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un cugino ha bisogno!!!!!

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    #1

    un cugino ha bisogno!!!!!

    ciao ragazzi mi ? stato offerto un 748sps del 97 uso solo pista,quindi credo radiato a 4500 euri ....il prezzo non ? un p? altino?
    volevo chiedervi mi conviene prendere un mezzo cosi datato per un uso pistaiolo o rischio di dover spenderne altrettanti in "manutenzione"
    sapete dirmi quali sono i principali problemi che ha e se c? qualche cosa da controllare in particolare?
    grazie

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    #2
    4500 euro potrebbero essere tanti ma bisogna anche vedere come è messo il mezzo in quanto a componentistica, se è stato usato solo pista dirti quali siano i principali problemi è dura anche perchè in tutti questi anni qualche volta le mani dentro qualche volta le hanno messe.

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      #3
      ecco le fotine


      scusate la mia ignoranza in materia ma da cosa si differenzia la s dalla sps???

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        #4
        La SPS ha sostituito la SP ed era il modello con cui correvano in SS, la S invece era un modello in produzione diciamo normale, ora non ricordo le differenze in fatto di componentistica, vediamo se si trova qualcosa in rete.

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          #5
          Ho trovato questa della SP tanto per farti una idea

          DUCATI 748 SP VAVAVUMA!!!
          Tutta la redazione di "Mondo Ducati", una volta tanto, è d'accordo:
          la 748 SP è la nostra Ducati preferita.
          di Claudio Falanga




          Senza parole: direi che questa è la sensazione che ti lascia la 748 SP dopo averla provata. Dopo numerosi giri di pista a Misano ci siamo guardati negli occhi fra noi collaboratori della rivista e ci siamo detti: “E ora cosa raccontiamo ai nostri lettori?” Mettiamo in fila una sequela di elogi, di complimenti e di sensazioni così esagerati da farci vergognare, o la buttiamo sulla tecnica e parliamo di acciaio Als 450 e freni Brembo in ghisa?

          L’imbarazzo è tanto, credeteci. Tanto quanto il dolore che abbiamo provato quando abbiamo dovuto riportare la “nostra” 748 SP in Ducati. Ma anche gli amici della prova di gruppo hanno provato la nostra sensazione: davanti al microfono non riuscivano che a mettere in fila una serie di aggettivi eclatanti, dimostrazione di un sincero stupore nei confronti di una moto che non avevano mai provato. Ce n’è voluto del bello e del buono per ottenere qualche frase compiuta, qualcosa che desse il senso di un’intervista e non di parole in libertà. Ma noi li capiamo benissimo. A nostro modestissimo avviso la Ducati 748 SP è, nel segmento delle supersportive made in Borgo Panigale, il modello che può donare le sensazioni più belle, più piene, più soddisfacenti. Anche più della 916 SPS!

          E’ il perfetto punto di incontro fra prestazioni e guidabilità, fra divertimento e agonismo. Fra i vari, e personali, motivi che ci fanno preferire la 748, ce n’è anche uno di tipo affettivo: come potrete leggere nelle pagine seguenti nell’intervista a Luigi Mengoli, direttore tecnico della Ducati, fu proprio di 748 cc la prima Ducati 4 valvole desmo. Più esattamente, nel Bol D’Or del 1986, il 4 valvole fece la sua prima apparizione pubblica nella classica gara di endurance.

          Comunque, al di là dei riferimenti storici, sempre importanti quando si parla di un marchio come la Ducati, la 748 SP si è dimostrata perfetta in pista, dove lo stupendo rombo dei Termignoni in carbonio è capace di far venire la pelle d’oca al vero ducatista, ideale su strada, dove la sua agilità permette qualsiasi piega in libertà. Erogazione del motore perfettamente distribuita, con grande coppia in basso e potenza a volontà anche ai regimi più alti, ciclistica in grado di dare sicurezza anche al neofita. Ahi, ahi, ci siamo cascati: troppi complimenti.
          Proviamo allora con la tecnica.

