Tutti criticano Terblanche per lo stile della 999 (che a me piace) e rimpiangono quello della serie 916/996/998, ma guardate qui sotto cosa ho trovato sul sito Ducati:
Un nobile antenato: la 916
La Ducati 916 ? stata una vera pietra miliare nella storia del motociclismo, forse il passo pi? importante dell'ultimo decennio.
Da questa storica moto discendono strettamente tutte le attuali sbk Ducati: le tre 998, le tre 748 e, ovviamente, tutte le moto da competizione protagoniste negli ultimi mondiali Superbike.
1993: Sesto anno della storia del Superbike mondiale, l'arma di Ducati ? la mitica 888 e la concorrenza nipponica inizia a farsi sentire: la Honda annuncia la nuova moto RC 45 per il 94.
L'ingegner Bordi, allora Direttore Tecnico, decide di rimandare la presentazione della nuova superbike, la 916: per vederla bisogna attendere fino all'anno successivo.
Questa saggia decisione permette di continuare lo sviluppo della nuova moto portandola alla piena maturit?, mentre il team SBK di Roche, con Fogarty e Falappa alla guida continua a mietere successi sulle piste con l'ottima 888.
La versione stradale della regina Superbike di quell'anno ? la 888 SP5 da 118 CV a 10.500 giri per un'accelerazione 0?400 m a 10,6 secondi.
Autunno 1993, salone di Milano:
Ducati presenta finalmente il prototipo della 916 Strada, una moto drasticamente innovativa.
Il primo vero grande progetto unitario di Ducati: una linea fantascentifica, fianchi strettissimi, ardite soluzioni tecniche e una sconosciuta cura ai dettagli ne fanno una moto distante anni luce dalla 888, dalla quale pur deriva.
Un vero veicolo da pista con targa e specchietti.
Il design ? di Massimo Tamburini, gi? pap? della Paso, e riprende i temi stilistici della Supermono di quell'anno (uscita dalla matita di Pierre Terblanche).
Il progetto prende spunto dalla 888, migliorando e portando allo stato dell'arte ogni sua possibile debolezza: la distribuzione dei pesi anzitutto, i tubi del telaio a diametro maggiorato, uno strabiliante forcellone posteriore monobraccio, l'angolo del canotto di sterzo regolabile per citarne alcune.
Al salone di Milano rimangono tutti di stucco davanti a questa ottava meraviglia. La prima 916, la "Strada", ? disponibile solo in versione monoposto, e accreditata di 114 CV a 9.000 giri/', per coprire i 400 metri da fermo in soli 10,7 sec.
Ovviamente fu sviluppata una versione racing per combattere nel WSBK del 1994, la 916 SP: 955cc per 150 CV a 11.000.
Sospensioni Ohlins, nuovo airbox, valvole da 37 e 31 mm.
Pi? che sufficenti per vincere il mondiale con Fogarty, nonostante qualche imprevisto...
La 916 vinse quell'anno tutti i premi, fra cui "Moto dell'anno".
Cos? ne parlava Motorcyclist: "...l'essenza della nuova 916 ? un'ebriante miscela costituita dal rombo, dall'aspetto estetico, delle sensazioni e dal modo in cui tramuta la guida su strada in un'esperienza quasi mistica..."
Un nobile antenato: la 916
La Ducati 916 ? stata una vera pietra miliare nella storia del motociclismo, forse il passo pi? importante dell'ultimo decennio.
Da questa storica moto discendono strettamente tutte le attuali sbk Ducati: le tre 998, le tre 748 e, ovviamente, tutte le moto da competizione protagoniste negli ultimi mondiali Superbike.
1993: Sesto anno della storia del Superbike mondiale, l'arma di Ducati ? la mitica 888 e la concorrenza nipponica inizia a farsi sentire: la Honda annuncia la nuova moto RC 45 per il 94.
L'ingegner Bordi, allora Direttore Tecnico, decide di rimandare la presentazione della nuova superbike, la 916: per vederla bisogna attendere fino all'anno successivo.
Questa saggia decisione permette di continuare lo sviluppo della nuova moto portandola alla piena maturit?, mentre il team SBK di Roche, con Fogarty e Falappa alla guida continua a mietere successi sulle piste con l'ottima 888.
La versione stradale della regina Superbike di quell'anno ? la 888 SP5 da 118 CV a 10.500 giri per un'accelerazione 0?400 m a 10,6 secondi.
Autunno 1993, salone di Milano:
Ducati presenta finalmente il prototipo della 916 Strada, una moto drasticamente innovativa.
Il primo vero grande progetto unitario di Ducati: una linea fantascentifica, fianchi strettissimi, ardite soluzioni tecniche e una sconosciuta cura ai dettagli ne fanno una moto distante anni luce dalla 888, dalla quale pur deriva.
Un vero veicolo da pista con targa e specchietti.
Il design ? di Massimo Tamburini, gi? pap? della Paso, e riprende i temi stilistici della Supermono di quell'anno (uscita dalla matita di Pierre Terblanche).
Il progetto prende spunto dalla 888, migliorando e portando allo stato dell'arte ogni sua possibile debolezza: la distribuzione dei pesi anzitutto, i tubi del telaio a diametro maggiorato, uno strabiliante forcellone posteriore monobraccio, l'angolo del canotto di sterzo regolabile per citarne alcune.
Al salone di Milano rimangono tutti di stucco davanti a questa ottava meraviglia. La prima 916, la "Strada", ? disponibile solo in versione monoposto, e accreditata di 114 CV a 9.000 giri/', per coprire i 400 metri da fermo in soli 10,7 sec.
Ovviamente fu sviluppata una versione racing per combattere nel WSBK del 1994, la 916 SP: 955cc per 150 CV a 11.000.
Sospensioni Ohlins, nuovo airbox, valvole da 37 e 31 mm.
Pi? che sufficenti per vincere il mondiale con Fogarty, nonostante qualche imprevisto...
La 916 vinse quell'anno tutti i premi, fra cui "Moto dell'anno".
Cos? ne parlava Motorcyclist: "...l'essenza della nuova 916 ? un'ebriante miscela costituita dal rombo, dall'aspetto estetico, delle sensazioni e dal modo in cui tramuta la guida su strada in un'esperienza quasi mistica..."
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