad occhi chiusi, perch? la reattivit? delle sospensioni fa si che ogni imperfezione dell?asfalto viene copiata e filtrata fedelmente, e voi sapete come sono messe le strade italiane. La corretta distribuzione dei pesi infine fa si che il tutto avvenga senza trasferimenti di carico eccessivo, a tutto vantaggio della fluidit? di guida e del comfort generale di marcia. Questa situazione invoglia logicamente a continuare a guidare senza fermarsi, perch? stanchi non ci si sente affatto, e se ve lo dico io che ho una spalla appena guarita potete stare certi che non vi sto raccontando altro che la pura e semplice realt? dei fatti.
[YOUTUBE]BTAbCTbu10U[/YOUTUBE]
Ma la realt? ? anche il fatto che purtroppo il test volge al termine, la direzione imboccata ? quella del ritorno in sede Ducati, dove ci aspetta un debrifing, uno scambio di opinioni e giudizi a ?caldo?, giudizi che non possono che essere positivi, ed anche volendo essere cattivello sostenendo che manca il QS sono consapevole che non ? un valido appiglio cui aggrapparmi, perch? la MTS1200S non ne ha affatto bisogno, per cui mi arrendo all?evidenza, consapevole che dovr? trovare un modo per convincere la moglie a fare il secondo grande passo dopo l?ormai lontano matrimonio, ma questa sar? impresa un po? di ardua se non impossibile.
Colgo infine occasione di scambiare due chiacchere faccia a faccia con uno dei giovani ingegneri che ha contribuito allo sviluppo della nuova MTS, Davide Previtera, che mi illumina sul progetto DVT e su come sia stato fortemente voluto da Ducati in primis, a prescindere dall?avvenuta acquisizione da parte di AUDI, quindi si tratta si un progetto made in Italy al 100% e non un semplice travaso di tecnologia tedesca.
In sintesi il mio umile pensiero, anche se mi scuserete se ho tralasciato qualche dettaglio, a cui magari risponder? volentieri, voi chiedete...
Se siete motociclisti che cercano emozioni, sicurezza, affidabilit?, tecnologia, tanta passione per i viaggi, zero stress, e magari qualche piccolo sfizio di mettere in riga i motociclisti sportivi della domenica, non vi resta che andare fiduciosi a trovare il vostro concessionario Ducati pi? vicino, sono certo che vi far? provare una MTS1200, io vi suggerisco la S perch? ? davvero la pi? completa, e quando tornerete indietro sono certo che avrete preso la vostra saggia decisione, e non ve ne pentirete mai.
Galleria foto: Ducati MTS1200S
Si ringrazia:
DUCATI al completo
Davide Polo (Mito22 from DDG)
X-lite
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