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le prime avvisaglie dell'autunno
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Originally posted by desmoone View PostMauro sei in pensione?
Si vede che non hai un ***** da fare.
Ti banno prima o poi
ps: i calippi sono finiti...ve li siete sukati tutti voi altri.
Disturbo ossessivo compulsivo
Caratteristiche essenziali del disturbo sono pensieri, immagini o impulsi ricorrenti che creano allarme o paura e che costringono la persona a mettere in atto comportamenti ripetitivi o azioni mentali.
Come il nome stesso lascia intendere, il DOC ? quindi caratterizzato da ossessioni e compulsioni. Almeno l'80% dei pazienti con DOC ha sia ossessioni che compulsioni, meno del 20% ha solo ossessioni o solo compulsioni.
Le ossessioni sono pensieri, immagini o impulsi che si presentano pi? e pi? volte e sono al di fuori del controllo di chi li sperimenta. Tali idee sono sentite come disturbanti e intrusive, e, almeno quando le persone non sono assalite dall'ansia, sono giudicate come infondate ed insensate. Le persone con DOC possono preoccuparsi eccessivamente dello sporco e dei germi. Possono essere terrorizzate dalla paura di avere inavvertitamente fatto del male a qualcuno, di poter perdere il controllo di s? e diventare aggressive in certe situazioni, di aver contratto malattie infettive o di essere omosessuali, anche se di solito riconoscono che tutto ci? non ? realistico. Le ossessioni sono accompagnate da emozioni sgradevoli, come paura, disgusto, disagio, dubbi, o dalla sensazione di non aver fatto le cose nel "modo giusto", e gli innumerevoli sforzi per contrastarle non hanno successo, se non momentaneo.
Le compulsioni vengono anche definite rituali o cerimoniali e sono comportamenti ripetitivi (lavarsi le mani, riordinare, controllare) o azioni mentali (contare, pregare, ripetere formule mentalmente) messi in atto per ridurre il senso di disagio e l'ansia provocati dai pensieri e dagli impulsi tipici delle ossessioni; costituiscono, cio?, un tentativo di elusione del disagio, un mezzo per cercare di conseguire un controllo sulla propria ansia. In generale tutte le compulsioni che includono la pulizia, il lavaggio, il controllo, l'ordine, il conteggio, la ripetizione ed il collezionare si trasformano in rigide regole di comportamento e sono spesso bizzarre e francamente eccessive.
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Il Disturbo Istrionico di Personalit?
? caratterizzato da un?emotivit? eccessiva e dalla continua ricerca di attenzione. Gli individui con disturbo istrionico, infatti, si sentono a disagio quando non sono al centro dell?attenzione. Percependo l?approvazione degli altri come unica ancora di salvezza, avvertono una pressione costante ad utilizzare l?aspetto fisico per ricercare questa attenzione. Di conseguenza, si preoccupano eccessivamente di essere fisicamente attraenti, di impressionare gli altri per il loro aspetto e spendono un?eccessiva quantit? di tempo, energia e denaro per gli abiti e per le cure personali. Spesso temono l?invecchiamento e la degenerazione fisica, in quanto potrebbero far perdere loro l?unico strumento che conoscono per attirare gli altri a s?.
L?aspetto e il comportamento degli individui con disturbo istrionico di personalit? risultano spesso provocanti o apertamente seduttivi, al di l? di quanto sia appropriato dato il contesto sociale.
Si percepiscono soggetivamente come socievoli e piacevoli. In effetti, possono inizialmente affascinare le nuove conoscenze per il loro entusiasmo e la loro apertura. Quando la relazione continua, per?, queste qualit? tendono ad indebolirsi, poich? questi individui sono considerati come eccessivamente esigenti e bisognosi di continue attenzioni e rassicurazioni. Nei loro tentativi di ottenere l?accettazione e l?approvazione degli altri possono usare approcci indiretti come la manipolazione, ma fanno ricorso anche a coercizioni o a minacce di suicidio, se metodi pi? sottili non sembrano avere successo.
