La nuova Radical Ducati Rad02 Imola nasce come tributo all'impresa sportiva di Paul Smart e Bruno Spaggiari alla 200 miglia di Imola del 1972: allora, in sella alla Ducati 750 Sport "carter tondi" conquistarono una storia doppietta nella prima edizione della mitica gara sul circuito sulle rive del Santerno. Qualche maligno afferma che solo grazie a quel successo cambiarono in meglio le sorti sportive della Ducati, di fatto Paul Smart è entrato nella leggenda della Rossa...tanto da meritarsi la dedica di un modello della collezione Sportclassic e l'attenzione di numerosi tifosi, che ancora oggi ne esaltano le gesta con repliche più o meno perfette della moto vittoriosa ad Imola.
Rispetto al modello "vincente", la bicilindrica ispirata alla 750 Sport non ha poi molto in comune se non qualche dettaglio retrò e l'architettura del propulsore bicilindrico, che è sostanzialmente invariata dai "tempi che furono" ad oggi: contrariamente a quanto si possa ipotizzare, però, la scelta del propulsore non è ricaduta sugli ultimi ritrovati "ad aria" Made in Ducati ma sul propulsore che ha spinto 900 SS e prima edizione del Monster, che si caratterizzava per l'alimentazione a carburatore e per la cilindrata di 904 cc. Rispetto al propulsore originale il tuner iberico ha lavorato su molti dettagli senza però stravolgerne lo spirito, che dovrebbe essere già ben amplificato dagli scarichi a megafono con collettori "nastrati" della Spark.
Un motore da poco meno di 75 CV, ricco di coppia ai bassi regimi e caratterizzato da un sound travolgente ed un'erogazione scorbutica. Un comportamento molto apprezzato dai ducatisti DOC, i quali potrebbero ritrovare alcune delle caratteristiche Monster anche sulla Rad02 Imola: il telaio, infatti, benchè i tecnici della Radical Ducati dicano sia fatto in casa, è stato preso "progettualmente in prestito" da una delle SBK replica di maggior successo (la gamma 916)...un po' come accadde nel 1993 quando attorno ad un motore 900 SS e ad un telaio SBK, allora 851/888, venne creato l'abito della prima generazione Monster.
Insomma, una ricetta vincente, impreziosita dal forcellone S4R e da alcuni dettagli di estremo pregio: parliamo della forcella Showa di derivazione 749S, del mono Ohlins con leveraggio S2R o dell'impianto frenante Discacciati (dischi e pinze), estremamente curato sotto il profilo estetico ed "in forma" sotto quello prestazionale. Completamente nuove anche le piastre di sterzo alleggerite, i semimanubri, la strumentazione Aviacompositi in carbonio, le pedane e, naturalmente, la forma di sebatoio e codone, senza mezzi termini ispirati alle mode racing anni '70.
Se vi dovesse interessare sappiate che la Rad02 Cafè Racer Imola è una moto utilizzabile per il solo utilizzo in aree private. Niente paura, però: lo stesso preparatore spagnolo parla sul suo sito della possibilità di procedere all'omologazione come esemplare unico, per cui è probabile che "qualche idea" buona per ottenere il libretto di circolazione ce l'abbia...
Rispetto al modello "vincente", la bicilindrica ispirata alla 750 Sport non ha poi molto in comune se non qualche dettaglio retrò e l'architettura del propulsore bicilindrico, che è sostanzialmente invariata dai "tempi che furono" ad oggi: contrariamente a quanto si possa ipotizzare, però, la scelta del propulsore non è ricaduta sugli ultimi ritrovati "ad aria" Made in Ducati ma sul propulsore che ha spinto 900 SS e prima edizione del Monster, che si caratterizzava per l'alimentazione a carburatore e per la cilindrata di 904 cc. Rispetto al propulsore originale il tuner iberico ha lavorato su molti dettagli senza però stravolgerne lo spirito, che dovrebbe essere già ben amplificato dagli scarichi a megafono con collettori "nastrati" della Spark.
Un motore da poco meno di 75 CV, ricco di coppia ai bassi regimi e caratterizzato da un sound travolgente ed un'erogazione scorbutica. Un comportamento molto apprezzato dai ducatisti DOC, i quali potrebbero ritrovare alcune delle caratteristiche Monster anche sulla Rad02 Imola: il telaio, infatti, benchè i tecnici della Radical Ducati dicano sia fatto in casa, è stato preso "progettualmente in prestito" da una delle SBK replica di maggior successo (la gamma 916)...un po' come accadde nel 1993 quando attorno ad un motore 900 SS e ad un telaio SBK, allora 851/888, venne creato l'abito della prima generazione Monster.
Insomma, una ricetta vincente, impreziosita dal forcellone S4R e da alcuni dettagli di estremo pregio: parliamo della forcella Showa di derivazione 749S, del mono Ohlins con leveraggio S2R o dell'impianto frenante Discacciati (dischi e pinze), estremamente curato sotto il profilo estetico ed "in forma" sotto quello prestazionale. Completamente nuove anche le piastre di sterzo alleggerite, i semimanubri, la strumentazione Aviacompositi in carbonio, le pedane e, naturalmente, la forma di sebatoio e codone, senza mezzi termini ispirati alle mode racing anni '70.
Se vi dovesse interessare sappiate che la Rad02 Cafè Racer Imola è una moto utilizzabile per il solo utilizzo in aree private. Niente paura, però: lo stesso preparatore spagnolo parla sul suo sito della possibilità di procedere all'omologazione come esemplare unico, per cui è probabile che "qualche idea" buona per ottenere il libretto di circolazione ce l'abbia...
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