          LA TECNICA

          Prima di tutto bisogna ricordare che la 748 SP quest’anno è scomparsa dal listino Ducati sostituita dalla nuova 748 SPS. Guardiamo insieme le differenze fra questi due modelli: la SPS ha il telaio in acciaio 25 CrMo4, modifica che consentito un discreto alleggerimento in quanto per la Sprt Production la moto era in sovrappeso, il motore reso più affidabile (anche per l’utilizzo delle guide valvole in bronzo) e performante dalle bielle in titanio, la frenata ancora più convincente in qualsiasi situazione grazie all’adozione, anche per il freno posteriore, dei tubi in treccia metallica e dalle nuove pinze freno anteriori. Tutte modifiche che hanno accentuato notevolmente la già evidente vocazione corsaiola di questa moto, tant’è che ha ottenuto l’omologazione FMI per la Sport Production, senza però perdere il vecchio arco di utilizzo in quanto il motore spinge sempre dai 7000 fino ai 12000, soglia di intervento del limitatore. L’impiego di un nuovo regolatore ha addirittura consentito l’eliminazione dal cruscotto della spia di carica della batteria. Tornando al modello in prova bisogna dire che le diverse misure dei pneumatici rispetto alla “sorella maggiore” (120/60 anteriore, 180/55 posteriore sulla 748, 120/70 anteriore, 190/55 posteriore sulla 916) accentuano le notevoli doti di agilità e di inserimento tipiche delle moto appartenenti a questa famiglia Ducati. Il risultato è veramente eccellente, sia per il pilota più esperto che in pista non ha difficoltà a tracciare le sue traiettorie in curva con il ginocchio a terra, sia per chi si voglia semplicemente divertire, correndo veloce senza ricercare particolari effetti da gran premio. L’aspetto veramente importante, quello che fa la differenza con i pari modelli della concorrenza, è la neutralità del comportamento, l’appagante sensazione di sicurezza che questa moto Made in Panigale sa donare a tutti, a prescindere dalla capacità di guida.

          Il segreto sta in un progetto che è nato e si è sviluppato senza compromessi, sacrificando certe comodità a tutto vantaggio di una perfetta distribuzione dei pesi, con una rigidità del telaio ottenuta con soluzioni ingegnose (come il coperchio dell’aspirazione in carbonio posizionato in modo tale da irrigidire magistralmente i tubi superiori del telaio), e una posizione del pilota che, nella situazione dinamica, consente di caricare adeguatamente l’avantreno garantendo una guidabilità da “binario”. Il risultato è a prova di bomba.

          Certo, come c’è scritto su tutte le riviste di settore, dopo poco i polsi si indolenziscono, la misura filante della carena espone i più alti al vento, i tubi di scarico riscaldano il sedere, le pedane, sempre per i più spilungoni, sono posizionate troppo vicine alla sella... Tutto molto ovvio, così ovvio che qualcuno potrebbe pensare che Tamburini sia un progettista un po’ sadico. Invece è tutto estremamente razionale e funzionale, studiato per garantire al pilota il massimo in termini di performance, sicurezza e sensazioni.

          LA PROVA DI GRUPPO

          Come abbiamo già accennato, gli amici che hanno partecipato alla prova di gruppo sono rimasti veramente colpiti dalle doti “naturali” della SP. Le loro impressioni sono state così positive che una volta in redazione, ascoltando la registrazione delle interviste e cominciando la dovuta trascrizione, siamo stati costretti a un notevole taglio di... aggettivi. Ma è anche questo il bello delle prove di gruppo: lo stupore genuino di chi adora le moto e, al di là delle esperienze e dei gusti personali, riesce forse ad esprimere meglio il vissuto e le sensazioni che sa donare un certo modello di chi fa il tester come professione.

          Daniele, è la prima volta che provi una Ducati?
          Sì, è la prima volta.
          Ricordo ai nostri lettori che Daniele è un tester provetto...
          No, sono ancora giovane, Però sono un collaudatore Laverda e partecipo al trofeo Honda 125.