Le emozioni dell?individuo istrionico sono espresse intensamente e inoltre sembrano esagerate, prive di spontaneit?, false; chi sta loro vicino ha la sensazione di assistere costantemente ad una recita. Spesso rispondono a eventi minimi con pianti incontrollati, rabbia, scoppi d?ira o collera. L?espressione esagerata delle emozioni da parte di tali pazienti pu? condurre gli altri ad accusare l?individuo di simulare questi sentimenti.
Sono individui esageratamente bisognosi di affetto e attenzioni, poich? spesso ne sono stati deprivati in tenera et?. Vivono con un costante timore di essere abbandonati e mantenere una relazioni con loro richiede molta pazienza e disponibilit?.
La terapia del disturbo istrionico ? molto difficile. Una certa efficacia possono averla interventi psicoterapeutici cognitivo-comportamentali a medio-lungo termine (da 1 a 2 anni), che sono comunque consigliabili.
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Da Wikipedia
Il termine "Talebani" (in pashto: طالبان, Ṭālibān, pronunciato Ṭālebān, plurale di ṭālib "studente"), indica chi studia nelle scuole coraniche. Sviluppatisi come movimento politico e militare in seguito all'invasione sovietica dell'Afghanistan, i Talebani sono noti per essersi fatti portatori dell'ideale politico-religioso che vorrebbe recuperare tutto il portato culturale, sociale, giuridico ed economico dell'Islam (almeno come da essi stessi inteso e interpretato) per costituire uno Stato teocratico.
Dopo una sanguinosa guerra civile che li ha visti prevalere sui Tagiki e gli Uzbeki, essi hanno governato su gran parte dell'Afghanistan (escluse le regioni pi? a occidente e a settentrione) dal 1996 al 2001, ricevendo un riconoscimento diplomatico solo da parte di tre nazioni: Emirati Arabi Uniti, Pakistan e Arabia Saudita.
I membri pi? influenti, tra cui il Mullah Mohammed Omar, capo religioso del movimento, erano ulema (studiosi religiosi islamici), il cui livello d'istruzione islamica era peraltro estremamente limitato[citazione necessaria]. Ostili ad adattare la loro patria alle realt? pi? moderne del pianeta, essi respinsero ogni tentativo di interpretazione che non fosse inquadrato nella pi? conservatrice tradizione spirituale e culturale del pensiero islamico, adottando un atteggiamento ferocemente repressivo nei confronti degli oppositori e facendo arretrare la condizione femminile a uno stadio assai peggiore di quello esistente nella fase monarchica dell'Afghanistan, precedente all'invasione da parte dell'Armata Rossa.
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Originally posted by ultras998s View Post....Disturbo ossessivo compulsivo
Caratteristiche essenziali del disturbo sono pensieri, immagini o impulsi ricorrenti che creano allarme o paura e che costringono la persona a mettere in atto comportamenti ripetitivi o azioni mentali.
Come il nome stesso lascia intendere, il DOC ? quindi caratterizzato da ossessioni e compulsioni. Almeno l'80% dei pazienti con DOC ha sia ossessioni che compulsioni, meno del 20% ha solo ossessioni o solo compulsioni.
Le ossessioni sono pensieri, immagini o impulsi che si presentano pi? e pi? volte e sono al di fuori del controllo di chi li sperimenta. Tali idee sono sentite come disturbanti e intrusive, e, almeno quando le persone non sono assalite dall'ansia, sono giudicate come infondate ed insensate. Le persone con DOC possono preoccuparsi eccessivamente dello sporco e dei germi. Possono essere terrorizzate dalla paura di avere inavvertitamente fatto del male a qualcuno, di poter perdere il controllo di s? e diventare aggressive in certe situazioni, di aver contratto malattie infettive o di essere omosessuali, anche se di solito riconoscono che tutto ci? non ? realistico. Le ossessioni sono accompagnate da emozioni sgradevoli, come paura, disgusto, disagio, dubbi, o dalla sensazione di non aver fatto le cose nel "modo giusto", e gli innumerevoli sforzi per contrastarle non hanno successo, se non momentaneo.
