Ha un po’ dell’incredibile la storia di cui fa notizia il Corriere oggi, perchè sentir parlare di spionaggio industriale nel campo delle moto è cosa abbastanza rara: ma la notizia di oggi è che l’amministratore delegato di Mv Agusta, Enrico D’Onofrio, è indagato per violazione di segreto industriale, illecita concorrenza e furto aggravato nei confronti della Ducati.
D’Onofrio è oggi amministratore delegato di Mv Agusta (acquistata meno di un anno fa dalla Harley Davidson) dal 1° maggio, ma dall’inizio dell’anno ricopriva il ruolo di corporate general director, ed in precedenza era direttore finanziario della Ducati.
Lunedì la Guardia di finanza ha compiuto una perquisizione nell’ufficio e nell’abitazione di D’Onofrio a Varese, dove sono stati “sequestrati un computer nel quale si ipotizza ci possano essere file informatici” ha spiegato l’avvocato Alessandro Diddi, legale di D’Onofrio.
Che poi è andato avanti a spiegare la situazione: “Non si è portato via disegni o progetti: si occupa di finanza e ha copiato solo dati di bilancio pubblici, nulla di segreto. Numeri che conservava su un computer di sua esclusiva disponibilità. Nell’andare via dalla Ducati ha fatto un back-up delle sue cose, con file che, da parte di Ducati, si dice contenenti notizie riservate. Ma non ci sono progetti, non ci sono modelli di moto nuove.
Che poi ha chiuso la sua dichiarazione sostenendo che “non c’è nessun elemento che D’Onofrio abbia impiegato quei dati a vantaggio del nuovo datore di lavoro“. La penseranno così anche dalle parti di Borgo Panigale? Al momento non è dato saperlo, visto che la Ducati non ha commentato la notizia.
nnamo bene...!!!
D’Onofrio è oggi amministratore delegato di Mv Agusta (acquistata meno di un anno fa dalla Harley Davidson) dal 1° maggio, ma dall’inizio dell’anno ricopriva il ruolo di corporate general director, ed in precedenza era direttore finanziario della Ducati.
Lunedì la Guardia di finanza ha compiuto una perquisizione nell’ufficio e nell’abitazione di D’Onofrio a Varese, dove sono stati “sequestrati un computer nel quale si ipotizza ci possano essere file informatici” ha spiegato l’avvocato Alessandro Diddi, legale di D’Onofrio.
Che poi è andato avanti a spiegare la situazione: “Non si è portato via disegni o progetti: si occupa di finanza e ha copiato solo dati di bilancio pubblici, nulla di segreto. Numeri che conservava su un computer di sua esclusiva disponibilità. Nell’andare via dalla Ducati ha fatto un back-up delle sue cose, con file che, da parte di Ducati, si dice contenenti notizie riservate. Ma non ci sono progetti, non ci sono modelli di moto nuove.
Che poi ha chiuso la sua dichiarazione sostenendo che “non c’è nessun elemento che D’Onofrio abbia impiegato quei dati a vantaggio del nuovo datore di lavoro“. La penseranno così anche dalle parti di Borgo Panigale? Al momento non è dato saperlo, visto che la Ducati non ha commentato la notizia.
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