          Quali sono le tue impressioni salendo sulla 748 SP?
          E’ un bel pianeta: scendi in piega in modo fulmineo, va molto bene, velocissima negli inserimenti in curva. Il motore è un gran bel propulsore perché spinge fortissimo. Tanto per fare un paragone, io ho provato anche la Suzuki 750, ma vi posso assicurare che è tutta un’altra cosa: la 748 ti permette di fare la curva anche piano, sempre con il motore perfettamente in tiro. In pratica, ti dà subito tanta confidenza e sicurezza.

          Qual è, a tuo avviso, il suo vero punto di forza?
          Difficile da dirsi, difficile trovare un singolo punto di forza; è un insieme di cose, un giusto equilibrio derivante dal perfetto incontro di due pedine importanti: il motore e la ciclistica, che sono le due cose fondamentali per rendere una moto veramente performante.

          Bruno, le tue prime impressioni sulla 748 SP.
          La moto è molto maneggevole, ha un bel allungo in tutte le marce, lineare e va su molto bene. La ciclistica è sopraffina, la moto scende in piega da sola.

          Considerata la sua configurazione molto sportiva, pensi che una moto così possa essere competitiva anche in pista?
          Sì, secondo me con due regolazioni puoi andare tranquillamente in pista: bastano due gomme ad hoc e sei a posto. Non credo proprio che bisogna fare tante cose. Anzi provando questo modello, mi sembra, anche considerando la tonalità degli scarichi, che sia già configurata per la pista...

          Qualche difetto nella 748?
          Ma forse qualche problema di abitabilità per i più alti. Però devo dire che per me è perfetta come posizione di guida e come comandi. Trovarle un difetto, a parte ripeto problemi di comfort dovuti all’assetto sportivo ed alla rigidità delle sospensioni, è veramente difficile.

          Io un difettuccio l’avrei trovato: la frizione che stacca un po’ troppo in alto...
          Guarda che è la classica regolazione da corsa; ti bastano due dita per cambiare veloce.

          Fino a quanti giri l’hai tirata?
          Mi sembra 11.000 giri; almeno questo indicava il contagiri. E ti devo dire che il motore dava la sensazione di avere ancora birra, anche se ovviamente per ottenere un miglior spunto è sicuramente meglio cambiare. Però questa “disponibilità” può aiutare nelle curve, ti aiuta a gestire in modo ottimale le grandi caratteristiche del telaio.

          Filippo, è la prima Ducati che provi?
          Avevo provato qualche Ducati qui a Misano anni fa, ma non la 748. Lasciami dire una cosa: è fantastica, fantastica. Io ho una Bimota 600, quindi una moto di categoria medio/alta, ma sono rimasto veramente impressionato. Penso che sarà la mia prossima moto (N.d.R. Filippo, qualche mese dopo, a Magione ci ha ancora confermato la volontà di acquistare la nuova 748 SPS appena sarà disponibile). Lasciatemi dire una cosa: avantreno fantastico!

          Come erogazione del motore?
          Sono rimasto molto sorpreso perché, avendo sempre avuto moto 4 cilindri, mi ha molto colpito la coppia in basso che i 4 cilindri di pari categoria non riescono certo a fornire, mentre la potenza in alto è dello stesso livello. Si guida veramente bene, si entra forte in curva, se ne esce altrettanto forte, mi è veramente piaciuta!

          Andrea tu hai una 888 e puoi quindi fare un raffronto. Come ti sembra questa 748 SP.
          Stupenda, facilissima da guidare, di una maneggevolezza unica, tenuta di strada ottima; qualcosa che veramente ti lascia senza parole.

          Come motore ne ha ben più della tua!
          Agli alti è veramente forte, con una progressione notevole: dopo i 7/8000 comincia la musica...

          Rispetto alla tua è molto più facile da guidare.
          Sì, è molto meno impegnativa, più leggera, non devo guidarla di forza, ma è molto docile: anche fisicamente non impegna assolutamente. Sembra di guidare un ciclomotore, tanta è la sicurezza che ti trasmette. I freni sono ottimi, ed anche questo incide positivamente sulla sensazione di sicurezza che questa moto sa donare. Io che ho avuto la fortuna di provarla in pista, devo dire che è veramente un binario: una volta impostata la traiettoria la moto risponde docile ai tuoi desideri ed ai tuoi ordini. La differenza fra la mia e questa qui è veramente enorme, un abisso.