Le compulsioni vengono anche definite rituali o cerimoniali e sono comportamenti ripetitivi (lavarsi le mani, riordinare, controllare) o azioni mentali (contare, pregare, ripetere formule mentalmente) messi in atto per ridurre il senso di disagio e l'ansia provocati dai pensieri e dagli impulsi tipici delle ossessioni; costituiscono, cio?, un tentativo di elusione del disagio, un mezzo per cercare di conseguire un controllo sulla propria ansia. In generale tutte le compulsioni che includono la pulizia, il lavaggio, il controllo, l'ordine, il conteggio, la ripetizione ed il collezionare si trasformano in rigide regole di comportamento e sono spesso bizzarre e francamente eccessive.
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Originally posted by Icaro View PostIn parole povere: Rossismo.
il vostro invece, ? molto pi? ostico da debellare
sindrome del pene piccolo:
Quasi tutti i soggetti di sesso maschile si preoccupano per le dimensioni o per l'aspetto del loro organo genitale, a partire dai primi confronti fra adolescenti sotto la doccia, fino, a volte, all'et? anziana.
Per la maggior parte degli uomini questa preoccupazione scompare con l'et?, ma ve ne sono alcuni che continuano a sentirsi a disagio con questa parte del loro corpo.
Si tratta di una precoccupazione piuttosto invalidante, dal momento che pu? portare la persona ad evitare i rapporti sessuali, gli incontri sportivi e le altre attivit? in cui ci si deve mostrare svestiti. A lungo andare dunque questa situazione pu? far insorgere delle complicazioni anche sul funzionamento relazionale e sociale dell?individuo.
La sindrome del pene piccolo riguarda quella situazione clinica in cui un soggetto presenta ansia, paura o fobia collegate alle dimensioni del proprio pene ( in particolar modo alla sua lunghezza ). Ad esse si associano sentimenti di inadeguatezza e di vergogna, con una conseguente distorta percezione delle proprie capacit? nelle prestazioni sessuali.
Occorre precisare che la gravit? di questa sintomatologia ? del tutto indipendente dalle reali dimensioni dell?organo genitale maschile o della presenza di un oggettivo deficit dimensionale. Va anche detto che i ricercatori hanno ripetutamente dimostrato che le dimensioni del pene non influiscono minimamente sulla soddisfazione della partner durante i rapporti sessuali.
E ora affrontiamo il tema delle dimensioni, spiegando anzitutto che gli uomini possono essere divisi, per quanto riguarda le dimensioni e la forma dell'organo genitale in due grandi categorie: coloro che hanno un fallo di dimensioni ridotte, il quale per? si estende in modo considerevole durante l'erezione, e coloro che, gi? allo stato di riposo hanno un pene di grosse dimensioni, il quale in stato di erezione si modifica di pochissimo, anche se appare pi? rigido. Entrambe le forme e le dimensioni sono considerate 'normali'.
A volte un pene pu? apparire di dimensioni ridotte a causa dell'obesit? del soggetto, oppure per la presenza di molta peluria nella zona pubica. (Gli obesi presentano cuscinetti di grasso anche nella zona pubica e dunque il pene in stato di riposo in questi casi pu? dare la sensazione che l'organo genitale sia pi? piccolo di quanto non sia nella realt?. Una dieta o una depilazione possono essere in questi casi risolutivi).
Ma quali sono le misure considerate 'normali'? Come si ? detto, il pene in situazione di riposo varia notevolmente in termini di dimensioni, che possono andare da meno di 5 centimetri a pi? di 10 centimetri. La ricerca sessuologica ha stabilito che le dimensioni medie del pene, dal punto in cui inzia fino all'orifizio urinario sono di circa 8,8 centimetri, mentre in stato di erezione il pene misura mediamente 12,9 centimetri.
