Venerdi ho abusato del mio concessionario Ducati "scroccando" la prova della nuova Hypermotard 800cc. Poca cosa. Il tempo era pessimo (freddo e umido) e la moto nuova con tutto quello che ne concerne in termini di gomme.
Veniamo al mezzo.
Ducati ha fatto un gran lavoro. Il propulsore 800cc segue la scia del 696 montato sul Monster, ovvero un sistema di iniezione molto migliorato rispetto al passato e capace di portare maggiori prestazioni con una maggiore linearit?.
Chiunque non sogni prestazioni da vero manico, ma tanto divertimento... ha trovato la moto giusta.
Il propulsore ? bello pieno ed allunga con gusto (peccato il limitatore intervenga troppo presto), facendo rimpiangere solo in minima parte il fratello maggiore da 1100cc. Sembra quasi, per lo standard della casa, di avere un'unit? di maggiore cubatura.
La posizione ? decisamente da supermotard ed anche il peso, pur non potendo gareggiare con i monocilindrici, ? veramente ridotto. La sella non ? eccessivamente alta e si prende confidenza con il mezzo sin da subito.
La frenata ? perfettamente adatta alla moto ed al tipo di clientela alla quale strizza l'occhio. La potenza frenante ? sempre ben modulabile ed occorre un certo sforzo, anche se parliamo comunque sempre di un paio di dita, per ottenere una decelerazione veramente decisa. Totalmente assente l'effetto spugnosit? trovato sulla concorrenza diretta, quindi ? sempre facile rallentare esattamente di quanto si vuole. Direi che si tratta di un impianto perfetto per avere buone prestazioni senza mettere a disagio nessuno o correre il rischio di bloccaggio in caso di "panic braking", difetto che affliggeva l'esagerato impianto della 1100cc.
L'agilit? ? superba. Direi sicuramente superiore a qualsiasi naked di pari nonch? inferiore cilindrata. Le sospensioni sono perfette per il misto stretto (da quel poco che ho potuto vedere) oppure la citt?, ma patiscono alle alte velocit?. Questo reparto ? quello dove maggiormente si sente la differenza dalla 1100cc in versione standard. Decisamente si ? optato per una taratura sportiva e comoda allo stesso tempo, decisione comunque corretta visto che non si tratta di una moto con la quale tenere medie elevatissime (sarebbe impossibile anche solo per il vento). Come mi accadde per il Monster 696, vorrei un mono meno cedevole ed una forcella pi? frenata in estensione.
La protezione dall'aria ? nulla. A 120Km/h gi? si intuisce di non poter reggere per molto tempo. Si tratta inoltre di una moto da guidare con il giubbotto di pelle, perch? l'enorme quantitativo d'aria al quale il pilota ? sottoposto mal si coniuga con i capi d'abbigliamento di tutti i giorni. Il risultato ? di scomporre, complici le sospensioni morbide e l'assetto votato all'agilit?, l'assetto generale.
La strumentazione ? piccola e si legge male. Si necessita, come per il Monster, di sottrarre lo sguardo dalla strada.
Pessimo giudizio per gli specchietti. Essendo bassi necessitano anch'essi di distrarre lo sguardo da ci? che ci precede, inoltre nel traffico risultano molto pi? larghi della normale sagoma del pilota.
Si tratta di un giocattolino. Personalmente avrei voluto provarla in montagna oppure in un kartodromo. Una vera fun-bike calibrata benissimo sulle capacit? del pilota medio. Spero abbia successo, anche se il problema del nostro paese ? che troppi piloti non comprendono di appartenere a questa fascia... confondendo la proprio scarso senso di conservazione per bravura o esperienza.
Veniamo al mezzo.
Ducati ha fatto un gran lavoro. Il propulsore 800cc segue la scia del 696 montato sul Monster, ovvero un sistema di iniezione molto migliorato rispetto al passato e capace di portare maggiori prestazioni con una maggiore linearit?.
Chiunque non sogni prestazioni da vero manico, ma tanto divertimento... ha trovato la moto giusta.
Il propulsore ? bello pieno ed allunga con gusto (peccato il limitatore intervenga troppo presto), facendo rimpiangere solo in minima parte il fratello maggiore da 1100cc. Sembra quasi, per lo standard della casa, di avere un'unit? di maggiore cubatura.
La posizione ? decisamente da supermotard ed anche il peso, pur non potendo gareggiare con i monocilindrici, ? veramente ridotto. La sella non ? eccessivamente alta e si prende confidenza con il mezzo sin da subito.
La frenata ? perfettamente adatta alla moto ed al tipo di clientela alla quale strizza l'occhio. La potenza frenante ? sempre ben modulabile ed occorre un certo sforzo, anche se parliamo comunque sempre di un paio di dita, per ottenere una decelerazione veramente decisa. Totalmente assente l'effetto spugnosit? trovato sulla concorrenza diretta, quindi ? sempre facile rallentare esattamente di quanto si vuole. Direi che si tratta di un impianto perfetto per avere buone prestazioni senza mettere a disagio nessuno o correre il rischio di bloccaggio in caso di "panic braking", difetto che affliggeva l'esagerato impianto della 1100cc.
L'agilit? ? superba. Direi sicuramente superiore a qualsiasi naked di pari nonch? inferiore cilindrata. Le sospensioni sono perfette per il misto stretto (da quel poco che ho potuto vedere) oppure la citt?, ma patiscono alle alte velocit?. Questo reparto ? quello dove maggiormente si sente la differenza dalla 1100cc in versione standard. Decisamente si ? optato per una taratura sportiva e comoda allo stesso tempo, decisione comunque corretta visto che non si tratta di una moto con la quale tenere medie elevatissime (sarebbe impossibile anche solo per il vento). Come mi accadde per il Monster 696, vorrei un mono meno cedevole ed una forcella pi? frenata in estensione.
La protezione dall'aria ? nulla. A 120Km/h gi? si intuisce di non poter reggere per molto tempo. Si tratta inoltre di una moto da guidare con il giubbotto di pelle, perch? l'enorme quantitativo d'aria al quale il pilota ? sottoposto mal si coniuga con i capi d'abbigliamento di tutti i giorni. Il risultato ? di scomporre, complici le sospensioni morbide e l'assetto votato all'agilit?, l'assetto generale.
La strumentazione ? piccola e si legge male. Si necessita, come per il Monster, di sottrarre lo sguardo dalla strada.
Pessimo giudizio per gli specchietti. Essendo bassi necessitano anch'essi di distrarre lo sguardo da ci? che ci precede, inoltre nel traffico risultano molto pi? larghi della normale sagoma del pilota.
Si tratta di un giocattolino. Personalmente avrei voluto provarla in montagna oppure in un kartodromo. Una vera fun-bike calibrata benissimo sulle capacit? del pilota medio. Spero abbia successo, anche se il problema del nostro paese ? che troppi piloti non comprendono di appartenere a questa fascia... confondendo la proprio scarso senso di conservazione per bravura o esperienza.
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