Molti, ne sono sicuro, lo conosceranno a memoria.
Presentiamo agli altri un ottima special.
fonte Motonline.com
""Due anni passati a limare il grammo e non solo per rendere unica la solita Monster. Vi raccontiamo tutto quello che c?? da sapere quando si vuol fare una special
Esistono davvero diversi modi di vivere la passione per la motocicletta, talvolta esaltandone soltanto l?aspetto estetico, altre volte quello tecnico, senza contare coloro che rispettano assolutamente l?originalit? del mezzo. Il proprietario della ?Gilamonster? fa parte di quella ristretta schiera di inguaribili esaltati della pignoleria tecnica, proseliti del materiale pregiato e fanatici della modifica, non fine a se stessa, ma solo se la moto ne riceve un beneficio evidente.
Avendo come specchio la Gilamonster, questa pu? essere un?ottima occasione per fare chiarezza, distinguendo il fondamentale dal superfluo, analizzando le tecniche, i consigli utili e alcune regole oggettive che potrete sempre sfruttare, qualunque sia la vostra moto.
Consideriamo per prima cosa un concetto base: le moto moderne, seppur strettamente originali, vanno benissimo, ma il margine di miglioramento pu? essere comunque grande, soprattutto per quelle che non nascono gi? cos? ?tirate?, come ad esempio le naked. I componenti di serie di una moto infatti sono il frutto di molti compromessi produttivi, con una qualit? che non pu? essere uguale a quella di certe parti realizzate ?ad hoc? con i migliori materiali (altrimenti tutte le moto costerebbero quanto la Ducati DesmosediciRR!).
Sta a voi poi decidere come investire il vostro denaro, se in accessori estetici oppure in altri che possono realmente farvi fare il salto di qualit? su strada e magari anche in pista. In questo Fabio, il proprietario della Gilamonster, non ha alcun dubbio: i soldi si spendono se la moto migliora, altrimenti ? meglio tenerseli in saccoccia.
1-Una piccola officina ? per sempre
Prima di dar via alla trasformazione della nostra due ruote ? necessario controllare di esssere in possesso del kit di attrezzi del bravo customista. Se volete eseguire da soli le operazioni, senza l?aiuto di un meccanico, ? indispensabile avere una buona manualit?, una discreta dose di conoscenze tecniche e, ovviamente, tanta voglia di conoscere a fondo la vostra moto. Innanzitutto non deve mancare una cassetta che contenga chiavi a cricchetto e bussole per svitare brugole e dadi (i generi di viti pi? utilizzati nelle moto). La spesa ? di circa 70 euro per un kit abbastanza completo che contenga anche snodi, bussole di varie dimensioni e cacciaviti normali.
Inoltre, vi serviranno due pinze (una normale e una con i becchi allungati) per un costo di circa 20 euro; un martello a mazzetta (circa 10 euro); un set di chiavi inglesi combinate (un?estremit? a ?becco? e l?altra ad ?anello?: circa 20 euro) e un set di chiavi inglesi piegate a ?Z? (circa 30 euro). Fondamentale ? il compressore d?aria (circa 120 euro) che vi torner? utile per soffiare via la sporcizia, controllare la pressione dei pneumatici, asciugare i punti sensibili della moto dopo il lavaggio. Con un buon compressore (un 50 litri di capacit? con 2 CV di potenza: circa 250 euro) potrete anche utilizzare la pistola pneumatica (circa 60 euro) per serrare e svitare i dadi pi? difficili.
Non potrete iniziare nessuna operazione senza il cavalletto posteriore da officina (circa 50 euro) e quello anteriore da cannotto di sterzo (circa 60 euro), oppure in sostituzione una coppia di cavalletti regolabili in altezza che potrete trovare nei negozi di ricambi auto (circa 40 euro). Perfetto sarebbe avere in garage un piano d?appoggio su cui fissare una morsa (quest?ultima circa 40 euro). In ogni modo man mano che ?operate?, potrete sempre acquistare gli attrezzi che riterrete necessari e, credeteci, non saranno mai soldi mal spesi.
2-In principio era solo un Monster
La base di partenza della Gilamonster ? una Ducati Monster 1000 DS Dark. Perch? proprio un Monster, per di pi? con motore 2 valvole, e non ad esempio una pi? moderna ?nuda? a 4 valvole, raffreddata a liquido? Perch? per Fabio, il Monster ? l?essenza delle naked: una moto semplice, dalla grande personalit? e leggera, su cui si possono ottenere ottimi risultati lavorando bene. Sembra nata per essere taroccata.