Masters e Johnson (1966) hanno rilevato che le dimensioni del pene eretto variano da 12,5 a 17,5 centimetri. Essi hanno inoltre dimostrato che, in fase di erezione, un pene di dimensioni ridotte aumenta in modo proporzionalmente maggiore rispetto ad un pene di dimensioni pi? grandi.
Un pene di effettive dimensioni ridotte pu? essere quello che misura in stato di riposo meno di 4 centimetri ed in stato di erezione meno di 7,5 cm. Queste peraltro sono le misure tenute in considerazione dal chirurgo plastico, quando deve proporre al paziente un intervento per l'ingrandimento delle dimensioni del pene.
E' importante che, oltre alla valutazione medica, vi sia anche quella psicologica, in modo che il soggetto sia facilitato nella presa di coscienza sulla reale natura del suo problema. Di solito, l?aspetto pi? ricorrente ? quello in cui, anche di fronte alle rassicurazioni mediche, il soggetto continua a nutrire forti preoccupazioni riguardo il suo pene.
L? esame obiettivo, la diagnosi e la conseguente terapia non sempre infatti sono sufficienti per risolvere pienamente la sofferenza del paziente. Semplici rassicurazioni, quali ? Lei ? perfettamente sano ?, oppure ? Il suo apparato genitale ? normale ? ed altre ancora su questo genere, lasciano il paziente con il suo problema ed il suo senso di disperazione.
Per questo ? necessario che vi sia anche un approccio di tipo psicoterapeutico, che permetta di analizzare il significato psicologico profondo delle preoccupazioni del soggetto, per avviare un processo di comprensione e di elaborazione interiore.
I trattamenti volti ad aumentare la lunghezza del pene o la sua circonferenza possono essere chirurgici e non-chirurgici.
Quanto ai trattamenti non chirurgici va detto che, sebbene la maggior parte dei medici e dei professionisti che lavorano in ambito sanitario agiscano in genere in modo altamente etico, ve ne sono alcuni che agiscono senza scrupoli nel proporre rimedi o anche eseguire interventi che non rappresentano una soluzione efficace nel lungo periodo. Metodi del genere sono quelli magnetici o elettrici, per stimolare la crescita del pene, oppure le terapie ormonali contenenti testosterone o steroidi, altri rimedi di erboristeria ecc.
Ancora pi? preoccupanti sono alcune cliniche private che promettono procedimenti chirurgici di allungamento ed ingrandimento: ? assolutamente necessario tenere presente che la chirurgia pu? essere efficace per alcuni uomini, ma sicuramente non per tutti. Inoltre, questi interventi non sono provati dalla ricerca come risolutivi ed i benefici che essi mostrano possono regredire nel tempo, portando anche il rischio di serie complicazioni.
Gli uomini dovrebbero informarsi con molta attenzione sulle procedure che vengono loro offerte per gli interventi pi? invasivi, chiedendo al chirurgo quali sono i risultati realmente attesi e le eventuali complicazioni.
L'atteggiamento di un soggetto verso la propria virilit? o nel confronto relazionale con gli altri, dipende moltissimo dalle vicissitudini infantili, che riguardano la propria storia personale e le dinamiche familiari. L?aspetto centrale ? il confronto/scontro con la figura paterna, legato non tanto e non solo ad un puro confronto dimensionale corporeo ma anche, e soprattutto, ad un confronto globale con le dimensioni paterne.
Da questo confronto ciascun bambino ne esce con soluzioni del tutto personali che nel lungo periodo fanno sentire gli effetti sullo sviluppo del carattere. L?adulto che vive il proprio pene come inadeguato, insufficiente, pu? dunque aver riattivato i vissuti infantili non risolti, propri dell'infanzia e del confronto con la figura paterna.
Si tratta di dinamiche spesso inconsce in cui la struttura e le dimensioni degli organi genitali sono caricate di significati simbolici che assumono un significato del tutto soggettivo e indipendente dai parametri oggettivamente misurabili.
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Smanettonazzo
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