riporto l'intervista a Filippo Preziosi sulla home page di Tiscali:
I segreti della Ducati"Con noi solo giovani che hanno benzina nel sangue"
Il 23 settembre 2007 la Ducati vince il suo primo titolo iridato per piloti della MotoGP, 33 anni dopo l'ultimo successo di una casa italiana (MV Agusta) nella nella classe regina e un ininterrotto strapotere delle moto giapponesi. In Australia, per la Rossa di Borgo Panigale, arriva anche la consacrazione definitiva, con la conquista del titolo costruttori. Deus ex machina di questi trionfi ? Filippo Preziosi, progettista e pap? del motore della Desmosedici GP7.
Made in Italy - Preziosi, un giovane fra giovani. "La nostra azienda valorizza soprattutto i giovani neo laureati che mostrano di avere, oltre alla passione, un grande potenziale tecnico. La Ducati ? orgogliosa soprattutto di un primato: il 99 per cento dei nostri tecnici ha frequentato le universit? italiane". Insomma, il made in Italy torna a imperversare nel mondo dei motori montati sulle due ruote. "Non abbiamo mai tentato di portare via i tecnici migliori da altre scuderie. Abbiamo un progetto, lo perseguiamo con la massima correttezza. Certo, non si pu? fare a meno di uno come Alan Jenkins, ex F1 e grande esperto di aerodinamica", spiega Preziosi.
L'orgoglio Ducati - Per vincere ? necessario che tutti gli elementi umani e tecnici coincidano allo stesso momento. "Nel mondo delle corse sappiamo tutti qual ? l'alchimia di un successo: buone gomme, grandi piloti, un team affiatato. Solo che ancora nessuno ? riuscito a carpire quali devono essere le proporzioni". La doppietta mondiale non pu? non rendere orgogliosi. "Anche felici, ma bisogna essere consci che questo stato d'animo ? il frutto dei sacrifici di tutti. L'orgoglio di essere Ducati ? importante, ma le vittorie sono legate all'impercettibile filo del destino".
Benzina nel sangue - Poche storie, per creare un prodotto vincente occorre essere consapevoli di appartenere anima e corpo alla Ducati. " Con noi lavorano giovani che hanno benzina al posto del sangue. La Ducati deve essere la realizzazione di un sogno". Ai tempi del liceo e dell'universit? Preziosi aveva tre chiodi che gli tormentavano il cervello: le moto, i motori e la Ducati . "Ancora adesso stento a credere che ci sia una azienda che mi paghi per divertirmi. Qui realizzo i capricci della mia giovent?, quando facevo di nascosto gli stessi esperimenti che faccio oggi per lavoro". Giochi proibiti che hanno fatto grande la scuderia italiana. "Le nostre vittorie sono il frutto di una pozione magica: abbiamo shakerato l'affiatamento del team, buone gomme e il talento dei piloti. Quel tanto che basta per servire un doppio trionfo (pilota e marche) ai nostri tifosi".
Le gomme - Adesso gli avversari dicono che avete vinto grazie alle gomme, un po' come dicevano per la Ferrari di Schumacher. Ezpeleta cambier? il regolamento inserendo la monogomma Bridgestone per annullare lo strapotere Ducati: "Sciocchezze, le Bridgestone sono ottime. Ma nei primi quattro posti in graduatoria ci sono due moto che usano le sospensioni costruite dalla Bridgestone e due dalla Michelin. Non bastano le gomme per vincere". In formula 1 spesso a fare la differenza sono i motori, l'elemento umano ? un po' pi? defilato.
Vale e Stoner - "I piloti? Valentino Rossi ? il pi? grande di tutti". Ma Stoner l'ha battuto. Evidentemente l'australiano ha classe da vendere. "Vale, nonostante la giovane et?, ? il presente, il passato e il futuro del motociclismo, ma c'? da star certi che Stoner tenter? sempre di fargli lo sgambetto". La lingua batte dove il dente duole. "Vale ha vinto con tutte le sospensioni che in questi anni gli hanno messo a disposizione. L'importante ? sapersi esprimere con il pacchetto che si ha". Ducati, un'altra magia del made in Italy. "La Ducati costruisce moto con tutti gli accessori, al 110 per cento, italiani. Questo vuol dire che in Italia ci sono imprenditori veri e che con loro lavorano uomini di talento".
che dire.... UN GRANDE !!!