Il bicilindrico Desmo-Due 1000 ? un motore perfetto per questo tipo di moto, dall?erogazione ?tutta subito?, ideale nei percorsi pieni zeppi di curve, dove pi? che i CV contano i kgm di coppia a disposizione ai bassi e medi regimi e una risposta sempre pronta al comando del gas, per balzare velocemente alla curva successiva. E poi la libidine che ti d? un motore che strappa le braccia in accelerazione ? impagabile, almeno su strada. Comunque, che il "paziente" sia un bi o un quattro in linea il metodo di lavoro deve essere il medesimo e si concentra nel togliere il peso superfluo pi? che aumentare la potenza al motore.
La Gilamonster ? il frutto di quasi due anni passati in garage a limare il grammo, arrivando ai definitivi 162 kg in ordine di marcia (la moto originale pesa 187 kg).
Subito una precisazione a cui il proprietario tiene molto: il dato dichiarato ? effettivo, reale, provato su una bilancia elettronica professionale, su cui ? stata portata la moto marciante (quindi con almeno un paio di litri di carburante nel serbatoio). Questo per dissociarsi dalla ormai consuetudine che porta spesso i preparatori a ?sparare? dati non effettivi, ottenuti da ottimistici calcoli teorici e mai verificati sulla bilancia. A questo scopo sarebbe bene munirsi di una piccola bilancia elettronica (tipo quelle utilizzate per pesare gli ingredienti da cucina), con una scala che vada da 2 gr a 4/5 kg, essenziale per verificare i reali risparmi di peso di ogni singolo componente sostituito e per mettersi al riparo da possibili ?sole?. Il costo ? di circa 40/50 euro.
I risultati vanno poi appuntati su un quaderno, il ?sacro testo? sempre utile da consultare e analizzare. Lo stesso quaderno potrete utilizzarlo per annotare i vari passaggi di smontaggio/rimontaggio, affinch? le operazioni siano sempre precise e documentate.
3-Inizia la metamorfosi: i cerchi
Non c?? dubbio: i risultati pi? importanti si ottengono eliminando dalla dieta i grassi, quindi per prima cosa via le ruote originali con altre pi? leggere. Ma cosa possono fare due semplici ruote? Tanto da non crederci, anche il 50% del risultato ottenuto. In un colpo solo vedrete cambiare drasticamente il comportamento della vostra moto che diventer? pi? leggera, mille volte pi? maneggevole, pi? veloce e pi? efficace in frenata. Questo perch? i cerchi sono masse non sospese in rotolamento che necessitano di molta pi? energia per passare dalla condizione statica a quella di movimento, rispetto a quella necessaria per spostare una massa ferma (energia che viene ovviamente sottratta al motore).
Il risparmio di peso ? nell?ordine dei 5 kg rispetto alle originali. Dipende dal materiale cui sono fatti. Ad esempio Marvic e Marchesini producono ottime ruote in magnesio e alluminio: il primo ? il pi? leggero (soprattutto se ottenuto per forgiatura), ma non ? omologato per l?uso stradale; il secondo consente buoni risparmi di peso e ha il "lascia passare" per la strada. Certo non basta un tombino per rompere un cerchio in magnesio, ma per star sicuri meglio l?alluminio. L?aspetto pi? importante non ? tanto la diminuzione del peso in s?, ma la drastica diminuzione del momento di inerzia e dell?effetto giroscopico, due forze che si oppongono ad ogni comando impartito alla moto e che ci impediscono di essere pi? veloci nei cambi di direzione, in frenata e in accelerazione. Per questo le ruote sono le prime a "saltare".
Sulla Gilamonster si ? scelto il top: una bellissima coppia in carbonio della BST (importati dalla RAM di Monaco: circa 3.000 euro), le ruote pi? leggere sul mercato, pur sempre realizzati per l?uso stradale (omologati TUV) e garantiti per due anni. Il ?plus? di queste ruote sta nella resistenza alle sollecitazioni, superiore a qualsiasi tipo di cerchio metallico, nella leggerezza e nella diminuzione sino al 70% del momento di inerzia.
