Articolo molto interessante.
Vi consiglio di leggerlo. Specialmente quello che dice Stoner.
Casey Stoner
?Ero abituato a fare un sacco di cambiamenti, mentre adesso con la Honda devo toccare pochissime cose. Guidare una Ducati ? un qualcosa di unico e di diverso da tutto: per entrare in curva dovevo sempre forzare, perch? la moto non chiudeva mai la traiettoria. Qui, nei primi giri con la RC212V ero cos? aggressivo che nel cambio di direzione tra la prima e la seconda curva quasi mi mettevo la moto per ?cappello?: qui ? tutto pi? dolce. L?anno passato, quando seguivo i piloti Honda e Yamaha mi chiedevo come facessero a fare certe linee, adesso l?ho capito! Con la Ducati devi essere aggressivo, ritardare la frenata, prendere dei rischi?.
Loris Capirossi, 14esimo a tre decimi da Rossi, ammette le difficolt?.
?In questo momento ? confida Loris ? questa moto non ? facile per niente: non c?? una base standard di funzionamento e ogni pilota si inventa qualcosa, segue una strada differente. Sono partito da un assetto simile a quello di Valencia, poi abbiamo fatto modifiche anche radicali, senza grossi benefici: fatico a rallentare e a farla girare nell?ultima parte della curva. E? una moto con un potenziale enorme, ma ancora non si ? trovato il giusto bilanciamento: adesso capisco perch? Stoner, a volte, andava dritto??.
Alla fine, il pi? tranquillo sembra proprio Valentino Rossi.
?Capirossi ha ragione quando dice che manca una buona messa a punto di base. Ma la moto l?ho trovata molto meglio di Valencia: sono stati fatti degli interventi per avere un migliore feeling davanti e che sia efficace in accelerazione. Nei primi test mi si impennava moltissimo e non ce la facevo ad aprire il gas, invece adesso abbiamo migliorato tanto. Nel pomeriggio abbiamo fatto un ulteriore passo in avanti e adesso sono contento della GP11. Questa ? una moto diversa dalle giapponesi, con i suoi vantaggi e i suoi svantaggi: questa ? molto rigida e stabile, ma nella parte posteriore si comporta in un altro moto. Secondo me non deve cambiare tanto: dobbiamo sfruttare gli aspetti positivi e cercare di migliorare quelli negativi. Ma il DNA della Ducati ? questo e rimarr? tale. Poi bisogna fare un lavoro di adattamento al mio stile di guida, io mi devo adattare a lei perch? si guida diversa, ma ce la possiamo fare?.
Vi consiglio di leggerlo. Specialmente quello che dice Stoner.
Casey Stoner
?Ero abituato a fare un sacco di cambiamenti, mentre adesso con la Honda devo toccare pochissime cose. Guidare una Ducati ? un qualcosa di unico e di diverso da tutto: per entrare in curva dovevo sempre forzare, perch? la moto non chiudeva mai la traiettoria. Qui, nei primi giri con la RC212V ero cos? aggressivo che nel cambio di direzione tra la prima e la seconda curva quasi mi mettevo la moto per ?cappello?: qui ? tutto pi? dolce. L?anno passato, quando seguivo i piloti Honda e Yamaha mi chiedevo come facessero a fare certe linee, adesso l?ho capito! Con la Ducati devi essere aggressivo, ritardare la frenata, prendere dei rischi?.
Loris Capirossi, 14esimo a tre decimi da Rossi, ammette le difficolt?.
?In questo momento ? confida Loris ? questa moto non ? facile per niente: non c?? una base standard di funzionamento e ogni pilota si inventa qualcosa, segue una strada differente. Sono partito da un assetto simile a quello di Valencia, poi abbiamo fatto modifiche anche radicali, senza grossi benefici: fatico a rallentare e a farla girare nell?ultima parte della curva. E? una moto con un potenziale enorme, ma ancora non si ? trovato il giusto bilanciamento: adesso capisco perch? Stoner, a volte, andava dritto??.
Alla fine, il pi? tranquillo sembra proprio Valentino Rossi.
?Capirossi ha ragione quando dice che manca una buona messa a punto di base. Ma la moto l?ho trovata molto meglio di Valencia: sono stati fatti degli interventi per avere un migliore feeling davanti e che sia efficace in accelerazione. Nei primi test mi si impennava moltissimo e non ce la facevo ad aprire il gas, invece adesso abbiamo migliorato tanto. Nel pomeriggio abbiamo fatto un ulteriore passo in avanti e adesso sono contento della GP11. Questa ? una moto diversa dalle giapponesi, con i suoi vantaggi e i suoi svantaggi: questa ? molto rigida e stabile, ma nella parte posteriore si comporta in un altro moto. Secondo me non deve cambiare tanto: dobbiamo sfruttare gli aspetti positivi e cercare di migliorare quelli negativi. Ma il DNA della Ducati ? questo e rimarr? tale. Poi bisogna fare un lavoro di adattamento al mio stile di guida, io mi devo adattare a lei perch? si guida diversa, ma ce la possiamo fare?.
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