Da moto.it:
Ciabatti (Ducati): "Nel 2014 parte la rivoluzione"
ALCANIZ – Andrea Dovizioso si morde la lingua. “Sono in una situazione difficile: vorrei parlare ma non posso. Sia chiaro: non voglio dire contro nessuno, la colpa ? di tutti, quindi anche mia e della mia squadra, della quale, peraltro, sono contentissimo. E’ evidente che qualcosa non ha funzionato: ho avuto la fortuna di lavorare con tanti team, nel paddock c’? tanta gente competitiva. Vediamo alla fine dell’anno se mi avranno ascoltato”.
Non ? il pilota che deve rispondere a certe domande: lo fa, giustamente, Paolo Ciabatti, responsabile del progetto MotoGP.
“L’analisi di Andrea ? lucida: ci sono problemi che, fino a oggi, non sono stati risolti. E’ evidente che bisogna cambiare qualcosa: prenderemo delle decisioni per aumentare competenze che non abbiamo dentro all’Azienda”.
Siamo gi? a settembre, per?…
“Ci rendiamo perfettamente conto. E’ chiaro che i tempi sono stretti, la stagione sta per finire e due giorni dopo inizier? quella successiva (con i test di Valencia, NDA). Per il momento non posso dire niente di pi?”.
Certe decisioni vengono prese da Ducati o da Audi?
“E’ chiaro che c’? uno scambio continuo di informazioni, ma ? la Ducati a decidere”.
A Misano, Maurizio Arrivabene, numero uno della Philip Morris, era stato piuttosto duro nei confronti della Ducati: siete preoccupati per il futuro?
“Il contratto con la Philip Morris scade a fine 2014 ed ? normale che non siano contenti. Ma ? soprattutto l’amore verso la Ducati e i “ducatisti” che ci preoccupa: dobbiamo riportare il nostro marchio ai livelli ai quali eravamo abituati, pensando naturalmente anche a chi ci supporta fin dal nostro debutto in MotoGP”.
Per il 2013 ? stata scelta la strada dell’evoluzione e non della rivoluzione: per il futuro si cambier? metodo?
“E’ evidente che la politica dei piccoli passi non ha portato i risultati sperati, ma quest’anno non si poteva operare diversamente. E’ chiaro che l’obiettivo di Ducati e dei nostri piloti, attuali e futuri, non pu? essere questo, bisogner? cambiare metodo”.
La moto nuova esiste gi? materialmente, la vedremo a Valencia?
“No, a Valencia ci saranno delle novit? rispetto alla moto attuale, ma non la Desmosedici del 2014, che si vedr? a febbraio in Malesia”.
Honda e Yamaha, nel frattempo, vanno avanti: come si fa a recuperare un distacco cos? elevato?
“Bisogna fare le scelte giuste per indirizzare lo sviluppo nella direzione corretta: sappiamo benissimo che non sar? un compito facile e nemmeno immediato. Nessuno ha la bacchetta magica, non si pu? sperare di tornare a lottare con Honda e Yamaha un giorno con l’altro”.
La “prognosi”, quindi, ? ancora riservata…
“Diciamo che ? una situazione grave: la Ducati, per?, ha le capacit? per riprendersi. Ma ci vuole tempo”.
Dai Ducati, dai: gli appassionati italiani, ma pi? in generale il motociclismo, hanno bisogno di una Desmosedici competitiva.
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Si so svegliati finalmente... Speriamo inizino finalmente con il piede giusto.
Ciabatti (Ducati): "Nel 2014 parte la rivoluzione"
ALCANIZ – Andrea Dovizioso si morde la lingua. “Sono in una situazione difficile: vorrei parlare ma non posso. Sia chiaro: non voglio dire contro nessuno, la colpa ? di tutti, quindi anche mia e della mia squadra, della quale, peraltro, sono contentissimo. E’ evidente che qualcosa non ha funzionato: ho avuto la fortuna di lavorare con tanti team, nel paddock c’? tanta gente competitiva. Vediamo alla fine dell’anno se mi avranno ascoltato”.
Non ? il pilota che deve rispondere a certe domande: lo fa, giustamente, Paolo Ciabatti, responsabile del progetto MotoGP.
“L’analisi di Andrea ? lucida: ci sono problemi che, fino a oggi, non sono stati risolti. E’ evidente che bisogna cambiare qualcosa: prenderemo delle decisioni per aumentare competenze che non abbiamo dentro all’Azienda”.
Siamo gi? a settembre, per?…
“Ci rendiamo perfettamente conto. E’ chiaro che i tempi sono stretti, la stagione sta per finire e due giorni dopo inizier? quella successiva (con i test di Valencia, NDA). Per il momento non posso dire niente di pi?”.
Certe decisioni vengono prese da Ducati o da Audi?
“E’ chiaro che c’? uno scambio continuo di informazioni, ma ? la Ducati a decidere”.
A Misano, Maurizio Arrivabene, numero uno della Philip Morris, era stato piuttosto duro nei confronti della Ducati: siete preoccupati per il futuro?
“Il contratto con la Philip Morris scade a fine 2014 ed ? normale che non siano contenti. Ma ? soprattutto l’amore verso la Ducati e i “ducatisti” che ci preoccupa: dobbiamo riportare il nostro marchio ai livelli ai quali eravamo abituati, pensando naturalmente anche a chi ci supporta fin dal nostro debutto in MotoGP”.
Per il 2013 ? stata scelta la strada dell’evoluzione e non della rivoluzione: per il futuro si cambier? metodo?
“E’ evidente che la politica dei piccoli passi non ha portato i risultati sperati, ma quest’anno non si poteva operare diversamente. E’ chiaro che l’obiettivo di Ducati e dei nostri piloti, attuali e futuri, non pu? essere questo, bisogner? cambiare metodo”.
La moto nuova esiste gi? materialmente, la vedremo a Valencia?
“No, a Valencia ci saranno delle novit? rispetto alla moto attuale, ma non la Desmosedici del 2014, che si vedr? a febbraio in Malesia”.
Honda e Yamaha, nel frattempo, vanno avanti: come si fa a recuperare un distacco cos? elevato?
“Bisogna fare le scelte giuste per indirizzare lo sviluppo nella direzione corretta: sappiamo benissimo che non sar? un compito facile e nemmeno immediato. Nessuno ha la bacchetta magica, non si pu? sperare di tornare a lottare con Honda e Yamaha un giorno con l’altro”.
La “prognosi”, quindi, ? ancora riservata…
“Diciamo che ? una situazione grave: la Ducati, per?, ha le capacit? per riprendersi. Ma ci vuole tempo”.
Dai Ducati, dai: gli appassionati italiani, ma pi? in generale il motociclismo, hanno bisogno di una Desmosedici competitiva.
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Si so svegliati finalmente... Speriamo inizino finalmente con il piede giusto.
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