Il passo successivo ha visto la sostituzione di tutte le sovrastrutture con altre in materiali pi? leggeri. Qui ? importante notare che la maggior parte dei componenti della Gilamonster sono stati disegnati, ideati e alcuni anche progettati dallo stesso proprietario, cosa che ? costata fatica, tempo e immaginazione. Per questo la moto ha girato l?Italia in lungo e in largo sul furgone per arrivare nelle botteghe degli artigiani giusti.
4-E adesso il forcellone e il serbatoio
In primis il forcellone, una stupenda opera dello specialista toscano Cordati (circa 1.400 euro), pezzo unico realizzato a mano completamente in alluminio, partendo dai disegni del proprietario. Pesa 3.155 gr contro gli oltre 5.500 gr di quello originale. La capriata di rinforzo non ? prevista, viste le potenze in gioco, risparmiando altro peso. Il pezzo ? comunque ben pi? rigido e usa le stesse quote dell?originale, soltanto con i bracci leggermente pi? alti. Un altro aspetto importante da tenere sempre in considerazione: tutte le modifiche ? bene che siano reversibili, in maniera che quando (purtroppo!) si vender? la moto, si potranno smontare e vendere separatamente, recuperando almeno in parte il denaro speso.
Un?altra modifica che fa sentire? il suo peso ? il serbatoio, dato che solitamente ? in metallo e posto sopra il baricentro della moto. Quello in carbonio scelto da Fabio pesa circa 2.300 gr contro gli 8 kg dell?originale. E? opera dell?artigiano Paolo Martini di Bologna e presenta due modifiche uniche nel suo genere. E? stato eliminato il pozzetto della benzina, lasciando scoperto e accessibile il cilindro verticale e, nella zona frontale, ? stato praticato un foro di 9 cm di diametro con funzione di presa d'aria per l'air box. All?interno ? stata fissata la pompa della benzina originale, mentre il tappo a chiave ? stato rimpiazzato da un comune tappo in alluminio Ducati Performance, trovato d?occasione ad un mercatino dell?usato, luogo di culto di tutti i maniaci della modifica dove talvolta ? possibile trovare pezzi interessanti a prezzi onesti.
Il serbatoio in carbonio ? un pezzo delicato: la benzina e i suoi vapori sono altamente corrosivi e possono creare fastidiose crepe da cui inesorabilmente trafiler? la benzina. E? necessario che sia realizzato ad arte per garantirgli una durata adeguata nel tempo. Altrimenti potete optare per un serbatoio in alluminio che pesa (e costa) di pi?, ma almeno ? pi? affidabile.
Tutte le sovrastrutture in plastica sono state bandite e rimpiazzate con del sano e cattivo carbonio. Tutta opera di Fabio e di un amico esperto nella lavorazione del composito (a parte il codone, un comune monoposto Ducati Performance, scelto per la leggerezza). Tutti pezzi unici, realizzati solo per la Gilamonster come il carter copricinghie davvero minimalista (ci? che non c?? non pesa?), il coprifrizione, il portatarga completamente in carbonio, i fianchetti, il parafango anteriore ?998 style?.
Ma ecco le altre chicche: sono stati realizzati in carbonio anche diversi supporti di bobine e centraline, cos? come il portabatteria, il sottosella e persino il contenitore degli sfiati olio, quest?ultimo partendo da un condotto dell?air-box di una Suzuki GSX-R, tagliato e accorciato. In internet si trovano dei kit per realizzare da soli parti in carbonio, prendendo come stampo il pezzo originale. C?? chi li ha utilizzati in modo proficuo, ma solo dopo una buona esperienza e diverse prove effettuate.
Le pedane sono importantissime, per la corretta posizione in sella del pilota: perci? sono state realizzate su misura direttamente da Luigi Appiani della Gifrap di Vimercate in provincia di Milano (circa 250 euro), in alluminio, con l?aggiunta di inediti paratacchi in carbonio. Non sono regolabili perch? sono state realizzate con il pilota in sella che ha deciso la sua posizione ottimale una volta per tutte, risparmiando materiale (e quindi peso). Rispetto alle originali sono soprattutto meno sporgenti e leggermente pi? alte e arretrate, senza esagerazioni che avrebbero limitato al corpo del pilota la corretta libert? di movimento in curva (la sella del Monster ? bassa e se le pedane sono troppo alte l?effetto ?ginocchia in bocca? sarebbe assicurato?).
Ma non ? finita qui, la storia continua tra 7 giorni... stay tuned!