          C’è una netta evoluzione tecnica, non è vero?
          Tecnica e di sensazioni: quando acceleri ti dà una carica incredibile, senza però essere mai scorbutica. E’ questo senz’altro l’aspetto determinante della 748 SP, il suo vero carattere.

          Claudio Falanga



          CARATTERISTICHE TECNICHE
          Dimensioni e peso:

          Lunghezza totale: 2050 mm
          Larghezza max: 685 mm
          Altezza max: 1090 mm
          Altezza sella: 790 mm
          Altezza manubrio: 850 mm
          Angolo di sterzo: 27°
          Peso totale: 202 Kg
          Peso ant.: 98 Kg
          Peso post.: 104 Kg
          Capacità serbatoio benzina: 17 l
          Riserva: 4 l

          Motore:

          Alesaggio: 88 mm
          Corsa: 61,5 mm
          Cilindrata totale: 748 cc
          Rapporto di compressione: 11.6
          Potenza max all’albero: 104 cv
          Regime massimo rotazione: 11.500
          Distribuzione con doppio albero a cammes in testa 4 valvole per cilindro con comando a mezzo cinghia dentata sistema desmodromico.
          Aspirazione
          Apertura: 44° P.P.M.S.
          Chiusura: 72° D.P.M.I.
          Scarico
          Apertura: 77° P.P.M.I.
          Chiusura: 42° D.P.M.S.
          Diametro valvola
          Aspirazione: 33 mm
          Scarico: 29 mm
          Alzata valvole
          Aspirazione: 10,85 mm
          Scarico: 9 mm
          Lubrificazione forzata con pompa ad ingranaggi Ducati.
          Capacità circuito: 3,7 l
          Raffreddamento a liquido con radiatore e termostato.
          Accensione elettronica tipo I.A.W. a scarica induttiva con motorino di avviamento Nippondenso
          Candela: Champion A 55 V
          Alimentazione ad iniezione elettronica indiretta Weber
          Iniettori per cilindro: 1
          Trasmissione primaria ad ingranaggi a denti diritti
          Pignone motore: 31 denti
          Corona frizione: 62 denti
          Cambio velocità con ingranaggi a denti diritti sempre in presa, comando a pedale sul lato sinistro
          Rapporti di trasmissione:
          1A 37/15
          2A 30/17
          3A 28/20
          4A 26/22
          5A 24/23
          6A 23/24
          Trasmissione secondaria
          Pignone uscita cambio: 14 denti
          Corona posteriore: 37 denti
          Catena 520 VL4

          Telaio:

          Tubolare a traliccio a gabbia superiore in tubi in acciaio ALS 450
          Interasse: 1410 mm
          Avancorsa: 91/97 mm
          Inclinaz. cannotto: 23°30’ - 24°30’
          Sospensione anteriore con forcella a canne rovesciate
          Sospensione posteriore con monoammortizzatore regolabile in estensione, compressione e precarico molla
          Corsa ammortizzatore: 71 mm
          Escursione ruota: 130 mm
          Freno anteriore con doppio disco da 320 mm di diametro
          Superficie frenante: 88 cm2
          Freno posteriore con disco da 220 mm di diametro
          Superficie frenante: 25 cm2
          Cerchio ant. in lega leggera
          Cerchio ant.: MT 3,50X17”
          Pneumatico ant.: 120/60 17”
          Cerchio posteriore in lega leggera
          Cerchio post.: MT 5,50X17”
          Pneumatico post.: 180/55 17”
          Last edited by ruggero; 18-12-07, 20:03.

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            #6
            A vedere dalle foto oltre ai cerchi in magnesio e lo scarico non mi sembra abbia altri accessori, le sospensioni sono le originali, il prezzo dell'usato varia da 4500 a 7000.

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              #7
              ok grazie mille ruggero ma esteticamente da cosa posso riconoscere se ? un sps

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                #8
                Dovrebbe avere la targhetta sulla piastra, oltre tutto ho visto ora che ha l'airbox racing.

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                • Font Size
                  #9
                  Bravo Ruggero

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