I segreti della Ducati"Con noi solo giovani che hanno benzina nel sangue"
Il 23 settembre 2007 la Ducati vince il suo primo titolo iridato per piloti della MotoGP, 33 anni dopo l'ultimo successo di una casa italiana (MV Agusta) nella nella classe regina e un ininterrotto strapotere delle moto giapponesi. In Australia, per la Rossa di Borgo Panigale, arriva anche la consacrazione definitiva, con la conquista del titolo costruttori. Deus ex machina di questi trionfi ? Filippo Preziosi, progettista e pap? del motore della Desmosedici GP7.
Made in Italy - Preziosi, un giovane fra giovani. "La nostra azienda valorizza soprattutto i giovani neo laureati che mostrano di avere, oltre alla passione, un grande potenziale tecnico. La Ducati ? orgogliosa soprattutto di un primato: il 99 per cento dei nostri tecnici ha frequentato le universit? italiane". Insomma, il made in Italy torna a imperversare nel mondo dei motori montati sulle due ruote. "Non abbiamo mai tentato di portare via i tecnici migliori da altre scuderie. Abbiamo un progetto, lo perseguiamo con la massima correttezza. Certo, non si pu? fare a meno di uno come Alan Jenkins, ex F1 e grande esperto di aerodinamica", spiega Preziosi.
L'orgoglio Ducati - Per vincere ? necessario che tutti gli elementi umani e tecnici coincidano allo stesso momento. "Nel mondo delle corse sappiamo tutti qual ? l'alchimia di un successo: buone gomme, grandi piloti, un team affiatato. Solo che ancora nessuno ? riuscito a carpire quali devono essere le proporzioni". La doppietta mondiale non pu? non rendere orgogliosi. "Anche felici, ma bisogna essere consci che questo stato d'animo ? il frutto dei sacrifici di tutti. L'orgoglio di essere Ducati ? importante, ma le vittorie sono legate all'impercettibile filo del destino".
Benzina nel sangue - Poche storie, per creare un prodotto vincente occorre essere consapevoli di appartenere anima e corpo alla Ducati. " Con noi lavorano giovani che hanno benzina al posto del sangue. La Ducati deve essere la realizzazione di un sogno". Ai tempi del liceo e dell'universit? Preziosi aveva tre chiodi che gli tormentavano il cervello: le moto, i motori e la Ducati . "Ancora adesso stento a credere che ci sia una azienda che mi paghi per divertirmi. Qui realizzo i capricci della mia giovent?, quando facevo di nascosto gli stessi esperimenti che faccio oggi per lavoro". Giochi proibiti che hanno fatto grande la scuderia italiana. "Le nostre vittorie sono il frutto di una pozione magica: abbiamo shakerato l'affiatamento del team, buone gomme e il talento dei piloti. Quel tanto che basta per servire un doppio trionfo (pilota e marche) ai nostri tifosi".
Le gomme - Adesso gli avversari dicono che avete vinto grazie alle gomme, un po' come dicevano per la Ferrari di Schumacher. Ezpeleta cambier? il regolamento inserendo la monogomma Bridgestone per annullare lo strapotere Ducati: "Sciocchezze, le Bridgestone sono ottime. Ma nei primi quattro posti in graduatoria ci sono due moto che usano le sospensioni costruite dalla Bridgestone e due dalla Michelin. Non bastano le gomme per vincere". In formula 1 spesso a fare la differenza sono i motori, l'elemento umano ? un po' pi? defilato.
Vale e Stoner - "I piloti? Valentino Rossi ? il pi? grande di tutti". Ma Stoner l'ha battuto. Evidentemente l'australiano ha classe da vendere. "Vale, nonostante la giovane et?, ? il presente, il passato e il futuro del motociclismo, ma c'? da star certi che Stoner tenter? sempre di fargli lo sgambetto". La lingua batte dove il dente duole. "Vale ha vinto con tutte le sospensioni che in questi anni gli hanno messo a disposizione. L'importante ? sapersi esprimere con il pacchetto che si ha". Ducati, un'altra magia del made in Italy. "La Ducati costruisce moto con tutti gli accessori, al 110 per cento, italiani. Questo vuol dire che in Italia ci sono imprenditori veri e che con loro lavorano uomini di talento".
che dire.... UN GRANDE !!!

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