Rif. Web : www.gilamonster.it.
Presentiamo agli altri un ottima special.
fonte Motonline.com
""Due anni passati a limare il grammo e non solo per rendere unica la solita Monster. Vi raccontiamo tutto quello che c?? da sapere quando si vuol fare una special
Esistono davvero diversi modi di vivere la passione per la motocicletta, talvolta esaltandone soltanto l?aspetto estetico, altre volte quello tecnico, senza contare coloro che rispettano assolutamente l?originalit? del mezzo. Il proprietario della ?Gilamonster? fa parte di quella ristretta schiera di inguaribili esaltati della pignoleria tecnica, proseliti del materiale pregiato e fanatici della modifica, non fine a se stessa, ma solo se la moto ne riceve un beneficio evidente.
Avendo come specchio la Gilamonster, questa pu? essere un?ottima occasione per fare chiarezza, distinguendo il fondamentale dal superfluo, analizzando le tecniche, i consigli utili e alcune regole oggettive che potrete sempre sfruttare, qualunque sia la vostra moto.
Consideriamo per prima cosa un concetto base: le moto moderne, seppur strettamente originali, vanno benissimo, ma il margine di miglioramento pu? essere comunque grande, soprattutto per quelle che non nascono gi? cos? ?tirate?, come ad esempio le naked. I componenti di serie di una moto infatti sono il frutto di molti compromessi produttivi, con una qualit? che non pu? essere uguale a quella di certe parti realizzate ?ad hoc? con i migliori materiali (altrimenti tutte le moto costerebbero quanto la Ducati DesmosediciRR!).
Sta a voi poi decidere come investire il vostro denaro, se in accessori estetici oppure in altri che possono realmente farvi fare il salto di qualit? su strada e magari anche in pista. In questo Fabio, il proprietario della Gilamonster, non ha alcun dubbio: i soldi si spendono se la moto migliora, altrimenti ? meglio tenerseli in saccoccia.
1-Una piccola officina ? per sempre
Prima di dar via alla trasformazione della nostra due ruote ? necessario controllare di esssere in possesso del kit di attrezzi del bravo customista. Se volete eseguire da soli le operazioni, senza l?aiuto di un meccanico, ? indispensabile avere una buona manualit?, una discreta dose di conoscenze tecniche e, ovviamente, tanta voglia di conoscere a fondo la vostra moto. Innanzitutto non deve mancare una cassetta che contenga chiavi a cricchetto e bussole per svitare brugole e dadi (i generi di viti pi? utilizzati nelle moto). La spesa ? di circa 70 euro per un kit abbastanza completo che contenga anche snodi, bussole di varie dimensioni e cacciaviti normali.
Inoltre, vi serviranno due pinze (una normale e una con i becchi allungati) per un costo di circa 20 euro; un martello a mazzetta (circa 10 euro); un set di chiavi inglesi combinate (un?estremit? a ?becco? e l?altra ad ?anello?: circa 20 euro) e un set di chiavi inglesi piegate a ?Z? (circa 30 euro). Fondamentale ? il compressore d?aria (circa 120 euro) che vi torner? utile per soffiare via la sporcizia, controllare la pressione dei pneumatici, asciugare i punti sensibili della moto dopo il lavaggio. Con un buon compressore (un 50 litri di capacit? con 2 CV di potenza: circa 250 euro) potrete anche utilizzare la pistola pneumatica (circa 60 euro) per serrare e svitare i dadi pi? difficili.
Non potrete iniziare nessuna operazione senza il cavalletto posteriore da officina (circa 50 euro) e quello anteriore da cannotto di sterzo (circa 60 euro), oppure in sostituzione una coppia di cavalletti regolabili in altezza che potrete trovare nei negozi di ricambi auto (circa 40 euro). Perfetto sarebbe avere in garage un piano d?appoggio su cui fissare una morsa (quest?ultima circa 40 euro). In ogni modo man mano che ?operate?, potrete sempre acquistare gli attrezzi che riterrete necessari e, credeteci, non saranno mai soldi mal spesi.
2-In principio era solo un Monster
La base di partenza della Gilamonster ? una Ducati Monster 1000 DS Dark. Perch? proprio un Monster, per di pi? con motore 2 valvole, e non ad esempio una pi? moderna ?nuda? a 4 valvole, raffreddata a liquido? Perch? per Fabio, il Monster ? l?essenza delle naked: una moto semplice, dalla grande personalit? e leggera, su cui si possono ottenere ottimi risultati lavorando bene. Sembra nata per essere taroccata.
Il bicilindrico Desmo-Due 1000 ? un motore perfetto per questo tipo di moto, dall?erogazione ?tutta subito?, ideale nei percorsi pieni zeppi di curve, dove pi? che i CV contano i kgm di coppia a disposizione ai bassi e medi regimi e una risposta sempre pronta al comando del gas, per balzare velocemente alla curva successiva. E poi la libidine che ti d? un motore che strappa le braccia in accelerazione ? impagabile, almeno su strada. Comunque, che il "paziente" sia un bi o un quattro in linea il metodo di lavoro deve essere il medesimo e si concentra nel togliere il peso superfluo pi? che aumentare la potenza al motore.
La Gilamonster ? il frutto di quasi due anni passati in garage a limare il grammo, arrivando ai definitivi 162 kg in ordine di marcia (la moto originale pesa 187 kg).
Subito una precisazione a cui il proprietario tiene molto: il dato dichiarato ? effettivo, reale, provato su una bilancia elettronica professionale, su cui ? stata portata la moto marciante (quindi con almeno un paio di litri di carburante nel serbatoio). Questo per dissociarsi dalla ormai consuetudine che porta spesso i preparatori a ?sparare? dati non effettivi, ottenuti da ottimistici calcoli teorici e mai verificati sulla bilancia. A questo scopo sarebbe bene munirsi di una piccola bilancia elettronica (tipo quelle utilizzate per pesare gli ingredienti da cucina), con una scala che vada da 2 gr a 4/5 kg, essenziale per verificare i reali risparmi di peso di ogni singolo componente sostituito e per mettersi al riparo da possibili ?sole?. Il costo ? di circa 40/50 euro.
I risultati vanno poi appuntati su un quaderno, il ?sacro testo? sempre utile da consultare e analizzare. Lo stesso quaderno potrete utilizzarlo per annotare i vari passaggi di smontaggio/rimontaggio, affinch? le operazioni siano sempre precise e documentate.
3-Inizia la metamorfosi: i cerchi
Non c?? dubbio: i risultati pi? importanti si ottengono eliminando dalla dieta i grassi, quindi per prima cosa via le ruote originali con altre pi? leggere. Ma cosa possono fare due semplici ruote? Tanto da non crederci, anche il 50% del risultato ottenuto. In un colpo solo vedrete cambiare drasticamente il comportamento della vostra moto che diventer? pi? leggera, mille volte pi? maneggevole, pi? veloce e pi? efficace in frenata. Questo perch? i cerchi sono masse non sospese in rotolamento che necessitano di molta pi? energia per passare dalla condizione statica a quella di movimento, rispetto a quella necessaria per spostare una massa ferma (energia che viene ovviamente sottratta al motore).
Il risparmio di peso ? nell?ordine dei 5 kg rispetto alle originali. Dipende dal materiale cui sono fatti. Ad esempio Marvic e Marchesini producono ottime ruote in magnesio e alluminio: il primo ? il pi? leggero (soprattutto se ottenuto per forgiatura), ma non ? omologato per l?uso stradale; il secondo consente buoni risparmi di peso e ha il "lascia passare" per la strada. Certo non basta un tombino per rompere un cerchio in magnesio, ma per star sicuri meglio l?alluminio. L?aspetto pi? importante non ? tanto la diminuzione del peso in s?, ma la drastica diminuzione del momento di inerzia e dell?effetto giroscopico, due forze che si oppongono ad ogni comando impartito alla moto e che ci impediscono di essere pi? veloci nei cambi di direzione, in frenata e in accelerazione. Per questo le ruote sono le prime a "saltare".
Sulla Gilamonster si ? scelto il top: una bellissima coppia in carbonio della BST (importati dalla RAM di Monaco: circa 3.000 euro), le ruote pi? leggere sul mercato, pur sempre realizzati per l?uso stradale (omologati TUV) e garantiti per due anni. Il ?plus? di queste ruote sta nella resistenza alle sollecitazioni, superiore a qualsiasi tipo di cerchio metallico, nella leggerezza e nella diminuzione sino al 70% del momento di inerzia.
Il passo successivo ha visto la sostituzione di tutte le sovrastrutture con altre in materiali pi? leggeri. Qui ? importante notare che la maggior parte dei componenti della Gilamonster sono stati disegnati, ideati e alcuni anche progettati dallo stesso proprietario, cosa che ? costata fatica, tempo e immaginazione. Per questo la moto ha girato l?Italia in lungo e in largo sul furgone per arrivare nelle botteghe degli artigiani giusti.
4-E adesso il forcellone e il serbatoio
In primis il forcellone, una stupenda opera dello specialista toscano Cordati (circa 1.400 euro), pezzo unico realizzato a mano completamente in alluminio, partendo dai disegni del proprietario. Pesa 3.155 gr contro gli oltre 5.500 gr di quello originale. La capriata di rinforzo non ? prevista, viste le potenze in gioco, risparmiando altro peso. Il pezzo ? comunque ben pi? rigido e usa le stesse quote dell?originale, soltanto con i bracci leggermente pi? alti. Un altro aspetto importante da tenere sempre in considerazione: tutte le modifiche ? bene che siano reversibili, in maniera che quando (purtroppo!) si vender? la moto, si potranno smontare e vendere separatamente, recuperando almeno in parte il denaro speso.
Un?altra modifica che fa sentire? il suo peso ? il serbatoio, dato che solitamente ? in metallo e posto sopra il baricentro della moto. Quello in carbonio scelto da Fabio pesa circa 2.300 gr contro gli 8 kg dell?originale. E? opera dell?artigiano Paolo Martini di Bologna e presenta due modifiche uniche nel suo genere. E? stato eliminato il pozzetto della benzina, lasciando scoperto e accessibile il cilindro verticale e, nella zona frontale, ? stato praticato un foro di 9 cm di diametro con funzione di presa d'aria per l'air box. All?interno ? stata fissata la pompa della benzina originale, mentre il tappo a chiave ? stato rimpiazzato da un comune tappo in alluminio Ducati Performance, trovato d?occasione ad un mercatino dell?usato, luogo di culto di tutti i maniaci della modifica dove talvolta ? possibile trovare pezzi interessanti a prezzi onesti.
Il serbatoio in carbonio ? un pezzo delicato: la benzina e i suoi vapori sono altamente corrosivi e possono creare fastidiose crepe da cui inesorabilmente trafiler? la benzina. E? necessario che sia realizzato ad arte per garantirgli una durata adeguata nel tempo. Altrimenti potete optare per un serbatoio in alluminio che pesa (e costa) di pi?, ma almeno ? pi? affidabile.
Tutte le sovrastrutture in plastica sono state bandite e rimpiazzate con del sano e cattivo carbonio. Tutta opera di Fabio e di un amico esperto nella lavorazione del composito (a parte il codone, un comune monoposto Ducati Performance, scelto per la leggerezza). Tutti pezzi unici, realizzati solo per la Gilamonster come il carter copricinghie davvero minimalista (ci? che non c?? non pesa?), il coprifrizione, il portatarga completamente in carbonio, i fianchetti, il parafango anteriore ?998 style?.
Ma ecco le altre chicche: sono stati realizzati in carbonio anche diversi supporti di bobine e centraline, cos? come il portabatteria, il sottosella e persino il contenitore degli sfiati olio, quest?ultimo partendo da un condotto dell?air-box di una Suzuki GSX-R, tagliato e accorciato. In internet si trovano dei kit per realizzare da soli parti in carbonio, prendendo come stampo il pezzo originale. C?? chi li ha utilizzati in modo proficuo, ma solo dopo una buona esperienza e diverse prove effettuate.
Le pedane sono importantissime, per la corretta posizione in sella del pilota: perci? sono state realizzate su misura direttamente da Luigi Appiani della Gifrap di Vimercate in provincia di Milano (circa 250 euro), in alluminio, con l?aggiunta di inediti paratacchi in carbonio. Non sono regolabili perch? sono state realizzate con il pilota in sella che ha deciso la sua posizione ottimale una volta per tutte, risparmiando materiale (e quindi peso). Rispetto alle originali sono soprattutto meno sporgenti e leggermente pi? alte e arretrate, senza esagerazioni che avrebbero limitato al corpo del pilota la corretta libert? di movimento in curva (la sella del Monster ? bassa e se le pedane sono troppo alte l?effetto ?ginocchia in bocca? sarebbe assicurato?).
Ma non ? finita qui, la storia continua tra 7 giorni... stay tuned!
Rif. Web : www.gilamonster.it.
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